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Economia

Meta sta testando Reels su Quest

Tempo di lettura: < 1 minuto. Meta sta sperimentando un modo per gli utenti di guardare Reels sul suo visore Quest

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Meta sta testando Reels su Quest
Tempo di lettura: < 1 minuto.

Meta sta testando un modo per gli utenti di guardare Reels sul suo visore Quest. In un post sul canale di trasmissione di Meta, l’AD Mark Zuckerberg ha condiviso un video di come apparirà un Reel quando visualizzato in VR.

Come Funziona Reels su Quest

Proprio come quando si aprono altre app sul sistema, sembra che si possa sfogliare Reels in una finestra che appare sullo sfondo virtuale. Non è del tutto chiaro se Reels esisterà all’interno dell’app Instagram di Meta per Quest o se sarà disponibile per gli utenti per il test.

Risposta di Meta

Meta non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento da parte di The Verge.

Fonte: The Verge

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Economia

USA sfidano Cina sui chip e l’Europa mira alla sostenibilità dei data center

Tempo di lettura: 2 minuti. Competizione tecnologica globale: gli USA innovano nei chip mentre i data center europei rivalutano la sostenibilità per affrontare sfide energetiche ed economiche.

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Tempo di lettura: 2 minuti.

La tecnologia continua a evolversi in risposta a sfide globali, con gli Stati Uniti che affrontano la competizione con la Cina nel settore dei semiconduttori e l’Europa che deve rivedere i propri obiettivi di sostenibilità per i data center a causa dell’aumento dei costi energetici. Questi sviluppi evidenziano come economia, tecnologia e sostenibilità siano interconnesse nel panorama globale.

Gli Stati Uniti e la competizione con la Cina sui semiconduttori

La Segretaria al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha recentemente dichiarato che tentare di frenare il progresso della Cina nella produzione di chip è “un’impresa futile”. L’attenzione degli Stati Uniti, secondo Raimondo, dovrebbe concentrarsi sull’innovazione domestica piuttosto che su sanzioni e divieti.

L’amministrazione Biden ha introdotto il CHIPS and Science Act, che rappresenta un investimento senza precedenti nell’infrastruttura dei semiconduttori. Tuttavia, nonostante gli sforzi per limitare l’accesso cinese a tecnologie avanzate, come chip americani attraverso il mercato nero, la Cina continua a innovare e trovare soluzioni alternative per superare gli ostacoli imposti dalle sanzioni.

Queste dichiarazioni arrivano in un contesto politico turbolento, con il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, il quale ha espresso critiche al CHIPS Act, preferendo invece tagli fiscali e deregolamentazione per attrarre investimenti tecnologici. Questo clima di incertezza potrebbe influenzare il futuro dell’industria dei semiconduttori, spingendo le aziende ad accelerare la richiesta di sussidi federali prima del cambio di amministrazione.

I data center europei tra sostenibilità e realtà economica

In Europa, i data center, tra i maggiori consumatori di energia, stanno affrontando difficoltà nel raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione a causa della volatilità dei costi energetici e dell’instabilità delle reti. Un rapporto di Aggreko rivela che oltre il 90% degli operatori di data center ha rinviato i propri obiettivi di sostenibilità, con molti che optano per soluzioni energetiche decentralizzate per ridurre la dipendenza dalla rete tradizionale.

Queste soluzioni, che includono modelli di energia-as-a-service e accordi di acquisto di energia (PPA), consentono ai data center di mantenere la stabilità operativa pur contenendo i costi. Tuttavia, le catene di approvvigionamento rimangono un ostacolo significativo, con ritardi nella fornitura di tecnologie necessarie per le transizioni a basse emissioni di carbonio.

Nonostante queste difficoltà, l’80% degli amministratori delegati dei data center prevede di aumentare gli investimenti in soluzioni energetiche sostenibili, adottando un approccio graduale e in linea con le realtà economiche.

Dagli Stati Uniti, impegnati a superare la Cina nella produzione di chip, all’Europa, che cerca di bilanciare sostenibilità e stabilità economica nei data center, il panorama tecnologico globale evidenzia l’importanza di innovazioni strategiche e collaborazioni mirate per affrontare sfide complesse.

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Economia

Sanzioni per violazioni del GDPR per Meta e Netflix

Tempo di lettura: 2 minuti. Meta e Netflix multate per violazioni del GDPR: analisi delle sanzioni imposte da Irlanda e Paesi Bassi e delle implicazioni per la protezione dei dati.

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Tempo di lettura: 2 minuti.

Recentemente, le autorità di protezione dei dati di Irlanda e Paesi Bassi hanno imposto pesanti multe a Meta e Netflix per gravi violazioni del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Questi casi mettono in evidenza l’importanza della conformità alla normativa europea in materia di trasparenza e protezione dei dati personali.

Meta: €251 milioni di multa per il data breach del 2018

L’Irish Data Protection Commission (DPC) ha sanzionato Meta con una multa di €251 milioni (circa $264 milioni) per il data breach del 2018, che ha compromesso i dati di 29 milioni di utenti Facebook. Questo incidente, causato da un bug nella funzione “Visualizza come”, ha esposto informazioni sensibili, tra cui nomi, indirizzi email, numeri di telefono e posizioni fisiche.

Le violazioni contestate riguardano diversi articoli del GDPR, tra cui:

  • Articolo 33(3): Notifiche incomplete sulla violazione → multa di €8 milioni.
  • Articolo 33(5): Documentazione inadeguata del breach → multa di €3 milioni.
  • Articolo 25(1): Mancanza di protezione dei dati nel design del sistema → multa di €130 milioni.
  • Articolo 25(2): Elaborazione dei dati non necessaria → multa di €110 milioni.

Meta ha dichiarato di aver agito immediatamente per risolvere il problema, notificando gli utenti e collaborando con le autorità. Tuttavia, la DPC ha sottolineato che l’incidente evidenzia lacune fondamentali nella progettazione del sistema di protezione dei dati.

Netflix: €4,75 milioni di multa per mancanza di trasparenza

La Dutch Data Protection Authority (DPA) ha multato Netflix per €4,75 milioni ($4,93 milioni), accusandola di non aver fornito informazioni adeguate sull’uso dei dati personali degli utenti tra il 2018 e il 2020.

Secondo l’indagine, Netflix non ha spiegato chiaramente:

  • La finalità e la base legale per la raccolta di dati, inclusi email, numeri di telefono e dettagli di pagamento.
  • Le informazioni condivise con terze parti e le relative motivazioni.
  • I tempi di conservazione dei dati raccolti.
  • Le misure di sicurezza per il trasferimento dei dati al di fuori dell’Europa.

Nonostante Netflix abbia aggiornato la propria informativa sulla privacy, la DPA ha ritenuto che l’azienda non fosse conforme ai requisiti del GDPR nel periodo indicato. Aleid Wolfsen, presidente della DPA, ha dichiarato che aziende con milioni di utenti hanno l’obbligo di fornire informazioni chiare e complete sulla gestione dei dati personali.

Implicazioni per le aziende digitali

Questi casi dimostrano che le autorità europee stanno intensificando i controlli sulle grandi piattaforme tecnologiche. La mancanza di trasparenza e l’insufficienza di misure di protezione dati possono comportare conseguenze economiche significative, oltre a danneggiare la reputazione delle aziende.

Le sanzioni contro Meta e Netflix sottolineano l’importanza della conformità al GDPR. Le aziende devono investire in sistemi robusti di gestione dei dati e assicurarsi di informare chiaramente gli utenti su come i loro dati vengono raccolti, utilizzati e protetti.

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Economia

Apple sospesa tra Cina e Europa per privacy, AI e iOS

Tempo di lettura: 4 minuti. Apple tra AI, privacy e aggiornamenti: scopri iOS 18.3, l’intelligenza artificiale in Cina e le sfide del Digital Markets Act.

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Tempo di lettura: 4 minuti.

Apple si trova al centro di importanti sviluppi tecnologici e regolamentari, che spaziano dalla difesa della privacy contro le normative europee del DMA (Digital Markets Act) fino all’introduzione di nuove funzionalità AI e aggiornamenti software, come iOS 18.3. Inoltre, l’azienda ha bloccato il downgrade a iOS 18.1.1, limitando le opzioni per gli utenti.

Digital Markets Act e rischi per la privacy: il punto di vista di Apple

In un recente rapporto, Apple ha espresso preoccupazioni per le implicazioni del DMA, che richiede alle grandi piattaforme di garantire interoperabilità e accesso paritario alle loro funzionalità. Apple teme che queste normative possano compromettere la privacy degli utenti.

Ad esempio, Meta ha richiesto accesso a tecnologie come AirPlay, CarPlay e App Intents, che secondo Apple potrebbero esporre i dati degli utenti a rischi, consentendo a terze parti di accedere a messaggi, telefonate, foto e password. Apple sottolinea che queste richieste potrebbero minare la sicurezza degli utenti e contraddire il GDPR.

Apple si è impegnata a collaborare con la Commissione Europea, proponendo un processo rigoroso per valutare le richieste di interoperabilità, ma insiste sull’importanza di proteggere i dati sensibili e mantenere l’integrità della piattaforma.

Apple Intelligence e negoziazioni in Cina: AI tra opportunità e regolamenti

Con l’introduzione di Apple Intelligence, che integra funzionalità avanzate di AI nei dispositivi, Apple sta negoziando con aziende come Tencent e ByteDance per adattare i suoi modelli di intelligenza artificiale alle normative cinesi.

Le discussioni riguardano l’implementazione di strumenti come ChatGPT, attualmente non disponibile in Cina, dove l’approvazione governativa è obbligatoria per i servizi generativi. Apple punta a integrare l’AI nel suo ecosistema cinese, ma affronta sfide tecniche e regolamentari legate alla protezione dei dati degli utenti.

Queste trattative sono cruciali per contrastare la concorrenza di Huawei, che con dispositivi come il Mate 70 sta guadagnando terreno nel mercato cinese grazie a funzionalità AI avanzate.

iOS 18.3 e il blocco del downgrade: focus su sicurezza e innovazione

Apple ha smesso di firmare iOS 18.1.1, impedendo il ritorno a versioni precedenti. Questa pratica, pur limitando la libertà degli utenti, mira a garantire che i dispositivi siano aggiornati con le ultime funzionalità e patch di sicurezza.

Nel frattempo, la versione beta di iOS 18.3 introduce nuove funzionalità, come il supporto per robot aspirapolvere nell’app Home. Sebbene le novità di AI siano assenti, macOS Sequoia aggiunge Genmoji, consentendo agli utenti Mac di creare emoji personalizzati.

Gli aggiornamenti pubblici sono previsti per gennaio, segnando un ulteriore passo avanti nell’evoluzione dei sistemi operativi Apple.

Apple abbandona il progetto del servizio di abbonamento hardware per iPhone

Apple ha deciso di interrompere lo sviluppo del suo servizio di abbonamento hardware per iPhone, un progetto ambizioso che mirava a rendere l’acquisto di un iPhone simile alla sottoscrizione di un’app. Questo programma, inizialmente pianificato per il lancio alla fine del 2022, ha subito ritardi significativi a causa di problemi software e preoccupazioni regolamentari, portando alla sua definitiva cancellazione nel 2024.

Come avrebbe funzionato il servizio di abbonamento hardware

L’idea del servizio era rivoluzionaria: anziché pagare un iPhone a prezzo pieno o optare per un piano a rate, i clienti avrebbero pagato una tariffa mensile associata al loro ID Apple, la stessa utilizzata per scaricare app e gestire altri abbonamenti.

Questa tariffa avrebbe permesso agli utenti di ricevere un nuovo modello di iPhone ogni anno, facilitando l’aggiornamento continuo del dispositivo senza dover affrontare costi iniziali elevati. Il servizio si sarebbe basato su un’infrastruttura finanziaria interna ad Apple, con prestiti gestiti direttamente dall’azienda, simile al sistema utilizzato per il programma Apple Pay Later, anch’esso recentemente dismesso.

Setback e ragioni della cancellazione

Apple ha testato il programma in via sperimentale con un gruppo di dipendenti del team Apple Pay, coinvolgendo anche i team responsabili della fatturazione dell’App Store e dello store online. Tuttavia, diversi ostacoli hanno reso difficile la realizzazione:

  • Problemi software: i sistemi interni necessari per supportare il servizio non hanno raggiunto la stabilità richiesta.
  • Regolamentazioni: preoccupazioni legali e normative hanno ulteriormente complicato l’implementazione del progetto, soprattutto in mercati come l’Europa e gli Stati Uniti.

Il programma è stato definitivamente abbandonato nello stesso anno in cui Apple ha cessato il Apple Pay Later, optando per alternative che includono il supporto a soluzioni di finanziamento di terze parti come Affirm e Klarna su iOS 18.

Alternative attuali: i programmi di finanziamento Apple

Nonostante l’abbandono di questo progetto, Apple continua a offrire opzioni di finanziamento per i suoi dispositivi:

  • iPhone Upgrade Program: un programma supportato da Citizens Bank che consente di dividere il costo di un iPhone in rate su due anni, con la possibilità di aggiornare il dispositivo dopo un anno.
  • Apple Card Monthly Installments: un’opzione che permette di finanziare acquisti tramite la Apple Card.

Queste soluzioni, sebbene meno innovative rispetto al servizio di abbonamento hardware, rappresentano comunque un’opzione conveniente per molti utenti.

Il progetto di abbonamento hardware per iPhone dimostra l’intenzione di Apple di esplorare nuovi modelli di business per rendere i suoi prodotti più accessibili. Tuttavia, la complessità tecnica e regolamentare ha portato alla sua cancellazione, lasciando spazio ad alternative consolidate. Mentre il concetto di “iPhone come servizio” è stato accantonato, l’azienda potrebbe tornare a esplorare modelli simili in futuro, adattandosi alle sfide normative e tecnologiche.

Apple si muove tra innovazione tecnologica e sfide regolamentari, dimostrando un impegno costante verso la privacy e l’introduzione di nuove funzionalità AI. Con aggiornamenti software e strategie per affrontare i mercati globali, il 2025 si preannuncia un anno cruciale per Cupertino.

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