Economia
Pornhub blocca l’accesso in Indiana e Kentucky
Tempo di lettura: 2 minuti. Pornhub blocca l’accesso in Indiana e Kentucky in risposta alle leggi di verifica dell’età, citando preoccupazioni sulla privacy e le leggi.
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Pornhub ha annunciato che bloccherà l’accesso al suo sito web negli stati dell’Indiana e del Kentucky in risposta alle nuove leggi di verifica dell’età, progettate per impedire ai minori di accedere ai siti web per adulti. Questa misura fa parte di una serie di blackout che Pornhub ha implementato in almeno sei stati, mentre le leggi sulla verifica dell’età si diffondono rapidamente negli stati conservatori degli Stati Uniti.
Dettagli delle nuove leggi e reazione di Pornhub
L’Indiana perderà l’accesso il 27 giugno, secondo l’Indiana Capital Chronicle, mentre il Kentucky seguirà il 10 luglio, secondo il Kentucky Public Radio. Pornhub ha motivato il blocco dell’accesso per preoccupazioni sulla privacy legate alle nuove leggi. Queste leggi richiedono agli adulti di caricare un documento di identità governativo per dimostrare di avere 18 anni o più. La Electronic Frontier Foundation ha criticato queste leggi definendole “sistemi di sorveglianza” che potrebbero portare a un uso improprio o al furto di dati sensibili. “Questo schema ci porterà ulteriormente verso un internet in cui i nostri dati privati sono raccolti e venduti per default”, ha scritto l’organizzazione lo scorso anno.
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Aylo, la società madre di Pornhub, ha dichiarato al Capital Chronicle che supporta la verifica dell’età ma considera le leggi attuali “inefficaci, disordinate e pericolose”. La società ha implementato la verifica dell’età basata su ID in Louisiana lo scorso anno e afferma che il traffico è diminuito dell’80% di conseguenza. Aylo sostiene che la politica spingerà i consumatori verso siti web che non seguono la legge e che potrebbero non moderare adeguatamente i loro contenuti.
Stati coinvolti finora
Finora, l’accesso a Pornhub è stato bloccato in stati come Texas, North Carolina, Montana, Mississippi, Virginia, Arkansas e Utah ed ora si aggiungono il Kentucky e l’Indiana.
Economia
Apple con Gemini AI e prevede 100 milioni di iPhone 16
Tempo di lettura: 2 minuti. Apple integra Google Gemini AI e ChatGPT e la serie iPhone 16 prevede vendite stimate fino a 100 milioni di unità.
![Apple Google](https://www.matricedigitale.it/wp-content/uploads/2024/05/image-10.png)
Apple sta facendo passi significativi nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei suoi dispositivi, con l’annuncio dell’integrazione di Google Gemini AI e ChatGPT nei nuovi iPhone. Parallelamente, la società prevede una domanda elevata per la prossima serie di iPhone 16, con stime di vendita che potrebbero raggiungere i 100 milioni di unità.
Integrazione di Google Gemini AI e ChatGPT
Apple, nota per il suo ecosistema chiuso, sta per fare un’eccezione significativa integrando Google Gemini AI e ChatGPT nei suoi iPhone. Questa mossa rappresenta una svolta strategica, offrendo agli utenti diverse opzioni di intelligenza artificiale. L’annuncio ufficiale è previsto durante il lancio della serie iPhone 16 a settembre.
Questa decisione di Apple riflette un cambiamento nel suo approccio tradizionale, che ha sempre privilegiato lo sviluppo di tecnologie interne. Tuttavia, Apple continua a lavorare sul proprio progetto AI, Apple Intelligence, che sarà lanciato su alcuni modelli di iPhone e Mac quest’autunno.
Potenziale di monetizzazione di Apple Intelligence
Apple sta esplorando la possibilità di monetizzare Apple Intelligence introducendo funzionalità a pagamento in futuro. Anche se questo piano è a lungo termine, il lancio iniziale di Apple Intelligence sarà gratuito per gli utenti. Questa strategia potrebbe rendere l’AI di Apple una risorsa preziosa non solo per gli utenti, ma anche per l’azienda stessa.
Esclusione di Meta Llama
Nonostante l’apertura verso l’integrazione di AI di terze parti, Apple ha deciso di non includere il chatbot Llama di Meta. Questa scelta è stata motivata dalla superiorità dei servizi offerti da OpenAI, Google e Anthropic. L’integrazione di Google Gemini e ChatGPT segna un passo avanti significativo per Apple, migliorando le capacità AI dei suoi dispositivi e offrendo agli utenti un’esperienza più ricca e diversificata.
Forte Domanda per la Serie iPhone 16
Parallelamente, Apple prevede una forte domanda per la serie iPhone 16, con stime di vendita che vanno da 90 a 100 milioni di unità. TSMC, il principale produttore di chip di Apple, produrrà 100 milioni di chipset A18 per alimentare i nuovi dispositivi. La serie includerà due varianti di chipset: l’A18 e l’A18 Pro, con quest’ultimo destinato ai modelli iPhone 16 Pro e Pro Max.
Specifiche Tecniche e Innovazioni
Tutti i modelli della serie iPhone 16 saranno dotati di 8 GB di DRAM per supportare Apple Intelligence, come previsto dall’analista Ming-Chi Kuo. Gli A18 e A18 Pro avranno un motore neurale ampliato per migliorare le capacità AI, sebbene la GPU possa mantenere la configurazione a sei core dell’A17 Pro, limitando potenzialmente i miglioramenti nelle prestazioni grafiche.
Nonostante alcune previsioni iniziali che suggerivano una mancanza di cambiamenti significativi nel design fino al 2025, l’introduzione di Apple Intelligence potrebbe rivedere queste stime, stimolando la domanda per la nuova serie di iPhone 16.
L’integrazione di Google Gemini AI e ChatGPT nei nuovi iPhone rappresenta un cambiamento significativo per Apple, migliorando le capacità AI dei suoi dispositivi e offrendo agli utenti una maggiore varietà di opzioni. Allo stesso tempo, la forte domanda prevista per la serie iPhone 16 dimostra la continua attrattiva dei prodotti Apple sul mercato globale. Questi sviluppi indicano un futuro promettente per l’ecosistema Apple, caratterizzato da innovazioni tecnologiche e una crescente integrazione dell’intelligenza artificiale.
Economia
TIM, inizia l’era Netco: duo Ferraris-Sarmi alla guida
Tempo di lettura: 3 minuti. Con il lancio di Netco, TIM inaugura una nuova era nelle telecomunicazioni italiane, sotto la guida di Luigi Ferraris e Massimo Sarmi, supportata dal governo Meloni.
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Con il primo luglio 2024, TIM e KKR hanno perfezionato la cessione della newco Netco a Optics BidCo, segnando l’inizio di una nuova era per le telecomunicazioni in Italia. Questo passaggio coinvolge 20.000 dipendenti e rappresenta un piano di salvataggio fortemente voluto dal governo Meloni.
L’operazione di cessione di Netco rappresenta un cambiamento significativo per TIM, con l’obiettivo di risanare la situazione debitoria dell’azienda e garantire investimenti futuri sulla rete. Alla guida di Netco ci sarà Luigi Ferraris come amministratore delegato, mentre la presidenza sarà affidata a Massimo Sarmi. La creazione di Netco include l’infrastruttura di rete fissa e gli immobili di pertinenza, la gestione delle attività wholesale e l’intera partecipazione nella controllata Telenergia. La divisione comprende oltre 20.000 dipendenti, con ricavi complessivi di 3,5 miliardi di euro, in crescita del 2,8% anno su anno, e un Ebitda di 1 miliardo di euro (+11,6%).
Chi è Luigi Ferraris
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Luigi Ferraris, nato nel 1962, ha iniziato la sua carriera in PriceWaterhouse e ha ricoperto ruoli manageriali in diverse aziende tra cui Agusta, Piaggio, Sasib Beverage e Elsag Bailey Process Automation. È stato Chief Financial Officer (CFO) di Elsacom (Gruppo Finmeccanica) e ha ricoperto lo stesso incarico in Enel fino al 2021. Dal 2015 al 2021 è stato CFO di Poste Italiane, e dal maggio 2021 amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. A dicembre 2023, è stato nominato Presidente della Regione Europa dell’International Union of Railways per il periodo 2024-2025. Con una carriera ricca di esperienze in posizioni di vertice, Ferraris porta con sé una vasta competenza nel settore industriale e finanziario, rendendolo una scelta ideale per guidare Netco attraverso questa nuova fase.
Perimetro di Netco
Netco non si limita alla sola gestione delle infrastrutture di rete, ma comprende anche gli immobili e l’intera partecipazione nella controllata Telenergia. Con oltre 20.000 dipendenti, di cui oltre 19.000 già operativi nel settore Wholesale & Network e circa 900 provenienti dalle funzioni staff di TIM, Netco si posiziona come un elemento chiave per il futuro delle telecomunicazioni in Italia. I ricavi complessivi di Netco ammontano a 3,5 miliardi di euro, con un incremento del 2,8% rispetto all’anno precedente. I ricavi dai servizi sono aumentati del 3,4%, raggiungendo i 3,3 miliardi di euro, mentre l’Ebitda ha registrato un incremento dell’11,6%, attestandosi a 1 miliardo di euro. Questi numeri testimoniano la solidità e la crescita costante dell’azienda, ponendo solide basi per futuri investimenti.
Vantaggi della nascita di Netco
Secondo Flavio Palumbo di Fratelli d’Italia, la nascita di Netco porta con sé numerosi vantaggi. La partecipazione dello Stato permette di avere un controllo strategico nella gestione della rete di telecomunicazioni, garantendo una maggiore tutela degli interessi nazionali e dei consumatori. Questo può contribuire a preservare i posti di lavoro nel settore delle telecomunicazioni, fornendo stabilità e sicurezza ai dipendenti. Inoltre, la partecipazione dello Stato incentiva investimenti nell’infrastruttura di rete, migliorando la copertura e la qualità dei servizi per gli utenti e per tutte le aziende del settore. Questo approccio bilancia gli interessi delle aziende private e garantisce un approccio più equo nella gestione della rete.
Critiche e successi
Nei mesi precedenti all’operazione, ci sono state molte critiche riguardo alla gestione del piano e alla partecipazione dello Stato nell’azionariato. Tuttavia, il governo Meloni ha concretizzato un piano sostenibile ed economico nei tempi previsti, senza impatti negativi sui lavoratori. Questa azione ha smentito le preoccupazioni e ha aperto una nuova era per le telecomunicazioni italiane. L’operazione Netco rappresenta un cambiamento radicale per le telecomunicazioni e sancisce l’atlantismo del Governo meloniano che affida l’apparato italiano, noto anche per scandali di intelligence in passato, ad un fondo americano gestito dall’ex direttore della Cia David Petraeus.
Economia
Meta problemi con l’UE per il modello paga o dammi il consenso
Tempo di lettura: 2 minuti. Meta affronta accuse dall’UE per il modello pubblicitario pay-or-consent, possibile violazione del Digital Markets Act.
![Meta logo](https://www.matricedigitale.it/wp-content/uploads/2024/01/image-109.jpg)
Meta si trova ad affrontare accuse da parte dei regolatori antitrust dell’Unione Europea per (UE) presunte violazioni delle normative tecnologiche dell’Unione. La questione riguarda in particolare il modello pubblicitario pay-or-consent introdotto recentemente dall’azienda in diversi paesi dell’UE, già oggetto di critiche da parte dei regolatori della privacy e degli attivisti.
Meta ha lanciato un servizio di abbonamento senza pubblicità per Facebook e Instagram in Europa lo scorso novembre. Questo servizio consente agli utenti che acconsentono a essere tracciati di accedere gratuitamente al servizio supportato dai ricavi pubblicitari, oppure possono optare per un’esperienza a pagamento senza pubblicità. Tuttavia, la Commissione Europea, in qualità di autorità garante della concorrenza nell’UE, ha affermato che questa scelta binaria viola il Digital Markets Act (DMA), progettato per limitare il dominio delle grandi aziende tecnologiche.
Violazioni del Digital Markets Act
La Commissione Europea ha inviato i suoi risultati iniziali a Meta, sostenendo che la scelta binaria costringe gli utenti ad acconsentire alla combinazione dei loro dati personali e non offre un’alternativa equivalente ai social network di Meta con pubblicità meno personalizzate. Margrethe Vestager, capo antitrust dell’UE, ha dichiarato: “Vogliamo dare ai cittadini la possibilità di controllare i propri dati e scegliere un’esperienza pubblicitaria meno personalizzata.”
Risposta di Meta
Meta ha difeso il suo modello, citando la conformità a una sentenza della corte più alta d’Europa. Un portavoce di Meta ha dichiarato: “L‘abbonamento senza pubblicità segue la direzione della corte più alta in Europa e rispetta il DMA. Siamo impazienti di avere un dialogo costruttivo con la Commissione Europea per chiudere questa indagine.“
Conseguenze Potenziali
Meta potrebbe dover modificare il suo approccio pubblicitario per evitare potenziali multe fino al 10% del suo fatturato annuo globale se verrà trovata colpevole di aver violato il DMA. La Commissione prevede di concludere la sua indagine entro marzo del prossimo anno. Questa accusa contro Meta segue un’azione simile intrapresa contro Apple dalla stessa autorità di vigilanza dell’UE una settimana prima, segnando un altro passo significativo nel nuovo quadro normativo.
Azione | Dettagli |
---|---|
Accusa | Violazione del Digital Markets Act |
Modello di Meta | Pay-or-consent: abbonamento senza pubblicità o servizio gratuito con pubblicità |
Risposta di Meta | Conformità alla sentenza della corte più alta d’Europa |
Possibili Sanzioni | Fino al 10% del fatturato annuo globale |
Conclusione Indagine | Entro marzo del prossimo anno |
Contesto e Implicazioni
Il mese scorso, Apple ha deciso di non includere le nuove tecnologie di intelligenza artificiale nei dispositivi venduti nell’UE a causa di preoccupazioni per possibili violazioni delle normative sulla privacy secondo il Digital Markets Act. La commissaria europea per la concorrenza Margrethe Vestager ha criticato questa mossa di Apple, suggerendo che mira a evitare le obbligazioni di concorrenza delineate nel DMA.
Queste azioni riflettono l’approccio rigoroso dell’UE nel regolamentare le grandi aziende tecnologiche per garantire una concorrenza leale e proteggere i dati degli utenti. La conclusione dell’indagine su Meta avrà probabilmente implicazioni significative per il futuro delle pratiche pubblicitarie digitali in Europa.
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