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Microsoft Copilot Plus PC e il nuovo Surface Laptop 6
Tempo di lettura: 3 minuti. Microsoft lancia i Copilot Plus PC con hardware AI integrato e il Surface Laptop 6 con chip Snapdragon X Elite, migliorando prestazioni e sicurezza.
Microsoft lancia i nuovi PC “Copilot Plus” con hardware AI integrato e presenta il Surface Laptop 6 alimentato dai chip Snapdragon X Elite di Qualcomm, segnando un importante passo avanti nella tecnologia dei laptop.
Microsoft sta facendo una spinta significativa per integrare l’intelligenza artificiale nei laptop, introducendo oggi il nuovo marchio “Copilot Plus PC” che evidenzia i laptop Windows dotati di hardware AI integrato e supporto per funzionalità AI in tutto il sistema operativo.
Durante un evento presso la sede centrale di Redmond, il CEO di Microsoft, Satya Nadella, ha annunciato che i Copilot Plus PC saranno offerti da tutti i principali partner di laptop dell’azienda, tra cui Dell, Lenovo, Samsung, HP, Acer e Asus. Anche la linea Surface di Microsoft offrirà modelli Copilot Plus PC. Sebbene l’azienda stia anche facendo una grande spinta per portare chip basati su architettura Arm nei laptop Windows, Nadella ha dichiarato che i laptop con chip Intel e AMD offriranno anche queste funzionalità AI.
Copilot Plus PC: La nuova era dei laptop AI
L’introduzione di questi nuovi PC è resa possibile grazie a un processore neurale integrato nei laptop. Una delle caratteristiche principali che questo processore abiliterà è “Recall”, che utilizza l’intelligenza artificiale per creare una “memoria fotografica” ricercabile di tutto ciò che è stato fatto e visto sul PC. L’assistente AI integrato di Microsoft, Copilot, guadagnerà anche il supporto per GPT-4.
Yusuf Mehdi, dirigente Microsoft responsabile di Windows, ha dichiarato che i nuovi laptop saranno “58 percento più veloci” rispetto a un MacBook Air con processore M3 e avranno una durata della batteria che durerà “tutto il giorno”. Mehdi non ha chiarito se ciò sarà vero per tutti i laptop Copilot Plus PC o solo per i modelli che passano ai processori basati su Arm di Qualcomm.
Recall: Una rivoluzione AI per Windows 11
Microsoft lancia Recall per Windows 11, un nuovo strumento che tiene traccia di tutto ciò che si fa sul computer, consentendo di cercare e recuperare qualsiasi cosa. Il sistema, internamente chiamato AI Explorer, registra attività nelle applicazioni, comunicazioni durante riunioni live, siti web visitati per ricerche e altro ancora. Con un semplice comando “Recall”, si può ottenere un’istantanea del periodo di tempo desiderato, offrendo contesto alle memorie.
Le attività sul PC appaiono su una timeline esplorabile e si possono cercare riunioni live e video grazie a Live Captions, che trascrive e traduce il parlato. Questa tecnologia ricorda Timeline di Windows 10, interrotta nel 2021, e l’app per Mac chiamata Rewind, ma Recall offre un’integrazione nativa e profonda in Windows.
Surface Laptop 6: Potenza e AI con Snapdragon X Elite
Oltre ai Copilot Plus PC, Microsoft ha presentato il nuovo Surface Laptop 6, alimentato dal chip Snapdragon X Elite di Qualcomm. Questo processore avanzato offre prestazioni superiori e supporto per funzionalità AI, rendendo il Surface Laptop 6 una scelta ideale per gli utenti che cercano potenza e innovazione.
Il Surface Laptop 6 combina design elegante e prestazioni elevate, offrendo un’esperienza d’uso fluida e reattiva. Con l’integrazione del chip Snapdragon X Elite, gli utenti possono aspettarsi miglioramenti significativi nella velocità di elaborazione e nell’efficienza energetica, insieme a una batteria di lunga durata che soddisfa le esigenze di utilizzo quotidiano.
Compatibilità e sicurezza
Recall non funzionerà su tutti i computer con Windows 11. Sarà necessario acquistare uno dei nuovi “Copilot Plus PC” alimentati dai chip Snapdragon X Elite di Qualcomm, dotati di unità di elaborazione neurale (NPU) necessaria per il funzionamento di Recall. Microsoft garantisce che l’indice di Recall rimarrà locale e privato sul dispositivo.
Prezzi dei nuovi Surface Pro 2024
Il nuovo Surface Pro 2024 di Microsoft, parte della serie Copilot Plus PC, presenta una gamma di prezzi che riflette le diverse opzioni e configurazioni disponibili. Il modello base parte da $999, offrendo uno schermo LCD da 13 pollici e tutte le funzionalità avanzate abilitate dal chip Snapdragon X di Qualcomm, tieni d’occhio tutte le offerte sui prodotti in via di scadenza su Amazon. Tuttavia, per coloro che desiderano una qualità d’immagine superiore, è possibile effettuare l’upgrade a un display OLED nei modelli di fascia alta, che comporterà un costo aggiuntivo. Questa varietà di opzioni permette agli utenti di scegliere il dispositivo che meglio si adatta alle loro esigenze e budget, mantenendo comunque le elevate prestazioni e l’efficienza energetica promesse da Microsoft.
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DarkGate e l’iniezione di Template Remoti: nuove tattiche di attacco
Tempo di lettura: 2 minuti. Nuove tattiche di DarkGate: iniezione di template remoti per aggirare le difese e infettare con malware tramite documenti Excel.
Recentemente, Cisco Talos ha rilevato un aumento significativo di campagne email malevole contenenti allegati sospetti di Microsoft Excel che, una volta aperti, infettano il sistema della vittima con il malware DarkGate. Queste campagne, attive dalla seconda settimana di marzo, utilizzano tecniche, tattiche e procedure (TTP) mai osservate prima negli attacchi DarkGate.
Tecnica dell’Iniezione di Template Remoti
Le recenti campagne di DarkGate sfruttano una tecnica chiamata “Remote Template Injection” per bypassare i controlli di sicurezza delle email e ingannare l’utente a scaricare ed eseguire codice malevolo quando viene aperto il documento Excel. Questa tecnica consente di importare template da fonti esterne per espandere le funzionalità di un documento, eludendo i protocolli di sicurezza che potrebbero non essere stringenti per i template rispetto ai file eseguibili.
Dettagli Tecnici dell’Attacco
Le email malevole individuate da Cisco Talos contenevano allegati di Excel con nomi distintivi, principalmente riguardanti questioni finanziarie o ufficiali, per convincere il destinatario ad aprire il documento. L’infezione inizia quando il documento Excel viene aperto, scaricando ed eseguendo un file VBS da un server controllato dall’attaccante. Il file VBS contiene un comando che esegue uno script PowerShell dal server di comando e controllo (C2) di DarkGate.
Cambiamenti nei Payload e nei Linguaggi di Scripting
Dal 12 marzo 2024, le campagne di DarkGate hanno iniziato a utilizzare script AutoHotKey invece di AutoIT. AutoHotKey offre funzionalità avanzate di manipolazione del testo, supporto per hotkey e una vasta libreria di script user-contributed. Gli script AutoHotKey scaricano e decodificano dati binari direttamente in memoria, eseguendo il payload di DarkGate senza mai salvarlo su disco.
Meccanismi di Persistenza
I componenti utilizzati durante l’ultima fase dell’infezione vengono memorizzati nella directory C:\\ProgramData\\cccddcb\\
. La persistenza attraverso i riavvii viene stabilita creando un file di collegamento nella directory di avvio del sistema infetto. Cisco Talos ha sviluppato meccanismi di rilevamento e blocco per queste campagne su prodotti Cisco Secure.
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LightSpy: la nuova minaccia per macOS
Tempo di lettura: 3 minuti. Il malware LightSpy che prende di mira i dispositivi macOS, i metodi di infezione e le funzionalità dei plugin per l’esfiltrazione di dati.
Recentemente, è stata scoperta una variante del malware LightSpy che prende di mira i dispositivi macOS. Questo malware, originariamente noto per attaccare dispositivi iOS e Android, ha ora dimostrato di poter compromettere anche i sistemi macOS. Le indagini condotte da ThreatFabric e Huntress hanno rivelato dettagli tecnici significativi sulle capacità di questo malware e sui metodi utilizzati per infettare i dispositivi.
Contesto e Scoperta
Il framework di spyware LightSpy è noto per la sua versatilità e capacità di compromettere vari sistemi operativi. Originariamente, il malware ha preso di mira dispositivi iOS e Android, ma ora ha esteso il suo raggio d’azione a macOS. La variante per macOS è stata identificata tramite campioni caricati su VirusTotal e analizzati da Huntress e ThreatFabric.
Metodi di Infezione
Il gruppo di attori malevoli dietro LightSpy utilizza exploit pubblicamente disponibili per distribuire gli impianti su macOS. Due exploit noti, CVE-2018-4233 e CVE-2018-4404, sono stati utilizzati per colpire versioni di macOS 10.13.3 e iOS precedenti alla 11.4.
Il malware inizia con l’esecuzione arbitraria di codice tramite una vulnerabilità di WebKit all’interno di Safari, seguita da un’escalation di privilegi specifica del sistema operativo.
Analisi Tecnica
Fase Iniziale
Il punto di partenza dell’attacco è un exploit di WebKit che consente l’esecuzione di codice arbitrario non privilegiato. Una volta attivato, l’exploit distribuisce un payload denominato “20004312341.png”, che è in realtà un file eseguibile MachO x86_64 contenente una funzione di iniezione.
Downloader Intermedio
Il file “20004312341.png” decifra un blocco di 0x400 byte incorporato nel file eseguibile e lancia il risultato utilizzando launchd. Questo script scarica tre ulteriori file utilizzando l’utilità curl, inclusi “ssudo” (un exploit di escalation dei privilegi), “ddss” (un file di cifratura/decifratura) e un archivio ZIP contenente “update” e “update.plist”.
Loader e Persistenza
Il file “update” è progettato per configurare e avviare il Core di LightSpy, fornendo le informazioni necessarie per la comunicazione con il server di comando e controllo (C2). Una volta eseguito, “update” assicura la persistenza nel sistema utilizzando launchctl, avviandosi ad ogni riavvio del sistema.
Funzionalità del Core e Plugin
Il Core di LightSpy è responsabile della raccolta delle informazioni sul dispositivo e della gestione dei comandi dal server C2. Utilizza un database SQLite per memorizzare dati di configurazione, comandi e piani di controllo. Durante l’indagine, è stata scoperta una versione del Core denominata “C40F0D27”, che funge da orchestratore del framework di sorveglianza.
Plugin Specifici
LightSpy per macOS supporta 10 plugin principali per l’esfiltrazione di informazioni private:
- SoundRecord: Registra l’audio dal microfono del dispositivo.
- Browser: Esfiltra la cronologia dei browser Safari e Chrome.
- CameraModule: Scatta foto utilizzando la fotocamera del dispositivo.
- FileManage: Esfiltra e manipola file e directory, compresi dati da messaggistica come WeChat, Telegram e QQ.
- Keychain: Esfiltra password, certificati e chiavi dalla Keychain di Apple.
- LanDevices: Scansiona la rete locale per trovare dispositivi connessi.
- Softlist: Esfiltra l’elenco delle applicazioni installate e dei processi in esecuzione.
- ScreenRecorder: Registra video dello schermo del dispositivo.
- ShellCommand: Fornisce una shell remota per l’operatore.
- WiFi: Esfiltra dati sulle reti Wi-Fi vicine e la cronologia delle connessioni Wi-Fi.
Implicazioni e Conclusioni
La scoperta della variante macOS di LightSpy dimostra che il malware è in continua evoluzione e in grado di prendere di mira una gamma più ampia di dispositivi. Gli utenti di macOS devono essere consapevoli delle potenziali minacce e adottare misure per proteggere i loro sistemi, inclusi aggiornamenti regolari e l’uso di strumenti di sicurezza avanzati. La collaborazione tra ricercatori di sicurezza e aziende come Huntress e ThreatFabric è cruciale per identificare e mitigare queste minacce.
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Commando Cat: Cryptojacking innovativo che sfrutta i Server API Remoti di Docker
Tempo di lettura: 2 minuti. Commando Cat, un attacco di cryptojacking che sfrutta i server API remoti di Docker esposti, mette in luce la necessità di pratiche di sicurezza robuste per i contenitori.
Un nuovo attacco di cryptojacking, denominato Commando Cat, sta prendendo di mira i server API remoti di Docker esposti per distribuire miner di criptovalute. Gli attaccanti utilizzano immagini Docker del progetto open-source Commando per eseguire questa campagna.
Dettagli dell’Attacco Commando Cat
Il team di ricercatori ha analizzato una campagna di attacco che sfrutta i server API remoti di Docker esposti per distribuire miner di criptovalute. Gli attaccanti impiegano l’immagine Docker cmd.cat/chattr per ottenere l’accesso iniziale, utilizzando tecniche come chroot e il binding dei volumi per uscire dal contenitore ed accedere al sistema host.
Accesso Iniziale
Per ottenere l’accesso iniziale, l’attaccante distribuisce un’immagine Docker denominata cmd.cat/chattr. Una volta distribuita, l’attaccante crea un contenitore Docker basato su questa immagine e utilizza chroot per uscire dal contenitore e ottenere l’accesso al sistema operativo host. Successivamente, utilizza curl o wget per scaricare il binario malevolo sul sistema host.
Sequenza dell’Attacco
- Probing del Server API Remoto di Docker: L’attacco inizia con una richiesta di ping al server API remoto di Docker per verificare lo stato del server.
- Creazione del Contenitore con l’Immagine cmd.cat/chattr: Una volta confermato che il server è operativo, l’attaccante procede a creare un contenitore utilizzando l’immagine cmd.cat/chattr.
- Escape dal Contenitore: L’attaccante utilizza chroot e il binding dei volumi per sfuggire al contenitore. Il binding /:/hs monta la directory root dell’host nella directory /hs del contenitore, garantendo all’attaccante l’accesso illimitato al file system dell’host.
- Creazione dell’Immagine Docker in Caso di Assenza: Se la richiesta di creazione del contenitore restituisce un errore di “immagine non trovata”, l’attaccante scarica l’immagine chattr dal repository cmd.cat.
- Distribuzione del Contenitore: Con l’immagine pronta, l’attaccante crea un contenitore Docker ed esegue un payload codificato in base64, che tradotto risulta essere uno script shell malevolo che scarica ed esegue un binario malevolo dal server di comando e controllo.
Raccomandazioni per la Sicurezza
Per proteggere gli ambienti di sviluppo dagli attacchi che prendono di mira i contenitori e gli host, Trend Micro raccomanda di adottare le seguenti best practices:
- Configurare correttamente i contenitori e le API per minimizzare il rischio di attacchi.
- Utilizzare solo immagini Docker ufficiali o certificate.
- Eseguire i contenitori senza privilegi di root.
- Configurare i contenitori in modo che l’accesso sia garantito solo a fonti attendibili, come la rete interna.
- Eseguire audit di sicurezza a intervalli regolari per rilevare eventuali contenitori e immagini sospetti.
La campagna di attacco Commando Cat mette in luce la minaccia rappresentata dall’abuso dei server API remoti di Docker esposti. Sfruttando le configurazioni Docker e utilizzando strumenti open-source come cmd.cat, gli attaccanti possono ottenere l’accesso iniziale e distribuire binari malevoli, eludendo le misure di sicurezza convenzionali. Questo evidenzia l’importanza di implementare robuste pratiche di sicurezza per i contenitori.
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