Sicurezza Informatica
Attenti agli account Facebook Business: da LinkedIn una nuova campagna phishing
Tempo di lettura: 3 minuti. Attivi dal 2018, l’attacco è collegato agli esperti vietnamiti di Ducktail
Un nuovo malware sta dirottando gli account di Meta Facebook Business e della piattaforma pubblicitaria di alto profilo attraverso una campagna di phishing che prende di mira gli account di LinkedIn. Il malware, denominato Ducktail, utilizza i cookie del browser provenienti da sessioni utente autenticate per impadronirsi degli account e rubare i dati, hanno dichiarato i ricercatori.
In un rapporto pubblicato, i ricercatori di WithSecure, ex F-Secure, hanno scoperto la campagna in corso, che sembra essere opera di attori vietnamiti con interessi finanziari. La campagna in sé sembra essere attiva almeno dalla seconda metà del 2021, mentre gli attori delle minacce dietro di essa potrebbero essere sulla scena criminale informatica dal 2018, hanno detto i ricercatori.
“Il malware è progettato per rubare i cookie del browser e sfruttare le sessioni autenticate di Facebook per rubare informazioni dall’account Facebook della vittima e, infine, dirottare qualsiasi account Facebook Business a cui la vittima abbia accesso sufficiente“, hanno scritto i ricercatori in un post sul blog che accompagna il rapporto. Gli attori di Ducktail hanno in mente obiettivi molto specifici, ovvero individui all’interno di aziende che operano sulla piattaforma Business e pubblicitaria di Facebook e che hanno accesso di alto livello all’account. Si tratta di persone che ricoprono ruoli manageriali, di marketing digitale, di media digitali e di risorse umane nelle aziende prese di mira.
“Queste tattiche aumenterebbero le possibilità dell’avversario di compromettere il rispettivo account Facebook Business, pur passando inosservato“, hanno scritto i ricercatori.
Per infiltrarsi negli account, gli attori stanno prendendo di mira gli utenti di LinkedIn con una campagna di phishing che attira le vittime utilizzando parole chiave relative a marchi, prodotti e pianificazione di progetti per far scaricare un file di archivio contenente l’eseguibile del malware insieme a immagini, documenti e file video correlati, hanno riferito i ricercatori.
Componenti del malware
I ricercatori hanno fatto un’analisi profonda nel nuovo malware, che nei suoi ultimi campioni è scritto esclusivamente in .NET Core e compilato tramite la sua funzione a file singolo, cosa “non comunemente vista nel malware“, hanno osservato.
Ducktail opera utilizzando sei componenti chiave una volta infettato un sistema.
Per prima cosa crea e controlla Mutex per garantire che solo una singola istanza del malware sia in esecuzione in qualsiasi momento, hanno detto i ricercatori.
Un componente per l’archiviazione dei dati memorizza e carica i dati rubati in un file di testo in una cartella temporanea, mentre una funzione di scansione del browser analizza i browser installati per identificare i percorsi dei cookie per un successivo furto.
Ducktail ha anche due componenti dedicati al furto di informazioni dalle vittime, uno più generale, che ruba informazioni non legate a Facebook, e un altro che ruba informazioni specificamente legate agli account Facebook Business, quindi pubblicitari, e dirotta tali account, hanno detto i ricercatori.
Il primo componente generale per il furto di informazioni esegue la scansione di un computer infetto alla ricerca di Google Chrome, Microsoft Edge, Brave Browser o Firefox e, per ognuno di essi, estrae tutti i cookie memorizzati, compresi quelli di sessione di Facebook.
Il componente di Ducktail dedicato all’estrazione dei dati dagli account Facebook Business/Ads interagisce direttamente con vari endpoint di Facebook – pagine Facebook dirette o endpoint API – dal computer della vittima utilizzando un cookie di sessione di Facebook rubato, hanno detto i ricercatori. Inoltre, utilizza altre credenziali di sicurezza ottenute dal cookie per estrarre informazioni dall’account Facebook della vittima.
Le informazioni specifiche che il malware ruba da Facebook includono: credenziali di sicurezza, informazioni di identificazione dell’account personale, dettagli aziendali e informazioni sull’account pubblicitario.
Ducktail consente inoltre agli attori delle minacce di assumere il pieno controllo amministrativo degli account Facebook Business, il che può consentire loro di accedere alla carta di credito dell’utente o ad altri dati transazionali a scopo di lucro, secondo i ricercatori.
C&C di Telegram e altri trucchi di evasione
Un ultimo componente di Ducktail esfiltra i dati in un canale Telegram utilizzato come comando e controllo (C&C) dagli attori della minaccia, secondo i ricercatori. Questo permette all’attore di eludere il rilevamento limitando i comandi inviati dal C&C al computer della vittima, hanno detto i ricercatori.
Inoltre, il malware non stabilisce la persistenza su un computer, il che significa che può entrare e fare il suo sporco lavoro senza avvisare l’utente o segnalare la sicurezza di Facebook, hanno detto i ricercatori. Tuttavia, le diverse versioni di Ducktail osservate dagli attori delle minacce hanno eseguito questa mancanza di persistenza in vari modi.
“Le versioni più vecchie del malware vengono semplicemente eseguite, fanno ciò per cui sono state progettate e poi escono“, hanno scritto i ricercatori. “Le versioni più recenti eseguono un ciclo infinito in background che esegue periodicamente attività di esfiltrazione“.
Ducktail ha anche caratteristiche intrinseche nel componente di furto di dati di Facebook, progettato per aggirare le funzioni di sicurezza di Meta facendo apparire qualsiasi richiesta di dati a entità Facebook come proveniente dal browser principale della vittima. Gli aggressori possono inoltre utilizzare informazioni come i cookie di sessione rubati, i token di accesso, i codici 2FA, gli agenti utente, l’indirizzo IP e la geolocalizzazione, nonché le informazioni generali sull’account, per occultare e impersonare la vittima.
Sicurezza Informatica
Windows, rischi Visual Studio Code, file MSC e kernel
Tempo di lettura: 3 minuti. Attacchi a Visual Studio Code e kernel di Windows: scopri come nuove minacce sfruttano estensioni malevole, file MSC e vulnerabilità critiche per colpire utenti globali.
Negli ultimi giorni, esperti di sicurezza hanno individuato nuove minacce che sfruttano estensioni malevole di Visual Studio Code, file MSC di Microsoft e una vulnerabilità critica nel kernel di Windows. Questi attacchi, sempre più sofisticati, rappresentano rischi significativi per sviluppatori, organizzazioni e utenti globali.
Visual Studio Code: estensioni malevole nel marketplace
Un’ampia campagna di attacchi è stata individuata su Visual Studio Code (VSCode), con oltre 18 estensioni malevole progettate per colpire sviluppatori e comunità legate alle criptovalute. Le estensioni, tra cui “Ethereum.SoliditySupport” e “ZoomWorkspace.Zoom,” mascherano funzioni dannose attraverso falsi numeri di installazioni e recensioni positive.
Le estensioni scaricano payload offuscati da domini fasulli come “microsoft-visualstudiocode[.]com”. Una volta installate, attivano comandi PowerShell che decriptano stringhe AES per eseguire codice dannoso. I rischi principali includono il furto di credenziali e movimenti laterali verso risorse cloud, specialmente su piattaforme come Microsoft Azure.
Gli esperti raccomandano di validare sempre le estensioni prima di installarle e di controllare i loro codici sorgente per evitare compromissioni della supply chain.
Attacchi tramite file MSC: una minaccia emergente
Un’altra campagna, denominata FLUX#CONSOLE, sfrutta file MSC (Microsoft Common Console Document) per distribuire backdoor mirate. Questi file, mascherati da documenti PDF (“Tax Reductions, Rebates and Credits 2024”), eseguono JavaScript integrato per caricare DLL dannose come “DismCore.dll.”
Gli attacchi sono stati osservati principalmente in Pakistan, dove gli aggressori utilizzano documenti a tema fiscale come esca. Questi file MSC rappresentano un’evoluzione dei tradizionali file LNK, offrendo agli attori malevoli un metodo stealth per infiltrarsi nei sistemi.
Le analisi suggeriscono che il malware installato tramite questi attacchi consente la raccolta di dati sensibili e l’esecuzione di comandi remoti, rendendo necessario un monitoraggio continuo e la segmentazione delle reti aziendali.
Kernel di Windows: vulnerabilità sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM
Una vulnerabilità critica del kernel di Windows, identificata come CVE-2024-35250, è attivamente sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM. Questa falla, presente nel componente Microsoft Kernel Streaming Service (MSKSSRV.SYS), permette a un attore locale di eseguire attacchi a bassa complessità senza richiedere l’interazione dell’utente.
Originariamente scoperta dal team di ricerca DEVCORE e dimostrata durante il Pwn2Own Vancouver 2024, la vulnerabilità è stata corretta da Microsoft nel Patch Tuesday di giugno 2024. Tuttavia, con la recente pubblicazione di exploit Proof-of-Concept (PoC) su GitHub, gli attacchi sono aumentati in frequenza, rendendo necessario un intervento urgente per mitigare i rischi.
Meccanismo dell’attacco e conseguenze
Gli aggressori sfruttano un untrusted pointer dereference, un tipo di debolezza che consente loro di manipolare la memoria del kernel e di ottenere un controllo completo sul sistema. Durante i test, questa tecnica è stata utilizzata per compromettere dispositivi con Windows 11 versione 23H2, eseguendo comandi con i massimi privilegi.
CISA ha classificato questa vulnerabilità come prioritaria, aggiungendola al suo catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) e imponendo alle agenzie federali di aggiornare i propri sistemi entro il 6 gennaio 2025. L’agenzia raccomanda anche alle organizzazioni private di applicare immediatamente le patch e di implementare controlli di accesso rigorosi.
Queste campagne, che spaziano dall’abuso di estensioni di Visual Studio Code alle vulnerabilità nel kernel di Windows, dimostrano la crescente sofisticazione degli attacchi informatici. Proteggersi richiede un approccio proattivo, che includa l’aggiornamento regolare dei software, il monitoraggio delle attività di rete e la segmentazione delle risorse sensibili.
Sicurezza Informatica
HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche
Tempo di lettura: 3 minuti. HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche: analisi delle minacce e linee guida di sicurezza di CISA per dispositivi mobili e reti.
Le recenti analisi di esperti di sicurezza mettono in evidenza campagne sofisticate come HubPhish, che sfrutta strumenti di HubSpot per attacchi di phishing su larga scala, e azioni legali contro pratiche di targeting politico illecito in Europa. Parallelamente, CISA introduce linee guida per comunicazioni mobili sicure e aggiunge nuove vulnerabilità critiche al suo catalogo.
HubPhish: campagne di phishing sofisticate tramite HubSpot
Il gruppo responsabile della campagna HubPhish, individuato da Palo Alto Networks Unit 42, ha preso di mira oltre 20.000 utenti aziendali in Europa, utilizzando i servizi di HubSpot Free Form Builder per ingannare le vittime. I cybercriminali inviavano email di phishing a tema DocuSign che reindirizzavano a falsi login di Office 365, mirati a sottrarre credenziali.
La campagna sfrutta domini ospitati su TLD .buzz e infrastrutture come Bulletproof VPS per garantire persistenza nei sistemi compromessi. Gli attori aggiungono nuovi dispositivi sotto il loro controllo negli account compromessi, continuando con movimenti laterali verso infrastrutture Microsoft Azure per accedere a risorse cloud.
Questo esempio di phishing avanzato dimostra come i servizi legittimi possano essere abusati per campagne malevole, evidenziando la necessità di rigide misure di sicurezza, come il controllo di domini sconosciuti e l’uso di autenticazione a più fattori.
Targeting politico illecito e violazione del GDPR nell’UE
L’European Data Protection Supervisor (EDPS) ha dichiarato illegale il targeting politico dei cittadini basato sulle loro opinioni personali. La decisione segue una denuncia contro la Commissione Europea, accusata di utilizzare dati sensibili per una campagna a favore della regolamentazione CSAR (Child Sexual Abuse Regulation).
Le campagne di micro-targeting hanno sfruttato proxy data come parole chiave di interesse politico per segmentare il pubblico. La violazione del GDPR dimostra il rischio che pratiche simili possano influenzare la democrazia, spingendo i legislatori a considerare regolamenti più rigidi.
CISA: nuove linee guida per comunicazioni mobili sicure
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha pubblicato un nuovo documento di riferimento con linee guida per migliorare la sicurezza delle comunicazioni mobili. Questo strumento è pensato per aiutare le organizzazioni a proteggere i dispositivi mobili aziendali e le reti wireless da minacce crescenti.
Le raccomandazioni principali includono:
- Segmentazione delle reti mobili per separare dispositivi aziendali da quelli personali.
- Autenticazione multi-fattore (MFA) per ridurre il rischio di compromissione delle credenziali.
- Aggiornamenti regolari del firmware per mitigare vulnerabilità nei sistemi operativi mobili.
- Monitoraggio continuo per identificare comportamenti anomali e attività sospette.
Le linee guida sottolineano anche l’importanza di educare i dipendenti sui rischi associati all’uso di dispositivi mobili per attività aziendali, enfatizzando il ruolo della consapevolezza nella protezione delle infrastrutture digitali.
Nuove vulnerabilità aggiunte al catalogo CISA
CISA ha aggiornato il proprio Known Exploited Vulnerabilities Catalog, aggiungendo quattro vulnerabilità critiche che sono già state sfruttate attivamente in attacchi mirati. Tra queste spiccano:
- CVE-2018-14933 NUUO NVRmini Devices OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2022-23227 NUUO NVRmini 2 Devices Missing Authentication Vulnerability
- CVE-2019-11001 Reolink Multiple IP Cameras OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2021-40407 Reolink RLC-410W IP Camera OS Command Injection Vulnerability
Queste vulnerabilità rappresentano rischi significativi per reti aziendali e infrastrutture governative. BOD 22-01, il Binding Operational Directive emesso da CISA, obbliga le agenzie federali a risolvere queste vulnerabilità entro scadenze specifiche. Tuttavia, CISA raccomanda a tutte le organizzazioni, pubbliche e private, di adottare lo stesso approccio per mitigare le minacce.
Le campagne di phishing come HubPhish, i rischi legati al targeting politico illecito e le vulnerabilità sfruttate attivamente evidenziano l’importanza di misure proattive di sicurezza. Con le nuove linee guida di CISA per le comunicazioni mobili e l’aggiornamento del catalogo di vulnerabilità, le organizzazioni possono rafforzare la propria difesa contro attacchi complessi e persistenti.
Sicurezza Informatica
TA397: spionaggio internazionale con WmRAT e MiyaRAT
Tempo di lettura: 2 minuti. TA397 utilizza nuove tecniche di attacco per distribuire WmRAT e MiyaRAT, colpendo organizzazioni governative e della difesa.
Il gruppo di cyber spionaggio TA397, noto anche come Bitter, ha introdotto nuove e sofisticate catene di attacco per colpire organizzazioni governative e del settore della difesa, principalmente nelle regioni EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e APAC (Asia-Pacifico). Proofpoint ha analizzato una recente campagna che utilizza tecniche avanzate per distribuire i malware WmRAT e MiyaRAT, progettati per raccogliere informazioni sensibili.
Una catena di infezione mirata e ingannevole
Il 18 novembre 2024, TA397 ha condotto un attacco mirato contro un’organizzazione della difesa in Turchia, utilizzando un’esca sotto forma di email di spear phishing. L’email conteneva un archivio RAR con diversi file, tra cui:
- Un documento PDF legittimo proveniente dalla World Bank che descrive un progetto infrastrutturale in Madagascar.
- Un file di collegamento LNK mascherato da documento PDF.
- Flussi di dati alternativi (ADS) nascosti che contenevano codice PowerShell dannoso.
L’utente, attirato dall’apparente legittimità del file PDF, eseguiva inavvertitamente il file LNK, attivando una catena di infezione che includeva:
- L’apertura del PDF come decoy per distrarre l’utente.
- L’esecuzione di script PowerShell tramite il flusso ADS.
- La creazione di un’attività pianificata che comunicava regolarmente con il server di comando e controllo (C2) jacknwoods[.]com.
Questa attività pianificata inviava informazioni di base sul dispositivo della vittima e scaricava ulteriori payload malevoli, tra cui i RAT (Remote Access Trojans) WmRAT e MiyaRAT.
WmRAT e MiyaRAT: strumenti di spionaggio avanzati
WmRAT, scritto in C++, offre funzionalità classiche di RAT, come la cattura di screenshot, l’esfiltrazione di file e l’esecuzione di comandi remoti. Il malware utilizza una semplice crittografia per comunicare con il server C2, rendendo difficile l’intercettazione da parte delle difese di rete.
MiyaRAT, introdotto più recentemente, include funzionalità simili, ma con una crittografia più sofisticata e un livello più elevato di offuscamento del codice. Questo strumento è riservato a obiettivi di alto valore, come evidenziato dalla distribuzione limitata in campagne selezionate.
Entrambi i malware sono stati utilizzati per raccogliere informazioni critiche, come dati sulle directory, processi in esecuzione e geolocalizzazione, e per interagire direttamente con la rete dell’organizzazione compromessa.
Tecniche di persistenza e copertura delle tracce
TA397 dimostra una notevole abilità nell’evadere le misure di sicurezza, utilizzando:
- Attività pianificate per garantire la persistenza.
- Offuscamento dei file esca, mascherati per sembrare innocui.
- Crittografia personalizzata per proteggere le comunicazioni con i server C2.
Queste tecniche, combinate con un’infrastruttura di comando e controllo che utilizza domini legittimi e indirizzi IP non direttamente riconducibili al gruppo, complicano ulteriormente le indagini forensi.
TA397 “rappresenta una minaccia significativa per organizzazioni strategiche in tutto il mondo”. Le sue campagne mirate dimostrano una continua evoluzione delle tecniche di attacco, sottolineando la necessità di misure di difesa avanzate e un monitoraggio costante delle infrastrutture IT per rilevare attività sospette.
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