Un frame della cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi 2024 di Francia richiama l’Ultima Cena di Leonardo addobbata con transgender e queer vicini alle sensibilità politiche di Macron ed al nuovo mondo woke che attende i cittadini dei paesi Occidentali.
Prima le polemiche, con tanto di gioco di parole di France TV che richiamano l’Ultima Cena, ritirato, poi il silenzio e subito arriva la rettifica che non si tratta dell’ultima cena, ma del Convivio di Dionisio.
Le foto sovrapposte sono eloquenti.
L’ANSA Woke si schiera contro la chiesa ed i cristiani
Nonostante le difese social di una parte vicina alla sinistra woke e di una stampa che, come l’ANSA, descrive le critiche provenienti da “preti”, destra ed estrema destra, dimenticandosi di 2 miliardi di cristiani e di qualche laico, gli organizzatori non solo ritirano il video da YouTube, ma allo stesso tempo chiedono pubblicamente scusa con testate come il Guardian e The Indipendent che parlano di “scuse ai cattolici“.
Eppure c’è chi vuole sovvertire quello che si è visto argomentando tesi, seppur fondate, che nulla hanno a che vedere con quel frame in particolare che ha costretto gli organizzatori nel chiedere scusa.
Se questo doveva essere un modo per far comunicare al meglio le Olimpiadi, è stato in realtà un disastro per Macron e per la Francia che ha visto gli atleti ospiti lamentarsi per le scarse condizioni di accoglienza, dai letti a cartone fino al cibo, e la batosta di una gara sospesa nella Senna perché inquinata.
Un caso simile a quello di Balenciaga
Il filone è sempre lo stesso, si nasconde un messaggio, ultima cena, all’interno di un contesto differente, Convivio di Dionisio, che rasenta la blasfemia in questo caso e con la speranza che questo venga digerito dalla massa. Sono frequenti casi simili nel mondo della pubblicità dei grandi marchi e registrano un filone di autori che amano inserire messaggi subliminali perversi o troppo avanti secondo alcuni sostenitori del nuovo mondo. L’ultimo caso è stato quello della Balenciaga, costretta a ritirare la sua pubblicità, per la presenza di contenuti che riconducevano all’abuso sui minori ed allo stesso filone che prima gestiva i contenuti per adulti su X. Stessa sorte è capitata all’organizzazione delle Olimpiadi che hanno provato a giocarsi la carta dell’odio gratuito da parte dei detrattori: un film già visto a cui nessuno crede più.