X potenzia la moderazione e Telegram si scusa per i deep fake

da Maria Silvano
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Dopo l’acquisizione di X (precedentemente noto come Twitter) da parte di Elon Musk, l’azienda aveva ridotto drasticamente il numero di dipendenti, licenziando circa 6.000 persone mentre Telegram si scusa con la Corea del Sud. Tuttavia, oggi, X sta riprendendo ad assumere nuovo personale, concentrandosi in particolare su ruoli legati alla sicurezza, alla cybersecurity e alla moderazione dei contenuti.

Durante la prima fase di licenziamenti, il team di fiducia e sicurezza era stato particolarmente colpito, riducendosi da 107 a 51 dipendenti per la moderazione a tempo pieno, con un taglio simile per i moderatori a contratto. Musk aveva sostenuto che meno personale fosse necessario per garantire il funzionamento della piattaforma, promuovendo la libertà di parola come obiettivo principale.

Oggi, però, X ha riconosciuto la necessità di rafforzare nuovamente il proprio team di moderazione. Il nuovo centro di fiducia e sicurezza di X, situato ad Austin, Texas, vedrà l’assunzione di 100 nuovi moderatori a tempo pieno, e ulteriori posizioni, come direttori per la risposta strategica e manager per gli affari governativi, sono state aperte. Quest’ultimo ruolo si dimostra particolarmente importante in considerazione dei conflitti che la piattaforma ha avuto con vari governi, tra cui il ban temporaneo in Brasile per disinformazione.

La sicurezza online è sempre più cruciale, e mentre la protezione della libertà di parola resta fondamentale, un’adeguata moderazione dei contenuti è indispensabile per mantenere la piattaforma sicura e sostenibile.

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Telegram si scusa con la Corea del Sud e rimuove video deepfake illegali

Telegram ha collaborato con le autorità sudcoreane, rimuovendo 25 video che raffiguravano crimini sessuali. La Korea Communications Standards Commission ha annunciato l’intervento di Telegram e ha riferito che la piattaforma ha presentato scuse per la presenza di tale contenuto. Inoltre, Telegram ha messo a disposizione un canale di comunicazione via email per agevolare le richieste di rimozione dei contenuti in futuro.

Questo intervento arriva in risposta a due principali crisi: da un lato, l’arresto di Pavel Durov, CEO di Telegram, in Francia per contenuti illegali ospitati sulla piattaforma, e dall’altro, la crescente crisi dei deepfake in Corea del Sud. Il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol ha descritto questa situazione come un’epidemia di crimini sessuali digitali, con oltre 220.000 membri coinvolti nella diffusione di contenuti illegali.

Secondo Human Rights Watch, le azioni del governo sudcoreano sono tardive, sottolineando che il problema dei crimini sessuali digitali è diffuso da anni nel paese e non è stato trattato con la dovuta serietà nè da Telegram e nemmeno da altre piattaforme come X.

Si può anche come

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