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Mentre Seagate avanza con la sua strategia per dominare il mercato degli HDD di nuova generazione, l’azienda si trova al centro di uno scandalo legato alla vendita di hard disk usati come se fossero nuovi. Secondo recenti indagini, diverse unità di NAS della serie IronWolf e dischi per server Exos sarebbero state rivendute dopo essere state utilizzate per il mining di criptovalute.
Parallelamente, Seagate ha annunciato l’acquisizione di Intevac, azienda specializzata nella produzione di strumenti per la tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording), un passo strategico che potrebbe dare all’azienda un vantaggio decisivo rispetto a Western Digital e Toshiba nella corsa verso HDD da 100TB.
Hard disk rigenerati spacciati per nuovi: il caso Seagate
Un’indagine condotta da WinFuture ha rivelato che molti hard disk Seagate IronWolf e Exos, destinati a sistemi NAS e server, sono stati rigenerati e rivenduti come nuovi. La pratica fraudolenta è particolarmente sofisticata:
- Le unità mostrano un’apparente data di produzione recente.
- I valori SMART (che indicano lo stato del disco) risultano normali, ingannando anche utenti esperti.
- Le garanzie sembrano legittime, con una copertura estesa fino al 2029.
Tuttavia, un’analisi più approfondita ha rivelato che questi HDD presentano migliaia di ore di utilizzo e segni di usura, tra cui abrasioni sui connettori SATA e lievi ammaccature.
Secondo i ricercatori, molti di questi dischi potrebbero provenire da mining farm di criptovalute, in particolare quelle che hanno utilizzato HDD per il mining di Chia, un’attività che impone un’usura estremamente intensa sui dispositivi di archiviazione.
Seagate ha risposto allo scandalo dichiarando di essere a conoscenza del problema e di star investigando su queste pratiche fraudolente. Tuttavia, la vicenda solleva interrogativi sulla sicurezza degli acquisti di HDD usati e sulla trasparenza delle catene di distribuzione.
Seagate vs. Western Digital e Toshiba: la corsa agli HDD da 100TB
Mentre affronta le polemiche sugli HDD rigenerati, Seagate sta facendo mosse strategiche per dominare il mercato degli hard disk ad alta capacità. L’azienda ha annunciato l’acquisizione di Intevac, una società specializzata nella produzione di strumenti per la tecnologia HAMR (Heat-Assisted Magnetic Recording).
Questa tecnologia consente di scrivere dati in aree molto più piccole del disco, aumentando la capacità degli HDD senza sacrificare la stabilità delle informazioni archiviate. Seagate ha già lanciato modelli da 36TB e 32TB e ha confermato che un HDD da 60TB arriverà a breve, mentre il traguardo dei 100TB è sempre più vicino.
L’acquisizione di Intevac è un duro colpo per Western Digital e Toshiba, che stavano lavorando su soluzioni HAMR alternative. Ora, per ottenere gli strumenti necessari alla produzione, potrebbero essere costrette a dipendere proprio da Seagate.
Tuttavia, la mossa potrebbe attirare l’attenzione delle autorità antitrust, e Western Digital o Toshiba potrebbero tentare di bloccare l’operazione per ragioni di concorrenza.
Tra scandali e innovazione, il futuro degli HDD è incerto
a situazione di Seagate evidenzia due facce della stessa medaglia: da un lato, l’azienda è al centro di uno scandalo sulle vendite di HDD usati, dall’altro sta rafforzando la propria posizione nel mercato degli hard disk di nuova generazione. Mentre il settore si avvicina ai dischi da 100TB, l’industria dovrà affrontare sfide legate alla fiducia dei consumatori e alla regolamentazione della concorrenza.