Economia
Perché SUSE sta creando un fork di Red Hat Enterprise Linux
Tempo di lettura: 2 minuti. SUSE annuncia la creazione di un fork di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), un passo significativo nel mondo dell’open source. Scopriamo il motivo dietro questa mossa.
SUSE ha recentemente annunciato la sua intenzione di creare un fork di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), sviluppando e mantenendo una distribuzione compatibile con RHEL. Questa mossa, che vede una grande azienda open source forcare il progetto di un’altra grande azienda open source, è paragonabile a un’azione nucleare. Ma c’è una ragione per cui SUSE sta facendo questo ora, e probabilmente sarà applaudita da molti nella comunità open source. È una storia complicata.
L’evoluzione dell’open source
Nel corso dell’ultimo decennio, l’open source è passato da essere un movimento, forse addirittura una religione, a diventare un modello di business. Questo ha creato una tensione tra gli interessi commerciali, spesso guidati da alcune delle più grandi aziende del mondo, e il lato più comunitario e attivista dell’open source. Nonostante ciò, per la maggior parte, entrambi i lati sono riusciti a coesistere nel corso degli anni, anche con la commercializzazione del movimento open source, in gran parte grazie alle licenze open source di default che garantiscono un campo di gioco equo.
La questione CentOS
Per capire cosa sta succedendo, dobbiamo tornare indietro di qualche anno. Alla fine del 2020, Red Hat ha apportato un cambiamento cruciale a CentOS Linux (il Community Enterprise Linux Operating System). Per molto tempo, CentOS è stato essenzialmente la versione gratuita di Red Hat Enterprise Linux (RHEL), la distribuzione di punta di Red Hat. Red Hat ha acquisito CentOS nel 2014 dopo molte turbolenze nella comunità CentOS e ha ottenuto una maggioranza permanente nel consiglio di CentOS.
Il cambiamento di CentOS e le sue conseguenze
Nel 2020, Red Hat ha cambiato le cose. Invece di rilasci regolari che coincidevano per lo più con le versioni di RHEL, ha lanciato CentOS Stream, un’anteprima continua di ciò che sarà il prossimo RHEL. Questo ha fatto sì che CentOS 7 fosse l’ultima versione di CentOS con supporto a lungo termine (che termina nel 2024). Questa mossa ha creato parecchio scalpore nella comunità e un certo numero di contributori di CentOS si sono separati e hanno lanciato nuove distribuzioni: Rocky Linux e Alma Linux.
L’ingresso di SUSE
Ma la decisione di Red Hat ha creato un’apertura e la natura aborre il vuoto, quindi circa 2.000 parole dopo, torniamo a SUSE. SUSE sta entrando in questo scenario a causa della sua convinzione che “diventare più proprietari non dovrebbe essere la base per la competizione tra le aziende open source”. SUSE è stata fondata più di 30 anni fa e, nonostante abbia avuto alti e bassi (e proprietari), è un’entità conosciuta e affidabile – e sta andando molto bene in questi giorni.
Economia
Cina: controllo sulla connettività satellitare, chip in silicio fotonico e AI
Tempo di lettura: 2 minuti. La Cina introduce la censura in tempo reale sulla banda larga satellitare, sviluppa un chip in silicio fotonico per l’AI e HPC, e fa progressi nel campo dell’intelligenza artificiale.
Le recenti innovazioni tecnologiche in Cina riflettono i progressi e le strategie di controllo del paese. Dall’introduzione di regolamentazioni per la censura in tempo reale sulla banda larga satellitare, passando per i breakthrough nei chip in silicio fotonico per AI e HPC, fino alle attività di ricerca nell’intelligenza artificiale.
Censura della banda larga satellitare in tempo reale
La Cyberspace Administration of China (CAC) ha pubblicato nuove proposte normative per regolamentare l’uso delle comunicazioni satellitari, imponendo la censura in tempo reale. Secondo la bozza, qualsiasi dispositivo satellitare in grado di trasmettere contenuti, compresi dispositivi portatili e terminali montati su veicoli, navi e aerei, dovrà rispettare rigide linee guida.
Le nuove regole vietano la produzione, distribuzione o condivisione di contenuti considerati illegali secondo la legge cinese, tra cui la promozione del terrorismo, estremismo, odio etnico e diffusione di disinformazione. I fornitori di servizi satellitari dovranno prevenire qualsiasi attività illegale, ottenere licenze specifiche, raccogliere dati degli utenti e assicurarsi che tali dati vengano trattati in Cina. La regolamentazione proposta potrebbe anche influenzare operatori satellitari stranieri come Starlink di SpaceX e Project Kuiper di Amazon.
Sviluppo del chip in silicio fotonico in Cina
La società cinese JFS Laboratory ha dichiarato di aver sviluppato con successo un chip in silicio fotonico, un passo significativo per il paese. Questo tipo di chip è fondamentale per processori ad alte prestazioni (HPC) e AI, poiché offre vantaggi rispetto ai tradizionali interconnessioni in rame in termini di larghezza di banda, latenza e efficienza energetica.
Il chip in silicio fotonico permette di superare i limiti delle interconnessioni in rame e favorisce la scalabilità dei processori, essenziale per soddisfare le crescenti esigenze computazionali di AI e HPC, specialmente in grandi data center. Questa tecnologia consente comunicazioni più veloci tra le varie componenti di un sistema, migliorando le prestazioni di applicazioni come l’AI in tempo reale e le simulazioni su larga scala. Nonostante il progresso di JFS, i dettagli specifici sulle prestazioni del chip non sono ancora stati rivelati.
Progressi cinesi nell’IA e training su larga scala
Sebbene il tentativo di accedere ai dettagli sull’ultima notizia riguardante un breakthrough nell’addestramento di modelli AI generativi distribuiti su vari data center e architetture GPU non sia andato a buon fine, è evidente che la Cina stia investendo notevolmente in ricerca e sviluppo nell’intelligenza artificiale.
Ciò include l’uso di risorse distribuite per il training di modelli complessi e l’esplorazione di nuove architetture per migliorare le capacità di calcolo dell’AI.
Economia
Google investe miliardi nei data center, ECL sviluppa Datacenter AI a idrogeno e Microsoft avanza nel quantum computing
Tempo di lettura: 2 minuti. Google investe in nuovi data center e cavi sottomarini, ECL sviluppa un centro dati a idrogeno per AI, e Microsoft compie progressi nel quantum computing con Quantinuum.
Le innovazioni nel settore tecnologico continuano a crescere rapidamente, con Google che investe massicciamente nella costruzione di nuovi data center e cavi sottomarini, ECL che sviluppa il primo data center a idrogeno da 1GW, e Microsoft che compie progressi nella computazione quantistica attraverso la partnership con Quantinuum.
Google investe 2 miliardi di dollari in nuovi data center negli USA e connessioni globali
Google sta aumentando la sua presenza negli Stati Uniti con un investimento di 2 miliardi di dollari per sviluppare due nuovi campus di data center in South Carolina. Questi campus, situati a Ridgeville e nel Winding Woods Commerce Park, copriranno rispettivamente 230 e 206 acri e creeranno circa 200 ruoli operativi e 1.200 posti di lavoro nel settore delle costruzioni a lungo termine. Inoltre, l’azienda ha pianificato un investimento di 1,3 miliardi di dollari per potenziare il data center esistente a Berkeley County, operativo dal 2007.
Questi sforzi evidenziano il continuo impegno di Google nell’espandere la sua infrastruttura di cloud computing. Oltre ai data center terrestri, Google ha investito significativamente nella creazione di cavi sottomarini, collegando ad esempio Australia e Africa attraverso una nuova linea che passa per diversi paesi dell’Africa subsahariana, tra cui Zimbabwe e Kenya. L’obiettivo principale è quello di migliorare la connettività globale e sostenere la crescente adozione di servizi cloud e computing ad alte prestazioni.
ECL costruisce un data center a idrogeno per alimentare la crescente domanda di AI
La crescente richiesta di potenza di calcolo per l’intelligenza artificiale (AI) sta portando a un significativo aumento della domanda energetica. Per soddisfare queste esigenze, ECL sta costruendo TerraSite-TX1, il primo data center off-grid a idrogeno da 1GW al mondo. Situato su un’area di 600 acri vicino a Houston, Texas, questo centro sarà in grado di fornire spazio e potenza per aziende AI come Lambda, senza produrre emissioni.
La prima fase del progetto, del valore di 450 milioni di dollari, sarà completata nell’estate del 2025 e offrirà una capacità iniziale di 50MW. TerraSite-TX1 è progettato per espandersi fino a 2GW e riceverà idrogeno attraverso tre pipeline dedicate. Questo nuovo tipo di data center, con il suo design modulare, è considerato una soluzione innovativa e sostenibile per l’enorme consumo energetico legato all’AI.
Quantum Computing: partnership tra Microsoft e Quantinuum
Microsoft, in collaborazione con Quantinuum, sta spingendo i limiti della computazione quantistica con il progetto Azure Quantum. Hanno recentemente sviluppato una nuova generazione di qubit logici altamente affidabili, essenziali per applicazioni pratiche della tecnologia quantistica. Il progresso più recente ha visto la creazione di 12 qubit logici a partire da 56 qubit fisici, raggiungendo un’impressionante fedeltà del 99,8% nelle operazioni a due qubit.
L’integrazione dei qubit logici con l’AI e l’high-performance computing (HPC) ha permesso di risolvere problemi scientifici complessi, come la stima dell’energia dello stato fondamentale di un importante catalizzatore. La collaborazione tra Microsoft e Quantinuum ha consentito di combinare le potenzialità del quantum computing, dell’AI e dell’HPC per affrontare sfide complesse in modo più efficiente rispetto ai metodi tradizionali.
L’ecosistema di Azure Quantum mira a facilitare l’integrazione tra diverse architetture hardware, permettendo ai ricercatori di sfruttare le potenzialità di ogni tecnologia. Microsoft è impegnata nell’espandere questa piattaforma per includere diversi tipi di qubit, come i neutral-atom qubit e i topological qubit, con l’obiettivo di sviluppare sistemi quantistici affidabili e scalabili.
Economia
Trump minaccia Google: accuse di favoritismi nelle ricerche online
Tempo di lettura: 2 minuti. Donald Trump accusa Google di interferenza nelle elezioni favorendo Kamala Harris nelle ricerche online e minaccia azioni legali se sarà rieletto presidente.
L’ex presidente degli Stati Uniti e attuale candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, dichiara che se vincerà le prossime elezioni presidenziali intende incaricare il Dipartimento di Giustizia di avviare un’azione legale contro Google. Trump sostiene che il colosso tecnologico favorisca il suo avversario, il vicepresidente Kamala Harris, mostrando notizie negative su di lui e contenuti positivi su Harris nelle ricerche online. Secondo Trump, questa presunta manipolazione rappresenta un’interferenza illegale nelle elezioni.
Trump ha espresso il suo punto di vista tramite un post sulla sua piattaforma social, TruthSocial, nel quale afferma: “È stato determinato che Google ha illegalmente utilizzato un sistema di visualizzazione selettiva, rivelando solo notizie negative su Donald J. Trump, alcune inventate per tale scopo, mentre al contempo mostrano solo notizie positive su Kamala Harris.” Trump aggiunge che se avrà il potere, e il Dipartimento di Giustizia non interverrà, si occuperà personalmente di perseguire legalmente Google.
Accuse di interferenza elettorale
Secondo Trump, l’azione di Google costituisce un’attività illegale che richiede un intervento giudiziario. L’ex presidente sostiene che, qualora fosse rieletto, chiederà il massimo grado di condanna possibile per le azioni di Google, giudicate come un’interferenza nel processo elettorale. Questa posizione è in linea con altre accuse fatte in passato da Trump durante la sua presidenza: nel 2018, ad esempio, accusò Google di manipolare i risultati di ricerca per far emergere solo notizie critiche nei suoi confronti.
Al tempo, Trump dichiarò su Twitter che il 96% dei risultati di ricerca a lui collegati provenivano da quella che definì “la stampa nazionale di sinistra”. Tuttavia, queste affermazioni non furono supportate da evidenze concrete, e i tentativi di replicare i risultati di cui parlava Trump non portarono agli stessi dati. Nonostante le minacce di regolamentazione dei motori di ricerca, avanzate anche dall’allora consigliere economico della Casa Bianca Lawrence Kudlow, non ci fu alcuna iniziativa concreta da parte dell’amministrazione.
Conflitto in corso tra Google e il Dipartimento di Giustizia
In parallelo a queste dichiarazioni di Trump, Google sta già affrontando un conflitto legale con il Dipartimento di Giustizia per un’altra questione: il presunto abuso di posizione dominante nel settore pubblicitario, un’accusa di violazione delle leggi antitrust. Questo processo potrebbe portare a una richiesta da parte del Dipartimento di Giustizia per la scissione di Google in diverse aziende indipendenti, separando così le attività principali del gruppo Alphabet.
Se Trump dovesse essere rieletto, si prevede che potrebbe tentare di sfruttare ulteriormente il Dipartimento di Giustizia per portare avanti azioni legali contro Google come forma di rivalsa. Questa nuova offensiva contro il colosso tecnologico riflette l’attenzione dell’ex presidente verso presunte ingiustizie mediatiche a suo discapito e il suo obiettivo di correggerle attraverso mezzi legali.
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