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Inchieste

Pavel Durov: è stato arrestato dai francesi o si è costituito contro i russi?

Emergono i 12 capi d’accusa per Durov, confermando la tesi di Matrice Digitale, ma matura il sospetto che abbia chiesto protezione all’Occidente per sfuggire ai Russi

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L’arresto di Pavel Durov ha sconvolto l’intero scenario dei social media e della libertà di espressione. Secondo Matrice Digitale, ci sono tecnicamente i presupposti per trarre in arresto il titolare della piattaforma che ha sostituito il dark web negli ultimi anni, con la differenza che ha amplificato la portata e l’engagement delle attività criminali concepite o in appoggio alla rete Internet come un business legittimo qualsiasi.

Ed il comunicato della Procura francese con 12 capi di accusa va verso questa direzione, confermando l’analisi della nostra testata, e precisa che l’indagine risale ai primi mesi di luglio.

Motivo dell’arresto di Pavel Durov

Il 24 agosto 2024, Pavel Durov, fondatore e CEO della piattaforma di messaggistica istantanea Telegram, è stato arrestato all’aeroporto di Le Bourget, nei pressi di Parigi, ed è stato successivamente messo in custodia della polizia alle 20:00. Questo arresto è avvenuto nel contesto di un’indagine giudiziaria avviata l’8 luglio 2024 a seguito di un’inchiesta preliminare condotta dalla sezione J3 del parchetto di Parigi, specializzata nella lotta contro la cybercriminalità (JUNALCO).

12 capi d’accusa

L’inchiesta giudiziaria è stata aperta contro persona non denominata per i seguenti reati:

  • Complicità nell’amministrazione di una piattaforma online per facilitare transazioni illecite in banda organizzata.
  • Rifiuto di fornire, su richiesta delle autorità competenti, le informazioni o i documenti necessari per l’esecuzione e l’uso di intercettazioni autorizzate dalla legge.
  • Complicità nel possesso di immagini di minori con contenuti pedopornografici.
  • Complicità nella distribuzione, offerta o messa a disposizione in banda organizzata di immagini pornografiche di minori.
  • Complicità nell’acquisizione, trasporto, possesso, offerta o cessione di sostanze stupefacenti.
  • Complicità nell’offerta, cessione o messa a disposizione senza motivo legittimo di attrezzature, strumenti, programmi o dati progettati per attaccare e accedere al funzionamento di un sistema di trattamento automatizzato di dati.
  • Complicità in truffa in banda organizzata.
  • Associazione a delinquere finalizzata a commettere un crimine o un delitto punibile con almeno 5 anni di reclusione.
  • Riciclaggio di proventi derivanti da crimini o delitti in banda organizzata.
  • Fornitura di servizi di crittografia finalizzati a garantire funzioni di riservatezza senza dichiarazione conforme.
  • Importazione di strumenti di crittografia non esclusivamente destinati all’autenticazione o al controllo dell’integrità senza dichiarazione preventiva.

Indagine e prossimi passi

I magistrati incaricati dell’indagine giudiziaria hanno richiesto una co-delega al Centro di lotta contro le criminalità digitali (C3N) e all’Ufficio nazionale antifrode (ONAF) per proseguire le indagini. Pavel Durov è stato interrogato dagli investigatori nell’ambito di questo quadro procedurale. La custodia cautelare è stata prorogata fino al 25 agosto 2024 da un giudice istruttore e può durare fino a 96 ore, ossia fino al 28 agosto 2024, in base alla procedura applicabile ai reati di criminalità organizzata. Laure Beccuau, Procuratrice della Repubblica, ha confermato che l’indagine è in corso e che ulteriori dettagli saranno forniti al termine delle indagini preliminari.

Durov trattato come gestore di un forum del Dark Web

L’arresto di Durov al momento segue due filoni di indagine. Il primo è che Durov, oltre ad aver fornito egli stesso il pretesto attraverso la sua piattaforma e la scarsa moderazione dei contenuti, si è creato molti nemici all’interno delle diverse società di intelligence che utilizzano Telegram. questa è stata la posizione di Matrice Digitale dall’inizio della vicenda ed il comunicato della Procura parigina conferma che tecnicamente ci ci siano i presupposti per un arresto in virtù della natura di Telegram e della scarsa collaborazione recriminata al creatore da parte delle Forze dell’Ordine di mezzo mondo. Non è un caso che, dopo il suo arresto, i russi abbiano dato disposizione di cancellare tutti i dati dai telefoni dei propri funzionari di governo rimuovendo l’app e si sono detti preoccupati del loro concittadino con cui hanno avuto diversi alterchi in passato e proprio sulla situazione Ucraina.

Nemico o amico di Mosca e di Kiyv?

In questo contesto, è importante notare che Telegram ha sempre mantenuto una posizione molto libera dal punto di vista della pubblicazione dei canali di informazione, dove la propaganda di ogni paese svolge un ruolo attivo. I russi, ad esempio, hanno utilizzato Telegram per diffondere propaganda sia nei contesti di guerra con l’Ucraina sia per diffondere notizie false su canali che l’Occidente cercava di oscurare. Allo stesso modo, i russi hanno da recriminare nei confronti di Telegram per la presenza di canali ucraini che svolgono un ruolo attivo nella propaganda di Kiyv e raccolgono soldi per armare l’esercito di Zelensky. Se Durov sia più pro Russia o meno, non è dato saperlo, ma ad oggi sembrerebbe proprio di no nonostante si senta uno strano odore di doppiogiochismo.

Telegram spina nel fianco israeliano: da Gaza all’Islam

Un altro aspetto da non sottovalutare è quello del conflitto israelo-palestinese. Qualcuno ritiene che Telegram abbia dato molto fastidio ai servizi di intelligence israeliani perché ha consentito la diffusione di informazioni non pubblicate dai media israeliani, come i video e le immagini delle stragi a Gaza, che hanno rivelato realtà spesso negate dai servizi di intelligence, inclusa la morte di molti cittadini, soprattutto bambini sotto le bombe dell’operazione speciale avviata dall’esercito di Netanyahu dopo il 7 ottobre.

D’altra parte c’è anche la recriminazione da parte dell’Occidente intero della propaganda islamica che utilizza Telegram non solo per arruolare persone attraverso video di propaganda e spot pubblicitari, ma anche per riunire soggetti in determinati luoghi specifici che potenzialmente potrebbero preparare e mettere a segno attentati.

Sulla questione della crittografia, c’è da fare un chiarimento al lettore che vive nella chimera dei software impenetrabili. Tecnicamente la crittografia può essere considerata impenetrabile, mai al 100% sia chiaro, ma l’obiettivo più ambito è proprio quello di infettare i dispositivi a monte. In poche parole:

se ho il controllo del cellulare, vedo le conversazioni prima che siano crittografate.

Questo principio, siamo convinti, che l’abbiate letto in pochi articoli.

E se Durov si fosse costituito?

Quindi, l’utilizzo di Telegram in questi anni è stato certamente controverso, portando alla conclusione che Pavel Durov non sia ben visto da molti, però, un paio di domande sono d’obbligo sul

perché Pavel Durov è stato arrestato proprio ora a Parigi?

E qui nasce un dubbio che apre ad una seconda ipotesi: quella del collaborazionismo. Molti hanno dimenticato che Pavel Durov ha ottenuto un passaporto francese speciale nel 2021, grazie alla sua collaborazione con i servizi di intelligence francesi su questioni di terrorismo e questo contrasta in piccolissima parte con le motivazioni dell’arresto che i servizi di intelligence francesi hanno fornito alla Stampa.

Un altro aspetto da considerare è che, prima di arrivare in Francia, Durov aveva cercato di incontrare Putin ed erano mesi che il CEO di Telegram viaggiava solo ed esclusivamente in posti extraeuropei. Tuttavia, Putin ha rifiutato l’incontro: perchè sapeva della compromissione di Durov? Oppure perchè aveva in mente, il capo del Cremlino o i servizi non sempre allineati, di farlo fuori?

Può anche essere perchè non si fidava di Durov sapendo che sarebbe andato a Parigi nonostante non atterrasse in Europa da mesi sospettando, o essendo informato, che aveva occhi e manette addosso?

Fatto sta che dopo l’arresto, Durov ha ricevuto la solidarietà non solo di Medvedev, che ha ricordato il dialogo avuto tra loro dove gli ha ricordato la Russia come la sua unica madrepatria, ma anche dal Ministero degli Esteri russo attraverso l’ambasciata a Parigi, che ha richiesto alla Francia maggiore collaborazione per garantire i diritti di difesa di Durov, come previsto dal diritto internazionale. Tuttavia, questa richiesta è stata respinta.

È possibile che Putin, avendo rifiutato l’incontro con Durov, fosse già a conoscenza del fatto che fosse a rischio arresto. Questo potrebbe aver portato Durov a consegnarsi alle autorità parigine per avviare una collaborazione non solo con i servizi francesi, ma anche con il Mossad vuotando il sacco ed innescando un riposizionamento informativo delle intelligence di mezzo mondo.

Perché Telegram è nell’occhio del ciclone?

Una ragione economica finanziaria c’è se analizziamo altri modelli di business delle piattaforme social e di messagistica. Il fatto che ha quasi raggiunto un miliardo di utenti, come tutte le aziende che hanno invaso il mercato con la scusa della privacy e dei diritti sulla libertà di espressione, adesso Telegram deve percorrere la strada già seguita da altri come Facebook e compresa X, La piattaforma di Elon Musk, mr. free speech, nell’ultimo anno ha evaso molte richieste da parte dei vari governi del mondo.

Un altro esempio è Reddit, che ospitava molti contenuti proibiti e borderline, ma dopo un accordo con OpenAI per 50 milioni di dollari l’anno per addestrare l’intelligenza artificiale del colosso di Altman, anche Reddit ha dovuto cambiare la sua visione iniziale per essere compatibile con gli standard internazionali degli investimenti del mondo della finanza.

Collaborazionista o vittima?

Questo non è dato saperlo. L’unico a fornirci certezze sul caso sarà il tempo: quando e se Durov verrà rilasciato, e soprattutto quale sarà la posizione di Telegram in futuro su questioni come la libertà di espressione dove molti auspicano che sia preservata quella fitta rete di canali che rappresentano ogni visione politica e ideologica presente nello scenario geopolitico globale.