Threads e Bluesky sono liberi? Secondo gli analfabeti funzionali, sì

da Livio Varriale
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Dopo il successo elettorale di Donald Trump, su X si è verificato un boicottaggio globale nei confronti della piattaforma da parte di una componente ideologica ostile ai Repubblicani, ma soprattutto a Trump stesso ed al proprietario Elon Musk. In Italia alcuni personaggi relativamente famosi si sono allontanati dalla piattaforma. Tra i nomi più noti figurano la giornalista Milena Gabanelli, oggi al Corriere della Sera, dopo anni di militanza a Report, storica trasmissione d’inchiesta della RAI. A seguire, il cantante Piero Pelù, ex Litfiba, Rocco Tanica ed Elio e le Storie Tese.

Ci siamo trovati anche con l’addio di Alessandro Gassmann, che più volte aveva minacciato di lasciare la piattaforma. Questa volta, dopo aver bloccato mezzo X, strategia utilizzata da molti vip per crearsi una propria echo room, pare abbia deciso di “bloccarsi” da solo escludendosi dalla vita sociale della piattaforma di Musk. Tuttavia, quello che sta accadendo nel mondo dei social media italiani sembra più una pubblicità implicita a favore di altre piattaforme.

Threads: dove porno e notizie si confondono

Instagram, ad esempio, rimane una soluzione dominante, sfruttando il serbatoio di utenti ereditato dall’ex Twitter, propone Threads: una sorta di “riproduzione” dell’esperienza di X, ma con un focus su immagini e contenuti che richiamano ambienti più visual-centrici, come OnlyFans data la presenza di donne succinte che promuovono i loro canali dove propongono contenuti per adulti. Threads conserva il limite di caratteri per post, ma i contenuti proposti risultano spesso simili a quelli di Instagram dove il binomio con il mondo del vietato ai minori si evidenzia con immagini ammiccanti.

Bluesky: l’alternativa radical chic

Un’altra novità è rappresentata da BlueSky, piattaforma nata come alternativa “libera” a X. Blue Sky si è basato per molto tempo su un sistema decentralizzato e inizialmente esclusivo, grazie all’uso di inviti. Tuttavia, questa strategia di accesso selettivo si è rivelata insufficiente per garantirne il successo ed alla fine ha aperto le porte a tutti. È un fenomeno simile a quello di piattaforme come A Small World e Clubhouse, che durante la pandemia aveva limitato l’accesso agli utenti iOS per poi aprirsi anche a Android, perdendo comunque nel tempo il proprio slancio iniziale.

La crescita di Bluesky: 15 milioni di utenti e personalizzazione

Bluesky, nato come progetto sperimentale per un social decentralizzato, ha raggiunto 15 milioni di utenti registrati, guadagnando popolarità come alternativa a X (ex Twitter) e Threads. La piattaforma sfrutta il protocollo AT, che consente una gestione indipendente dei dati, offrendo maggiore flessibilità rispetto ai tradizionali social centralizzati.

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BlueSky presenta i suoi successi sul social Threads di Meta

La recente crescita è attribuita a episodi come il temporaneo ban di X in Brasile e la crescente insoddisfazione verso le piattaforme dominanti. Con una base utenti in rapida espansione e nuove funzionalità a pagamento in arrivo, Bluesky punta a consolidare la sua posizione come opzione credibile per chi cerca maggiore autonomia online.

Threads, di proprietà di Meta, risponde testando feed personalizzati per trattenere gli utenti. Tuttavia, l’incapacità di impostare un feed personalizzato come predefinito potrebbe limitare l’attrattiva di questa funzione, mantenendo Bluesky come valida alternativa.

Bluesky è davvero un social libero?

Blue Sky, fondata da Jack Dorsey, già creatore di Twitter, ha sollevato diverse polemiche. Sebbene si presenti come un social media libero, viene percepita da alcuni come un simbolo della “schiavitù” digitale che gli utenti dei social hanno vissuto negli ultimi anni dopo la promessa di poter coltivare la propria libertà di informazione ed espressione. Jack Dorsey, dopo aver passato la guida di Twitter a vari amministratori, si è ritrovato al centro di critiche per le politiche di censura che la piattaforma ha implementato prima dell’arrivo di Elon Musk.

Attraverso i Twitter Files, si è scoperto un sistema di censura di alcuni utenti attraverso la tecnica dello Shadow Ban, così come ci si è trovati dinanzi ad un livello più oscuro che ha previsto oltre alla censura anche un’immaginario di social media dove contenuti pornografici potessero essere disponibili a tutti, compresi i minori, e specialmente quelli di natura omosessuale. Matrice Digitale ha approfondito la storia di Yoel Roth, capo del Trust & Security safety di Twitter noto per essere stato il censore di teorie valide e promotore di un estremismo arcobaleno ai limiti del legale.

Le difficoltà nell’essere credibili

La storia di BlueSky, così come quella di Twitter, evidenzia le difficoltà di creare una piattaforma veramente decentralizzata che garantisca agli utenti maggiore controllo sui dati e una gestione più trasparente.

Come già detto, su X si è assistito all’abbandono di molti profili vicini all’universo democratico, tra cui quello di Sandro Ruotolo, europarlamentare del Partito Democratico, che ha invitato gli utenti a spostarsi su Meta. Quest’ultima piattaforma, nota per la censura preventiva tramite algoritmi, è stata oggetto di pesanti critiche durante il periodo del Covid per aver oscurato contenuti veri su pressione delle agenzie di intelligence statunitensi culminata nella stessa ammissione del suo CEO Mark Zuckerberg.

Non è solo tutto consenso per Musk

Anche Elon Musk non è stato esente da polemiche. Dopo aver acquisito X, ha introdotto programmi a pagamento per garantire una maggiore tutela della privacy e una gestione più rigorosa dei dati, in linea con le direttive dell’Unione Europea che ad oggi ne contesta diverse strategie definendole non “limpide”. Tuttavia, queste iniziative non hanno placato le critiche di chi accusa la piattaforma di favorire contenuti di destra o contrari alla narrativa mainstream, soprattutto su temi come la transizione di genere nei bambini, le restrizioni ambientali basate su teorie non completamente validate e la propaganda woke. C’è un solo dettaglio, però, X ha sbugiardato molte di queste teorie, smantellando l’ala più intransigente del mondo dei Fact Checkers che si sono dimostrati politicizzati e non di certo portatori di una verità accademica e nemmeno giornalistica. Anche questo è uno dei motivi che ha allontanato chi sotto la gestione Dorsey e successori godeva delle protezioni di un algoritmo sviluppato su un modello di propaganda politica ben definita.

Parallelamente, The Guardian ha abbandonato X, chiedendo però ai propri lettori un sostegno economico per mantenere la propria indipendenza. Questo dettaglio sottolinea le difficoltà che anche i media tradizionali affrontano nell’era delle piattaforme digitali e della libertà d’espressione.

Nonostante il calo di utenti registrato da X, la piattaforma sembra ancora mantenere una base fedele, grazie anche a iniziative come le community notes e il mantenimento di discussioni aperte su temi definiti controversi. Elon Musk, spesso accusato di diffondere fake news, ha invece sottolineato l’importanza di ospitare commenti e contenuti generati dagli utenti, persino durante le campagne elettorali sono emersi commenti correttivi alle dichiarazioni dello stesso Musk che ha fatto incetta di visualizzazioni come dimostrato dalla ricerca di Matrice Digitale.

La migrazione verso piattaforme alternative continua, con soluzioni come Mastodon, la prima piattaforma decentralizzata, che però rimane sconosciuta ai più. Al contrario, Threads gode del vantaggio di essere direttamente connessa a Instagram e alla sua base di 300 milioni di utenti, rispetto ai 18 milioni di Blue Sky.

L’impatto della decentralizzazione e le prospettive future

La rapida crescita di Bluesky mette in evidenza l’interesse crescente verso i social decentralizzati, dove gli utenti possono avere maggiore controllo sui propri dati e contenuti. Questo modello, che si distingue per la sua indipendenza dai server centrali, rappresenta un potenziale cambiamento nel modo in cui le piattaforme sociali operano. Se Bluesky riuscirà a mantenere il suo slancio, potrebbe influenzare le strategie di altre piattaforme, costringendole a offrire maggiore trasparenza e controllo agli utenti.

D’altra parte, Meta continua a difendersi contro le accuse di monopolio, sottolineando che le acquisizioni di Instagram e WhatsApp erano inizialmente state approvate dalle autorità di regolamentazione. La possibilità di una separazione forzata delle sue principali piattaforme rappresenta una sfida significativa per l’azienda, che rischia di perdere il suo predominio nel settore. Inoltre, la riduzione dei costi per gli abbonamenti senza pubblicità e l’introduzione di pubblicità meno invasive in Europa mostrano come le normative regionali stiano spingendo Meta a rivedere il suo modello di business.

Questi sviluppi evidenziano due approcci contrastanti: da un lato, la decentralizzazione di Bluesky che promuove l’autonomia degli utenti; dall’altro, la centralizzazione di Meta, che cerca di adattarsi alle normative mantenendo il suo modello economico.

Meta e le sfide legali: cause antitrust e nuove normative pubblicitarie

Meta deve affrontare la prosecuzione della causa antitrust intentata dalla Federal Trade Commission (FTC) riguardo all’acquisizione di Instagram e WhatsApp. L’FTC accusa Meta di eliminare la concorrenza attraverso acquisizioni strategiche per rafforzare il monopolio. Se la causa dovesse concludersi a favore della FTC, Meta potrebbe essere costretta a separarsi da Instagram e WhatsApp, segnando un cambiamento radicale per il settore tecnologico.

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In Europa, Meta si adegua alle richieste dei regolatori riducendo il costo dell’abbonamento per un’esperienza senza pubblicità su Facebook e Instagram. I nuovi prezzi, ora 5,99 € al mese via web, segnano una riduzione del 40%. Inoltre, Meta introdurrà opzioni pubblicitarie meno personalizzate per gli utenti gratuiti, utilizzando un set minimo di dati per mostrare annunci basati principalmente sul contesto.

Tutto questo ci riporta a una riflessione più ampia: il panorama dei social media è sempre più polarizzato. Da una parte, c’è chi abbandona X per motivi ideologici o di frustrazione; dall’altra, Musk sta riconquistando investitori e utenti che in passato avevano boicottato la piattaforma, grazie anche a una gestione più aperta rispetto alla censura e ad un cambio politico negli USA dove non c’è più spazio per la propaganda “Woke”, quest’ultima rappresenta la vera sconfitta dalle elezioni USA.

Un settore in evoluzione

Il panorama dei social media si trova in una fase di trasformazione, con nuove piattaforme come Bluesky che sfidano i giganti consolidati come Meta. La crescita della decentralizzazione, unita a normative più stringenti, potrebbe portare a un equilibrio più equo tra aziende e utenti, ridefinendo il modo in cui i social network funzionano.

X sembra voler abbandonare l’era degli “analfabeti funzionali” e delle imposizioni intellettuali per puntare su un modello più libero e partecipativo, pur con tutte le sue contraddizioni.

Si può anche come

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