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Trump: ha vinto la politica del territorio ed i like sui social
Trump ha vinto le elezioni, facciamo un’analisi dell’analisi di Matrice Digitale che aveva previsto due scenari diversi, ma c’è un dato: i like questa volta hanno fatto voti.
Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Un risultato che ha sicuramente entusiasmato i sostenitori repubblicani in tutto il mondo, compresi i conservatori. Anche chi non ha un orientamento politico verso la destra ed il centro moderato, schierato in parte con Kamala Harris, nutre aspettative positive riguardo alle tematiche della guerra in Ucraina e una soluzione più chiara per il Medio Oriente. Trump ha inoltre trionfato in quella parte d’America stanca degli ultimi risultati sull’inflazione, compensati però dai momenti positivi del mercato finanziario che non hanno annullato la percezione dell’aumento dei prodotti sulla popolazione.
Tuttavia, il team di Matrice Digitale ha predetto due scenari diversi con due esiti diversi: uno favorevole per Kamala Harris basato sull’analisi del sentiment ed uno in favore di Trump sulla base dei dati statici dei profili. L’analisi era corretta in un’osservazione macroscopica,
ma dove abbiamo sbagliato?
Il metodo utilizzato è rimasto lo stesso, ma è cambiato il contesto, soprattutto a causa dell’influenza dei social network e di un modello di Analisi del sentiment non proprietario come Aldebaran, addestrato sulla lingua italiana. Quello che però è emerso come dato è stata l’importanza degli influencer, che abbiamo allegramente definito “spin doctor”, come Elon Musk da una parte e dall’altra parte Barack e Michelle Obama con altri importanti esponenti democratici, hanno garantito uno scontro fino all’ultimo like. Questo ha indubbiamente influenzato il discorso mediatico, ma non è stato possibile monitorare le masse, dato che abbiamo escluso circa 300.000 commenti neutri, superiori in numero a quelli positivi e la ricerca era riferita ad un piccolo campione di “appena” 1.5 milioni di tweet.
La scelta di escludere questi commenti neutri ha polarizzato ulteriormente il risultato, riflettendo le divisioni all’interno degli Stati Uniti. Mentre il Partito Democratico si concentrava su una campagna di immagine e comunicazione, Trump ha optato per un approccio territoriale, organizzando oltre 900 comizi e ottenendo un sostegno quasi “divino” successivamente alla sua sopravvivenza agli attentati.
Un altro punto a favore è il coinvolgimento dell’Italia nell’assegnazione dell’Atlantic Council da parte di Elon Musk a Giorgia Meloni, il cui consiglio direttivo ha in parte approvato accogliendo l’Italia e la sua posizione conservatrice al centro del panorama finanziario internazionale ed ha aperto ulteriormente i mercati a Trump, grazie anche al suo vicepresidente, J.D. Vance, ben inserito in quegli ambienti che contano.
Se da un lato Kamala Harris è stata supportata sui social da figure roboanti come Barack Obama, ha incontrato l’opposizione delle comunità che avrebbero dovuto sostenerla maggiormente, come quella afroamericana e degli immigrati su cui il caso di George Floyd e del Black Live Matters avevano coeso tutti contro l’attuale nuovo presidente ritornato in sella alla Casa Bianca. Questo dettaglio non è trascurabile, così come il fatto che nelle campagne di territorio non sempre vince chi investe più in comunicazione, ma chi riesce a conquistare il voto porta a porta.
Paradossalmente, nonostante il forte sostegno di figure come Elon Musk, Donald Trump e la sua squadra hanno ottenuto una vittoria significativa, dimostrando che i “like” sui social possano effettivamente riflettere le preferenze elettorali, contrariamente a quanto si possa pensare, ma la bonarietà dell’analisi, e della piattaforma utilizzata, trova un indizio nel numero maggiore di commenti verso Trump che significa più pareri negativi. Nel confronto diretto, i “like” e le condivisioni di Trump hanno superato quelli di Harris, un aspetto che ha potuto trarre in inganno molti scettici dell’equazione Like-Voti, rivelando che può succedere che il supporto online si traduce in voti reali.