Sommario
Recentemente, Apple ha rimosso 25 applicazioni di reti private virtuali (VPN) dal suo App Store in Russia, seguendo una richiesta del watchdog delle telecomunicazioni russo, Roskomnadzor. Questa azione rappresenta un passo significativo nella continua battaglia del governo russo contro l’accesso non controllato a Internet.
Dettagli dell’Operazione
Roskomnadzor ha confermato che l’ordine riguarda diverse app VPN, tra cui NordVPN, ProtonVPN, Red Shield VPN, Planet VPN, Hidemy.Name VPN, Le VPN e PIA VPN. Queste app sono utilizzate per accedere a contenuti considerati illegali in Russia. In una email inviata ai fornitori di VPN, Apple ha dichiarato: “Stiamo scrivendo per informarvi che la vostra applicazione, su richiesta di Roskomnadzor, sarà rimossa dall’App Store russo perché contiene contenuti illegali in Russia, non conformi alle linee guida di revisione dell’App Store.“
Anche se le app sono state rimosse dall’App Store russo, rimangono disponibili negli altri territori selezionati dai fornitori tramite App Store Connect. Red Shield VPN e Le VPN hanno confermato di aver ricevuto notifiche da Apple e hanno consigliato di contattare direttamente Roskomnadzor per ulteriori dettagli.
Reazioni del mercato
Red Shield VPN ha dichiarato che le autorità russe hanno tentato di bloccare i loro servizi dal 2018, ma senza successo. Tuttavia, Apple ha effettivamente bloccato l’accesso agli utenti russi, facendo il lavoro per le autorità. Le VPN ha affermato che la rimozione è stata eseguita secondo l’Articolo 15.1 della Legge Federale russa “Sull’Informazione, le Tecnologie dell’Informazione e la Protezione dell’Informazione”.
Le VPN ha inoltre lanciato un servizio alternativo chiamato Le VPN Give, che consente di connettersi a server segreti utilizzando software open-source di terze parti e connessioni VPN offuscate. Questo sviluppo si inserisce in una serie di mosse censorie annunciate dal Cremlino dall’inizio della guerra russo-ucraina nel febbraio 2022, che ha portato al blocco di vari media e app di social media come Facebook, Instagram e X.
Contesto storico
La pressione contro le VPN non è una novità in Russia. Nel luglio 2017, il presidente Vladimir Putin ha firmato una legge che vieta VPN, proxy e Tor, ma le autorità hanno iniziato a far rispettare queste restrizioni solo nel marzo 2019. All’epoca, Roskomnadzor ha notificato a dieci fornitori di VPN l’obbligo di collegare i loro sistemi al Sistema Informativo Statale Russo (FGIS) per impedire automaticamente l’accesso a siti bloccati. Kaspersky è stato l’unico fornitore a conformarsi.
Successivamente, nel gennaio 2020, Roskomnadzor ha bloccato ProtonVPN e ProtonMail, sostenendo che i criminali informatici li utilizzavano per inviare minacce di bomba. Nel giugno 2021, ha vietato Opera VPN e VyprVPN, classificandoli come minacce, e ha bloccato altri sei servizi VPN nel dicembre 2021.
La rimozione delle app VPN dall’App Store russo rappresenta un ulteriore passo nella stretta del governo russo sull’accesso a Internet e alla libertà di informazione. Questo scenario evidenzia le sfide crescenti per le aziende tecnologiche che operano in mercati con regolamentazioni restrittive e le difficoltà che gli utenti affrontano nell’accedere a informazioni non censurate.