Russia e Cina puntano a sfidare il dominio occidentale nel settore tecnologico attraverso server HPC, criptovalute e semiconduttori avanzati. Questi sviluppi evidenziano ambizioni di indipendenza tecnologica in un contesto geopolitico complesso.
Server HPC in Russia: tecnologie domestiche con componenti esteri
La società russa Graviton ha lanciato il primo server per intelligenza artificiale e HPC basato su processori locali, anche se l’uso di GPU estere rimane inevitabile. Il sistema Graviton S2124B è alimentato da due CPU a 48 core da 2 GHz, probabilmente modelli Baikal BE-S1000. Questi processori utilizzano architettura Arm Cortex-A75, ma con una frequenza ridotta rispetto al design originale, probabilmente per aumentare la resa produttiva e ridurre il consumo energetico.

Il sistema supporta fino a otto GPU, con prestazioni simili alle Nvidia H100. Tuttavia, l’assenza di supporto diretto da Nvidia limita l’efficienza massima del sistema. Il server integra inoltre fino a 12 unità SATA o SSD NVMe U.3, garantendo elevate capacità di archiviazione per carichi di lavoro complessi.
Nonostante il suo potenziale, il progetto evidenzia la dipendenza della Russia da componenti esteri per sostenere la competitività tecnologica. Tuttavia, Graviton mira a consolidare il proprio ruolo con soluzioni per calcoli complessi basate su tecnologie domestiche.
Bitcoin come risorsa strategica per la Russia
Di fronte alle sanzioni occidentali, la Russia ha adottato Bitcoin e altre criptovalute per facilitare i pagamenti internazionali. Secondo il ministro delle Finanze Anton Siluanov, il paese utilizza criptovalute minate localmente per transazioni transfrontaliere, grazie a una legislazione sperimentale che le riconosce come proprietà per il commercio internazionale.
Le criptovalute offrono un’alternativa ai canali bancari tradizionali, compromessi dalle sanzioni imposte dopo l’invasione dell’Ucraina. La legislazione approvata nel 2024 esenta il mining e le vendite di criptovalute dall’IVA, incentivando ulteriormente il loro utilizzo.
Dal 2025, tuttavia, il governo russo limiterà il mining in dieci regioni chiave per affrontare problemi energetici. Questo approccio bilancia l’espansione delle risorse tecnologiche con la gestione delle infrastrutture locali.
Semiconduttori cinesi: la sfida a Intel e AMD
La società cinese Loongson Technology ha annunciato progressi significativi nello sviluppo di processori ad alte prestazioni. La serie Loongson 3C6000 include modelli con 32 e 64 core, progettati per competere con i processori Intel Xeon e AMD EPYC. Il modello più avanzato, il 3C6000/Q, sarà lanciato nel 2025 e supporterà fino a 128 thread, rendendolo ideale per applicazioni server e calcoli complessi.

Il modello 3C6000/S è progettato per competere con lo Xeon 4314, mentre il 3C6000/D si posiziona come alternativa allo Xeon 6338. Grazie all’architettura avanzata e al supporto per acceleratori hardware e applicazioni GPGPU, Loongson mira a soddisfare le esigenze di elaborazione intensiva, tra cui intelligenza artificiale e analisi di grandi dati.
Nonostante le restrizioni commerciali degli Stati Uniti, la Cina continua a sviluppare tecnologie avanzate nel settore dei semiconduttori. La serie 3C6000 rappresenta un passo importante verso la creazione di un ecosistema indipendente e competitivo nel mercato globale.
Le iniziative di Russia e Cina nel campo delle tecnologie emergenti sottolineano ambizioni comuni di ridurre la dipendenza dai fornitori occidentali e rafforzare le capacità tecnologiche interne. Mentre la Russia sfrutta Bitcoin e server domestici per aggirare le sanzioni, la Cina punta su semiconduttori avanzati per sfidare leader come Intel e AMD.