La giustizia ha raggiunto Onur Aksoy, CEO di un gruppo di aziende dietro a numerosi negozi online, condannandolo a sei anni e mezzo di reclusione per aver venduto dispositivi di rete Cisco contraffatti del valore di 100 milioni di dollari a organizzazioni governative, sanitarie, educative e militari in tutto il mondo.
Il quarantenne, residente in Florida, è stato arrestato a Miami il 29 giugno 2022 e imputato lo stesso giorno per vari reati, tra cui traffico di merci contraffatte e frode postale e via cavo. Nel giugno del 2023, Aksoy ha ammesso la sua colpevolezza in relazione a queste accuse, rivelando di aver gestito l’operazione illecita attraverso 19 aziende e 25 vetrine su eBay e Amazon, collettivamente note come Pro Network Entities.
Le origini del contrabbando
Le apparecchiature, importate da contraffattori di Hong Kong e della Cina, erano acquistate con uno sconto fino al 98% rispetto al prezzo di vendita suggerito da Cisco. Questi dispositivi erano dotati di etichette, adesivi, scatole, documentazione e imballaggi Cisco contraffatti, facendoli apparire ingannevolmente come nuovi, autentici e di alta qualità.
Impatto delle vendite illecite
I prodotti Cisco falsi venduti da Pro Network Entities erano spacciati per dispositivi nuovi e autentici su Amazon ed eBay a clienti negli Stati Uniti e all’estero, finendo spesso nelle reti di ospedali, scuole, agenzie governative e persino nell’esercito statunitense. Questi dispositivi, tuttavia, presentavano gravi problemi di prestazione, funzionalità e sicurezza, essendo in realtà modelli vecchi modificati per sembrare dispositivi più nuovi e costosi. Tali difetti hanno causato frequenti guasti e malfunzionamenti, danneggiando significativamente le operazioni e le reti dei clienti.

Tra il 2014 e il 2022, la Dogana e la Protezione delle Frontiere degli USA hanno intercettato 180 spedizioni di dispositivi Cisco contraffatti destinati a Pro Network Entities. Per evitare ulteriori controlli, Aksoy ricorreva a falsi alias e indirizzi di consegna, e i fornitori cinesi venivano istruiti a spedire i prodotti in pacchi più piccoli in giorni diversi.
In risposta a sette lettere di diffida inviate da Cisco tra il 2014 e il 2019, Aksoy manipolava la situazione, facendo sì che il suo avvocato presentasse documenti falsificati a Cisco. La situazione ha raggiunto il culmine nel luglio 2021, quando, a seguito di una perquisizione nel magazzino di Aksoy, sono stati sequestrati circa 1.156 dispositivi Cisco contraffatti, del valore di oltre 7 milioni di dollari.
Oltre alla pena detentiva, Aksoy è stato condannato a risarcire Cisco per 100 milioni di dollari, l’importo dei falsi, e a consentire la distruzione dei prodotti contraffatti sequestrati.