Economia
Che cos’è Kadena (KDA)?
Tempo di lettura: 3 minuti. La versione scalabile di Bitcoin firmata JP Morgan
Kadena è una blockchain proof-of-work che combina il meccanismo di consenso PoW di Bitcoin con i principi del grafo aciclico diretto (DAG) per offrire una versione scalabile di Bitcoin. Kadena sostiene di essere in grado di fornire la sicurezza di Bitcoin e al contempo di offrire un throughput senza precedenti che rende la blockchain utilizzabile da imprese e imprenditori. L’infrastruttura unica di Kadena è decentralizzata e costruita per l’adozione di massa grazie al suo approccio multi-catena.
Kadena promette una scalabilità industriale in grado di supportare sistemi finanziari globali e di essere scalata in base alle necessità. Promette anche di rimanere efficiente dal punto di vista energetico su scala e di fornire un maggior numero di transazioni con lo stesso input energetico, un’altra differenza rispetto al Bitcoin. Inoltre, Kadena offre stazioni di rifornimento di criptovaluta, che consentono alle aziende di pagare le spese per il carburante dei loro clienti e di eliminare un enorme punto dolente nell’adozione delle blockchain per le imprese.
Kadena ha già scalato la sua rete da 10 a 20 blockchain e può farlo ancora in futuro, se necessario.
L’ultima aggiunta a Kadena è stata la blockchain privata Kuro layer-two, che supporta fino a 8.000 transazioni al secondo su 500 nodi.
Chi sono i fondatori di Kadena?
Kadena è stata fondata nel 2016 da Stuart Popejoy e Will Martino. Stuart Popejoy ha guidato il gruppo Emerging Blockchain di JPMorgan prima di fondare Kadena e vanta 15 anni di esperienza nella costruzione di sistemi di trading e infrastrutture nel settore finanziario.
Will Martino è stato l’ingegnere capo del prototipo blockchain Juno di JPMorgan e ha guidato il comitato direttivo sulle criptovalute e l’unità di analisi qualitativa del Securities and Exchange Committee. Un altro personaggio chiave nella fondazione di Kadena è stato il Dr. Stuart Haber, che è il co-inventore della tecnologia blockchain e l’autore più citato nel whitepaper di Bitcoin.
Inoltre, Kadena ha raccolto capitali da diversi venture capitalist del settore cripto come Multicoin Capital, CoinFund, Amino Capital e altri.
Cosa rende Kadena unica?
Kadena offre una blockchain pubblica proof-of-work con un throughput senza precedenti, combinando due meccanismi di consenso separati: DAG e proof-of-work.
In parole povere, Kadena ottiene questo risultato intrecciando le catene, ossia offrendo non una ma diverse (20) blockchain separate che lavorano tutte simultaneamente e in modo asincrono per convalidare le transazioni. Questo permette a Kadena di coniare più blocchi contemporaneamente, aumentando così il suo throughput. Questo aumenta anche la sicurezza, riducendo il tempo a disposizione di un attaccante tra le conferme dei blocchi.
Kadena utilizza una struttura a grafo aciclico diretto per scalare da una blockchain proof-of-work a un numero teoricamente illimitato. Tuttavia, la sua struttura DAG è fissa e multicanale, il che significa che le blockchain di Kadena comunicano solo con tre catene di peer invece di confermare casualmente le transazioni. Questo migliora le prestazioni e la scalabilità nel mondo reale.
Kadena può scalare in base alle esigenze dei suoi utenti. Tuttavia, il limite principale è l’adozione, in quanto la scalabilità e l’aggiunta di ulteriori blockchain richiede che la rete sia sottoposta a un hard fork. In teoria, Kadena può scalare fino a 50 o 100 blockchain o anche di più se dimostra un’adozione continua. Il processo non è tuttavia automatico: una volta che la rete diventa congestionata, le tariffe aumentano e i minatori che formano una DAO sono incentivati a collaborare per riconfigurare la rete in una dimensione maggiore.
Quante monete Kadena (KDA) sono in circolazione?
KDA è il token nativo della blockchain con una disponibilità totale di 1 miliardo di KDA. Viene utilizzato per pagare il gas e come ricompensa per i minatori che producono nuovi blocchi. Kadena ha pre-miniato diversi round di KDA. La prima vendita privata di token è avvenuta nel 2018 e ha raccolto 2,25 milioni di dollari per 4,5 milioni di KDA. Il secondo round ha raccolto 12,9 milioni di dollari per 17,2 milioni di KDA. La distribuzione di KDA è la seguente:
- Estrazione: 700 milioni da emettere nell’arco di oltre 100 anni.
- Quota di piattaforma: 200 milioni da emettere in nove anni
- Investitori, riserve strategiche e collaboratori: 90 milioni
- Bruciati al lancio: 10 milioni
Attualmente circolano 171 milioni di KDA. Il programma di emissione dei token diminuirà gradualmente nel tempo e l’intero modello di tokenomics di Kadena può essere consultato qui.
Come è protetta la rete Kadena?
Kadena utilizza un’architettura a catena chiamata Chainweb per combinare le sue diverse blockchain proof-of-work. Ogni catena conferma i blocchi delle tre catene di pari livello, aumentando così il throughput in modo lineare con l’aggiunta di nuove catene. Questo aumenta anche la sicurezza, poiché le catene Kadena ottengono una visione unica della cronologia delle transazioni tra le catene. Un utente malintenzionato dovrebbe forzare non una catena, ma tutte le catene in esecuzione per attaccarne una sola.
Il linguaggio dei contratti intelligenti di Kadena si chiama Pact ed è un linguaggio leggibile dall’uomo e Turing-incompleto, costruito appositamente per le blockchain e dotato di potenti funzioni di sicurezza.
Economia
Apple sospesa tra Cina e Europa per privacy, AI e iOS
Tempo di lettura: 4 minuti. Apple tra AI, privacy e aggiornamenti: scopri iOS 18.3, l’intelligenza artificiale in Cina e le sfide del Digital Markets Act.
Apple si trova al centro di importanti sviluppi tecnologici e regolamentari, che spaziano dalla difesa della privacy contro le normative europee del DMA (Digital Markets Act) fino all’introduzione di nuove funzionalità AI e aggiornamenti software, come iOS 18.3. Inoltre, l’azienda ha bloccato il downgrade a iOS 18.1.1, limitando le opzioni per gli utenti.
Digital Markets Act e rischi per la privacy: il punto di vista di Apple
In un recente rapporto, Apple ha espresso preoccupazioni per le implicazioni del DMA, che richiede alle grandi piattaforme di garantire interoperabilità e accesso paritario alle loro funzionalità. Apple teme che queste normative possano compromettere la privacy degli utenti.
Ad esempio, Meta ha richiesto accesso a tecnologie come AirPlay, CarPlay e App Intents, che secondo Apple potrebbero esporre i dati degli utenti a rischi, consentendo a terze parti di accedere a messaggi, telefonate, foto e password. Apple sottolinea che queste richieste potrebbero minare la sicurezza degli utenti e contraddire il GDPR.
Apple si è impegnata a collaborare con la Commissione Europea, proponendo un processo rigoroso per valutare le richieste di interoperabilità, ma insiste sull’importanza di proteggere i dati sensibili e mantenere l’integrità della piattaforma.
Apple Intelligence e negoziazioni in Cina: AI tra opportunità e regolamenti
Con l’introduzione di Apple Intelligence, che integra funzionalità avanzate di AI nei dispositivi, Apple sta negoziando con aziende come Tencent e ByteDance per adattare i suoi modelli di intelligenza artificiale alle normative cinesi.
Le discussioni riguardano l’implementazione di strumenti come ChatGPT, attualmente non disponibile in Cina, dove l’approvazione governativa è obbligatoria per i servizi generativi. Apple punta a integrare l’AI nel suo ecosistema cinese, ma affronta sfide tecniche e regolamentari legate alla protezione dei dati degli utenti.
Queste trattative sono cruciali per contrastare la concorrenza di Huawei, che con dispositivi come il Mate 70 sta guadagnando terreno nel mercato cinese grazie a funzionalità AI avanzate.
iOS 18.3 e il blocco del downgrade: focus su sicurezza e innovazione
Apple ha smesso di firmare iOS 18.1.1, impedendo il ritorno a versioni precedenti. Questa pratica, pur limitando la libertà degli utenti, mira a garantire che i dispositivi siano aggiornati con le ultime funzionalità e patch di sicurezza.
Nel frattempo, la versione beta di iOS 18.3 introduce nuove funzionalità, come il supporto per robot aspirapolvere nell’app Home. Sebbene le novità di AI siano assenti, macOS Sequoia aggiunge Genmoji, consentendo agli utenti Mac di creare emoji personalizzati.
Gli aggiornamenti pubblici sono previsti per gennaio, segnando un ulteriore passo avanti nell’evoluzione dei sistemi operativi Apple.
Apple abbandona il progetto del servizio di abbonamento hardware per iPhone
Apple ha deciso di interrompere lo sviluppo del suo servizio di abbonamento hardware per iPhone, un progetto ambizioso che mirava a rendere l’acquisto di un iPhone simile alla sottoscrizione di un’app. Questo programma, inizialmente pianificato per il lancio alla fine del 2022, ha subito ritardi significativi a causa di problemi software e preoccupazioni regolamentari, portando alla sua definitiva cancellazione nel 2024.
Come avrebbe funzionato il servizio di abbonamento hardware
L’idea del servizio era rivoluzionaria: anziché pagare un iPhone a prezzo pieno o optare per un piano a rate, i clienti avrebbero pagato una tariffa mensile associata al loro ID Apple, la stessa utilizzata per scaricare app e gestire altri abbonamenti.
Questa tariffa avrebbe permesso agli utenti di ricevere un nuovo modello di iPhone ogni anno, facilitando l’aggiornamento continuo del dispositivo senza dover affrontare costi iniziali elevati. Il servizio si sarebbe basato su un’infrastruttura finanziaria interna ad Apple, con prestiti gestiti direttamente dall’azienda, simile al sistema utilizzato per il programma Apple Pay Later, anch’esso recentemente dismesso.
Setback e ragioni della cancellazione
Apple ha testato il programma in via sperimentale con un gruppo di dipendenti del team Apple Pay, coinvolgendo anche i team responsabili della fatturazione dell’App Store e dello store online. Tuttavia, diversi ostacoli hanno reso difficile la realizzazione:
- Problemi software: i sistemi interni necessari per supportare il servizio non hanno raggiunto la stabilità richiesta.
- Regolamentazioni: preoccupazioni legali e normative hanno ulteriormente complicato l’implementazione del progetto, soprattutto in mercati come l’Europa e gli Stati Uniti.
Il programma è stato definitivamente abbandonato nello stesso anno in cui Apple ha cessato il Apple Pay Later, optando per alternative che includono il supporto a soluzioni di finanziamento di terze parti come Affirm e Klarna su iOS 18.
Alternative attuali: i programmi di finanziamento Apple
Nonostante l’abbandono di questo progetto, Apple continua a offrire opzioni di finanziamento per i suoi dispositivi:
- iPhone Upgrade Program: un programma supportato da Citizens Bank che consente di dividere il costo di un iPhone in rate su due anni, con la possibilità di aggiornare il dispositivo dopo un anno.
- Apple Card Monthly Installments: un’opzione che permette di finanziare acquisti tramite la Apple Card.
Queste soluzioni, sebbene meno innovative rispetto al servizio di abbonamento hardware, rappresentano comunque un’opzione conveniente per molti utenti.
Il progetto di abbonamento hardware per iPhone dimostra l’intenzione di Apple di esplorare nuovi modelli di business per rendere i suoi prodotti più accessibili. Tuttavia, la complessità tecnica e regolamentare ha portato alla sua cancellazione, lasciando spazio ad alternative consolidate. Mentre il concetto di “iPhone come servizio” è stato accantonato, l’azienda potrebbe tornare a esplorare modelli simili in futuro, adattandosi alle sfide normative e tecnologiche.
Apple si muove tra innovazione tecnologica e sfide regolamentari, dimostrando un impegno costante verso la privacy e l’introduzione di nuove funzionalità AI. Con aggiornamenti software e strategie per affrontare i mercati globali, il 2025 si preannuncia un anno cruciale per Cupertino.
Economia
Apple accusata della guerra in Congo e TikTok spera in Trump
Tempo di lettura: 2 minuti. Apple affronta accuse sull’uso di minerali di conflitto, mentre TikTok chiede alla Corte Suprema di bloccare il divieto negli USA.
Apple e TikTok si trovano entrambe al centro di controversie globali e battaglie legali. Mentre Apple affronta denunce penali relative all’uso di minerali provenienti da conflitti in Congo, TikTok chiede un intervento della Corte Suprema per bloccare un possibile divieto negli Stati Uniti.
Apple accusata di utilizzare minerali di conflitto dal Congo
La Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha presentato denunce penali contro Apple in Francia e Belgio, accusando l’azienda di utilizzare minerali provenienti da fonti illecite. Le accuse includono l’impiego di “minerali di conflitto”, noti anche come “blood minerals”, che vengono estratti utilizzando lavoro minorile e i cui proventi finanziano gruppi armati responsabili di crimini di guerra.
Le principali accuse mosse contro Apple e le sue filiali francesi e belghe sono:
- Riciclaggio di minerali illeciti attraverso catene di approvvigionamento internazionali.
- Coprire crimini di guerra, ignorando l’origine dei minerali.
- Pratiche commerciali ingannevoli che rassicurano i consumatori sulla trasparenza delle supply chain.
Nonostante Apple non acquisti direttamente questi minerali, essi fanno parte della catena di fornitura attraverso società terze. La compagnia ha sempre sostenuto di adottare audit rigorosi per garantire la conformità etica, ma gli avvocati della RDC affermano di aver inviato prove a Tim Cook già ad aprile 2024, senza ottenere risposte concrete.
Ora spetterà alle procure di Francia e Belgio decidere se avviare un processo penale contro Apple, ponendo nuovi interrogativi sulla responsabilità delle multinazionali nei confronti delle violazioni dei diritti umani.
TikTok: richiesta di emergenza alla Corte Suprema per evitare ban negli USA
TikTok, nel frattempo, si trova ad affrontare una possibile esclusione dal mercato statunitense. Dopo che un tribunale ha respinto le argomentazioni secondo cui il divieto violerebbe il Primo Emendamento, ByteDance, la società madre di TikTok, ha chiesto alla Corte Suprema un’ingiunzione di emergenza per impedire l’entrata in vigore del divieto previsto per gennaio 2025.
TikTok sostiene che il divieto interferisce con il diritto alla libertà di espressione e danneggerebbe gravemente l’azienda, facendole perdere almeno un terzo degli utenti americani. La società argomenta che la misura non è necessaria, poiché non esiste una minaccia imminente alla sicurezza nazionale.
In parallelo, è emerso che Donald Trump, ex presidente e figura centrale nella vicenda del primo tentativo di divieto nel 2020, avrebbe incontrato il CEO di TikTok, Shou Zi Chew. Trump, che ora si definisce più aperto alla piattaforma, attribuisce parte del suo successo tra i giovani elettori all’utilizzo di TikTok, nonostante i dati elettorali mostrino il contrario.
L’intervento della Corte Suprema rappresenta l’ultima speranza per TikTok di evitare una chiusura forzata o una vendita a una società statunitense. La decisione potrebbe avere ripercussioni significative sia per gli utenti americani che per le strategie di ByteDance a livello globale.
Apple e TikTok affrontano sfide legali complesse che mettono in luce temi etici e politici di rilievo globale. Mentre Apple è accusata di non garantire trasparenza nella propria catena di approvvigionamento, TikTok lotta per difendere il proprio diritto di operare negli Stati Uniti, ponendo un dilemma tra sicurezza nazionale e libertà di espressione.
Economia
Controversie e investimenti globali: Apple, Google e TikTok
Tempo di lettura: 3 minuti. Controversie globali: Apple, Google, TikTok e Meta al centro di cause legali su privacy, concorrenza e sicurezza nazionale. Scopri i dettagli.
Apple, Google e TikTok affrontano temi complessi e controversie che spaziano dalla gestione dei contenuti alla concorrenza e agli investimenti. Mentre Apple è accusata di non affrontare adeguatamente il problema del CSAM (contenuti di abusi sessuali su minori), la compagnia annuncia un significativo investimento di oltre 18 miliardi di sterline nel Regno Unito. Nel frattempo, Google contesta un accordo esclusivo tra Microsoft e OpenAI, mentre TikTok si prepara a una battaglia legale per evitare il divieto negli Stati Uniti.
Apple e la controversia sul CSAM
Apple è stata citata in giudizio da migliaia di vittime di abusi per non aver implementato un sistema di scansione dei contenuti CSAM su iCloud. La causa da 1,2 miliardi di dollari accusa l’azienda di aver creato un ambiente sicuro per i predatori, segnalando solo 267 casi rispetto ai milioni riportati da altri giganti tecnologici nel 2023.
Apple aveva inizialmente proposto un sistema di scansione on-device, ma l’idea è stata abbandonata nel 2022 a causa delle preoccupazioni sul possibile abuso da parte di governi repressivi. Nonostante l’azienda sottolinei l’importanza di strumenti come Communication Safety, le accuse puntano il dito contro una presunta negligenza nel proteggere i minori.
Apple: investimenti da 18 miliardi di sterline nel Regno Unito
Apple ha investito oltre 18 miliardi di sterline nel Regno Unito negli ultimi cinque anni, sostenendo 550.000 posti di lavoro tra impieghi diretti, fornitori e l’economia delle app iOS. Tim Cook ha sottolineato il ruolo cruciale dei team ingegneristici britannici, che operano in città come Londra e Cambridge, nello sviluppo di tecnologie chiave come Apple Intelligence e Siri.
Il contributo di Apple si estende anche all’industria creativa, con una triplicazione delle produzioni Apple TV+ negli ultimi due anni. Questi progetti non solo generano occupazione per cast e crew, ma coinvolgono centinaia di fornitori in settori come costruzione e servizi tecnici.
Google contro Microsoft: monopolio AI?
Google ha chiesto alla FTC di bloccare un accordo esclusivo tra Microsoft e OpenAI che prevede Azure come unico fornitore cloud per i servizi di intelligenza artificiale. Google accusa Microsoft di limitare la concorrenza, aumentando i costi per gli utenti e riducendo la possibilità di utilizzare alternative come Google Cloud. Questo caso sottolinea la rivalità tra i due colossi, mentre il mercato AI continua a espandersi rapidamente.
TikTok: battaglia legale per evitare il divieto negli USA
TikTok ha presentato una richiesta di ingiunzione per fermare un imminente divieto negli Stati Uniti, previsto per il 19 gennaio 2025. La piattaforma, di proprietà della cinese ByteDance, è accusata dal governo USA di rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale, in quanto potenzialmente accessibile dal governo cinese.
Il divieto è stato approvato dal Congresso e richiede che ByteDance ceda il controllo dell’app a un proprietario non cinese. TikTok sostiene che questa misura violi il Primo Emendamento, poiché impedirebbe a milioni di utenti americani di esprimersi liberamente sulla piattaforma. Secondo TikTok, il divieto causerebbe anche perdite economiche significative: oltre 1 miliardo di dollari per le piccole imprese e 300 milioni per i creatori di contenuti in un solo mese.
Nonostante gli sforzi legali, TikTok deve affrontare una crescente opposizione globale, con divieti già in vigore in India e Canada, e accuse di uso improprio dei dati degli utenti.
Meta: processo in Spagna per pubblicità sleale
Meta, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, affronterà un processo in Spagna nell’ottobre 2025 per una causa da 551 milioni di euro. Oltre 80 aziende mediatiche spagnole accusano Meta di utilizzare in modo massiccio e sistematico i dati personali degli utenti per ottenere un vantaggio competitivo ingiusto nella pubblicità personalizzata, violando le normative europee sulla protezione dei dati.
Nonostante i tentativi di negoziare fuori dal tribunale, le parti non sono giunte a un accordo. Il processo metterà in discussione se il consenso degli utenti ottenuto tramite cookie sia sufficiente per conformarsi alle leggi europee. Questo caso si inserisce in una battaglia più ampia tra media tradizionali e giganti tecnologici per un compenso equo nell’ecosistema digitale.
Dalle accuse contro Apple e Meta alle controversie su concorrenza e privacy che coinvolgono Google e TikTok, queste battaglie legali riflettono la complessità e la responsabilità delle grandi aziende tecnologiche nel mondo contemporaneo.
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