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Fascicolo Sanitario Elettronico: c’è da preoccuparsi?

Tempo di lettura: 6 minuti. Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) migliora la gestione sanitaria in Italia, ma fa paura per la privacy tanto da scomodare il Garante

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Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è un archivio digitale che raccoglie e consente di consultare la storia sanitaria di un cittadino. Ogni regione e provincia autonoma gestisce le informazioni contenute nel FSE, permettendo un servizio personalizzato e coordinato. Il monitoraggio del FSE è essenziale per valutare l’adozione e l’uso del sistema su tutto il territorio nazionale.

Indicatori di monitoraggio

Per verificare l’attuazione e la diffusione del FSE, sono stati definiti specifici indicatori di monitoraggio in accordo con le Regioni. Questi indicatori permettono di rappresentare lo scenario completo del FSE in termini di disponibilità dei documenti e dei servizi, nonché del loro effettivo utilizzo da parte dei cittadini e dei professionisti sanitari.

Disponibilità di documenti e servizi nel Fascicolo Sanitario Elettronico

Tipologie di DocumentiServizi Disponibili
RefertiAccesso ai referti online
PrescrizioniPrenotazioni di visite ed esami
Lettere di dimissioneConsultazione del piano terapeutico
Certificati vaccinaliVisualizzazione dei dati anagrafici sanitari

Utilizzo del FSE

Indicatori per i CittadiniIndicatori per i Professionisti Sanitari
Utilizzo del FSE: Numero di cittadini che hanno usato il FSE nei 90 giorni precedentiMedici specialisti abilitati: Numero di medici specialisti che utilizzano il FSE
Consenso alla consultazione: Numero di cittadini che hanno dato il consenso alla consultazione dei propri documentiMMG e PLS attivi: Numero di Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta che hanno utilizzato il FSE nel periodo di riferimento

Implementazione e Benefici del Fascicolo Sanitario Elettronico

L’implementazione del FSE permette ai cittadini di avere un controllo diretto sulla propria salute, consentendo una gestione più consapevole e informata. Allo stesso tempo, i professionisti sanitari possono accedere rapidamente alle informazioni cliniche essenziali, migliorando la qualità delle cure fornite.

Vantaggi per i Cittadini

  • Accesso rapido e facile ai propri dati sanitari
  • Maggiore trasparenza e controllo sulla propria salute
  • Possibilità di condividere informazioni aggiornate con i professionisti sanitari

Vantaggi per i Professionisti Sanitari

  • Accesso immediato alle informazioni cliniche dei pazienti
  • Miglioramento dell’efficacia delle diagnosi e dei trattamenti
  • Riduzione degli errori clinici grazie alla disponibilità di dati completi e aggiornati

Il Fascicolo Sanitario Elettronico sarà presto europeo

L’innovazione tecnologica nel settore sanitario è in continua evoluzione, e progetti come X-eHealth e NCPEH rappresentano esempi concreti di come l’Unione Europea stia lavorando per migliorare l’interoperabilità e la sicurezza dei dati sanitari. Questo articolo esplora gli obiettivi e le caratteristiche principali di questi due progetti, sottolineando l’importanza di un quadro comune europeo per le cartelle cliniche elettroniche.

X-eHealth: scambio di Cartelle Cliniche Elettroniche in Europa

Il progetto X-eHealth, noto anche come eXchanging electronic Health Records in a common framework, è un’iniziativa strategica dell’Unione Europea avviata nel settembre 2020 con una durata prevista di 24 mesi. Questo progetto mira a sviluppare un framework condiviso per lo scambio di cartelle cliniche elettroniche, garantendo l’interoperabilità, la sicurezza e la trasparenza dei dati sanitari tra gli Stati membri dell’UE e i paesi vicini.

Obiettivi di X-eHealth

ObiettivoDescrizione
InteroperabilitàCreazione di un framework comune per lo scambio di immagini mediche, lettere di dimissione ospedaliera (LDO), referti di laboratorio e dati sulle malattie rare
SicurezzaGarantire la protezione dei dati sanitari conformemente alle normative sulla privacy e sulla sicurezza informatica
Cooperazione TransfrontalieraFacilitare lo scambio di dati sanitari tra le strutture sanitarie degli Stati membri dell’UE e i paesi vicini

Il consorzio europeo, guidato dal Portogallo, si focalizza sui servizi transfrontalieri per promuovere uno spazio comune europeo interoperabile per i dati sanitari. Questo consorzio mira a migliorare l’assistenza sanitaria dei cittadini attraverso la condivisione sicura e standardizzata delle informazioni mediche.

Per maggiori dettagli, è possibile visitare il sito ufficiale del progetto X-eHealth.

Progetto NCPEH

Sfortunatamente, i dettagli specifici sul progetto NCPEH non sono attualmente disponibili a causa di problemi tecnici nell’accesso alle informazioni. Tuttavia, è probabile che questo progetto segua linee guida simili a X-eHealth, concentrandosi sull’interoperabilità e la sicurezza dei dati sanitari a livello europeo.

Importanza dell’Interoperabilità nei Dati Sanitari

L’interoperabilità dei dati sanitari è cruciale per migliorare l’efficienza e l’efficacia del sistema sanitario. Permette ai professionisti sanitari di accedere rapidamente e facilmente alle informazioni cliniche, migliorando le diagnosi e i trattamenti. Inoltre, la standardizzazione dei dati sanitari facilita la ricerca scientifica e lo sviluppo di nuove politiche sanitarie.

Vantaggi dell’interoperabilità

  • Migliore Assistenza ai Pazienti: Accesso immediato a informazioni cliniche complete e aggiornate.
  • Efficienza Operativa: Riduzione degli errori clinici e miglioramento dei processi sanitari.
  • Supporto alla Ricerca: Facilitazione della raccolta e analisi dei dati per la ricerca scientifica.

Progetti come X-eHealth e NCPEH sono fondamentali per costruire un sistema sanitario europeo più integrato e sicuro. Sebbene i dettagli specifici sul progetto NCPEH siano attualmente limitati, l’obiettivo comune di migliorare l’interoperabilità e la sicurezza dei dati sanitari rimane una priorità per l’Unione Europea. Questi sforzi congiunti rappresentano un passo importante verso un futuro in cui i dati sanitari sono facilmente accessibili, sicuri e utilizzabili per migliorare la salute dei cittadini.

Il Garante lancia l’allerta sul Fascicolo Sanitario Elettronico: Dati Sanitari a Rischio

Il Garante per la protezione dei dati personali ha lanciato un’allerta riguardo alla sicurezza del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), evidenziando gravi preoccupazioni sulla protezione dei dati sanitari dei cittadini. Questa situazione ha portato all’apertura di istruttorie in numerose regioni e province autonome per verificare le violazioni delle normative sulla privacy.

Problemi riscontrati nel FSE

Il Garante ha avviato una serie di istruttorie nei confronti di 18 regioni e delle province autonome di Bolzano e Trento per verificare le violazioni delle normative sulla privacy. Le principali criticità riscontrate includono:

  • Oscuramento delle Informazioni: I pazienti non hanno la possibilità di oscurare informazioni sensibili nel proprio FSE, come ad esempio diagnosi di malattie particolarmente riservate. Questo pone a rischio la privacy dei pazienti, specialmente in contesti in cui familiari o conoscenti potrebbero avere accesso ai dati.
  • Mancanza di Adeguate Informazioni: I cittadini non ricevono informazioni sufficienti sul trattamento dei loro dati personali da parte del sistema sanitario, impedendo loro di esercitare i propri diritti.
  • Sicurezza dei Dati: Assenza di misure di sicurezza adeguate per garantire che i dati personali non finiscano nelle mani sbagliate o vengano utilizzati per scopi diversi da quelli previsti.

Monitoraggio e interventi necessari

Il monitoraggio del FSE ha mostrato che le regole stabilite dal Ministero della Salute, comprese quelle sulla protezione dei dati personali, non sono state adeguatamente applicate. Questo ha portato il Garante a segnalare al Governo la necessità di un intervento urgente per garantire la sicurezza dei dati sanitari dei cittadini.

Indicatori di monitoraggio

IndicatoriDescrizione
Cittadini che hanno utilizzato il FSENumero di cittadini che hanno effettuato almeno un accesso al FSE negli ultimi 90 giorni
Cittadini che hanno espresso il consensoNumero di cittadini che hanno dato il consenso alla consultazione dei propri dati sanitari
Medici specialisti abilitati al FSENumero di medici specialisti delle aziende sanitarie pubbliche abilitati al FSE
Medici di medicina generale e pediatri attiviNumero di MMG e PLS che hanno utilizzato il FSE nel periodo di riferimento

Raccomandazioni del Garante

Per migliorare la sicurezza e l’efficacia del FSE, il Garante raccomanda:

  • Uniformità di Applicazione: Garantire che tutte le regioni e province autonome applichino uniformemente le normative sulla privacy.
  • Informazione e Consenso: Fornire ai cittadini informazioni chiare e complete sul trattamento dei loro dati e garantire la possibilità di esprimere il consenso o l’opposizione al caricamento dei dati.
  • Misure di Sicurezza: Implementare misure di sicurezza robuste per proteggere i dati personali e garantire che vengano utilizzati solo per scopi legittimi.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico ha il potenziale di rivoluzionare il modo in cui vengono gestite le cure sanitarie, migliorando l’accesso alle informazioni e facilitando la ricerca scientifica. Tuttavia, è fondamentale garantire la protezione dei dati personali dei cittadini per evitare discriminazioni e abusi. Il Garante per la protezione dei dati personali continuerà a monitorare la situazione e a lavorare con le istituzioni per migliorare la sicurezza del FSE.

Il parere di Matrice Digitale

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è uno strumento essenziale per modernizzare il sistema sanitario italiano, migliorando l’efficienza e l’efficacia delle cure. Il monitoraggio continuo e l’analisi degli indicatori di utilizzo permettono di identificare aree di miglioramento e garantire che il FSE risponda alle esigenze di cittadini e professionisti sanitari.

Quello che preoccupa la cittadinanza è il fatto che il fascicolo sanitario elettronico potrebbe essere utilizzato da soggetti estranei al mondo sanitario o non in stretto rapporto con i pazienti per motivi medici e questo sconcerta i più che possono essere chiaramente diffidenti da sbirciatine non autorizzate come avvenuto a suo tempo ai danni dell’Antimafia. Un’altro aspetto da non sottovalutare è quello della reputazione creatasi a cavallo del Greenpass in piena pandemia Covid, che ha diffuso scetticismo in una buona parte della popolazione nei confronti di una digitalizzazione avanzata della pubblica amministrazione.

Non va sottovalutato l’impatto che una violazione possa avere in caso di attacco informatico da parte di un attore statale o semplicemente da parte di un gruppo criminale: una tendenza sempre più crescente nel crimine informatico delle bande specializzate nelle strategie ransomware. Tra i lati positivi, invece, c’è quello di una possibilità di ambire ad una sanità più centralizzata dal punto di vista logistico e di gestione, grazie anche ad un monitoraggio costante generato dai big data che ne derivano e che potrebbe realmente ottimizzare al meglio le prestazioni per la popolazione e, si spera , che ci sia anche spazio per monitorare costantemente eventuali anomalie da poter intercettare in tempo eventuali malaffari in corso.

Quello che fa tremare in molti, non solo la parte scettica sul Fascicolo Sanitario Elettronico, è la possibilità che i dati sanitari siano venduti a società private con lo scopo di convertire le nostre informazioni per motivi pubblicitari o addirittura con la finalità di sostituirsi al pubblico totalmente come avviene negli Usa dove il sistema sanitario vive delle forti ingerenze da parte di attori privati ed orientati più al profitto che alla garanzia delle cure necessarie per tutta la popolazione come fino ad oggi è stato nel nostro Paese: un modello, il nostro, riconosciuto in tutto il mondo come positivo e virtuoso.

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Google News: mercato libero fascista che censura la stampa

Tempo di lettura: 5 minuti. Google censura la Stampa attraverso il mercato libero in accordo con le commissioni del Governo che hanno dato la mazzata finale all’articolo 21

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L’Italia sta andando sempre più verso una deriva fascista ed il concetto non è espresso sicuramente da un leader in odore di ventennio che si trova colpevolizzata continuamente per le sue aderenze passate, secondo molti mai rinnegate definitivamente, e per scandali che riguardano il presente come l’inchiesta di Fanpage che racconta il la sezione giovanile del principale partito di Governo come un centro di formazione di ricordi del periodo fascista ed addestramento di nuovi balilla.

L’Italia tecnologica nelle mani degli USA

Dovrebbe far paura la piega che il nostro paese sta prendendo attraverso un mercato liberale che tutela potenti con sede al di fuori dell’Unione Europea ed avvicina l’Italia sempre più ad un sistema di controllo Statunitense. In questi giorni è stato completato il passaggio dalla TIM, metà francese, al fondo KKR, capitanato da un ex direttore della CIA. A questo passaggio formale, si aggiunge quello informale scoperto da Matrice Digitale sul perimetro cibernetico dell’ACN appoggiato a dei server USA di Microsoft

L’apparato della Pubblica Amministrazione italiana si ritrova a fare conti con un’ingerenza straniera in un’azienda che ha rappresentato per anni anche il fulcro di operazioni di intelligence del nostro paese, ma ancora più agghiacciante dal punto di vista di chi vi scrive, però, resta la posizione di Google nel settore dell’editoria. Una società che per anni è stata sempre al centro dell’attenzione per il suo monopolio di Internet.

Google evade e finanzia lo Stato con i soldi delle tasse evase

In questi giorni Google è stata raggiunta da una richiesta della Procura per una presunta evasione da 900 milioni di euro solo nel nostro paese. Con questi presunti 900 milioni di euro evasi Google, oltre a consolidare il suo business a differenza di chi le tasse le ha pagate, ha finanziato fondazioni ed attività con Istituzioni e Forze dell’Ordine per attività di contrasto al crimine informatico ed all’educazione digitale dei nostri bambini costantemente manipolati dagli impulsi che il social YouTube ha in esclusiva grazie alla sua sezione “Kids”.

Lo Stato italiano ha preferito in questi lunghi anni, Meloni è solo l’ultimo dei capi colpevole forse di aver dato la mazzata finale facendosi eleggere dietro l’ideologia del sovranismo, ha bypassato la formulazione di ragionamenti sulle criticità vissute dalla sovranità nazionale intesa come libertà di espressione e tutela della libertà di stampa in un mercato libero, e non monopolizzato come risulta oggi da una entità che assume sempre più contorni di un controllo su quello che deve comparire all’interno della rete Internet e quello che in realtà debba essere penalizzato.

Sorprende anche la posizione dell’Ordine dei Giornalisti che mai si è posto il problema seriamente ed ha sempre rappresentato con la sua attività sindacale gli interessi delle aziende editoriali che in realtà hanno più giornalisti in termini numerici, ma rappresentano la minoranza delle testate complessive sul territorio italiano. Essendo i giornalisti più numerosi al di fuori delle redazioni blasonate nell’ultimo rapporto sul Giornalismo digitale, il sindacato dei giornalisti parla di Apple News e Google News come risorse preziose per veicolare il giornalismo, ma ignora volutamente le criticità reali per gli editori e di conseguenza per gli stessi giornalisti.

Il Duce del nostro ventennio è il Mercato Liberale?

Alla luce di come funziona il settore dell’editoria, è possibile affermare che il mercato liberale in realtà non è libero e non è sicuramente aperto alla tutela delle aziende più deboli o addirittura di chi vorrebbe emergere, soprattutto nel segmento dell’editoria, attraverso la pratica che manca nelle scuole di giornalismo foraggiate dalle Big Tech in modo diretto o indiretto.

Il merito di valutazione non è assolutamente contemplato, soprattutto quando si dà uno sguardo alle condizioni del Centro Google dedicato agli editori dove risulta chiaro da subito che in realtà non esista una premialità bastata sulla qualità, ma su accordi stipulati nel sottobosco con i grandi gruppi editoriali che rispondono a determinate logiche e ad interessi comuni.

Questa penalizzazione costante che vive il settore è nascosta dietro l’algoritmo che nemmeno le ultime due Commissioni del Governo, una sull’intelligenza artificiale e l’altra proprio sull’editoria, hanno definitivamente normato. Non rendere pubblico l’algoritmo o almeno non disciplinarlo secondo quello che è un concetto obsoleto del giornalismo, ma pur sempre valido, come potrebbe essere facilitare chi arriva prima in modo tale da mettere le aziende sullo stesso piano di valutazione.

Così come è oramai fatto noto che Google, Facebook e altre strutture di social media e motori di ricerca minori come Microsoft detengano una classifica propria di valutazione delle testate, secondo determinati canoni che non sono assolutamente visibili e che dovrebbero essere trasparenti.

Duce creò l’Ordine dei Giornalisti per monitorare la stampa e, dalle ultime carte emerse sul funzionamento di Google, anche la multinazionale monitora costantemente l’attività dei giornalisti sui Social Network facendo intendere che le selezioni autoriali sui suoi canali non avvengono per qualità dei giornalisti, bensì per le loro posizioni.

Se il concetto non è chiaro, va rispiegato in sintesi: “l‘editoria è controllata a monte secondo dei canoni di cui si ignorano le basi, ma che esistono e che decidono la vita e la morte delle professionalità giornalistiche e delle testate del nostro Paese“.

Nascondersi dietro il mercato libero, o dietro concetti come l’algoretica, fa in modo che sia tutto gestito secondo una evoluzione di premialità e di illuminazione divina che ricorda lo slogan Dio, Patria e Famiglia.

Oramai sono molti coloro che hanno compreso che la premialità del giornalismo via web non è sulla base della qualità bensì sulla base di accordi privati non solo economici, ma che spesso coincidono con narrazioni pressoché identiche sull’opinione pubblica di un intero Paese.
Una situazione vera che va avanti dal 2007 almeno, e l’unica soluzione offerta agli editori, manco ai giornalisti, sarà quella di veder riconosciuta una fee alla propria testata per le attività sviluppate dall’intelligenza artificiale che la stessa Google sta portando avanti nel settore dell’editoria.

Google scriverà gli articoli e pagherà chi li pubblica?

Anni che il settore giornalistico si trova ad affrontare una sfida che vede gli editori intenzionati a restringere lo spazio cibernetico sfavorendo gli altri, cedendo anche quelle che erano le loro capacità e in molti casi la linea editoriale. Il risultato è che chi ha più giornalisti, e debiti, ricatta la totalità degli addetti ai lavori minando costantemente il diritto sancito dall’articolo 21 della Costituzione. Facile a definirsi di qualità e liberali quando c’è una manina che ti procura visite a differenza di altri e strano che l’Ordine Dei Giornalisti nell’ultimo rapporto non abbia tenuto conto di questo fattore, nascondendolo sotto le opportunità offerte da multinazionali extra europee.

La corsa al privilegio all’interno del motore di ricerca che identifica più di tutti la rete Internet, in realtà ci fa capire, ci fa comprendere che quello che è stato penalizzato in questi anni, non è sicuramente il mercato inteso come monopolio di potentati, ma la qualità del giornalismo e la libertà di espressione e di stampa di un intero paese.

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Truffa lavoro Online: analisi metodo Mazarsiu e consigli

Tempo di lettura: 4 minuti. Mazarsiu e Temunao sono solo due portali di arrivo della truffa di lavoro online che sta rubando soldi agli italiani

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Tempo di lettura: 4 minuti.

Dopo l’inchiesta di Matrice Digitale sui portali web Mazarsiu e Temunao, molti lettori hanno ringraziato la redazione per aver trattato la notizia che li ha favoriti nell’essere più prudenti nel versare fondi a quel metodo che si sarebbe rivelato in futuro una vera e propria truffa. Il merito non è della testata, ma di coloro che hanno segnalato via WhatsApp o tramite sezione anonima sul sito di aver subito una truffa e di aver effettuato denunce presso la Polizia Postale o i Carabinieri del proprio comune. Chi ha scampato il fosso dell’effettuare un investimento, ha avuto il merito e la premura di cercare online se la piattaforma fosse o meno legittima.

Nonostante in questi giorni ci sia molto clamore sulle notizie di lavoro online, siamo riusciti ad ottenere su collaborazione di un lettore una prova di uno dei tanti ganci che vengono utilizzati dai criminali per adescare le proprie vittime. Come visto in precedenza, gli strumenti per veicolare pagine di arrivo che stabiliscono il contatto con i criminali sono le piattaforme di pubblicità dei social media come Facebook, Telegram e le stesse Google Ads.

Quando si arriva una pagina che propone di offrire un lavoro, imprenditoriale e che garantisce una rendita di 800 al mese come in questo caso, è possibile notare che vengono richiesti i recapiti di telefono e email. Dopodiché le potenziali vittime vengono contattate in forma privata sui programmi di messaggistica Telegram e Whatsapp e vengono introdotte ad iscriversi all’interno della piattaforma Mazarsiu o Temunao ed ha inizio la truffa.

Una segnalazione arrivata alla Redazione spiega il metodo: Ho risposto all’annuncio, chiedono ancora di collegarsi a Mazars e creare un profilo per completare 38 ordini. Ad un certo punto bloccano il completamento e ti impongono di risolvere il problema contattando Lara Cruz, la quale ti consiglia di scaricare bitget e di acquistare, tramite carta di credito, cripto valuta per 65 euro. Se interrompi la comunicazione ti sollecita a continuare e ti propone l’aiuto se le invii screenshot con dati sensibili.

Se in questo momento stai leggendo questo articolo ed hai già concesso i dati telefonici ed email ai criminali e sei nella fase intermedia che comprende la post registrazione al sito e l’apertura di un conto corrente su piattaforma legittima Bitget, sappi che devi bloccare immediatamente il tuo reclutatore e lo devi segnalare alle Autorità competenti. Avendo già fornito i dati telefonici ed email non devi essere preoccupata di essere truffati successivamente, al massimo sarà possibile in futuro essere contattati via mail o attraverso numeri diversi con proposte simili.  

Tra gli utenti che hanno contribuito a renderci il quadro più chiaro circa l’utilizzo delle chat e su cui già si è prospettato che vengono creati diversi gruppi WhatsApp con il nome del sito Internet Mazarsiu ed un numero incrementale per ogni singola chat, resta il fatto che alcuni utenti siano stati aggiunti da reclutatori all’interno di gruppi creati ad hoc per loro dove risulterebbero dei commenti senza senso o sgrammaticati, generati probabilmente o dallo stesso reclutatore o da un sistema di bot con l’aiuto di una traduzione automatica, ma questo non è possibile confermarlo. Quello che invece è possibile affermare, grazie alle indicazioni di un utente, tra i primi a segnalarci questo metodo truffaldino, è stato che ha provato ad iscriversi fornendo lo stesso numero di telefono ed è stato contattato più di una volta da reclutatori che avevano sembianze e numeri di telefono diversi. Seppur questo possa far intendere ad un sistema automatizzato, risulta poco conforme all’automazione il fatto che la vittima o potenziale tale possa non essere individuata da chi compie la truffa e ricontattata più volte.

Un singolo truffatore o un sistema criminale?

Quello che invece risulta da questa analisi è sicuramente il fatto che ad agire non sia un singolo bensì un’intera squadra e che i reclutatori in realtà siano i agenti commerciali di questo sistema truffaldino. Molti dei reclutatori non rispondono al telefono e questo non vuol dire di certo che si tratta di robot, ma c’è chi è riuscito ad interloquire con soggetti che sono sembrati anche disponibili al telefono ed addirittura qualcuno ha preso impegno di invitare un truffato presso la sede romana che ovviamente non esiste.

C’è anche chi è riuscito ad ottenere una breve conversazione su WhatsApp mostrando la nostra inchiesta ed il truffatore ha insultato lui ed e tutti gli italiani facendo riferimento ad un maiale. L’associazione italiani-maiali è ovviamente un riferimento alla tecnica del pig butchering che consiste nello spolpare a poco a poco la vittima di truffa.

Consigli non richiesti

I consigli che la redazione di Matrice Digitale si sente di dare, sulla base della sua esperienza maturata grazie alle migliaia di pubblicazioni inerenti il crimine informatico e le truffe online, sono quelle di verificare sempre la fonte che promette guadagni che ad oggi sono impossibili o quasi da ottenere nel mercato del lavoro globale. Grazie a questo modus operandi, alcune persone si sono salvate dalla truffa Mazarsiu perché hanno trovato chi è già stato truffato e non ha avuto vergogna di comunicare la propria esperienza a degli sconosciuti, mai vergognarsi di aver subito una truffa, che hanno raccontato la sua esperienza condividendola con noi e denunciando il fatto alla Polizia Postale ed ai Carabinieri, garantendo così che altre persone non cadessero nella truffa.

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Israele vs Hamas oppure vs Palestina? Le AI più importanti rispondono

Tempo di lettura: 10 minuti. Israele vs Hamas oppure vs Palestina? Lo abbiamo chiesto alle intelligenze artificiali ChatGpt-4o, Google Gemini, Mirosoft Copilot e Grok

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Il conflitto nella Striscia di Gaza imperversa dal 7 ottobre con vittime che sono arrivate a 36.000 circa dalla parte dei palestinesi a cui si aggiungono i 1400 circa degli israeliani colpiti dall’attacco di Hamas il 7 ottobre 2023 . ad oggi la guerra e tra Israele e Hamas oppure tra Israele e di palestinesi ? una domanda questa che richiede un’analisi oggettiva e che trova una forte divisione nell’opinione pubblica tra i sostenitori della legittimazione di Israele contro Hamas non curanti delle vittime dei palestinesi . chi invece è più sensibile al conflitto e non accetta il sacrificio di 35 000 abitanti di Gaza , tra cui molte donne e bambini , ed è contro la narrazione portata avanti dalla maggior parte dei media per cui la guerra sia tra Israele ed Hamas.

Scopo della ricerca

Come già avvenuto per il conflitto in Ucraina , Matrice Digitale interpellato quattro applicativi di intelligenza artificiale e precisamente Google Gemini, Microsoft Copilot, ChatGPT nella sua ultima versione 4o e Grok sviluppata da Elon Musk per la piattaforma di social media X.

La ricerca intende far emergere quanto le risposte dell’AI siano corrette ed approfondite e tengano conto di diverse variabili su un contesto difficile come quello della guerra. Si vuole comprendere anche come l’opinione pubblica ritenga che debba essere trattata questa notizia e se le risposte fornite dalle intelligenze artificiali interpellate siano in linea con il buon senso senza entrare nel merito di chi ha ragione o di chi ha torto.

Impostazione della ricerca

La ricerca ha una sua impostazione molto elementare e che pone alcune domande uguali a tutti e quattro gli strumenti interpellati:

Perchè c’è la guerra a Gaza?

Chi è in guerra?

Come sta andando la guerra?

Di chi è la colpa?

Successivamente si sono insinuate delle domande con il fine di capire da dove nascono le risposte e se cè margine di trattativa nella formulazione di un ragionamento alternativo a quello ottenuto in piena autonomia dall’intelligenza artificiale, stuzzicata secondo un ragionamento che, almeno a noi, sembra concentrato sulla logica di chi pensa in modo diverso, non giusto sia chiaro, e sull’analisi semantica del testo fornito.

Google Gemini si tira fuori dal dibattito

Interpellato, Google Gemini si è tirato fuori dal dibattito invitando l’utente ad effettuare delle ricerche online perché la situazione è molto complessa e, nonostante abbiamo provato a fare un giro un pò più largo per poi richiedergli le stesse cose, si è rifiutato di fornirci una sua interpretazione.

Chat Gpt-4o non è aggiornato, ma la ricerca conferma Israele vs Hamas

ChatGpt-4o dimostra di non essere aggiornato Ed ha iniziato a raccontare il conflitto palestinese come se nulla fosse successo oggi senza preoccuparsi di fare una ricerca su Internet . appena gli è stato chiesto di andare in rete e trovare delle informazioni sull’attuale conflitto ha continuato nel parlare di Israele ed Hamas come soggetti coinvolti tra le parti senza prendere in considerazione la variante dei 35.000 morti, tra cui figurano donne e bambini inermi palestinesi.

Continuando nella conversazione, l’applicativo ha più volte ribadito che le responsabilità sono di più parti, ma nella dinamica del conflitto è ancorato a notizie non proprio fresche seppur riconosce che le azioni di Israele siano spesso inefficaci e mortali per la sua popolazione. Fa riferimento, ad esempio, agli attacchi precedenti in cui Israele avvisava i cittadini con correttezza istituzionale, ma questo esclude il presente dove Gaza è stata raggiunta da 40.000 e più dispositivi di esplosione.

La sorpresa GroK: Il conflitto è Hamas – Israele

Nel social più “libero” dell’Internet, abbiamo lanciato un sondaggio elencando diverse bolle ed ottenendo 196 voti, il pubblico ha elencato come affermazione corretta all’89,3% che l’affermazione corretta è Israele vs Palestina.

Percentuale che scende in diversi gruppi WhatsApp dove è stato chiesto lo stesso quesito e su 320 voti il 78% ha scelto che l’affermazione corretta è sempre Israele vs Palestina. La piattaforma di Musk, ha posto senza ombra di dubbio che il conflitto è tra Hamas ed Israele e quando gli viene fatto notare la morte dei civili Palestinesi, donne e bambini per l’esattezza, così come ChatGPT afferma che sono morti collaterali ed innocenti al conflitto le cui responsabilità sono di entrambi.

Le 35.000 vittime citate nel contesto si riferiscono alle vittime di Gaza dall’inizio del conflitto tra Israele e Hamas, il 7 ottobre 2023. Queste cifre si basano sui rapporti del Ministero della Sanità palestinese a Gaza e di altre fonti. È importante notare che il conflitto ha provocato vittime da entrambe le parti, con perdite significative di vite umane e sfollamenti a Gaza.

Ad una domanda successiva e diretta su tra chi fosse il conflitto, Grok risponde però in modo più delicato:

Il conflitto è principalmente tra Israele e Hamas, un gruppo militante palestinese che governa la Striscia di Gaza. Tuttavia, fa anche parte del più ampio conflitto israelo-palestinese, che coinvolge anche altri attori e fattori.

Microsoft Copilot “umanamente” sicuro: Israele vs Hamas

La discussione più accesa è con l’applicativo web di Microsoft con AI, Copilot, che parte subito a razzo, ma fornisce una lettura più completa individuando l’anno 2007 come l’inizio delle tensioni tra Hamas e Israele senza ascriverlo a tutto il conflitto iniziato nel 1948:

La guerra a Gaza è un conflitto complesso che coinvolge principalmente Israele e Hamas1Questo conflitto ha radici profonde e risale a decenni fa2La Striscia di Gaza, dove si svolge la maggior parte del conflitto, è un territorio densamente popolato che confina a sud-ovest con l’Egitto e a est con Israele2Dal 2007, la Striscia di Gaza è sotto il controllo di Hamas3.

Recentemente, la guerra è stata riaccesa quando Hamas ha lanciato un attacco senza precedenti a Israele24Da allora, ci sono stati continui bombardamenti e attacchi da entrambe le parti567.

Per quanto riguarda la colpa, è un argomento molto delicato e complesso. Il conflitto tra Israele e Palestina è stato definito come “la pace impossibile” a causa delle continue divergenze tra i due Paesi2Alcuni ritengono che Hamas sia il principale responsabile per l’escalation recente del conflitto8. Tuttavia, è importante notare che la situazione è molto complessa e ci sono molte sfaccettature e prospettive da considerare.

Ti prego di notare che queste informazioni potrebbero non essere aggiornate. Ti consiglierei di cercare notizie recenti per avere le informazioni più aggiornate sulla situazione.

Mi parli di guerra tra Israele e Hamas, ma ci sono in realtà 35.000 vittime tra i cittadini di Gaza, comprese donne e bambini, e la guerra è a Gaza. Le vittime sono tutte ascrivibile ad Hamas?

La situazione a Gaza è molto complessa e tragica. Secondo il Ministero della Salute di Gaza, controllato da Hamas, il numero di vittime è arrivato a 35.9031Questo numero include donne, bambini e uomini234.

Tuttavia, attribuire tutte le vittime ad una sola parte del conflitto è un argomento molto delicato e complesso. Ci sono molte sfaccettature e prospettive da considerare. Ad esempio, alcuni rapporti suggeriscono che l’attacco iniziale di Hamas ha innescato l’escalation del conflitto5Allo stesso tempo, ci sono stati rapporti di attacchi israeliani che hanno causato un gran numero di vittime civili67.

È importante sottolineare che queste informazioni sono basate su fonti disponibili e potrebbero non essere completamente accurate o aggiornate.

Nessuno però gli ha chiesto di chi sia la colpa, ma la domanda è stata diretta solo sulla classificazione dei civili, ma poi gli si chiede se Gaza si trovi in Hamas ed io sapevo che a Gaza c’erano i palestinesi”

Quindi Gaza si trova ad Hamas? Io credevo fosse in Palestina ed i cittadini della Palestina non erano di Hamas, ma palestinesi.

Hai ragione, la Striscia di Gaza è un territorio che fa parte della Palestina12È abitata da oltre 2 milioni di palestinesi1Tuttavia, dal 2007, la Striscia di Gaza è sotto il controllo di Hamas, un’organizzazione islamista13. Questo non significa che tutti i palestinesi siano membri di Hamas. Infatti, la maggior parte dei residenti di Gaza sono civili che vivono le loro vite indipendentemente dal conflitto1.

Quindi il conflitto è tra Hamas e Israele oppure Palestinesi ed Israele?

Il conflitto è spesso descritto come tra Israele e Hamas, che è un’organizzazione politica e militare che controlla la Striscia di Gaza. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i palestinesi sono membri o sostenitori di Hamas, e le azioni di Hamas non rappresentano necessariamente le opinioni di tutti i palestinesi.

D’altra parte, quando si parla di conflitto tra Palestinesi e Israele, si fa riferimento a un conflitto più ampio che include non solo la Striscia di Gaza, ma anche la Cisgiordania e Gerusalemme Est. Questo conflitto riguarda questioni come il controllo del territorio, lo status di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e altri problemi.

Anche in questo caso, CoPilot ignora o non ragiona sul fatto che l’attuale guerra non solo sta distruggendo Gaza, ma ha creato più tensioni anche nei territori della Cisgiordania e quindi ha un po’ di contraddizione da dover risolvere.

Quindi quando è scoppiata la guerra in Afghanistan a morire non sono stati gli afghani, ma tutte le vittime del luogo erano terroristi di Al Qeida?

La guerra in Afghanistan, che è iniziata nel 2001, ha avuto un impatto devastante sulla popolazione civile12Secondo i dati del Watson Institute della Brown University, dal 2001 al 2021, le vittime civili decedute a causa delle violenze e delle conseguenze dell’intervento militare sono state circa 47.245 in Afghanistan3.

Tuttavia, non tutte le vittime erano membri di Al Qaeda. La guerra ha coinvolto una serie di gruppi e forze, tra cui i talebani, l’esercito degli Stati Uniti, le forze di sicurezza afgane e altre milizie4Questi gruppi sono stati tutti coinvolti in attacchi che hanno provocato enormi sofferenze ai civili4.

Quindi come fai a sostenere che una risposta giusta come quella di israele all’azione di Hamas non si sia trasformata una guerra contro il popolo palestinese tutto? La guerra tra Hamas ed Israele è iniziata nel 47?

Il conflitto tra Israele e Hamas è un aspetto del più ampio conflitto israelo-palestinese, che ha radici che risalgono al 1947 con la partizione della Palestina. Tuttavia, Hamas come organizzazione non esisteva nel 1947. È stata fondata nel 1987, durante la Prima Intifada1.

La recente guerra tra Israele e Hamas è iniziata il 7 ottobre 2023123Questo conflitto ha avuto un impatto significativo sulla popolazione civile di Gaza1. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i palestinesi sostengono Hamas o sono coinvolti nel conflitto. Molti sono civili che cercano di vivere le loro vite nel mezzo del conflitto1.

Per quanto riguarda la tua domanda sulla trasformazione del conflitto in una guerra contro tutto il popolo palestinese, è un argomento molto delicato e complesso. Le azioni di entrambe le parti nel conflitto hanno avuto un impatto significativo sulla popolazione civile. Tuttavia, attribuire la colpa a una sola parte o generalizzare l’intera popolazione di un territorio è un semplificazione eccessiva di una situazione molto complessa.

Ok quindi ad oggi la guerra è tra Hamas e Israele oppure Israele e Palestina?

Il conflitto attuale vede coinvolte principalmente due parti: Israele e Hamas, l’organizzazione che controlla la Striscia di Gaza. Tuttavia, questo non significa che il conflitto riguardi solo queste due entità. Le azioni di Hamas e Israele hanno un impatto diretto sulla vita dei palestinesi a Gaza e in altre parti della Palestina.

Quindi, mentre è corretto dire che c’è un conflitto tra Hamas e Israele, è altrettanto corretto dire che c’è un conflitto più ampio tra Israele e i Palestinesi. Questo conflitto più ampio include questioni come il controllo del territorio, lo status di Gerusalemme, il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi e altri problemi.

Perchè parli di attribuire la colpa ad una parte? ti ho chiesto solo chi sono le parti coinvolte nel conflitto e tu mi dici Israele ed Hamas, ma i morti sono palestinesi e non sono tutti terroristi o iscritti ad Hamas come partito politico.

Hai ragione, mi scuso se le mie risposte precedenti hanno potuto sembrare fuorvianti. Le parti principali coinvolte nel conflitto sono Israele e Hamas. Tuttavia, come hai correttamente sottolineato, le conseguenze di questo conflitto colpiscono l’intera popolazione di Gaza, che è in gran parte composta da civili palestinesi.

Molti di questi civili non sono affiliati a Hamas e sono semplicemente vittime delle circostanze. La guerra ha causato un gran numero di vittime civili, tra cui donne, bambini e uomini. Questo è un aspetto tragico e doloroso del conflitto.

Ti ringrazio per aver portato alla luce questo punto importante. È fondamentale ricordare che dietro i numeri e le statistiche ci sono persone reali che stanno soffrendo le conseguenze di questo conflitto.

Considerazioni dell’autore

Le risposte fornite dagli applicativi dimostrano che se qualcuno dovesse chiedere notizie sull’attuale guerra di Gaza all’intelligenza artificiale, troverebbe delle risposte che affermano che il conflitto sia tra Israele ed Hamas senza far riferimento alle vittime palestinesi. Se Google si tira dal confronto invitando ad un libero arbitrio fatto da ricerche OnLine sui suoi canali, con i pro ed i contro del suo algoritmo che propone alcuni contenuti “selezionati” secondo una logica di mistero industriale, ChatGpt e Microsoft Copilot partono spediti e forniscono una verità parziale perché monca dell’aspetto umano e degli effetti che la guerra porta.

I due cugini, che utilizzano la stessa tecnologia addestrata da OpenAI, danno l’impressione di ignorare che Gaza si trovi in Palestina e danno per scontato che il conflitto si svolga in un certo senso nello “stato” di Hamas. Anche se non fosse così, la parola Palestina appartiene più al contesto, ma non è indicata come territorio di scontro. Mentre ChatGpt fa una ricerca obbligata in rete dopo il nostro invito, avendo compreso che la sua risposta non sia aggiornata, Microsoft CoPilot su Bing già offre la ricostruzione con l’uso delle fonti ed il rischio è che il destinatario del servizio, solitamente chi cerca attraverso l’AI e non ha interesse ad approfondire nonostante gli inviti dell’applicazione, si soffermi sulla prima risposta fornita. Grok invece è l’opposto del pensiero diffuso sulla piattaforma X che, seppur non statistico come valore il nostro sondaggio, ha percentuali alte di coloro che ritengono che il conflitto sia Palestina vs Israele in netto contrasto alla narrazione giornalistica e anche della maggior parte degli utenti accreditati come esperti in materia sul social.

L’informazione diventa uno strumento per riscrivere la storia

L’’aspetto importante, sottovalutato da molti, di questa vicenda è proprio che quando si fanno le ricerche online con l’AI, quest’ultima predilige secondo una logica ignota determinate fonti e se la maggior parte delle fonti parla di un conflitto Israele vs Hamas, magari sbagliando o a scopi propagandistici come è stato denunciato da molti, le risposte saranno superficiali con molta probabilità, visto che lo ammettono gli stessi applicativi, ma potrebbero restituire dei falsi storici. Questo appena descritto è quello che avviene con ChatGpt e Copilot. Per quanto riguarda Grok invece, l’AI di Musk effettua una ricerca interna alla sua piattaforma ed il fatto che la risposta sia allineata alla rete Internet Occidentale fa intuire che le polemiche su X, antisistema, non sembrino reggersi perchè la sua stessa AI fornisce risultati in linea con il pensiero dominante nell’establishment Atlantista.

Le macchine hanno più empatia di noi oppure logica?

Se analizziamo il conflitto israelo palestinese che imperversa da anni, sarebbe opportuno tenere in considerazione il popolo israeliano del 7 ottobre vittima di un attacco spietato, ma bisognerebbe tenere in considerazione anche quello palestinese che vive a Gaza nello stato non riconosciuto della Palestina.

Ti ringrazio per aver portato alla luce questo punto importante. È fondamentale ricordare che dietro i numeri e le statistiche ci sono persone reali che stanno soffrendo le conseguenze di questo conflitto.

La macchina più “radicale” alla fine ha mostrato un senso di umanità ed empatia. Questo dovrebbe far riflettere in molti che si ostinano ad associare integralmente i Palestinesi ad Hamas, come l’estrema destra Israeliana predica dallo scoppio della guerra, e a descrivere una Gaza totalmente sodale con quel gruppo terroristico che tiene in ostaggio politicamente un’intera popolazione. Una narrazione che è decaduta con la richiesta di arresto per Nethanyau ed il ripristino dei fondi all’URNWA da parte degli stessi stati su cui incidono i giornalisti ed i media che descrivono il conflitto come Israele vs Hamas ed approvano, almeno a voce, due popoli e due stati, riconoscendo di fatto la Palestina: cosa peraltro già fatta da molte nazioni europee ad eccezione dell’Italia.

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