DeepSeek tra divieti internazionali e la reazione di Meta

da Maria Silvano
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meta deepseek

L’ascesa di DeepSeek, la nuova intelligenza artificiale cinese, sta scuotendo il mercato tecnologico globale. Mentre sempre più paesi vietano il suo utilizzo per timori legati alla sicurezza nazionale, il CEO di Meta, Mark Zuckerberg, non sembra minimamente preoccupato dal fenomeno, convinto che il futuro dell’AI sia nelle mani delle aziende americane.

Da un lato, Taiwan ha ufficialmente bloccato DeepSeek per motivi di sicurezza, seguendo l’esempio di paesi come Italia, Germania e persino degli Stati Uniti, che stanno imponendo restrizioni sempre più severe. Dall’altro, Zuckerberg ha annunciato investimenti per centinaia di miliardi di dollari in AI, affermando che Meta rimarrà un punto di riferimento nella corsa globale all’intelligenza artificiale.

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Questa situazione mette in luce un conflitto crescente tra tecnologia e geopolitica, in cui il dominio dell’AI non è solo una questione di innovazione, ma anche di potere strategico tra le superpotenze mondiali.

Taiwan vieta DeepSeek: preoccupazioni sulla sicurezza e sul controllo dei dati

DeepSeek sta affrontando una crescente opposizione internazionale. Taiwan è l’ultimo paese a bandire ufficialmente l’AI cinese, vietandone l’uso nelle istituzioni governative e nelle infrastrutture critiche. Il Ministero degli Affari Digitali ha motivato la decisione con il rischio che DeepSeek raccolga dati sensibili e li trasmetta ai server cinesi, dove la legislazione impone alle aziende di condividere le informazioni con il governo centrale.

La questione della privacy e della sicurezza nazionale sta diventando un problema centrale. Secondo un’indagine condotta in Europa, DeepSeek raccoglierebbe non solo gli indirizzi IP degli utenti, ma anche i log delle chat, i file caricati e persino l’attività della tastiera. Questa capacità di monitoraggio ha spinto paesi come Italia e Germania a considerare misure restrittive, mentre negli Stati Uniti il Pentagono e la Marina hanno già vietato l’uso della piattaforma all’interno delle proprie reti.

La situazione solleva interrogativi più ampi sulla sicurezza dell’AI e sul ruolo che governi e aziende private dovranno giocare per proteggere i dati degli utenti.

Mark Zuckerberg non teme DeepSeek: Meta punta su AI e investimenti colossali

Mentre DeepSeek guadagna terreno nei mercati asiatici, le grandi aziende tecnologiche occidentali stanno reagendo con strategie aggressive. Mark Zuckerberg, durante la conferenza sugli utili di Meta, ha dichiarato di non essere minimamente preoccupato dall’ascesa di DeepSeek, ritenendo che il vantaggio competitivo di Meta e delle aziende americane sia ancora incolmabile.

Meta chiude il Q4 2024 con ricavi in crescita, ma con profitti sotto pressione

Nel quarto trimestre del 2024, Meta ha registrato ricavi per 48 miliardi di dollari, segnando un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il totale per l’intero 2024 ha raggiunto i 164 miliardi di dollari, con una crescita del 22%.

A trainare questi numeri è stato, ancora una volta, il settore pubblicitario, che rimane la principale fonte di guadagno per l’azienda. Gli introiti pubblicitari hanno raggiunto 46,7 miliardi di dollari, un record assoluto per Meta.

Nonostante questa crescita, gli investitori restano preoccupati. Il problema è che le spese operative stanno erodendo i profitti, in particolare quelle legate ai progetti più ambiziosi dell’azienda.

Reality Labs: il Metaverso è ancora un buco nero finanziario

Uno dei settori più critici è quello di Reality Labs, la divisione di Meta dedicata al Metaverso. Nel quarto trimestre del 2024, Reality Labs ha generato 1,08 miliardi di dollari di ricavi, ma ha riportato una perdita operativa di ben 4,9 miliardi di dollari.

Questi dati sollevano dubbi sempre più grandi sulla sostenibilità economica del Metaverso. Nonostante gli enormi investimenti, il progetto non è ancora riuscito a generare profitti, e il tempo per dimostrare il suo valore sta per scadere.

Zuckerberg ha difeso le scelte strategiche di Meta, affermando che il Metaverso è un progetto a lungo termine e che l’azienda continuerà a investire in questa direzione. Tuttavia, molti analisti ritengono che Meta debba dimostrare rapidamente la redditività di questo settore per evitare un’ulteriore fuga di investitori.

L’AI di Meta: il vero motore della crescita futura?

Se il Metaverso continua a essere una scommessa incerta, l’intelligenza artificiale potrebbe essere la chiave per il futuro di Meta. Durante la conferenza sui risultati finanziari, Mark Zuckerberg ha sottolineato i progressi nel campo dell’AI, annunciando l’obiettivo di portare la prossima generazione di intelligenza artificiale a un miliardo di utenti entro la fine del 2025.

L’AI sarà integrata in tutte le piattaforme Meta, da Facebook e Instagram fino a WhatsApp e Threads. Secondo l’azienda, questa tecnologia potrà migliorare l’engagement degli utenti, personalizzare i contenuti pubblicitari e rendere le interazioni più intuitive e coinvolgenti.

In particolare, Meta sta lavorando su un sistema AI in grado di memorizzare i comandi dell’utente, adattarsi alle preferenze regionali e offrire suggerimenti più precisi. Questo potrebbe rivoluzionare l’esperienza sui social network, migliorando l’efficacia della pubblicità e aumentando il tempo trascorso dagli utenti sulle piattaforme.

Strategie per il 2025: il piano di Meta per riconquistare gli investitori

Oltre agli investimenti in AI, Zuckerberg ha delineato una strategia chiara per il 2025. Meta intende rifocalizzarsi sul core business di Facebook, mentre cercherà di espandere ulteriormente Instagram, WhatsApp e Threads.

Uno degli obiettivi principali sarà quello di intercettare gli utenti in fuga da TikTok, sfruttando le incertezze sul futuro della piattaforma cinese negli Stati Uniti. Se il governo americano dovesse imporre nuove restrizioni a TikTok, Meta potrebbe beneficiarne, aumentando il numero di utenti attivi sulle sue piattaforme.

Nonostante queste strategie, la vera sfida per Meta sarà dimostrare che AI e Metaverso possono diventare fonti di reddito solide. Gli investitori hanno bisogno di certezze, e i prossimi trimestri saranno decisivi per capire se l’azienda è sulla strada giusta.

Il CEO di Meta ha annunciato un piano di investimenti massiccio in AI, con oltre 60 miliardi di dollari stanziati solo nel 2025 e la possibilità di superare i centinaia di miliardi nei prossimi anni. Gran parte di questi fondi sarà destinata alla costruzione di data center avanzati e allo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale di nuova generazione, tra cui Llama 4, il sistema AI che sfiderà direttamente OpenAI e DeepSeek.

Secondo Zuckerberg, la chiave del successo non è solo l’algoritmo, ma l’infrastruttura che lo sostiene. DeepSeek ha fatto scalpore per aver creato un modello avanzato con soli 6 milioni di dollari in due mesi, ma Meta è convinta che il vero vantaggio risieda nella capacità di gestire l’AI su scala globale, con un’integrazione completa nei suoi servizi, da Facebook a WhatsApp fino al Metaverso.

DeepSeek vs Meta: scontro tra modelli di sviluppo

Questa contrapposizione tra DeepSeek e Meta evidenzia due approcci completamente diversi allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.

Da un lato, DeepSeek punta su efficienza e accessibilità, dimostrando che è possibile sviluppare un’intelligenza artificiale di alto livello con risorse limitate. Questo ha messo in crisi il mercato, provocando un crollo delle azioni di Nvidia, poiché DeepSeek è in grado di funzionare su hardware meno avanzato, riducendo la dipendenza da chip costosi.

Dall’altro, Meta scommette sulla potenza finanziaria e infrastrutturale, investendo in data center sempre più sofisticati e in modelli AI capaci di gestire miliardi di interazioni giornaliere. Zuckerberg crede che il futuro dell’AI non sarà determinato solo dalla qualità dell’algoritmo, ma dalla sua capacità di funzionare su larga scala e di integrarsi nei servizi digitali globali.

Questa battaglia è destinata a intensificarsi, con implicazioni non solo per l’industria tecnologica, ma anche per l’equilibrio geopolitico tra Cina e Occidente.

DeepSeek è un nuovo gigante o una minaccia globale?

L’ascesa di DeepSeek ha portato a un vero e proprio terremoto nel mondo dell’intelligenza artificiale. Da un lato, il modello cinese dimostra che è possibile sfidare i giganti con soluzioni più economiche ed efficienti, mettendo in difficoltà aziende consolidate come Nvidia. Dall’altro, la sua origine cinese solleva interrogativi sulla sicurezza dei dati, spingendo governi e istituzioni a prendere provvedimenti restrittivi.

Nel frattempo, Meta e altre big tech americane non stanno a guardare. Zuckerberg ha già dichiarato che Meta è pronta a investire cifre astronomiche per consolidare la sua posizione di leader nell’AI, con una visione a lungo termine che punta a un’integrazione capillare dell’AI nei suoi servizi.

La vera domanda è: DeepSeek riuscirà a superare le barriere geopolitiche e a imporsi sul mercato globale, o verrà fermata dai divieti e dalle preoccupazioni sulla sicurezza?

Quello che è certo è che il 2025 sarà un anno cruciale per il futuro dell’AI, con una battaglia che si gioca su più fronti: tecnologico, economico e politico.

Si può anche come

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