Se le allerte cyber sono simili a quelle meteo di De magistris

da Livio Varriale
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E’ difficile essere professionali in questo nuovo mondo digitale.

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Per il sei marzo 2022, l’equivalente della CISA statunitense, Computer Security Incident Response Team dell’Italia, ha dichiarato che sarebbe accaduto qualcosa di tremendo sul fronte della sicurezza informatica.

“Preparatevi ad un attacco informatico”

Dichiarazione folle, allarmista, che ha avuto lo stesso valore dell’allerta meteo del Sindaco di Napoli De Magistris quando  prevedeva pioggia e temporali, puntualmente disattesi dal classico sole che “spacca le pietre”.

In questi primi mesi del 2022 sono già tante le imprese che sono state vittime di attacchi Ransomware, il dilagare dei rischi cibernetici è aumentato vertiginosamente con la pandemia, smartworking e lockdown, ed inoltre è indefinito il numero delle reti vittime degli attori statali di cui non sappiamo volto e tecnologia in utilizzo.

La situazione italiana non è differente da quella mondiale ed i rischi sono presenti dietro l’angolo ogni giorno e non sempre la colpa è dei cittadini, seppur in Italia non godano di grande cultura digitale, ma delle aziende internazionali produttrici di dispositivi e di sistemi informatici: soggette sempre più spesso a vulnerabilità che lasciano scoperte delle falle nei sistemi di sicurezza.

Il sei marzo non è avvenuto quanto prospettato, ma c’è da dire che la guerra cibernetica è in atto da tempo immemore e siamo felici che il governo ed i suoi responsabili informatici se ne siano accorti ora con il conflitto ucraino.

Si può anche come

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