Meta rilascia un generatore di musica alimentato da AI e lo rende open source

da Redazione
0 commenti 2 minuti leggi

Meta ha rilasciato il suo generatore di musica alimentato da AI, chiamato MusicGen, che può trasformare una descrizione di testo in circa 12 secondi di audio. A differenza di Google, Meta ha reso open source il suo strumento.

Annunci

Caratteristiche di MusicGen

MusicGen può trasformare una descrizione di testo (ad esempio, “Una canzone pop da guida degli anni ’80 con pesanti batterie e pad di sintetizzatore sullo sfondo”) in circa 12 secondi di audio. MusicGen può essere “guidato” opzionalmente con audio di riferimento, come una canzone esistente, nel qual caso cercherà di seguire sia la descrizione che la melodia.

Formazione di MusicGen

Meta afferma che MusicGen è stato addestrato su 20.000 ore di musica, tra cui 10.000 tracce musicali con licenza di “alta qualità” e 390.000 tracce solo strumentali da ShutterStock e Pond5, una grande libreria di media stock. Meta non ha fornito il codice utilizzato per addestrare il modello, ma ha reso disponibili modelli pre-addestrati che chiunque con l’hardware giusto – principalmente una GPU con circa 16GB di memoria – può eseguire.

Prestazioni di MusicGen

Le canzoni generate da MusicGen sono ragionevolmente melodiche, almeno per prompt di base come “musica ambient chiptunes”, e – al mio orecchio – paragonabili (se non leggermente migliori) ai risultati del generatore di musica AI di Google, MusicLM. Tuttavia, non vinceranno alcun premio.

Questioni etiche e legali

La musica generativa sta migliorando, ma ci sono ancora importanti questioni etiche e legali da risolvere. Gli AI come MusicGen “imparano” dalla musica esistente per produrre effetti simili, un fatto con cui non tutti gli artisti – o gli utenti di AI generativa – sono a loro agio. Le tracce fatte in casa che utilizzano AI generativa per evocare suoni familiari che possono essere presentati come autentici, o almeno abbastanza vicini, stanno diventando virali. Le etichette discografiche sono state rapide nel segnalarle ai partner di streaming, citando preoccupazioni per i diritti di proprietà intellettuale – e generalmente sono state vittoriose. Ma c’è ancora una mancanza di chiarezza su se la musica “deepfake” violi il copyright degli artisti, delle etichette e degli altri detentori di diritti.

Si può anche come

MatriceDigitale.it – Copyright © 2024, Livio Varriale – Registrazione Tribunale di Napoli n° 60 del 18/11/2021. – P.IVA IT10498911212 Privacy Policy e Cookies

Developed with love by Giuseppe Ferrara