La nostra inchiesta sui social media ha trovato subito conferme

da Livio Varriale
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Capita che pubblichiamo l’inchiesta della settimana ed ancora una volta anticipiamo un susseguirsi di eventi e polemiche che non fanno altro che confermare un fatto: i social media sono il braccio armato della democratura che si sta insinuando a livello globale ed ogni CEO rappresenta diversi interessi e svariate agende politiche.

Leggi l’inchiesta Social Media: braccio armato della censura nelle democrazie

Meta si scusa per gli errori dell’IA sull’attentato a Trump

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Meta, attraverso il suo blog ufficiale, si scusa per gli errori dell’intelligenza artificiale riguardo l’attentato a Donald Trump. L’IA di Meta ha commesso due gravi errori: uno nel negare l’attentato, non è stata l’unica come raccontato in un’altra inchiesta di Matrice Digitale, e l’altro nell’etichettare erroneamente una foto alterata di Trump. Meta spiega che i chatbot, compreso Meta AI, possono fornire risultati imprecisi o inappropriati, specialmente durante eventi di cronaca con informazioni contrastanti. L’azienda ha aggiornato le risposte dell’IA, ma riconosce che avrebbe dovuto farlo prima. Meta sottolinea che l’errore nella foto di Trump è stato dovuto alla rilevazione di contenuti simili all’originale e che i team hanno lavorato per correggere rapidamente l’errore.

Meta supporta l’intelligence Israeliana?

In questi giorni è anche emerso che la posizione fisica del leader di Hamas Ismail Haniyeh ucciso a Teheran è stata individuata seguendo le comunicazioni su Whatsapp. Il primo ministro malese Anwar Ibrahim ha chiesto che il colosso statunitense Meta smetta di agire come “strumento di Israele” dopo che Instagram aveva cancellato i suoi commenti di condanna dell’assassinio di Haniyeh. La Turchia ha bloccato Instagram dopo che la piattaforma ha rimosso contenuti associati al leader di Hamas assassinato da Israele. Non sono nuovi i rapporti tra Israele e Meta, da un lato c’è il contenzioso con NSO Group che utilizza lo spyware Pegasus mentre dall’altro sono tante le porte girevoli che dal Mossad hanno consentito incarichi dirigenziali in Meta.

Bavaglio a “Visione TV” su YouTube: Fratelli d’Italia contro la Censura Web

Il problema della censura sul web è stato portato in Parlamento da Fratelli d’Italia. La sospensione di una settimana inflitta da YouTube al canale “Visione TV”, diretto da Francesco Toscano, ha scatenato la protesta del partito della premier Giorgia Meloni. La sospensione è stata motivata dalla pubblicazione di una prima pagina del quotidiano “La Verità” che riportava dichiarazioni controverse dell’ex ministro Roberto Speranza. I parlamentari di Fratelli d’Italia, guidati da Tommaso Foti, hanno presentato un’interrogazione al governo chiedendo se le regole delle piattaforme private possano prevalere sulla legge italiana e cosa si possa fare per prevenire la censura arbitraria. Anche il generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, ha espresso il suo sostegno a “Visione TV”, criticando la censura e chiedendo interventi per tutelare la libertà di espressione. Matrice Digitale esprime solidarietà a VisioneTV

Elon Musk “chiagne e fotte

Seppur sia vittima di complotti che vanno contro la sua azienda da parte di sistemi di potere consolidati negli anni soprattutto nel settore della pubblicità, Elon Musk è sul banco degli imputati per due vicende: la rielezione di Maduro in Venezuela e le proteste in UK.

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Musk a Maduro: “Ti Porterò a Guantanamo in Sella a un Asino”

Elon Musk ha recentemente attaccato il presidente venezuelano Nicolas Maduro tramite il suo profilo su X (ex Twitter). Musk ha dichiarato: Sto venendo a prenderti, Maduro. Ti porterò a Gitmo (Guantanamo) in sella a un asino“. Il magnate sudafricano sostiene l’opposizione venezuelana guidata da Maria Corina Machado, che contesta i risultati delle recenti elezioni. Maduro ha risposto nominando Musk “arci-nemico” del Venezuela e promettendo che chi si mette contro di lui perderà.

Musk e le violazioni dell’Estrema Destra nel Regno Unito

Elon Musk è stato anche al centro di polemiche nel Regno Unito, dove i suoi commenti sui social media hanno suscitato forti reazioni. Dopo gli scontri violenti scatenati da gruppi di estrema destra a seguito della disinformazione su una strage a Southport, Musk ha pubblicato un tweet in cui affermava che “la guerra civile è inevitabile”. Questo commento è stato definito “ingiustificabile” dal portavoce del primo ministro laburista Keir Starmer e dalla viceministra della Giustizia Heidi Alexander, che hanno criticato Musk per il suo comportamento irresponsabile.

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Il governo britannico, rappresentato dal ministro per la Scienza e la Tecnologia Peter Kyle, ha richiesto la collaborazione dei giganti del web, inclusi TikTok, Meta, Google e X, per fermare la diffusione della disinformazione e dell’incitamento all’odio. La situazione nel Regno Unito è particolarmente tesa, con disordini in diverse città e attacchi alle forze dell’ordine. Il governo ha annunciato misure per affrontare rapidamente i casi di violenza e ha garantito l’aumento della capacità carceraria per far fronte ai nuovi arresti.

L’inchiesta sui social media è una delle tante svolte in questi anni da Matrice Digitale: un campo sgradito alla Stampa e all’ordine dei giornalisti costretti a subire le angherie della censura per non perdere visibilità nelle piazze virtuali che contano quanto le edicole in passato.

Si può anche come

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