Economia
Huawei spinge per i chip AI in Cina e lancia la rete 5.5G
Tempo di lettura: 4 minuti. Huawei afferma che le sanzioni USA non fermeranno il progresso dell’AI in Cina, mentre nuove leggi incoraggiano fusioni nel settore dei semiconduttori per creare aziende più forti.
L’industria tecnologica in Cina sta affrontando significative pressioni a causa delle sanzioni statunitensi che limitano l’accesso ai chip AI avanzati e alle tecnologie di produzione nonostante il 5.5G che è stato lanciato. Nonostante queste sfide, Huawei ha dichiarato che il progresso dell’intelligenza artificiale in Cina non sarà fermato dalle restrizioni imposte dagli Stati Uniti. In parallelo, la Cina ha introdotto nuove leggi che incoraggiano le fusioni e le acquisizioni nel settore dei semiconduttori, invece delle offerte pubbliche iniziali (IPO), per creare aziende più forti e sostenibili. Questo articolo esplora le dichiarazioni di Huawei e le nuove strategie cinesi per affrontare le sfide nel settore tecnologico.
Huawei e le limitazioni sui Chip AI
Zhang Ping’an, CEO di Huawei Cloud, ha affermato che la Cina non deve dipendere esclusivamente dai chip AI avanzati per raggiungere la leadership nell’intelligenza artificiale. Parlando alla World AI Conference a Shanghai, Zhang ha sottolineato che, sebbene la Cina stia affrontando una limitata potenza di calcolo, non deve considerare la mancanza di chip avanzati come un ostacolo insormontabile per il progresso dell’AI.
Huawei ha sviluppato i propri processori della serie Ascend 910 per applicazioni AI, che l’azienda sostiene essere competitivi rispetto agli Nvidia A100. Tuttavia, questi processori sono prodotti su nodi di fabbricazione meno avanzati e non offrono le stesse prestazioni delle GPU moderne come AMD Instinct MI300X o Nvidia Hopper e Blackwell. Per compensare la mancanza di accesso ai migliori processori AI, Huawei propone un approccio olistico che combina tecnologie cloud, edge e di rete per migliorare l’efficienza e ridurre il consumo energetico dei carichi di lavoro AI.
Zhang ha anche suggerito di utilizzare la tecnologia cloud per compensare la mancanza di chip AI all’avanguardia, sebbene non sia chiaro se si riferisse all’uso dei processori Huawei nel proprio cloud o all’addestramento di modelli su macchine di terzi. In ogni caso, senza potenti processori con molta memoria, ci sono limiti a ciò che può essere realizzato con l’hardware progettato e prodotto in Cina.
Leggi cinesi per le fusioni nel settore dei semiconduttori
Nel frattempo, la Cina ha introdotto nuove leggi per incoraggiare le fusioni e le acquisizioni (M&A) nel settore dei semiconduttori, invece delle IPO, per costruire aziende più forti e sostenibili. Dopo che decine di migliaia di aziende cinesi del settore dei semiconduttori sono fallite e numerosi processi IPO sono stati interrotti, le autorità cinesi stanno promuovendo le fusioni come mezzo per concentrare le risorse su avanzamenti tecnologici in entità più grandi e più robuste.
Le nuove leggi, come le STAR Market Eight Provisions introdotte a giugno, mirano a supportare le M&A per le aziende tecnologiche, anche quelle attualmente non redditizie, per migliorare la loro crescita e sostenibilità a lungo termine. La Commissione per la Regolamentazione dei Titoli della Cina punta a creare un ambiente favorevole che supporti le aziende tecnologiche con capacità tecnologiche critiche, favorendo la crescita e l’innovazione senza passare attraverso le IPO.
Questa iniziativa, che include rifinanziamenti, fusioni e acquisizioni, fa parte di un più ampio sforzo per consolidare l’industria dei semiconduttori del paese e promuovere lo sviluppo continuo di nuove tecnologie. Le nuove regolamentazioni hanno reso più difficile per le aziende soddisfare i criteri necessari per la quotazione in borsa, con un aumento significativo delle terminazioni di IPO e persino delisting di aziende già quotate.
Nonostante le sanzioni e le limitazioni imposte dagli Stati Uniti, Huawei e la Cina stanno adottando strategie innovative per continuare a progredire nel campo dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori. Huawei propone un approccio combinato che sfrutta le tecnologie cloud per superare la mancanza di chip AI avanzati, mentre la Cina incoraggia fusioni e acquisizioni per creare aziende più forti e sostenibili. Queste misure mostrano la determinazione della Cina a mantenere il passo nell’innovazione tecnologica e a costruire un’industria tecnologica più resiliente e avanzata.
Huawei Apollo: la prima versione commerciale 5.5G
Durante l’incontro del Huawei User Group Meeting (HUGM) del 2024 a Istanbul, Huawei ha lanciato la versione Apollo, la prima versione commerciale 5.5G al mondo basata sul 3GPP Release 18. Questo lancio rappresenta un passo significativo nell’evoluzione della tecnologia 5G, portando nuove capacità e servizi che miglioreranno l’efficienza e le prestazioni delle reti di telecomunicazione.
Caratteristiche Principali della Versione Apollo
Evoluzione All-Band
La versione Apollo introduce l’intelligenza nella coordinazione multi-banda, nella gestione del fascio e nel risparmio energetico, facilitando la transizione efficiente a 5G su tutte le bande. La coordinazione multi-banda intelligente sfrutta la selezione e l’aggregazione intelligente delle frequenze portanti per sbloccare il potenziale delle reti multi-banda, aumentando le velocità di uplink e downlink fino al 30% in vari scenari di servizio.
Gestione del Fascio Intelligente
Nei casi multi-antenna, la gestione del fascio intelligente combina innovazioni software e hardware per massimizzare il potenziale della larghezza di banda alta di TDD e Massive MIMO. Questo consente alle reti di fornire capacità più elevate e aumentare ulteriormente le velocità del 20%.
Sistema di Gemellaggio Digitale RAN
Il sistema di gemellaggio digitale RAN è stato implementato per la prima volta, consentendo decisioni multi-obiettivo che aiutano a migliorare l’efficienza energetica mantenendo un’esperienza premium. Questo sistema è un elemento chiave per garantire che le reti 5.5G siano altamente efficienti e performanti.
Efficienza spettrale e risparmio energetico
La versione Apollo supporta il pooling dello spettro, permettendo un’efficienza spettrale superiore del 40% rispetto alle pratiche tradizionali di divisione delle bande e configurazione delle frequenze portanti. Inoltre, implementa il concetto “0 Bit 0 Watt” per ridurre significativamente il consumo energetico della rete, un concetto innovativo che Huawei ha presentato per la prima volta su larga scala.
Slicing dinamico e adattivo
Apollo migliora lo slicing fisso con uno slicing dinamico adattivo alla velocità, garantendo nuove capacità che supportano velocità di uplink determinate in posizioni fisse. Questo è cruciale per le applicazioni che richiedono latenze basse e larghezze di banda elevate in posizioni specifiche.
Riconoscimenti internazionali
Le soluzioni incorporate nella versione Apollo hanno vinto diversi premi GSMA GLOMO al MWC Barcelona 2024, tra cui il sistema di gemellaggio digitale RAN come miglior innovazione nel software di rete e la soluzione “0 Bit 0 Watt” come miglior innovazione tecnologica mobile.
Prospettive Future
Sun Rui, Presidente della Ricerca e Sviluppo Soluzioni Wireless di Huawei, ha dichiarato che Apollo segna l’inizio della commercializzazione del 5.5G per le soluzioni RAN di Huawei. Questo milestone posizionerà meglio gli operatori per spingere lo sviluppo del 5G, accelerare la commercializzazione del 5.5G e esplorare nuove opportunità di business.
Economia
Apple accusata della guerra in Congo e TikTok spera in Trump
Tempo di lettura: 2 minuti. Apple affronta accuse sull’uso di minerali di conflitto, mentre TikTok chiede alla Corte Suprema di bloccare il divieto negli USA.
Apple e TikTok si trovano entrambe al centro di controversie globali e battaglie legali. Mentre Apple affronta denunce penali relative all’uso di minerali provenienti da conflitti in Congo, TikTok chiede un intervento della Corte Suprema per bloccare un possibile divieto negli Stati Uniti.
Apple accusata di utilizzare minerali di conflitto dal Congo
La Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha presentato denunce penali contro Apple in Francia e Belgio, accusando l’azienda di utilizzare minerali provenienti da fonti illecite. Le accuse includono l’impiego di “minerali di conflitto”, noti anche come “blood minerals”, che vengono estratti utilizzando lavoro minorile e i cui proventi finanziano gruppi armati responsabili di crimini di guerra.
Le principali accuse mosse contro Apple e le sue filiali francesi e belghe sono:
- Riciclaggio di minerali illeciti attraverso catene di approvvigionamento internazionali.
- Coprire crimini di guerra, ignorando l’origine dei minerali.
- Pratiche commerciali ingannevoli che rassicurano i consumatori sulla trasparenza delle supply chain.
Nonostante Apple non acquisti direttamente questi minerali, essi fanno parte della catena di fornitura attraverso società terze. La compagnia ha sempre sostenuto di adottare audit rigorosi per garantire la conformità etica, ma gli avvocati della RDC affermano di aver inviato prove a Tim Cook già ad aprile 2024, senza ottenere risposte concrete.
Ora spetterà alle procure di Francia e Belgio decidere se avviare un processo penale contro Apple, ponendo nuovi interrogativi sulla responsabilità delle multinazionali nei confronti delle violazioni dei diritti umani.
TikTok: richiesta di emergenza alla Corte Suprema per evitare ban negli USA
TikTok, nel frattempo, si trova ad affrontare una possibile esclusione dal mercato statunitense. Dopo che un tribunale ha respinto le argomentazioni secondo cui il divieto violerebbe il Primo Emendamento, ByteDance, la società madre di TikTok, ha chiesto alla Corte Suprema un’ingiunzione di emergenza per impedire l’entrata in vigore del divieto previsto per gennaio 2025.
TikTok sostiene che il divieto interferisce con il diritto alla libertà di espressione e danneggerebbe gravemente l’azienda, facendole perdere almeno un terzo degli utenti americani. La società argomenta che la misura non è necessaria, poiché non esiste una minaccia imminente alla sicurezza nazionale.
In parallelo, è emerso che Donald Trump, ex presidente e figura centrale nella vicenda del primo tentativo di divieto nel 2020, avrebbe incontrato il CEO di TikTok, Shou Zi Chew. Trump, che ora si definisce più aperto alla piattaforma, attribuisce parte del suo successo tra i giovani elettori all’utilizzo di TikTok, nonostante i dati elettorali mostrino il contrario.
L’intervento della Corte Suprema rappresenta l’ultima speranza per TikTok di evitare una chiusura forzata o una vendita a una società statunitense. La decisione potrebbe avere ripercussioni significative sia per gli utenti americani che per le strategie di ByteDance a livello globale.
Apple e TikTok affrontano sfide legali complesse che mettono in luce temi etici e politici di rilievo globale. Mentre Apple è accusata di non garantire trasparenza nella propria catena di approvvigionamento, TikTok lotta per difendere il proprio diritto di operare negli Stati Uniti, ponendo un dilemma tra sicurezza nazionale e libertà di espressione.
Economia
Controversie e investimenti globali: Apple, Google e TikTok
Tempo di lettura: 3 minuti. Controversie globali: Apple, Google, TikTok e Meta al centro di cause legali su privacy, concorrenza e sicurezza nazionale. Scopri i dettagli.
Apple, Google e TikTok affrontano temi complessi e controversie che spaziano dalla gestione dei contenuti alla concorrenza e agli investimenti. Mentre Apple è accusata di non affrontare adeguatamente il problema del CSAM (contenuti di abusi sessuali su minori), la compagnia annuncia un significativo investimento di oltre 18 miliardi di sterline nel Regno Unito. Nel frattempo, Google contesta un accordo esclusivo tra Microsoft e OpenAI, mentre TikTok si prepara a una battaglia legale per evitare il divieto negli Stati Uniti.
Apple e la controversia sul CSAM
Apple è stata citata in giudizio da migliaia di vittime di abusi per non aver implementato un sistema di scansione dei contenuti CSAM su iCloud. La causa da 1,2 miliardi di dollari accusa l’azienda di aver creato un ambiente sicuro per i predatori, segnalando solo 267 casi rispetto ai milioni riportati da altri giganti tecnologici nel 2023.
Apple aveva inizialmente proposto un sistema di scansione on-device, ma l’idea è stata abbandonata nel 2022 a causa delle preoccupazioni sul possibile abuso da parte di governi repressivi. Nonostante l’azienda sottolinei l’importanza di strumenti come Communication Safety, le accuse puntano il dito contro una presunta negligenza nel proteggere i minori.
Apple: investimenti da 18 miliardi di sterline nel Regno Unito
Apple ha investito oltre 18 miliardi di sterline nel Regno Unito negli ultimi cinque anni, sostenendo 550.000 posti di lavoro tra impieghi diretti, fornitori e l’economia delle app iOS. Tim Cook ha sottolineato il ruolo cruciale dei team ingegneristici britannici, che operano in città come Londra e Cambridge, nello sviluppo di tecnologie chiave come Apple Intelligence e Siri.
Il contributo di Apple si estende anche all’industria creativa, con una triplicazione delle produzioni Apple TV+ negli ultimi due anni. Questi progetti non solo generano occupazione per cast e crew, ma coinvolgono centinaia di fornitori in settori come costruzione e servizi tecnici.
Google contro Microsoft: monopolio AI?
Google ha chiesto alla FTC di bloccare un accordo esclusivo tra Microsoft e OpenAI che prevede Azure come unico fornitore cloud per i servizi di intelligenza artificiale. Google accusa Microsoft di limitare la concorrenza, aumentando i costi per gli utenti e riducendo la possibilità di utilizzare alternative come Google Cloud. Questo caso sottolinea la rivalità tra i due colossi, mentre il mercato AI continua a espandersi rapidamente.
TikTok: battaglia legale per evitare il divieto negli USA
TikTok ha presentato una richiesta di ingiunzione per fermare un imminente divieto negli Stati Uniti, previsto per il 19 gennaio 2025. La piattaforma, di proprietà della cinese ByteDance, è accusata dal governo USA di rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale, in quanto potenzialmente accessibile dal governo cinese.
Il divieto è stato approvato dal Congresso e richiede che ByteDance ceda il controllo dell’app a un proprietario non cinese. TikTok sostiene che questa misura violi il Primo Emendamento, poiché impedirebbe a milioni di utenti americani di esprimersi liberamente sulla piattaforma. Secondo TikTok, il divieto causerebbe anche perdite economiche significative: oltre 1 miliardo di dollari per le piccole imprese e 300 milioni per i creatori di contenuti in un solo mese.
Nonostante gli sforzi legali, TikTok deve affrontare una crescente opposizione globale, con divieti già in vigore in India e Canada, e accuse di uso improprio dei dati degli utenti.
Meta: processo in Spagna per pubblicità sleale
Meta, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, affronterà un processo in Spagna nell’ottobre 2025 per una causa da 551 milioni di euro. Oltre 80 aziende mediatiche spagnole accusano Meta di utilizzare in modo massiccio e sistematico i dati personali degli utenti per ottenere un vantaggio competitivo ingiusto nella pubblicità personalizzata, violando le normative europee sulla protezione dei dati.
Nonostante i tentativi di negoziare fuori dal tribunale, le parti non sono giunte a un accordo. Il processo metterà in discussione se il consenso degli utenti ottenuto tramite cookie sia sufficiente per conformarsi alle leggi europee. Questo caso si inserisce in una battaglia più ampia tra media tradizionali e giganti tecnologici per un compenso equo nell’ecosistema digitale.
Dalle accuse contro Apple e Meta alle controversie su concorrenza e privacy che coinvolgono Google e TikTok, queste battaglie legali riflettono la complessità e la responsabilità delle grandi aziende tecnologiche nel mondo contemporaneo.
Economia
Italia: marcia indietro su tassa criptovalute al 42%
Tempo di lettura: 2 minuti. L’Italia rivede la tassa sulle criptovalute: dall’aumento al 42% a un possibile tetto del 28%. Opportunità per investitori e crescita del mercato.
L’Italia si prepara a ridurre l’imposta proposta sui guadagni di capitale delle criptovalute, passando da una tassa del 42% iniziale a un tetto massimo del 28%. La decisione arriva dopo una forte opposizione da parte dell’industria e disaccordi interni alla coalizione di governo, con l’obiettivo di creare un ambiente più favorevole agli investimenti nel settore cripto.
La proposta iniziale e la revisione fiscale
Il governo italiano, guidato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, aveva proposto di aumentare l’aliquota fiscale dal 26% al 42% per sostenere iniziative socio-economiche. Tuttavia, le critiche hanno spinto i legislatori a ridimensionare l’aumento fiscale per evitare effetti negativi sugli investitori e sull’economia.
Secondo Giulio Centemero e Federico Freni, rappresentanti della Lega, un’imposta troppo elevata potrebbe spingere le attività legate alle criptovalute verso l’economia sommersa, riducendo la trasparenza e danneggiando il mercato. La nuova proposta prevede un limite del 28% o il mantenimento dell’aliquota attuale del 26%, a favore di un regime fiscale più progressivo e di esenzioni per i piccoli investitori.
Strategie per il 2025: un bilancio più favorevole al cripto
La revisione fiscale fa parte del piano di bilancio per il 2025, che deve essere approvato entro la fine di dicembre. La coalizione di governo ha presentato oltre 300 emendamenti prioritari per modificare la proposta iniziale, tra cui incentivi per promuovere gli investimenti in criptovalute e proteggere i piccoli investitori con soglie di esenzione più alte.
Confronto internazionale
Altri paesi stanno adottando misure simili per regolare il settore delle criptovalute. In Russia, le vendite di criptovalute sono tassate con un’aliquota dal 13% al 15%, mentre la Repubblica Ceca ha introdotto esenzioni fiscali per asset detenuti per più di tre anni. Questi esempi dimostrano che una tassazione equilibrata può incentivare la crescita del mercato senza ostacolarlo.
La revisione della tassa sulle criptovalute in Italia è un segnale positivo per il settore, che potrebbe beneficiare di un quadro normativo più favorevole. Riducendo le imposte e implementando esenzioni, il governo mira a sostenere lo sviluppo di un mercato trasparente e competitivo, bilanciando le esigenze fiscali con il potenziale di crescita economica.
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