Dopo la figuraccia di Floris e Severgnini, la Gruber ospita nuovamente Elena Basile che questa volta deve fare attenzione perchè messa in confronto con due padroni di casa Cairo, Aldo Cazzullo e Paolo Mieli. In studio anche lo storico Lorenzo Kamel.
Paolo Mieli inizia le danze soffermandosi sui crimi dei palestinesi con un discorso di ferma condanna e che richiede una grande risposta. Anni ed anni di reputazione storica, vengono messi in discussione dalla Basile che parla di un ragionamento sottoculturale e che trova conferme nelle parole dello storico Kamel che fa una ricostruzione di Gaza come uno stato sofferente da tempo ed ostaggio di provvedimenti dell’autorità palestinese al limite con i diritti essenziali.
Cazzullo, vicedirettore del Corriere, ospite per promuovere la sua trasmissione storica partita in serata, non è riuscito ad imporre i suoi ragionamenti perchè subalterni a quelli di Mieli e non ha dimostrato di sapersi confrontare con l’ambasciatrice nell’argomentare i discorsi tecnici buttandola in caciara. Anzi, l’ha derisa in modo stizzito negando l’esistenza della lobby ebraica come se fosse una teoria del complotto, esiste anche la lobby dei meccanici, rincarando la dose della massoneria a mò di sfottò mentre si scambiava intese visive con Mieli, ed ha aspettato il momento giusto per creare tensione in studio mentre la Basile sosteneva che il minor numero di ostaggi americani era negativo per la trattativa.
Dopo 20 minuti di angherie ed incapacità manifesta nell’emergere nel dibattito, il momento di Cazzullo arriva con il classico: “come si permette”. Effettivamente il momento era quello opportuno perchè la dichiarazione della Basile andava approfondita, ma così non è stato ed è nato un confronto di ocntinue interruzioni del mood della trasmissione dove la Gruber ha sussurrato: “non faremo più trasmissioni”.
L’ambasciatrice è stata congedata anche dal salotto più prestigioso di La7 oppure ritornerà?
