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Google lancia il chatbot Bard nonostante gli avvertimenti etici e la sua tendenza a mentire

Bard, il controverso chatbot di Google, è stato lanciato nonostante le preoccupazioni interne riguardanti la sua affidabilità e sicurezza.

Secondo un recente rapporto, Google ha deciso di lanciare il suo chatbot basato sull’intelligenza artificiale, Bard, nonostante le preoccupazioni interne riguardo alla sua tendenza a fornire informazioni false e potenzialmente pericolose.

Ignorando gli avvertimenti etici

Fonti interne sostengono che Google avrebbe ignorato le proprie linee guida sull’etica dell’intelligenza artificiale nel tentativo di competere con rivali come il ChatGPT di OpenAI, supportato da Microsoft. La decisione di accelerare lo sviluppo e il lancio di Bard sarebbe stata influenzata dal successo di ChatGPT, che ha messo in allarme l’azienda, facendole dichiarare un “codice rosso competitivo”.

Preoccupazioni interne e rischi per la sicurezza

Prima del lancio ufficiale di Bard, i dipendenti di Google hanno segnalato numerosi problemi riguardanti la sicurezza e l’affidabilità del chatbot. Alcuni hanno addirittura definito Bard un “bugiardo patologico” e “imbarazzante” a causa delle risposte scorrette e potenzialmente pericolose che forniva agli utenti.

Dubbi sull’etica e sulle priorità di Google

La situazione ha sollevato domande riguardo all’impegno di Google nel campo dell’etica dell’intelligenza artificiale e se la priorità dell’azienda sia davvero quella di sviluppare prodotti sicuri ed etici. Secondo Meredith Whittaker, ex dipendente di Google e attuale presidente della Signal Foundation, “l’etica dell’intelligenza artificiale è stata messa in secondo piano” a favore di profitto e crescita.

Bard come “esperimento” e impegno per l’IA responsabile

Nonostante le preoccupazioni, Google ha lanciato Bard negli Stati Uniti, definendolo un “esperimento”. La compagnia ha dichiarato che l’intelligenza artificiale responsabile rimane una priorità e che continuerà a investire nelle squadre che lavorano sull’applicazione dei propri principi sull’IA.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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