Il Garante della Privacy ha intimato il blocco del trattamento dati a ChatGpt utilizzando un procedimento straordinario a firma del presidente Stanzione.
Una misura non troppo gradita ai puristi del Diritto che ne hanno contestato un utilizzo errato della forma giuridica perché il provvedimento straordinario a firma del presidente è possibile, ma non per problemi che riguardano il trattamento dei dati come affermato dall’avvocato Elia Barbujani attraverso le pagine di Repubblica.
Il Garante blocca, poi si nasconde

C’è un dato che non passa inosservato agli osservatori più attenti e riguarda il Collegio dell’Ente che si è nascosto dietro la figura presidenziale seppur in modo abbastanza goffo. Guido Scorza non si è risparmiato nel rivendicare il “blocco” a reti unificate, ma questa voglia di popolarità è un fattore noto del più esposto componente dal punto di vista comunicativo.
Chi blocca il controllore?

Non è pervenuta la prof. Cerroni sulla questione OpenAI, mentre quello più sottotraccia agli occhi del pubblico è Agostino Ghiglia che nei giorni precedenti ha rivendicato sul suo profilo Twitter la sottoscrizione l’appello “Pause Giant AI Experiments: An Open Letter” proposto da Future of Life che chiede lo stop all’addestramento di modelli di AI superiori in termini tecnologici a ChatGpt4.
Un dato che è ininfluente per molti, ma che invece ne spoglia candidamente l’espressione superpartes di un Organo che ha il compito di tutelare i dati degli utenti. E’ come se una partita tra Napoli e Juve sia arbitrata dal un tifoso del Napoli.