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L'Altra Bolla

Meta prende schiaffi in Europa e Nigeria, Apple in UK

Meta e Apple affrontano sfide globali riguardo alla gestione dei dati e alla protezione della privacy: controversie e le implicazioni legali.

Nel panorama tecnologico globale, Meta e Apple stanno affrontando sfide significative riguardo alla gestione dei dati e alla protezione della privacy. Da un lato, Meta deve rispondere alle preoccupazioni sollevate dall’Unione Europea e affrontare una multa in Nigeria per violazioni delle norme sui dati. Dall’altro, Apple è coinvolta in una controversia con la National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC) nel Regno Unito riguardo alla segnalazione di contenuti di abuso sessuale su minori (CSAM). Questi eventi evidenziano le crescenti pressioni sulle grandi aziende tecnologiche per garantire la conformità alle leggi sulla privacy e proteggere i diritti degli utenti.

Meta preoccupa dell’Unione Europea

Meta deve rispondere entro il 1 settembre 2024 alle preoccupazioni sollevate dalla Commissione Europea riguardo al suo modello pubblicitario “pay or consent“. Questo modello, introdotto per Facebook e Instagram, richiede agli utenti di pagare un abbonamento mensile o acconsentire all’uso dei propri dati personali per pubblicità mirata. La Commissione ha descritto questa pratica come fuorviante e confusa, sostenendo che potrebbe violare le leggi sulla protezione dei consumatori dell’Unione Europea.

Preoccupazioni del CPC Network

La rete di cooperazione per la protezione dei consumatori (CPC Network) ha notificato a Meta che il modello adottato potrebbe indurre i consumatori a prendere decisioni affrettate, temendo di perdere l’accesso ai propri account e alla rete di contatti. Questo approccio viola il Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea, che richiede alle aziende di ottenere il consenso esplicito degli utenti prima di utilizzare i loro dati per servizi oltre le funzionalità principali.

Meta considera la versione a pagamento un modello di business legittimo, citando una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CJEU) che consente di offrire una versione alternativa dei servizi per una tariffa adeguata. Tuttavia, la Commissione ha sottolineato che i consumatori non devono essere indotti a credere di poter scegliere tra pagare o ricevere servizi gratuitamente, quando in realtà accettano l’uso dei loro dati per pubblicità.

Multa di $220 Milioni per Meta in Nigeria

Il governo nigeriano ha imposto una multa di $220 milioni a Meta Platforms, la società madre di Facebook e WhatsApp, per violazioni delle leggi sulla protezione dei dati e sui diritti dei consumatori. L’indagine della Federal Competition and Consumer Protection Commission (FCCPC) ha rilevato che Meta ha condiviso i dati degli utenti senza permesso e ha applicato pratiche ingiuste contro alcuni utenti.

Dettagli delle violazioni

La FCCPC ha riscontrato diverse violazioni, tra cui la condivisione dei dati degli utenti senza il loro consenso e l’uso improprio del potere di mercato. Meta ha dichiarato che contesterà la decisione e la multa, sostenendo di aver informato gli utenti sulle modifiche riguardanti la comunicazione con le aziende tramite WhatsApp.

Questa multa rappresenta una perdita finanziaria significativa per Meta e sottolinea l’importanza di rispettare le leggi locali sulla protezione dei dati. Le azioni della FCCPC mirano a proteggere i diritti dei consumatori nigeriani e a far rispettare le normative locali.

Controversia Apple e CSAM nel Regno Unito

Apple è al centro di una controversia con la National Society for the Prevention of Cruelty to Children (NSPCC) nel Regno Unito, che accusa l’azienda di non segnalare adeguatamente i casi di materiale di abuso sessuale su minori (CSAM) sulle sue piattaforme. Nel 2023, Apple ha segnalato solo 267 casi sospetti di CSAM, un numero significativamente inferiore rispetto ad altre grandi aziende tecnologiche come Google e Meta.

Differenze nei Metodi di Segnalazione

La NSPCC ha rilevato che ci sono state più condanne per CSAM che coinvolgono i servizi Apple in Inghilterra e Galles rispetto ai casi segnalati dall’azienda a livello mondiale. Molti di questi casi riguardano l’uso di iMessage e FaceTime, servizi crittografati end-to-end che impediscono ad Apple di vedere i contenuti dei messaggi. Tuttavia, l’azienda non esegue scansioni di routine per rilevare CSAM nei caricamenti su iCloud, citando la privacy come motivo.

Nel 2021, Apple aveva annunciato piani per un sistema di scansione sul dispositivo rispettoso della privacy, ma questi piani sono stati abbandonati dopo controversie riguardo al potenziale abuso da parte di governi repressivi. Apple si trova ora in una situazione difficile, cercando di bilanciare la privacy degli utenti con la responsabilità pubblica.

Le recenti sfide affrontate da Meta e Apple riflettono le crescenti pressioni sulle grandi aziende tecnologiche per garantire la conformità alle leggi sulla privacy e proteggere i diritti degli utenti. Mentre Meta deve affrontare questioni legali in Europa e Nigeria, Apple deve rispondere alle accuse di mancata segnalazione di CSAM nel Regno Unito. Questi eventi evidenziano l’importanza di adottare pratiche trasparenti e rispettose della privacy per mantenere la fiducia dei consumatori e rispettare le normative globali.

Di Maria Silvano

Pedagogista appassionata di tecnologia, società e cultura digitale. Mi occupo di orientamento e mentoring soprattutto per quanto riguarda il mondo adolescenziale e le sue problematiche. Ho un occhio attento sempre ai social network per comprendere l'evoluzione delle abitudini sociali delle nuove generazioni e dei comportamenti della massa in generale.

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