Apple rimuove app VPN dalla Russia e FBI vuole sblocco iPhone

da Livio Varriale
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Apple al centro di questioni legate a privacy e censura: la prima riguarda la rimozione di app VPN dall’App Store in Russia su richiesta del governo, mentre la seconda coinvolge l’FBI che potrebbe chiedere all’azienda di sbloccare l’iPhone del sindaco di New York, Eric Adams, nell’ambito di un’indagine federale.

Apple rimuove app VPN dal mercato russo

Secondo un rapporto di Apple Censorship, quasi un centinaio di app VPN comunemente disponibili in altri Paesi sono state rimosse dall’App Store in Russia. A luglio, si era parlato della rimozione di 25 app VPN su richiesta del governo russo, ma il numero effettivo si è rivelato molto più alto: oltre 50 app sarebbero state eliminate durante l’estate del 2024, portando il totale a 98.

Questa mossa è parte di un quadro più ampio di censura crescente nel Paese, intensificatosi con la guerra in Ucraina. Sebbene le VPN non siano illegali in Russia, a marzo è stata introdotta una norma che vieta la pubblicità di tali servizi. Tra le app rimosse figurano VPN molto popolari come Norton Secure VPN, SurfEasy VPN, Avast Secureline VPN, Nord VPN, Proton VPN, e Bitdefender VPN.

Apple ha dichiarato che le app devono rispettare i requisiti legali locali, ed è responsabilità degli sviluppatori assicurarsi che non violino le normative. Tuttavia, questo fenomeno ha reso l’App Store russo il secondo più restrittivo dopo quello cinese, dove nessuna app VPN è disponibile.

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La necessità di maggiore trasparenza è stata evidenziata sia da Apple Censorship che dagli utenti, poiché molti si affidano alle VPN per la loro sicurezza e privacy online. Apple ha ridotto le proprie operazioni in Russia in risposta alla guerra in Ucraina, ma molti dei suoi servizi rimangono attivi nel Paese.

L’FBI potrebbe chiedere aiuto ad Apple per sbloccare l’iPhone del sindaco di New York

Parallelamente, Apple potrebbe trovarsi nuovamente coinvolta in una controversia con le forze dell’ordine. Dopo l’indagine federale che ha portato al sequestro dell’iPhone del sindaco di New York, Eric Adams, il dispositivo rimane bloccato perché il sindaco sostiene di aver cambiato la password il giorno prima del sequestro e di non ricordarla più. Ciò potrebbe spingere l’FBI a chiedere ad Apple di sbloccare il dispositivo, come già accaduto in passato.

Nel 2020, il Federal Bureau of Investigation aveva chiesto ad Apple di sbloccare due iPhone appartenenti a un terrorista coinvolto in una sparatoria alla base navale di Pensacola, in Florida. Tuttavia, Apple si rifiutò, citando la protezione della privacy degli utenti. Alla fine, l’FBI riuscì a sbloccare i dispositivi senza il supporto di Apple.

Ad oggi, l’azienda di Cupertino rimane ferma sulla propria posizione di non intervenire nelle questioni tra le autorità e gli utenti, difendendo la privacy come diritto fondamentale.

Si può anche come

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