Economia
Malware personalizzati in aumento per colpa di ChatGpt: analisi e consigli di Meta per proteggere le aziende online
Tempo di lettura: 3 minuti. Meta svela le ultime tendenze nel panorama delle minacce malware e come difendersi da queste crescenti minacce informatiche.
Il panorama delle minacce malware è in continua evoluzione, con nuove famiglie di malware come Ducktail, NodeStealer e malware che sfruttano l’interesse per strumenti di intelligenza artificiale come ChatGPT. Con un articolo, il reparto ingegneristico di Meta ha analizzato le tendenze emergenti offrendo consigli su come proteggersi da queste minacce online.
Tendenze emergenti nel panorama delle minacce malware
Le minacce malware stanno diventando sempre più personalizzate, con attori malevoli che mirano a specifiche piattaforme e settori per bypassare le misure di sicurezza esistenti. Per combattere queste crescenti minacce, è fondamentale che gli utenti, le aziende e l’intero settore della sicurezza informatica uniscano le loro forze e adottino un approccio proattivo alla sicurezza informatica.
Raccomandazioni per mitigare il rischio di attacchi malware
Per proteggere le aziende e gli utenti da attacchi malware, è importante seguire alcune raccomandazioni, tra cui mantenere aggiornati i sistemi e il software, utilizzare soluzioni antivirus e antimalware affidabili, formare gli utenti sulla sicurezza informatica, implementare l’autenticazione a due fattori e creare piani di risposta agli incidenti.
Analisi approfondita di NodeStealer
NodeStealer è un nuovo malware identificato nel gennaio 2023, che mira a browser su Windows per rubare cookie, nomi utente e password salvati per compromettere account Facebook, Gmail e Outlook. Scritto in JavaScript e basato sull’ambiente Node.js, NodeStealer sembra essere di origine vietnamita e distribuito da attori minacciosi del Vietnam.
Adattamento avversario in risposta alle interruzioni: il malware DuckTail
Mentre i team di sicurezza del settore continuano a rilevare e condividere informazioni sulle minacce, gli operatori di malware investono in tattiche per garantire la persistenza e adattarsi alle azioni di contrasto. DuckTail è un esempio di malware che si è evoluto per sopravvivere a tali azioni. Originario del Vietnam, DuckTail mira a piattaforme come LinkedIn, Google Chrome, Microsoft Edge, Brave, Firefox, Dropbox e Mega.
L’operazione di malware Ducktail si evolve con nuove capacità malefiche
Adattamento e persistenza dei malware
I gruppi malevoli dietro le campagne malware sono estremamente persistenti e continueranno a sviluppare nuove tattiche e strumenti per sopravvivere alle interruzioni delle piattaforme in cui si diffondono. DuckTail è un esempio di malware che si è evoluto per sopravvivere a tali azioni, originario del Vietnam e mirato a piattaforme come LinkedIn, Google Chrome, Microsoft Edge, Brave, Firefox, Dropbox e Mega.
Conclusioni e considerazioni sulla sicurezza
La crescente sofisticazione e l’adattabilità dei malware personalizzati richiedono un’attenzione costante e un impegno congiunto da parte di utenti, aziende e professionisti della sicurezza informatica. Solo attraverso la cooperazione e l’adozione di pratiche di sicurezza solide possiamo sperare di proteggerci dalle minacce in continua evoluzione nel panorama digitale odierno.
La cooperazione tra aziende e l’industria della sicurezza informatica
La condivisione di informazioni sulle minacce e l’adozione di strategie di difesa comuni sono fondamentali per rafforzare la sicurezza collettiva di Internet. Gli sforzi congiunti, come l’analisi delle minacce, il miglioramento dei sistemi di rilevamento e la formazione degli utenti, contribuiscono a rendere più difficile per gli attori delle minacce avere successo nelle loro campagne malevole.
Educare gli utenti sulla sicurezza informatica
Una delle strategie più efficaci per contrastare il malware è aumentare la consapevolezza degli utenti sulla sicurezza informatica. Gli utenti informati saranno meno propensi ad aprire allegati sospetti, cliccare su link dannosi o scaricare software non sicuro. Le aziende dovrebbero investire nella formazione dei propri dipendenti e fornire linee guida chiare su come identificare e segnalare potenziali minacce.
Implementazione di soluzioni di sicurezza avanzate
Le aziende devono garantire che le loro infrastrutture siano protette da soluzioni di sicurezza avanzate, che includano firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni, antivirus e antimalware. Queste soluzioni dovrebbero essere mantenute aggiornate per proteggere efficacemente da nuove minacce e varianti di malware.
Mantenere la vigilanza e l’adattabilità
Infine, è importante mantenere la vigilanza e l’adattabilità di fronte al panorama delle minacce malware in continua evoluzione. Le aziende e gli utenti devono essere pronti a modificare le proprie strategie di sicurezza informatica in base alle nuove minacce e alle nuove tattiche adottate dagli attori delle minacce. Solo così sarà possibile garantire una protezione efficace nel lungo periodo.
In conclusione, affrontare il problema dei malware personalizzati e delle minacce informatiche in generale richiede un impegno congiunto da parte di utenti, aziende e l’intero settore della sicurezza informatica. Attraverso la cooperazione, la condivisione delle informazioni e l’adozione di misure di sicurezza avanzate, possiamo creare un ambiente digitale più sicuro e resiliente per tutti.
Economia
Apple accusata della guerra in Congo e TikTok spera in Trump
Tempo di lettura: 2 minuti. Apple affronta accuse sull’uso di minerali di conflitto, mentre TikTok chiede alla Corte Suprema di bloccare il divieto negli USA.
Apple e TikTok si trovano entrambe al centro di controversie globali e battaglie legali. Mentre Apple affronta denunce penali relative all’uso di minerali provenienti da conflitti in Congo, TikTok chiede un intervento della Corte Suprema per bloccare un possibile divieto negli Stati Uniti.
Apple accusata di utilizzare minerali di conflitto dal Congo
La Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha presentato denunce penali contro Apple in Francia e Belgio, accusando l’azienda di utilizzare minerali provenienti da fonti illecite. Le accuse includono l’impiego di “minerali di conflitto”, noti anche come “blood minerals”, che vengono estratti utilizzando lavoro minorile e i cui proventi finanziano gruppi armati responsabili di crimini di guerra.
Le principali accuse mosse contro Apple e le sue filiali francesi e belghe sono:
- Riciclaggio di minerali illeciti attraverso catene di approvvigionamento internazionali.
- Coprire crimini di guerra, ignorando l’origine dei minerali.
- Pratiche commerciali ingannevoli che rassicurano i consumatori sulla trasparenza delle supply chain.
Nonostante Apple non acquisti direttamente questi minerali, essi fanno parte della catena di fornitura attraverso società terze. La compagnia ha sempre sostenuto di adottare audit rigorosi per garantire la conformità etica, ma gli avvocati della RDC affermano di aver inviato prove a Tim Cook già ad aprile 2024, senza ottenere risposte concrete.
Ora spetterà alle procure di Francia e Belgio decidere se avviare un processo penale contro Apple, ponendo nuovi interrogativi sulla responsabilità delle multinazionali nei confronti delle violazioni dei diritti umani.
TikTok: richiesta di emergenza alla Corte Suprema per evitare ban negli USA
TikTok, nel frattempo, si trova ad affrontare una possibile esclusione dal mercato statunitense. Dopo che un tribunale ha respinto le argomentazioni secondo cui il divieto violerebbe il Primo Emendamento, ByteDance, la società madre di TikTok, ha chiesto alla Corte Suprema un’ingiunzione di emergenza per impedire l’entrata in vigore del divieto previsto per gennaio 2025.
TikTok sostiene che il divieto interferisce con il diritto alla libertà di espressione e danneggerebbe gravemente l’azienda, facendole perdere almeno un terzo degli utenti americani. La società argomenta che la misura non è necessaria, poiché non esiste una minaccia imminente alla sicurezza nazionale.
In parallelo, è emerso che Donald Trump, ex presidente e figura centrale nella vicenda del primo tentativo di divieto nel 2020, avrebbe incontrato il CEO di TikTok, Shou Zi Chew. Trump, che ora si definisce più aperto alla piattaforma, attribuisce parte del suo successo tra i giovani elettori all’utilizzo di TikTok, nonostante i dati elettorali mostrino il contrario.
L’intervento della Corte Suprema rappresenta l’ultima speranza per TikTok di evitare una chiusura forzata o una vendita a una società statunitense. La decisione potrebbe avere ripercussioni significative sia per gli utenti americani che per le strategie di ByteDance a livello globale.
Apple e TikTok affrontano sfide legali complesse che mettono in luce temi etici e politici di rilievo globale. Mentre Apple è accusata di non garantire trasparenza nella propria catena di approvvigionamento, TikTok lotta per difendere il proprio diritto di operare negli Stati Uniti, ponendo un dilemma tra sicurezza nazionale e libertà di espressione.
Economia
Controversie e investimenti globali: Apple, Google e TikTok
Tempo di lettura: 3 minuti. Controversie globali: Apple, Google, TikTok e Meta al centro di cause legali su privacy, concorrenza e sicurezza nazionale. Scopri i dettagli.
Apple, Google e TikTok affrontano temi complessi e controversie che spaziano dalla gestione dei contenuti alla concorrenza e agli investimenti. Mentre Apple è accusata di non affrontare adeguatamente il problema del CSAM (contenuti di abusi sessuali su minori), la compagnia annuncia un significativo investimento di oltre 18 miliardi di sterline nel Regno Unito. Nel frattempo, Google contesta un accordo esclusivo tra Microsoft e OpenAI, mentre TikTok si prepara a una battaglia legale per evitare il divieto negli Stati Uniti.
Apple e la controversia sul CSAM
Apple è stata citata in giudizio da migliaia di vittime di abusi per non aver implementato un sistema di scansione dei contenuti CSAM su iCloud. La causa da 1,2 miliardi di dollari accusa l’azienda di aver creato un ambiente sicuro per i predatori, segnalando solo 267 casi rispetto ai milioni riportati da altri giganti tecnologici nel 2023.
Apple aveva inizialmente proposto un sistema di scansione on-device, ma l’idea è stata abbandonata nel 2022 a causa delle preoccupazioni sul possibile abuso da parte di governi repressivi. Nonostante l’azienda sottolinei l’importanza di strumenti come Communication Safety, le accuse puntano il dito contro una presunta negligenza nel proteggere i minori.
Apple: investimenti da 18 miliardi di sterline nel Regno Unito
Apple ha investito oltre 18 miliardi di sterline nel Regno Unito negli ultimi cinque anni, sostenendo 550.000 posti di lavoro tra impieghi diretti, fornitori e l’economia delle app iOS. Tim Cook ha sottolineato il ruolo cruciale dei team ingegneristici britannici, che operano in città come Londra e Cambridge, nello sviluppo di tecnologie chiave come Apple Intelligence e Siri.
Il contributo di Apple si estende anche all’industria creativa, con una triplicazione delle produzioni Apple TV+ negli ultimi due anni. Questi progetti non solo generano occupazione per cast e crew, ma coinvolgono centinaia di fornitori in settori come costruzione e servizi tecnici.
Google contro Microsoft: monopolio AI?
Google ha chiesto alla FTC di bloccare un accordo esclusivo tra Microsoft e OpenAI che prevede Azure come unico fornitore cloud per i servizi di intelligenza artificiale. Google accusa Microsoft di limitare la concorrenza, aumentando i costi per gli utenti e riducendo la possibilità di utilizzare alternative come Google Cloud. Questo caso sottolinea la rivalità tra i due colossi, mentre il mercato AI continua a espandersi rapidamente.
TikTok: battaglia legale per evitare il divieto negli USA
TikTok ha presentato una richiesta di ingiunzione per fermare un imminente divieto negli Stati Uniti, previsto per il 19 gennaio 2025. La piattaforma, di proprietà della cinese ByteDance, è accusata dal governo USA di rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale, in quanto potenzialmente accessibile dal governo cinese.
Il divieto è stato approvato dal Congresso e richiede che ByteDance ceda il controllo dell’app a un proprietario non cinese. TikTok sostiene che questa misura violi il Primo Emendamento, poiché impedirebbe a milioni di utenti americani di esprimersi liberamente sulla piattaforma. Secondo TikTok, il divieto causerebbe anche perdite economiche significative: oltre 1 miliardo di dollari per le piccole imprese e 300 milioni per i creatori di contenuti in un solo mese.
Nonostante gli sforzi legali, TikTok deve affrontare una crescente opposizione globale, con divieti già in vigore in India e Canada, e accuse di uso improprio dei dati degli utenti.
Meta: processo in Spagna per pubblicità sleale
Meta, proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp, affronterà un processo in Spagna nell’ottobre 2025 per una causa da 551 milioni di euro. Oltre 80 aziende mediatiche spagnole accusano Meta di utilizzare in modo massiccio e sistematico i dati personali degli utenti per ottenere un vantaggio competitivo ingiusto nella pubblicità personalizzata, violando le normative europee sulla protezione dei dati.
Nonostante i tentativi di negoziare fuori dal tribunale, le parti non sono giunte a un accordo. Il processo metterà in discussione se il consenso degli utenti ottenuto tramite cookie sia sufficiente per conformarsi alle leggi europee. Questo caso si inserisce in una battaglia più ampia tra media tradizionali e giganti tecnologici per un compenso equo nell’ecosistema digitale.
Dalle accuse contro Apple e Meta alle controversie su concorrenza e privacy che coinvolgono Google e TikTok, queste battaglie legali riflettono la complessità e la responsabilità delle grandi aziende tecnologiche nel mondo contemporaneo.
Economia
Italia: marcia indietro su tassa criptovalute al 42%
Tempo di lettura: 2 minuti. L’Italia rivede la tassa sulle criptovalute: dall’aumento al 42% a un possibile tetto del 28%. Opportunità per investitori e crescita del mercato.
L’Italia si prepara a ridurre l’imposta proposta sui guadagni di capitale delle criptovalute, passando da una tassa del 42% iniziale a un tetto massimo del 28%. La decisione arriva dopo una forte opposizione da parte dell’industria e disaccordi interni alla coalizione di governo, con l’obiettivo di creare un ambiente più favorevole agli investimenti nel settore cripto.
La proposta iniziale e la revisione fiscale
Il governo italiano, guidato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, aveva proposto di aumentare l’aliquota fiscale dal 26% al 42% per sostenere iniziative socio-economiche. Tuttavia, le critiche hanno spinto i legislatori a ridimensionare l’aumento fiscale per evitare effetti negativi sugli investitori e sull’economia.
Secondo Giulio Centemero e Federico Freni, rappresentanti della Lega, un’imposta troppo elevata potrebbe spingere le attività legate alle criptovalute verso l’economia sommersa, riducendo la trasparenza e danneggiando il mercato. La nuova proposta prevede un limite del 28% o il mantenimento dell’aliquota attuale del 26%, a favore di un regime fiscale più progressivo e di esenzioni per i piccoli investitori.
Strategie per il 2025: un bilancio più favorevole al cripto
La revisione fiscale fa parte del piano di bilancio per il 2025, che deve essere approvato entro la fine di dicembre. La coalizione di governo ha presentato oltre 300 emendamenti prioritari per modificare la proposta iniziale, tra cui incentivi per promuovere gli investimenti in criptovalute e proteggere i piccoli investitori con soglie di esenzione più alte.
Confronto internazionale
Altri paesi stanno adottando misure simili per regolare il settore delle criptovalute. In Russia, le vendite di criptovalute sono tassate con un’aliquota dal 13% al 15%, mentre la Repubblica Ceca ha introdotto esenzioni fiscali per asset detenuti per più di tre anni. Questi esempi dimostrano che una tassazione equilibrata può incentivare la crescita del mercato senza ostacolarlo.
La revisione della tassa sulle criptovalute in Italia è un segnale positivo per il settore, che potrebbe beneficiare di un quadro normativo più favorevole. Riducendo le imposte e implementando esenzioni, il governo mira a sostenere lo sviluppo di un mercato trasparente e competitivo, bilanciando le esigenze fiscali con il potenziale di crescita economica.
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