In appena due giorni la destra ha dimostrato l’inconsistenza di una sinistra e dei suoi elettori da un’analisi di due argomenti caldi.
Il primo è che una senatrice di Fratelli d’Italia, Lavinia Mennuni, ha dichiarato che bisogna insegnare alle donne che la massima aspirazione debba essere quella di diventare madri.
Concetto generalmente sbagliato perché la donna ha diritto di non avere figli e questa dichiarazione manca di rispetto a chi li vuole avere e non può. Nel particolare però senza le madri muoiono le nazioni che tanto non piacciono all’ideologia della cancel culture che piace ad un determinato potere, ma in realtà poi si usa il fatto che i nostri figli abbandonano il paese con la laurea ad arricchire il PIL dei competitor come contestazione politica all’operato di un Governo.
O l’una o l’altra … decidetevi!
La risposta dell’ex responsabile della comunicazione della Premier, Mario Sechi, è stata quella di apostrofare il presidente del consiglio come Uomo dell’anno sulla prima pagina di Libero. In una società dove chiediamo il rispetto dei pronomi secondo il gusto delle persone interessate, ci indigniamo se la prima donna presidente del consiglio si vuol far chiamare al maschile?
Anche qui, o l’una o l’altra.
In una società moderna dove le donne rivendicano il diritto all’aborto e alla parità con gli uomini, quelle che ce la fanno nella maggior parte dei casi ragionano come uomini e non come donne. E’ un dato di fatto che risulta scomodo alle femministe assenti quando la politica ha silurato Elisabetta Belloni dalla Presidenza della Repubblica.
Altro aspetto importante da non sottovalutare è che invece di indignarsi, sarebbe stato più opportuno chiedere alla parlamentare di Fratelli D’Italia cosa sta facendo il Governo Meloni per invogliare le donne a sentirsi madri.
Così come bisognerebbe chiedere alla sinistra se, invece di parlare di patriarcato e di femminicidi, quanto di maternità si è disposti a cedere agli uomini in termini di parità di genere.
Il resto sono polemiche, sterili, che generano solo divisione sociale che fa comodo a chi comanda e a chi deve racimolare like sui social con l’odio verso chi la pensa in modo diverso.
Sia esso di destra sia di sinistra.