Sicurezza Informatica
ZuoRat: attenzione al nuovo malware dei router
Tempo di lettura: 3 minuti. Ha infettato 80 dispositivi tra Nord America ed Europa e tutti di ottima marca
Un gruppo di hacker tecnicamente avanzato ha trascorso quasi due anni a infettare un’ampia gamma di router in Nord America e in Europa con un malware che prende il pieno controllo dei dispositivi connessi con Windows, macOS e Linux.
Finora, i ricercatori dei Black Lotus Labs di Lumen Technologies hanno identificato almeno 80 obiettivi infettati dal malware furtivo, che ha infettato router di Cisco, Netgear, Asus e DayTek. Denominato ZuoRAT, il trojan per l’accesso remoto fa parte di una campagna di hacking più ampia che esiste almeno dal quarto trimestre del 2020 e continua a funzionare.
Un alto livello di sofisticazione
La scoperta di un malware personalizzato scritto per l’architettura MIPS e compilato per i router dei piccoli uffici e degli uffici domestici è significativa, soprattutto in considerazione della sua gamma di capacità. La sua capacità di enumerare tutti i dispositivi connessi a un router infetto e di raccogliere le ricerche DNS e il traffico di rete che inviano e ricevono, senza essere individuato, è il segno distintivo di un attore altamente sofisticato.
“Sebbene la compromissione dei router SOHO come vettore di accesso per accedere a una LAN adiacente non sia una tecnica nuova, è stata segnalata raramente“, scrivono i ricercatori di Black Lotus Labs. “Allo stesso modo, le segnalazioni di attacchi di tipo person-in-the-middle, come l’hijacking DNS e HTTP, sono ancora più rare e sono il segno di un’operazione complessa e mirata. L’uso di queste due tecniche ha dimostrato un alto livello di sofisticazione da parte di un attore della minaccia, indicando che questa campagna è stata probabilmente eseguita da un’organizzazione sponsorizzata dallo Stato“.
La campagna comprende almeno quattro pezzi di malware, tre dei quali scritti da zero dall’attore della minaccia. Il primo pezzo è ZuoRAT, basato su MIPS, che assomiglia molto al malware Mirai Internet of Things che ha realizzato attacchi distributed denial-of-service da record che hanno paralizzato alcuni servizi Internet per giorni. ZuoRAT viene spesso installato sfruttando vulnerabilità non patchate nei dispositivi SOHO.
Una volta installato, ZuoRAT enumera i dispositivi connessi al router infetto. L’attore della minaccia può quindi utilizzare il DNS hijacking e l’HTTP hijacking per far sì che i dispositivi connessi installino altro malware. Due di questi malware, denominati CBeacon e GoBeacon, sono personalizzati: il primo è stato scritto per Windows in C++, mentre il secondo è stato scritto in Go per la compilazione incrociata su dispositivi Linux e macOS. Per flessibilità, ZuoRAT può anche infettare i dispositivi connessi con lo strumento di hacking Cobalt Strike, ampiamente utilizzato.
ZuoRAT può indirizzare le infezioni verso i dispositivi connessi utilizzando uno dei due metodi seguenti:
- DNS hijacking, che sostituisce gli indirizzi IP validi corrispondenti a un dominio come Google o Facebook con uno dannoso gestito dall’aggressore.
- HTTP hijacking, in cui il malware si inserisce nella connessione per generare un errore 302 che reindirizza l’utente a un indirizzo IP diverso.
Intenzionalmente complesso
Black Lotus Labs ha dichiarato che l’infrastruttura di comando e controllo utilizzata nella campagna è intenzionalmente complessa nel tentativo di nascondere ciò che sta accadendo. Una serie di infrastrutture viene utilizzata per controllare i router infetti, mentre un’altra è riservata ai dispositivi collegati se vengono successivamente infettati.
I ricercatori hanno osservato i router di 23 indirizzi IP con una connessione persistente a un server di controllo che, a loro avviso, stava eseguendo un’indagine iniziale per determinare se gli obiettivi fossero di interesse. Un sottoinsieme di questi 23 router ha poi interagito con un server proxy con sede a Taiwan per tre mesi. Un ulteriore sottoinsieme di router ha ruotato verso un server proxy con sede in Canada per offuscare l’infrastruttura dell’attaccante.
La visibilità dei Black Lotus Labs indica che ZuoRAT e l’attività correlata rappresentano una campagna altamente mirata contro le organizzazioni degli Stati Uniti e dell’Europa occidentale che si mescola al traffico Internet tipico attraverso un’infrastruttura C2 offuscata e a più livelli, probabilmente allineata a più fasi dell’infezione da malware. La misura in cui gli attori si sono impegnati a nascondere l’infrastruttura C2 non può essere sopravvalutata. In primo luogo, per evitare sospetti, hanno distribuito l’exploit iniziale da un server privato virtuale (VPS) dedicato, che ospitava contenuti benigni. Successivamente, hanno sfruttato i router come proxy C2 che si sono nascosti in bella vista attraverso la comunicazione da router a router per evitare ulteriormente il rilevamento. Infine, hanno ruotato periodicamente i router proxy per evitare il rilevamento.
La scoperta di questa campagna in corso è la più importante che riguarda i router SOHO dopo VPNFilter, il malware per router creato e distribuito dal governo russo, scoperto nel 2018. I router sono spesso trascurati, soprattutto nell’era del lavoro da casa. Mentre le organizzazioni hanno spesso requisiti rigorosi per quanto riguarda i dispositivi a cui è consentito connettersi, poche impongono patch o altre protezioni per i router dei dispositivi.
Come la maggior parte dei malware per router, ZuoRAT non può sopravvivere a un riavvio. Il semplice riavvio di un dispositivo infetto rimuove l’exploit iniziale di ZuoRAT, costituito da file memorizzati in una directory temporanea. Per un recupero completo, tuttavia, i dispositivi infetti dovrebbero essere resettati in fabbrica. Purtroppo, nel caso in cui i dispositivi collegati siano stati infettati da un altro malware, non possono essere disinfettati così facilmente.
Sicurezza Informatica
Windows, rischi Visual Studio Code, file MSC e kernel
Tempo di lettura: 3 minuti. Attacchi a Visual Studio Code e kernel di Windows: scopri come nuove minacce sfruttano estensioni malevole, file MSC e vulnerabilità critiche per colpire utenti globali.
Negli ultimi giorni, esperti di sicurezza hanno individuato nuove minacce che sfruttano estensioni malevole di Visual Studio Code, file MSC di Microsoft e una vulnerabilità critica nel kernel di Windows. Questi attacchi, sempre più sofisticati, rappresentano rischi significativi per sviluppatori, organizzazioni e utenti globali.
Visual Studio Code: estensioni malevole nel marketplace
Un’ampia campagna di attacchi è stata individuata su Visual Studio Code (VSCode), con oltre 18 estensioni malevole progettate per colpire sviluppatori e comunità legate alle criptovalute. Le estensioni, tra cui “Ethereum.SoliditySupport” e “ZoomWorkspace.Zoom,” mascherano funzioni dannose attraverso falsi numeri di installazioni e recensioni positive.
Le estensioni scaricano payload offuscati da domini fasulli come “microsoft-visualstudiocode[.]com”. Una volta installate, attivano comandi PowerShell che decriptano stringhe AES per eseguire codice dannoso. I rischi principali includono il furto di credenziali e movimenti laterali verso risorse cloud, specialmente su piattaforme come Microsoft Azure.
Gli esperti raccomandano di validare sempre le estensioni prima di installarle e di controllare i loro codici sorgente per evitare compromissioni della supply chain.
Attacchi tramite file MSC: una minaccia emergente
Un’altra campagna, denominata FLUX#CONSOLE, sfrutta file MSC (Microsoft Common Console Document) per distribuire backdoor mirate. Questi file, mascherati da documenti PDF (“Tax Reductions, Rebates and Credits 2024”), eseguono JavaScript integrato per caricare DLL dannose come “DismCore.dll.”
Gli attacchi sono stati osservati principalmente in Pakistan, dove gli aggressori utilizzano documenti a tema fiscale come esca. Questi file MSC rappresentano un’evoluzione dei tradizionali file LNK, offrendo agli attori malevoli un metodo stealth per infiltrarsi nei sistemi.
Le analisi suggeriscono che il malware installato tramite questi attacchi consente la raccolta di dati sensibili e l’esecuzione di comandi remoti, rendendo necessario un monitoraggio continuo e la segmentazione delle reti aziendali.
Kernel di Windows: vulnerabilità sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM
Una vulnerabilità critica del kernel di Windows, identificata come CVE-2024-35250, è attivamente sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM. Questa falla, presente nel componente Microsoft Kernel Streaming Service (MSKSSRV.SYS), permette a un attore locale di eseguire attacchi a bassa complessità senza richiedere l’interazione dell’utente.
Originariamente scoperta dal team di ricerca DEVCORE e dimostrata durante il Pwn2Own Vancouver 2024, la vulnerabilità è stata corretta da Microsoft nel Patch Tuesday di giugno 2024. Tuttavia, con la recente pubblicazione di exploit Proof-of-Concept (PoC) su GitHub, gli attacchi sono aumentati in frequenza, rendendo necessario un intervento urgente per mitigare i rischi.
Meccanismo dell’attacco e conseguenze
Gli aggressori sfruttano un untrusted pointer dereference, un tipo di debolezza che consente loro di manipolare la memoria del kernel e di ottenere un controllo completo sul sistema. Durante i test, questa tecnica è stata utilizzata per compromettere dispositivi con Windows 11 versione 23H2, eseguendo comandi con i massimi privilegi.
CISA ha classificato questa vulnerabilità come prioritaria, aggiungendola al suo catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) e imponendo alle agenzie federali di aggiornare i propri sistemi entro il 6 gennaio 2025. L’agenzia raccomanda anche alle organizzazioni private di applicare immediatamente le patch e di implementare controlli di accesso rigorosi.
Queste campagne, che spaziano dall’abuso di estensioni di Visual Studio Code alle vulnerabilità nel kernel di Windows, dimostrano la crescente sofisticazione degli attacchi informatici. Proteggersi richiede un approccio proattivo, che includa l’aggiornamento regolare dei software, il monitoraggio delle attività di rete e la segmentazione delle risorse sensibili.
Sicurezza Informatica
HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche
Tempo di lettura: 3 minuti. HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche: analisi delle minacce e linee guida di sicurezza di CISA per dispositivi mobili e reti.
Le recenti analisi di esperti di sicurezza mettono in evidenza campagne sofisticate come HubPhish, che sfrutta strumenti di HubSpot per attacchi di phishing su larga scala, e azioni legali contro pratiche di targeting politico illecito in Europa. Parallelamente, CISA introduce linee guida per comunicazioni mobili sicure e aggiunge nuove vulnerabilità critiche al suo catalogo.
HubPhish: campagne di phishing sofisticate tramite HubSpot
Il gruppo responsabile della campagna HubPhish, individuato da Palo Alto Networks Unit 42, ha preso di mira oltre 20.000 utenti aziendali in Europa, utilizzando i servizi di HubSpot Free Form Builder per ingannare le vittime. I cybercriminali inviavano email di phishing a tema DocuSign che reindirizzavano a falsi login di Office 365, mirati a sottrarre credenziali.
La campagna sfrutta domini ospitati su TLD .buzz e infrastrutture come Bulletproof VPS per garantire persistenza nei sistemi compromessi. Gli attori aggiungono nuovi dispositivi sotto il loro controllo negli account compromessi, continuando con movimenti laterali verso infrastrutture Microsoft Azure per accedere a risorse cloud.
Questo esempio di phishing avanzato dimostra come i servizi legittimi possano essere abusati per campagne malevole, evidenziando la necessità di rigide misure di sicurezza, come il controllo di domini sconosciuti e l’uso di autenticazione a più fattori.
Targeting politico illecito e violazione del GDPR nell’UE
L’European Data Protection Supervisor (EDPS) ha dichiarato illegale il targeting politico dei cittadini basato sulle loro opinioni personali. La decisione segue una denuncia contro la Commissione Europea, accusata di utilizzare dati sensibili per una campagna a favore della regolamentazione CSAR (Child Sexual Abuse Regulation).
Le campagne di micro-targeting hanno sfruttato proxy data come parole chiave di interesse politico per segmentare il pubblico. La violazione del GDPR dimostra il rischio che pratiche simili possano influenzare la democrazia, spingendo i legislatori a considerare regolamenti più rigidi.
CISA: nuove linee guida per comunicazioni mobili sicure
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha pubblicato un nuovo documento di riferimento con linee guida per migliorare la sicurezza delle comunicazioni mobili. Questo strumento è pensato per aiutare le organizzazioni a proteggere i dispositivi mobili aziendali e le reti wireless da minacce crescenti.
Le raccomandazioni principali includono:
- Segmentazione delle reti mobili per separare dispositivi aziendali da quelli personali.
- Autenticazione multi-fattore (MFA) per ridurre il rischio di compromissione delle credenziali.
- Aggiornamenti regolari del firmware per mitigare vulnerabilità nei sistemi operativi mobili.
- Monitoraggio continuo per identificare comportamenti anomali e attività sospette.
Le linee guida sottolineano anche l’importanza di educare i dipendenti sui rischi associati all’uso di dispositivi mobili per attività aziendali, enfatizzando il ruolo della consapevolezza nella protezione delle infrastrutture digitali.
Nuove vulnerabilità aggiunte al catalogo CISA
CISA ha aggiornato il proprio Known Exploited Vulnerabilities Catalog, aggiungendo quattro vulnerabilità critiche che sono già state sfruttate attivamente in attacchi mirati. Tra queste spiccano:
- CVE-2018-14933 NUUO NVRmini Devices OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2022-23227 NUUO NVRmini 2 Devices Missing Authentication Vulnerability
- CVE-2019-11001 Reolink Multiple IP Cameras OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2021-40407 Reolink RLC-410W IP Camera OS Command Injection Vulnerability
Queste vulnerabilità rappresentano rischi significativi per reti aziendali e infrastrutture governative. BOD 22-01, il Binding Operational Directive emesso da CISA, obbliga le agenzie federali a risolvere queste vulnerabilità entro scadenze specifiche. Tuttavia, CISA raccomanda a tutte le organizzazioni, pubbliche e private, di adottare lo stesso approccio per mitigare le minacce.
Le campagne di phishing come HubPhish, i rischi legati al targeting politico illecito e le vulnerabilità sfruttate attivamente evidenziano l’importanza di misure proattive di sicurezza. Con le nuove linee guida di CISA per le comunicazioni mobili e l’aggiornamento del catalogo di vulnerabilità, le organizzazioni possono rafforzare la propria difesa contro attacchi complessi e persistenti.
Sicurezza Informatica
TA397: spionaggio internazionale con WmRAT e MiyaRAT
Tempo di lettura: 2 minuti. TA397 utilizza nuove tecniche di attacco per distribuire WmRAT e MiyaRAT, colpendo organizzazioni governative e della difesa.
Il gruppo di cyber spionaggio TA397, noto anche come Bitter, ha introdotto nuove e sofisticate catene di attacco per colpire organizzazioni governative e del settore della difesa, principalmente nelle regioni EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e APAC (Asia-Pacifico). Proofpoint ha analizzato una recente campagna che utilizza tecniche avanzate per distribuire i malware WmRAT e MiyaRAT, progettati per raccogliere informazioni sensibili.
Una catena di infezione mirata e ingannevole
Il 18 novembre 2024, TA397 ha condotto un attacco mirato contro un’organizzazione della difesa in Turchia, utilizzando un’esca sotto forma di email di spear phishing. L’email conteneva un archivio RAR con diversi file, tra cui:
- Un documento PDF legittimo proveniente dalla World Bank che descrive un progetto infrastrutturale in Madagascar.
- Un file di collegamento LNK mascherato da documento PDF.
- Flussi di dati alternativi (ADS) nascosti che contenevano codice PowerShell dannoso.
L’utente, attirato dall’apparente legittimità del file PDF, eseguiva inavvertitamente il file LNK, attivando una catena di infezione che includeva:
- L’apertura del PDF come decoy per distrarre l’utente.
- L’esecuzione di script PowerShell tramite il flusso ADS.
- La creazione di un’attività pianificata che comunicava regolarmente con il server di comando e controllo (C2) jacknwoods[.]com.
Questa attività pianificata inviava informazioni di base sul dispositivo della vittima e scaricava ulteriori payload malevoli, tra cui i RAT (Remote Access Trojans) WmRAT e MiyaRAT.
WmRAT e MiyaRAT: strumenti di spionaggio avanzati
WmRAT, scritto in C++, offre funzionalità classiche di RAT, come la cattura di screenshot, l’esfiltrazione di file e l’esecuzione di comandi remoti. Il malware utilizza una semplice crittografia per comunicare con il server C2, rendendo difficile l’intercettazione da parte delle difese di rete.
MiyaRAT, introdotto più recentemente, include funzionalità simili, ma con una crittografia più sofisticata e un livello più elevato di offuscamento del codice. Questo strumento è riservato a obiettivi di alto valore, come evidenziato dalla distribuzione limitata in campagne selezionate.
Entrambi i malware sono stati utilizzati per raccogliere informazioni critiche, come dati sulle directory, processi in esecuzione e geolocalizzazione, e per interagire direttamente con la rete dell’organizzazione compromessa.
Tecniche di persistenza e copertura delle tracce
TA397 dimostra una notevole abilità nell’evadere le misure di sicurezza, utilizzando:
- Attività pianificate per garantire la persistenza.
- Offuscamento dei file esca, mascherati per sembrare innocui.
- Crittografia personalizzata per proteggere le comunicazioni con i server C2.
Queste tecniche, combinate con un’infrastruttura di comando e controllo che utilizza domini legittimi e indirizzi IP non direttamente riconducibili al gruppo, complicano ulteriormente le indagini forensi.
TA397 “rappresenta una minaccia significativa per organizzazioni strategiche in tutto il mondo”. Le sue campagne mirate dimostrano una continua evoluzione delle tecniche di attacco, sottolineando la necessità di misure di difesa avanzate e un monitoraggio costante delle infrastrutture IT per rilevare attività sospette.
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