X Twitter risponde alle critiche europee riguardo alla disinformazione su Hamas

da Redazione
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Linda Yaccarino

X, la piattaforma social precedentemente conosciuta come Twitter, è stata criticata in Europa all’inizio di questa settimana. Il Commissario europeo Thierry Breton ha inviato una lettera aperta all’azienda, mettendola in guardia per non aver contrastato adeguatamente la disinformazione e i contenuti illegali sulla piattaforma, in seguito all’attacco terroristico di Hamas su Israele. Oggi, X ha risposto con una lettera dettagliata, ma breve in termini di dati concreti e riconoscimento dei propri errori.

La risposta di X

In una lettera firmata dalla CEO di X, Linda Yaccarino, si sottolinea che l’azienda ha “ridistribuito risorse” e “rifocalizzato team”. Tuttavia, la lettera rimane “ad alto livello”, senza fornire dati specifici. Dopo l’attacco, è stato formato un gruppo di leadership per valutare la risposta di X; sono stati rimossi “decine di migliaia” di contenuti, sono state applicate note della comunità su “migliaia” di post e sono stati eliminati “centinaia” di account collegati a gruppi terroristici o a contenuti violenti o estremisti.

Mancanze nella risposta

Significativamente, la lettera non riconosce o affronta ciò che molti utenti hanno visto chiaramente sulla piattaforma, inclusi video grafici degli attacchi terroristici e post che mostrano presunte immagini degli attacchi in Israele e Gaza, già identificate come false. Inoltre, non viene menzionato che Elon Musk, proprietario di X, ha condiviso un account noto per diffondere contenuti antisemiti.

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Il contesto più ampio

La risposta di X arriva dopo che Breton ha inviato una lettera simile a Meta. Meta ha dichiarato di aver formato un team per rispondere e sta cercando attivamente di mantenere contenuti dannosi fuori dalla piattaforma. La maggior parte della lettera di X illustra le politiche esistenti dell’azienda in aree come le regole di base, le eccezioni di interesse pubblico e la politica sulla rimozione di contenuti illegali.

Implicazioni future

La lettera di Breton è un esempio di come l’UE potrebbe implementare le sue nuove politiche di moderazione dei contenuti, parte del suo nuovo regolamento sui servizi digitali. Anche se la disinformazione non è illegale nell’UE, X ha ora l’obbligo legale di mitigare i rischi legati alle fake news, che include una risposta rapida quando viene segnalato un contenuto illegale.

Si può anche come

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