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Apple sempre più in basso: crisi annunciata e pubblico deluso

Apple ha presentato l’iPhone 16 e tutta la serie Plus, Pro e Max, e la crisi è stata confermata dalla delusione generale del pubblico. La presentazione ha mostrato una società vecchia, stantia, che continua a propinare innovazioni in termini di salute e gestione dei dati e, allo stesso tempo, propone il suo modo di essere un’azienda carbon neutral che interessa pochi dopo il fallimento delle politiche green su scala mondiale. Nella sostanza

Apple non è stata in grado di stupire il suo pubblico.

Tant’è vero che si aspetta già l’iPhone 17 e le novità annunciate su telefoni ultra sottili e addirittura pieghevoli in un futuro non tanto vicino. Nonostante l’ottima velocità di ricarica e un sistema AI interessante per la gestione delle immagini presenti sul dispositivo e la elaborazione di quelle acquisite attraverso la fotocamera, il mercato offre un interesse generale verso prodotti meno costosi e anche più performanti sotto diversi punti di vista tra cui il prezzo.

Apple poco Intelligence

Il problema di Apple, come già detto in precedenza, è quello di non essersi evoluta nel campo dell’intelligenza artificiale. Una tecnologia che oggi copia da ChatGPT con cui ha un accordo ed è difficile prevedere che possa sganciarsi in futuro. Questo ha reso Apple indietro nel periodo storico delle AI, dove marchi concorrenti come Samsung, Huawei, Honor e Oppo sono molto più avanti e si giocano la carta della tecnologia proprietaria, che porta a miglioramenti più repentini consentendo di essere sempre avanti. Dal punto di vista del processore, Apple ne ha sviluppato uno nuovo, l’A18, che si articola anche in una versione più prestante come quella Pro con maggiori capacità neurali per sostenere Apple Intelligence.

Cupertino soffre il Sud-Est Asiatico

Un altro problema è l’insidia cinese. Sebbene in Cina si stia adottando una politica in cui i cellulari più performanti sono riservati solo al mercato interno, Apple è stata surclassata dalla presentazione del primo telefonino a tripla piegatura, il Trifold di Huawei Mate XT, avvenuta il 10 settembre: giorno successivo al suo evento. Qualsiasi innovazione presentata all’interno dell’evento “It’s Glowtime” di Apple è passata inosservata di fronte a questo vero salto tecnologico. Salto tecnologico in cui Apple, al momento, è assente, e si aspetta il 2025, se non il 2026, per vedere il primo pieghevole da Cupertino.

Analisti seri e non FanBoy: crisi Apple nota da tempo

Un’altra azienda che dovrebbe riflettere sui suoi limiti sempre più evidenti al pubblico affezionato, ma noti da tempo agli analisti seri, e per confermare le difficoltà attuali Apple ha presentato gli AirPods di quarta generazione non tanto sulla tecnologia dei suoi prodotti, bensì sulle caratteristiche di un servizio per gli anziani e per coloro che non hanno un udito perfetto, utilizzandoli come sostituti degli apparati uditivi. Questo aspetto dovrebbe far riflettere su come Apple stia cercando di vendere un prodotto altamente tecnologico che ad oggi non ha, puntando sui servizi da vendere ai suoi fan facendo breccia in un segmento, quello medico, dove è possibile avere dati e vendere beni immateriali.

A questo, si aggiungono alle poche novità proposte da iPhone, le difficoltà di espandere Apple Intelligence in Europa, dove incassa multe salatissime, nei tempi previsti per il lancio negli Stati Uniti, ma anche nel mancato lancio dell’Apple Watch Ultra 3, che sarà presentato nei prossimi mesi. Questa défaillance non è stata gradita da chi si aspettava un evento scintillante e pregno di tecnologia. Il lancio dell’Apple Watch Ultra 2 di seconda generazione non ha fatto altro che confermare le voci che, da mesi, Matrice Digitale ha proposto sotto forma di analisi: Apple non potrà fallire, ma gli investimenti sbagliati sul Vision Pro, che troverà utilità solo quando l’umanità sarà capace di accedere totalmente ai visori, e il ritardo con l’intelligenza artificiale, hanno messo l’azienda in profonda crisi tanto da mettere in discussione la dirigenza storica capitanata da Tim Cook che ha reso nell’ultimo periodo l’azienda “malata”.

Apple si conferma in crisi di vendite e indietro sull'AI
10 mesi fa l’analsi di matrice digitale

Tuttavia, queste questioni interessano poco il consumatore, che oggi, invece di confermare l’upgrade del proprio iPhone, sta iniziando a riflettere su cosa acquistare: se un iPhone 16 Pro Max, un Samsung S24 Ultra, o addirittura attendere l’S25 Ultra, considerato uno dei migliori cellulari in arrivo, oppure optare per prodotti cinesi, che offrono prestazioni eccellenti, soprattutto nel campo della fotocamera e dell’intelligenza artificiale applicata alla fotografia ed ai servizi offerti da Google.

Apple punto di riferimento. Nel Design

Oggi Samsung copia Apple nel design e non si avvicina alle caratteristiche dei prodotti cinesi, nonostante la loro eccellente qualità. Honor, per esempio, ha preso in giro gli utenti Samsung perché il suo smartphone è molto più sottile del Galaxy Z Fold, anche se i cinesi hanno un problema con il design dei loro Flagship. Una fotocamera performante richiede un design più bombato e questo non piace agli utenti Apple. D’altra parte, mentre i cinesi producono dispositivi potenti con design imperfetti, Samsung cerca di somigliare sempre di più ad Apple, con l’obiettivo di rubare quote di mercato, soprattutto in Corea del Sud. C’è da dire però che gli utenti di iPhone 16 e 16 plus potrebbero trovare giustificato un upgrade che sui modelli più costosi non vale la pena.

Questa sfida conferma due dati: Apple è in profonda crisi di identità, Samsung punta al sorpasso nei mercati occidentali, e i cinesi stanno recuperando terreno tecnologico, rischiando di superare entrambe le aziende.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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