Sicurezza Informatica
Decine di paesi si impegnano a non pagare i riscatti ransomware
Tempo di lettura: < 1 minuto. Un’alleanza di 40 paesi si impegna a non pagare riscatti ai gruppi di ransomware, cercando di affrontare la crescente minaccia di questi attacchi cybercriminali.
Un’alleanza di 40 nazioni sta per firmare un impegno, durante il terzo summit annuale dell’Iniziativa Internazionale contro il Ransomware a Washington, D.C., per cessare i pagamenti di riscatti richiesti da gruppi cybercriminali.
Dettagli dell’iniziativa
Parlando ai giornalisti lunedì, Anne Neuberger, Vice Consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca per la Cyber e le Tecnologie Emergenti, ha sottolineato che questa iniziativa è una risposta ai crescenti rischi di ransomware a livello mondiale. Gli Stati Uniti sono stati il bersaglio di circa il 46% di questi incidenti. A partire da mercoledì, le discussioni internazionali durante il summit si concentreranno anche su strategie per bloccare i fondi utilizzati dai gruppi di ransomware per finanziare le loro operazioni.
Risposta alla minaccia del ransomware
“La questione del ransomware non conosce confini. E finché ci saranno soldi che fluiscono verso i criminali del ransomware, il problema continuerà a crescere”, ha dichiarato Neuberger. Un alto funzionario dell’amministrazione ha aggiunto che l’obiettivo è affrontare la causa del ransomware, ovvero il suo finanziamento, e farlo insieme.
Partecipazione al summit
Mentre rappresentanti di 48 paesi, dell’Unione Europea e di Interpol parteciperanno al summit dell’Iniziativa contro il Ransomware di questa settimana, non tutti hanno confermato che firmeranno la dichiarazione anti-ransomware di questa settimana.
Dati sul ransomware
Gli incidenti di ransomware sono aumentati a settembre, dopo un periodo di agosto relativamente più tranquillo. I dati del NCC Group hanno rivelato un totale di 514 attacchi di ransomware a settembre, superando il record di marzo 2023 di 459 incidenti. Geograficamente, il Nord America ha subito la maggior parte di questi attacchi con il 50%, seguito dall’Europa con il 30% e l’Asia al terzo posto con il 9%.
Sicurezza Informatica
Intelligenza artificiale e malware: LLM per offuscare codice JavaScript dannoso
Tempo di lettura: 2 minuti. Gli LLM stanno trasformando la sicurezza informatica: come i modelli linguistici avanzati offuscano JavaScript dannoso e come Palo Alto Networks contrasta la minaccia.
Un recente studio condotto da Palo Alto Networks mostra come i modelli linguistici avanzati (LLM) possano essere utilizzati per offuscare il codice JavaScript dannoso, rendendo più difficile la sua rilevazione da parte degli strumenti di sicurezza. Questo approccio sottolinea sia le potenzialità che le sfide della generazione di codice basata sull’intelligenza artificiale.
LLM e malware: un’arma a doppio taglio
Sebbene gli LLM non siano in grado di generare malware complessi da zero, si sono dimostrati particolarmente efficaci nel riscrivere codice già esistente. Utilizzando tecniche come il rinominare variabili, inserire codice morto e riformattare stringhe, i criminali informatici possono creare varianti del codice che mantengono le stesse funzionalità dannose ma evitano il rilevamento.
Ad esempio, uno script JavaScript malevolo destinato al phishing può essere trasformato in modo da passare inosservato dai principali strumenti di analisi, inclusi quelli su piattaforme come VirusTotal. In un test, l’algoritmo di riscrittura sviluppato da Palo Alto Networks ha ridotto la rilevazione del codice originale dal 100% a meno dell’1%.
Difesa contro l’offuscamento basato su LLM
Per contrastare queste tecniche, Palo Alto Networks ha utilizzato un approccio basato sulla “data augmentation”. Gli esperti hanno creato un dataset contenente migliaia di varianti di JavaScript riscritte da LLM e lo hanno usato per addestrare nuovamente i modelli di rilevazione. Questa strategia ha migliorato la capacità di identificare codice dannoso reale di circa il 10%.
Implicazioni per il futuro
L’uso di LLM per offuscare il malware rappresenta una minaccia crescente, ma offre anche opportunità per rafforzare le difese. Sistemi di sicurezza più avanzati, come il nuovo rilevatore di JavaScript di Palo Alto Networks, possono ora identificare migliaia di attacchi a settimana.
Mentre i criminali informatici sfruttano l’IA per evadere la rilevazione, le stesse tecnologie possono essere utilizzate per migliorare le difese. La ricerca e l’innovazione rimangono essenziali per mantenere un vantaggio sui metodi di attacco in evoluzione.
Sicurezza Informatica
Vulnerabilità critiche nei plugin WordPress WPLMS
Tempo di lettura: < 1 minuto. Vulnerabilità critiche nei plugin WordPress WPLMS: aggiornamenti obbligatori per proteggere i siti da attacchi RCE, SQL injection e escalation di privilegi.
Due plugin richiesti dal tema premium WordPress WPLMS, utilizzato da oltre 28.000 utenti, sono stati identificati con una serie di vulnerabilità critiche che potrebbero compromettere gravemente la sicurezza dei siti web. Le falle, scoperte dai ricercatori di Patchstack, consentono attacchi che spaziano dall’esecuzione remota di codice all’escalation di privilegi, fino a iniezioni SQL dannose.
Dettagli delle vulnerabilità in WPLMS e VibeBP
I problemi principali riguardano i plugin WPLMS e VibeBP, componenti chiave per il funzionamento del tema. Tra le vulnerabilità identificate:
- CVE-2024-56046 (CVSS 10.0): Permette a un attaccante non autenticato di caricare file malevoli, aprendo la strada all’esecuzione di codice remoto (RCE).
- CVE-2024-56043 (CVSS 9.8): Consente la registrazione come utente con ruoli privilegiati, incluso Amministratore, senza autenticazione.
- CVE-2024-56042 (CVSS 9.3): Permette l’iniezione di query SQL malformate per compromettere il database o estrarre dati sensibili.
Analogamente, il plugin VibeBP presenta falle come:
- CVE-2024-56040 (CVSS 9.8): Attaccanti non autenticati possono registrarsi come utenti con privilegi elevati.
- CVE-2024-56039 (CVSS 9.3): SQL injection da parte di utenti non autenticati attraverso input non sanitizzati.
Risoluzione e aggiornamenti
Gli sviluppatori di Vibe Themes, in collaborazione con Patchstack, hanno rilasciato aggiornamenti che risolvono le falle. Si raccomanda agli utenti di aggiornare immediatamente:
- WPLMS alla versione 1.9.9.5.3 o successiva.
- VibeBP alla versione 1.9.9.7.7 o successiva.
Raccomandazioni di sicurezza
- Implementare controlli rigorosi per i caricamenti di file.
- Sanitizzare gli input SQL per prevenire attacchi.
- Rafforzare i controlli basati sui ruoli per limitare l’accesso non autorizzato.
Le vulnerabilità nei plugin WPLMS e VibeBP evidenziano l’importanza di mantenere aggiornati i plugin WordPress e di adottare misure preventive per proteggere i dati sensibili. Gli amministratori di siti che utilizzano WPLMS dovrebbero agire immediatamente per evitare rischi.
Sicurezza Informatica
Operazione “Old School”: la Polizia Postale contro la pedopornografia online
Tempo di lettura: < 1 minuto. Operazione “Old School”: la Polizia Postale arresta quattro persone per pedopornografia online, grazie a una collaborazione internazionale.
La Polizia di Stato ha concluso con successo l’operazione “Old School”, arrestando quattro persone e denunciandone una quinta per produzione, diffusione e detenzione di CSAM. L’indagine è stata condotta dal Centro operativo per la Sicurezza cibernetica di Genova, in collaborazione con il Centro nazionale per il contrasto del CSAM e l’organizzazione britannica no profit Child Rescue Coalition.
Indagini e metodologia dell’operazione
L’operazione è stata avviata monitorando account sospetti su piattaforme online utilizzate per condividere e scaricare materiale pedopornografico. Attraverso tecniche avanzate di investigazione digitale, gli agenti hanno identificato gli utenti responsabili di tali attività.
Le perquisizioni personali e informatiche sono state eseguite in tutto il territorio ligure, portando alla scoperta di un ingente quantitativo di materiale illegale, detenuto dagli indagati. Questa azione sottolinea il costante impegno della Polizia Postale nel combattere la diffusione di contenuti illeciti e nel proteggere i minori da abusi online.
Collaborazione internazionale
Il coinvolgimento della Child Rescue Coalition ha giocato un ruolo cruciale, fornendo strumenti e dati utili per localizzare gli account coinvolti. Questa collaborazione rafforza l’importanza di un approccio globale nella lotta contro la pedopornografia, integrando risorse tecnologiche e investigazioni tradizionali.
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