In risposta a preoccupazioni legate alla protezione dei minori e alla sicurezza nazionale, l’Australia e il Canada hanno recentemente annunciato misure restrittive sui social media. L’Australia mira a limitare l’accesso alle piattaforme social per i minori di 16 anni, mentre il Canada ha ordinato la chiusura di TikTok Technology Canada, citando rischi per la sicurezza connessi a ByteDance, la società madre di TikTok. Entrambi i paesi mirano a garantire un ambiente online più sicuro per i loro cittadini.
Australia: divieto di accesso ai social media per i minori di 16 anni
In Australia, il governo ha deciso di stabilire un’età minima per l’accesso ai social media per proteggere i minori. Il primo ministro Anthony Albanese ha recentemente confermato l’introduzione di una legge che imporrà un’età minima di 16 anni per l’utilizzo di piattaforme come Instagram, Facebook, TikTok e Snapchat. Secondo il piano legislativo, non sarà consentito nemmeno ai genitori di fornire il loro consenso per aggirare il limite di età; la nuova normativa si applicherà anche a coloro che già possiedono un account. Questo approccio riflette un crescente impegno delle istituzioni verso la protezione dei giovani, con l’obiettivo di ridurre i rischi di esposizione a contenuti dannosi, cyberbullismo e dipendenza dai social media.
La legge richiede ancora l’approvazione da parte del parlamento e del senato australiani, ma si prevede che la misura riceva un sostegno bipartisan, in linea con le crescenti preoccupazioni pubbliche. I rappresentanti dell’opposizione hanno già sollecitato il governo a implementare specifiche garanzie per evitare che le piattaforme social trovino vie per aggirare i divieti. Dopo l’approvazione definitiva, le piattaforme avranno un periodo di 12 mesi per adeguarsi alla normativa, che si applicherà principalmente agli utenti attuali di età inferiore ai 15 anni.
Questa iniziativa si inserisce in un contesto globale di crescente attenzione alla tutela dei giovani nel mondo digitale, rispecchiando tendenze già osservate in altri paesi che stanno sviluppando regolamenti simili. Se da un lato molti genitori e associazioni accolgono positivamente questo cambiamento, dall’altro le piattaforme social dovranno affrontare sfide tecniche per implementare metodi di verifica dell’età, mantenendo al contempo la privacy degli utenti.
Canada: chiusura di TikTok Technology Canada per motivi di sicurezza nazionale
Parallelamente, il governo canadese ha deciso di intraprendere azioni contro TikTok, con l’ordine di chiusura di TikTok Technology Canada. Questa decisione è stata motivata da una revisione nazionale sulla sicurezza, che ha evidenziato potenziali rischi legati alla gestione dei dati da parte di ByteDance, società madre di TikTok. Anche se il governo non ha reso pubblici i dettagli specifici dei rischi, il divieto riflette una crescente preoccupazione internazionale sul controllo che il governo cinese potrebbe esercitare sui dati raccolti da TikTok.
Il divieto imposto dal Canada si limita alla struttura aziendale di TikTok nel paese, quindi non impedisce agli utenti canadesi di continuare ad accedere alla piattaforma o di condividere contenuti. In un comunicato ufficiale, il ministro dell’innovazione, François-Philippe Champagne, ha sottolineato che l’uso di TikTok rimane una scelta personale, ma ha invitato i cittadini a fare attenzione alla protezione dei propri dati e a considerare le implicazioni della condivisione di informazioni personali. Il governo canadese consiglia inoltre di limitare le autorizzazioni dell’app, evitando l’accesso a posizione e fotocamera, e di comprendere la collocazione dei dati per rispettare le normative locali.
Dal canto suo, TikTok ha annunciato di voler contestare la decisione in tribunale, definendo la chiusura delle sue operazioni in Canada come un danno per l’economia locale e per i numerosi dipendenti coinvolti. La piattaforma ha infatti sostenuto che la chiusura dell’ufficio canadese ridurrà posti di lavoro e potenzialità di crescita per i creatori locali. Tuttavia, questo provvedimento riflette una tendenza osservata anche negli Stati Uniti e in Europa, dove i governi stanno prendendo posizioni più rigide nei confronti di piattaforme considerate potenziali minacce alla sicurezza nazionale.
Le recenti azioni di Australia e Canada nei confronti dei social media evidenziano le crescenti preoccupazioni globali riguardo alla sicurezza online e alla protezione dei dati personali. L’Australia punta a tutelare i minori riducendo la loro esposizione ai social media, mentre il Canada si concentra su rischi di sicurezza nazionali legati all’influenza di aziende straniere. Questi provvedimenti riflettono un movimento più ampio verso una regolamentazione più severa, che mira a garantire una maggiore tutela degli utenti in un mondo sempre più interconnesso.