L’FBI ha dato una pesante sterzata all’assopito dibattito sull’origine del Covid sempre molto incerto in questi anni dove sono state avallate diverse tecniche di offuscamento di una conclusione logica, oggi stata svelata da uno dei maggiori organi di sicurezza degli Stati Uniti d’America.
La notizia sull’origine del Covid è sempre stata l’anello debole di una macchina che in questi anni ha avuto il tempo di essere ben rodata ed anche coperta da Istituzioni di rilevo e che ha lo scopo di veicolare l’informazione “utile” al bene pubblico, a differenza di coloro che invece sono più orientati nel fornire delle notizie perché credono nel racconto professionale di una notizia.
Che il Covid fosse artificiale, la voce girava già nel mondo accademico e di ricerca negli USA, che la fuga dal laboratorio fosse bonaria e non voluta è stato sempre detto anche da quel “mentecatto” di Montagnier: premio Nobel in medicina esperto di virus descritto negli ultimi giorni della sua esistenza come un vecchio colpito da demenza senile.
Intanto, sbucavano servizi VG di un laboratorio cinese mandati in onda in Rai da tempo e che raccontavano in pompa magna questi laboratori cinesi dove si manipolavano i virus con l’ausilio di pipistrelli. Nel mondo, ricercatori ed accademici di università prestigiose hanno sollevato problemi sui livelli di sicurezza del laboratorio che lavorava ad un quarto grado di rischio con standard da terzo.
Che il dibattito pubblico sull’origine del Covid potesse diventare una barzelletta lo si era capito quando fu pubblicata una ricerca che smentiva la tesi in laboratorio per poi essere ritirata. Con quella stessa ricerca è stata diffusa una lista di proscrizione da NewsGuard diffusa a tutti gli organi di informazione internazionali che l’hanno pubblicata senza verificare la fonte, anche perchè fare le scarpe alla società statunitense significa avere il bollino rosso che toglie guadagni e visibilità dalla pubblicità social e web.
Ed è qui che il discorso ha cominciato a farsi serio estendendosi ad un campo molto più ampio come quello delle terapie, delle misure da adottare, fino ad arrivare ai vaccini su cui disquisire è inutile, mentre è da studiare come una semplice notizia su un evento straordinario sia stata profetica per molti provvedimenti lesivi della libertà di stampa che sono stati addirittura statalizzati con il Digital Service Act varato dalla Commissione Europea dove il metodo adottato sull’origine del COVID è una best practice imposta dall’UE per fronteggiare la disinformazione russa.
In questi mesi ci sono state più notizie che hanno smentito, l’origine artificiale del virus, ma queste informazioni sono state ad oggi utilizzate dall’FBI in un momento dove c’è esigenza di esercitare pressioni sulla Cina con il fine di scaricare Putin impegnato nel problematico conflitto Ucraino. Il dubbio sull’origine del Covid si infittisce se consideriamo che invece di essere stato fugato nei mesi precedenti, anzi puntualmente smentito, ad oggi c’è invece una testimonianza da parte chi ha indagato Trump e ne ha sempre ostacolato la linea politica. Questo fa paura non tanto perchè una verità è stata svelata, ma perchè l’ultima volta che sono state portate prove ufficiali su paesi spargitori di agenti patogeni, tra l’altro false, sono scoppiate le guerre.
Questa volta, sarebbe valutare prima se convenga o meno armarsi contro la Cina. Mica è l’Iraq.