Spionaggio: “hacker” in galera e gli incompetenti promossi

da Livio Varriale
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La storia di spionaggio emersa dalla DDA di Milano sembrerebbe agghiacciante per chi si trova ad affrontare per la prima volta con estrema lucidità le sorti della Giustizia Italiana e del perimetro cibernetico dello Stivale che delinea la sicurezza nazionale nell’epoca digitale. Settori che dovrebbero decidere la vita e la morte di cittadini e imprese ed essere impenetrabili dalle ingerenze esterne di tipo criminale e statale, in realtà si mostrano deboli come un qualcosa che può essere manovrato e pilotato in favore di interessi particolari. Il caso accaduto a Milano, però, non rappresenta la prima volta che viene acquisito materiale informatico da parte di soggetti estranei al sistema giudiziario con il fine di alimentare un vero e proprio traffico di informazioni.

C’è da riconoscere un fatto statistico. Dalla denuncia di Crosetto per il caso accertato di spionaggio ai suoi danni, si sono aggiunti fatti altrettanto gravi di pertinenza al reato di accesso abusivo ed eccesso di utilizzo dei sistemi statali. La storia di Carmelo Milano, per esempio, ha sollevato i soliti sospetti ed è stata narrata per nascondere l’aspetto più grave della vicenda. Tanta approssimazione e superficialità in settori che oramai sono noti per essere costantemente a rischio. E chi sa, come noi che parliamo di questo da anni su questa testata, non beve alle narrazioni fantasy dei sistemi efficienti degli hacker russi o delle capacità sovraumane di presunti pirati informatici degni dei nomi più altisonanti della storia degli ultimi 40 anni. Il governo italiano, con la storia di Miano, ha contribuito alla solidificazione del mito attorno al Dark Web, alimentandone una leggenda che già è stata dibattuta e digerita addirittura dai ragazzini su YouTube che lo usavano per spaventarsi nei creepypasta.

Dark Web? Tutto alla luce del sole e sotto il naso

Matrice Digitale, a differenza di tanti altri media, essendo il portale italiano con più pubblicazioni sul Dark Web, ha dato sempre poco credito a questa pista ogni qualvolta viene citata come l’origine di tutti mali ed il nido dove si collocano tutti gli affari illeciti. Chi conosce davvero l’evoluzione della rete oscura, pochi e ve lo dimostriamo ripetutamente, sa bene che questo tipo di informazioni non necessita di canali particolari per essere diffuso.

Anni fa, ad esempio, da Torre del Greco è partito un traffico internazionale di armi che non era stato piazzato tramite il lato oscuro della rete, ma attraverso semplici mail criptate così come è una bufala nel 95% dei casi che sia possibile acquistare un’arma nel Dark Web o addirittura i bazooka forniti all’esercito ucraino. La fantasia serve ad attirare la curiosità oppure a distogliere l’attenzione da eventuali colpe come dei complottisti qualsiasi.

Accattoni, aziende, massoni e servizi

I livelli di compromissione possono essere tre e non è detto che siano slegati tra loro. Esistono aziende che svolgono questo tipo di attività, che possono essere collegate a soggetti che intrattengono agganci con determinate organizzazioni e che fanno leva su personale affetto da puro accattonaggio ed orientato solo al guadagno della 100 euro per ogni attività extra che si svolge sul luogo di lavoro pubblico.

Chi sa come funziona la cronaca giudiziaria, sa bene il ruolo delle Cancellerie che anticipano le documentazioni e le carte che spesso i magistrati passano ai giornalisti fidati. Il problema “Equalize” è questo. Con la sola differenza che dietro il guadagno della mancetta c’è un sistema di business che si avvale non solo dei dipendenti, ma anche di funzionari e dirigenti apicali spesso associati a “incappucciati”.

In poche parole, da un’attività di guadagno si arriva alla gestione di un potere dove il possesso delle informazioni porta al centro il valore fondante della politica che molti hanno dimenticato o rivendicano con un pizzico di nostalgia: la ricattabilità. Con quest’arma si sono nominate persone fedeli nei posti chiave e quello che emerge da quest’inchiesta è la paura di chi agli occhi del pubblico si mostra spesso come integerrimo e sopra le parti, ma in realtà è costretto ad adeguarsi con coloro che per anni sedevano nella fazione opposta.

Ecco quindi che sbuca il ruolo dei massoni che si cita in questo testo con un pizzico di irriverente complottismo tra l’altro già inflazionato per i casi Amara e Occhionero. Ci scusiamo, ma utilizzando questo termine si vuole intendere quelle associazioni, cerchie ristrette o circoli privati che mirano al potere sociale, economico e politico possibile solo se si è “quattro anni avanti” come recitano le dichiarazioni degli indagati dalle carte emerse.

Subentra poi l’ultimo anello che è quello che fa più paura, ma oramai è parte di un paese che non ha più una sua identità capace di tutelare il nome della nazione che rappresenta perchè infestato da potentati visibili e nascosti di provenienza estera tra cui molti tollerati dall’opinione pubblica attraverso agenti stranieri da sempre ingaggiati in politica e nei media. Un’altra cosa che si legge dalle carte diffuse dalla Procura è che i backup, secondo dichiarazioni acquisite attraverso le intercettazioni, sono stati fatti su server extra europei e precisamente inglesi.

Oltre a beneficiare di un rallentamento nelle indagini, poiché la richiesta di accesso ai dati richiede una rogatoria internazionale e una procedura più lenta, con la possibilità che gli indagati disperdano le prove in anticipo sui tempi urgenti, una volta che i dati sottratti finiscono sui server esteri, nessuno sa dove vengano collocati o a chi siano destinati. Essendo questo un lavoro contiguo alle attività di intelligence, non è da escludere che i custodi esterni si avvalgano di una rete di vendita o possiedano già canali attraverso i quali possono cedere le informazioni acquisite a stati stranieri, consolidando ulteriormente quel potere economico e geopolitico che si rafforza con la gestione di tali informazioni.

Questa dei server stranieri è un corso e ricorso storico che ci riporta al caso Exodus nella procura di Napoli dove si attuò una cinturificazione dei dati quando questi erano già fuori dal recinto e precisamente sui server AWS. Questo dovrebbe far ridere chi legge già così come è stato raccontato.

Le porte girevoli e la catena di fornitura

Tra gli aspetti più emblematici di questa vicenda, su cui Matrice Digitale ha già scritto ampiamente, ci sono le cosiddette “porte girevoli” che hanno creato problemi in paesi molto avanzati come quello di Israele ed in Italia esiste una legge a tutela del fenomeno che molti nel settore della cybersicurezza hanno battezzato “salva Baldoni” dopo che l’ex direttore dell’ACN fu costretto alle dimissioni per degli attacchi DDoS raccontati in esclusiva dalla redazione con interviste agli autori KillNet e Noname057.

Un esempio sembrerebbe essere quello del superpoliziotto Gallo che, uscito dal settore pubblico, ha iniziato a gestire una società privata in continuità con la sua precedente attività investigativa dove ha ottenuto meritati successi e riconoscimenti dalla Repubblica Italiana che, sempre secondo i capi di accusa, avrebbe tradito per consolidare la pensione con lauti guadagni. Questo know-how decennale al servizio del Paese sarebbe stato messo a disposizione di chi offriva il prezzo migliore per ottenere informazioni riservate. Una situazione simile si è verificata con altri enti, vedi il caso Pazzali e la Fiera, creando una continuità tra l’attività pubblica e quella privata che genera vantaggi considerevoli e si collegano alle parole dello stesso Crosetto di voler scrivere un libro sui “figli dei politici che lavorano nei Servizi” .

Inoltre, questa vicenda ha mostrato che persino nel settore dell’alta finanza milanese, con figure di spicco come la Erg, la Barilla e Letizia Moratti, esistono legami non solo economici, ma anche politici e sociali, che incidono sulla città più ricca d’Italia in termini di opportunità di business e di giochi di potere interni alle aziende leader del mercato italiano come dimostrato dal caso Del Vecchio.

Tutta colpa di Trump

Questo scandalo esplode inoltre in coincidenza con le elezioni statunitensi, il che solleva ulteriori interrogativi sulla tempistica e sul coinvolgimento di determinate società e figure pubbliche già accostate alla destra, ma chi ricorda dove nasce l’impeachment del presidente americano per i rapporti con la Russia, sa bene che chi oggi si dichiara vittima di spionaggio, ieri, era burattinaio dell’intelligence italiana e manovrava complotti in favore dei suoi alleati oltreoceano. Discorso più spinto, secondo alcuni c’è anche la questione mai confermata e smentita salvo opinioni personali dei server della Leonardo localizzati in Germania utilizzati per condurre attacchi negli usa finalizzati, secondo quanto sostenuto da una fronda ultra conservatrice statunitense, a minare il voto elettronico, falsificandolo, dell’ultima tornata elettorale.

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Gli incompetenti al loro posto immuni da responsabilità

Un Governo che si rispetti dovrebbe decapitare immediatamente le strutture coinvolte dai responsabili di queste falle e sostituirli con persone più capace e invece si fornisce un’altra possibilità perchè il livello di ricattabilità è oramai così alto che rimuovere un incompetente può essere pericoloso. L’inchiesta di Milano dimostra che sono tutti sulla stessa barca ed ora ad applicare il principio di autotutela non è la pubblica amministrazione come Istituto Giuridico, bensì i suoi uomini che da diversi anni dimostrano di essere ciclicamente incompetenti. Alessio Butti ha proposto l’Agenzia del Dato che fa il paio con l’Agenzia della Cybersecurity mentre Pasquale Stanzione ha avvisato l’istituzione di un tavolo interdipartimentale. Gli uomini, guarda caso, saranno sempre gli stessi e gli esperti, chiacchieroni sui social pure, interverranno nei tavoli istituzionali su un problema che non verrà risolto, perché, quello che emerge ciclicamente dalla storia del nostro Paese è che tutto cambi affinché nulla cambi se non chi detiene il potere sul problema. Perchè se non l’avete compreso, dopo la paura di essere tutti compromessi per i prossimi 4 anni, si sta decidendo come lottizzare il dato. Con gli stessi incompetenti ai posti di comando.

Si può anche come

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