Sommario
Le piattaforme social Telegram e X (precedentemente conosciuto come Twitter) sono al centro di importanti controversie legali in merito alla privacy degli utenti e alla gestione delle normative locali sulla libertà di espressione. Entrambe le piattaforme hanno dovuto affrontare decisioni difficili per conformarsi alle leggi di diversi paesi, con potenziali impatti su milioni di utenti.
Telegram condivide i dati degli utenti su richiesta legale
Telegram ha aggiornato la sua politica sulla privacy, annunciando che ora condividerà i numeri di telefono e gli indirizzi IP degli utenti con le autorità, se vi è un mandato legale valido. Secondo l’ultimo aggiornamento, Telegram accetterà di rivelare queste informazioni solo dopo aver ricevuto un ordine del tribunale che confermi il coinvolgimento dell’utente in attività criminali che violano i Termini di Servizio della piattaforma.
Questa rappresenta una svolta significativa rispetto alla politica precedente, che limitava la condivisione dei dati agli utenti coinvolti in sospetti di terrorismo. L’aggiornamento si inserisce in un contesto di crescente attenzione alle pratiche di privacy delle piattaforme digitali, soprattutto dopo l’arresto del CEO di Telegram, Pavel Durov, in Francia, per un’indagine legata all’uso illecito della piattaforma per traffico di droga e altre attività illegali. Telegram ha anche migliorato il suo motore di ricerca per rimuovere contenuti illegali e incoraggia gli utenti a segnalare materiale sospetto.
X (ex-Twitter) si piega alle richieste della Corte Suprema del Brasile
Nel frattempo, X, sotto la guida di Elon Musk, si è trovato in una disputa legale con la Corte Suprema del Brasile. Il conflitto ha avuto origine ad aprile 2024, quando la corte ha ordinato la rimozione di oltre 100 account social accusati di diffondere disinformazione sulle elezioni presidenziali del 2022. Inizialmente, Musk ha rifiutato di obbedire all’ordine, invocando la libertà di espressione, portando a una breve sospensione della piattaforma in Brasile.
Alla fine, X ha ceduto alle richieste della corte, accettando di nominare un rappresentante legale in Brasile, pagare le multe pendenti e riattivare gli account chiusi. Tuttavia, la situazione legale rimane incerta, con X che ha ancora cinque giorni per presentare la documentazione completa.
Questa vicenda ha suscitato critiche nei confronti di Musk, il quale sostiene di essere un difensore della libertà di parola, ma ha accettato di rispettare le leggi locali in diversi paesi, sollevando dubbi sulla coerenza delle sue posizioni. La compliance di X in Brasile rappresenta un passo verso la risoluzione del conflitto, ma la piattaforma dovrà affrontare ulteriori sfide per bilanciare la libertà di espressione con le normative nazionali e stessa sorte spetta a Telegram.
Matrice Digitale vi ha detto la verità scomoda
Capita che quando si tratta di dare le notizie e di fare le analisi secondo una logica fattuale che i lettori si indignino. E’ quello che è accaduto alla nostra redazione quando si è giustificato dal punto di vista giuridico l’arresto di Durov e si è evidenziata la forzatura di Elon Musk in Brasile nonostante ci fossero altre pressioni politiche sulla piattaforma social che derivano dai tempi di Bolsonaro.