Sicurezza Informatica
Cresce la durata degli attacchi DDOS con il calo del mercato delle criptovalute
Tempo di lettura: 3 minuti. Lo ha rivelato Kaspersky nel suo rapporto sugli attacchi DDOS nel secondo trimestre del 2022.
Nel secondo trimestre di quest’anno, gli attacchi DDOS (Distributed Denial of Service) hanno raggiunto nuove vette, con un forte aumento sia del numero di attacchi intelligenti che della loro durata media.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, la durata media di un attacco DDOS è aumentata di 100 volte, raggiungendo i 3.000 minuti.
Rispetto ai dati del secondo trimestre del 2021, le soluzioni Kaspersky hanno difeso i propri utenti da un numero di attacchi DDOS circa 2,5 volte superiore. Allo stesso tempo, a differenza dell’inizio dell’anno con la sua drammatica impennata di attacchi dovuti all’attività degli hacktivisti, i numeri assoluti sono diminuiti nel Q2 2022.
Tuttavia, Kaspersky afferma che questo non significa che il mercato DDOS si sia raffreddato, ma piuttosto che gli attacchi sono cambiati nella qualità, diventando più lunghi e più complicati.
La durata media di un attacco nel secondo trimestre del 2022 è stata di circa due giorni, ovvero 100 volte più lunga rispetto al secondo trimestre del 2021, quando un attacco durava in media solo 30 minuti.
Alcuni degli attacchi dello scorso trimestre sono durati giorni o addirittura settimane. Il record è stato stabilito da un attacco della durata di 41.441 minuti, ovvero poco meno di 29 giorni.
Alexander Gutnikov, esperto di sicurezza di Kaspersky, afferma che è estremamente costoso portare avanti questi attacchi per una durata così lunga, soprattutto se sono inefficaci perché filtrati dalle soluzioni di protezione.
“Quando i bot sono costantemente attivi, aumenta il rischio di esaurimento della botnet, di guasto dei nodi o di rilevamento da parte del centro di controllo. L’estrema durata di questi attacchi e la crescita del numero di attacchi DDoS intelligenti e mirati ci fa riflettere sulle capacità, l’affiliazione professionale e le fonti di finanziamento degli organizzatori”, aggiunge.
Attacchi intelligenti
L’azienda ha inoltre dichiarato che la quota di attacchi intelligenti ha quasi superato il record di quattro anni, rappresentando quasi il 50% del totale.
Gutnikov afferma che gli attacchi DDoS stanno diventando sempre più accessibili a un pubblico più ampio. “In molti casi, non richiedono più conoscenze e competenze tecniche particolari. Per separare i professionisti dai dilettanti, usiamo il termine ‘attacco intelligente’. Per organizzare questo tipo di attacco, un criminale deve essere dotato di conoscenze tecniche e comprendere il funzionamento delle reti e dei protocolli di scambio dati”.
Secondo l’esperto, in generale gli attacchi di livello tre (L3) e quattro (L4) possono essere definiti regolari, mentre gli attacchi di livello sette (L7) sono già intelligenti. Per una ‘diagnosi’ accurata, è necessaria un’analisi di ogni caso specifico.
“Ad esempio, un DNS Amplification flood, o livello L4, è oggi molto facile da organizzare, anche se nel 2013 ha colto tutti di sorpresa. All’epoca poteva essere classificato come un attacco intelligente, ma oggi è disponibile per un’ampia gamma di attaccanti senza particolari competenze e classificato come un attacco ordinario”.
Un altro esempio è l’attacco a frammentazione di livello L3. Se mirato con abilità (ad esempio, a un router vulnerabile), può causare molti danni anche con un tasso ridotto. “In questo caso, sarebbe corretto classificarlo come un attacco intelligente, perché richiede che il cattivo attore comprenda la vulnerabilità e, di conseguenza, scelga uno strumento relativamente semplice ma efficace”, afferma Gutnikov.
D’altra parte, gli attacchi a livello di applicazione non sono sempre intelligenti, spiega. “Un attacco con richiesta HTTP senza intestazione host sarà formalmente considerato un attacco L7, ma questo è possibile solo se la botnet è configurata in modo errato. Pertanto, l’attaccante non comprende i principi di base del protocollo HTTP e questo attacco dovrebbe essere classificato come un attacco regolare”.
Un legame con le criptovalute
In termini di numero di attacchi DDOS, il secondo trimestre è stato più tranquillo del primo. Si tratta di un fenomeno comune, spiega l’esperto, poiché normalmente si verifica un calo dell’attività DDOS con l’avvicinarsi dell’estate europea.
Tuttavia, il numero di attacchi DDOS nel trimestre non ha rispecchiato questo schema abituale. Dopo un rallentamento alla fine del primo trimestre, l’attività delle botnet è cresciuta costantemente per tutto il secondo trimestre, risultando più intensa a giugno che ad aprile. Questo, secondo Gutnikov, è coerente con il declino delle criptovalute, che di solito stimolano il mercato dei DDOS.
Gutnikov afferma che il crollo delle criptovalute è iniziato con il crollo di Terra (Luna) e da allora sta guadagnando slancio. Diversi fattori indicano che la tendenza potrebbe continuare: ad esempio, i minatori di criptovalute stanno vendendo le fattorie a prezzi bassi ai giocatori. Questo può portare a un’impennata dell’attività DDOS globale.
Gli esperti di Kaspersky consigliano di mantenere l’operatività delle risorse Web assegnando specialisti che sappiano come rispondere agli attacchi DDoS; di convalidare gli accordi con le terze parti e le informazioni di contatto in modo da potervi accedere rapidamente in caso di attacco; di utilizzare strumenti di monitoraggio della rete e delle applicazioni per identificare le tendenze e i trend del traffico; di disporre di un piano B restrittivo per garantire che l’organizzazione sia in grado di ripristinare rapidamente i servizi business-critical di fronte a un attacco DDOS.
Sicurezza Informatica
Windows, rischi Visual Studio Code, file MSC e kernel
Tempo di lettura: 3 minuti. Attacchi a Visual Studio Code e kernel di Windows: scopri come nuove minacce sfruttano estensioni malevole, file MSC e vulnerabilità critiche per colpire utenti globali.
Negli ultimi giorni, esperti di sicurezza hanno individuato nuove minacce che sfruttano estensioni malevole di Visual Studio Code, file MSC di Microsoft e una vulnerabilità critica nel kernel di Windows. Questi attacchi, sempre più sofisticati, rappresentano rischi significativi per sviluppatori, organizzazioni e utenti globali.
Visual Studio Code: estensioni malevole nel marketplace
Un’ampia campagna di attacchi è stata individuata su Visual Studio Code (VSCode), con oltre 18 estensioni malevole progettate per colpire sviluppatori e comunità legate alle criptovalute. Le estensioni, tra cui “Ethereum.SoliditySupport” e “ZoomWorkspace.Zoom,” mascherano funzioni dannose attraverso falsi numeri di installazioni e recensioni positive.
Le estensioni scaricano payload offuscati da domini fasulli come “microsoft-visualstudiocode[.]com”. Una volta installate, attivano comandi PowerShell che decriptano stringhe AES per eseguire codice dannoso. I rischi principali includono il furto di credenziali e movimenti laterali verso risorse cloud, specialmente su piattaforme come Microsoft Azure.
Gli esperti raccomandano di validare sempre le estensioni prima di installarle e di controllare i loro codici sorgente per evitare compromissioni della supply chain.
Attacchi tramite file MSC: una minaccia emergente
Un’altra campagna, denominata FLUX#CONSOLE, sfrutta file MSC (Microsoft Common Console Document) per distribuire backdoor mirate. Questi file, mascherati da documenti PDF (“Tax Reductions, Rebates and Credits 2024”), eseguono JavaScript integrato per caricare DLL dannose come “DismCore.dll.”
Gli attacchi sono stati osservati principalmente in Pakistan, dove gli aggressori utilizzano documenti a tema fiscale come esca. Questi file MSC rappresentano un’evoluzione dei tradizionali file LNK, offrendo agli attori malevoli un metodo stealth per infiltrarsi nei sistemi.
Le analisi suggeriscono che il malware installato tramite questi attacchi consente la raccolta di dati sensibili e l’esecuzione di comandi remoti, rendendo necessario un monitoraggio continuo e la segmentazione delle reti aziendali.
Kernel di Windows: vulnerabilità sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM
Una vulnerabilità critica del kernel di Windows, identificata come CVE-2024-35250, è attivamente sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM. Questa falla, presente nel componente Microsoft Kernel Streaming Service (MSKSSRV.SYS), permette a un attore locale di eseguire attacchi a bassa complessità senza richiedere l’interazione dell’utente.
Originariamente scoperta dal team di ricerca DEVCORE e dimostrata durante il Pwn2Own Vancouver 2024, la vulnerabilità è stata corretta da Microsoft nel Patch Tuesday di giugno 2024. Tuttavia, con la recente pubblicazione di exploit Proof-of-Concept (PoC) su GitHub, gli attacchi sono aumentati in frequenza, rendendo necessario un intervento urgente per mitigare i rischi.
Meccanismo dell’attacco e conseguenze
Gli aggressori sfruttano un untrusted pointer dereference, un tipo di debolezza che consente loro di manipolare la memoria del kernel e di ottenere un controllo completo sul sistema. Durante i test, questa tecnica è stata utilizzata per compromettere dispositivi con Windows 11 versione 23H2, eseguendo comandi con i massimi privilegi.
CISA ha classificato questa vulnerabilità come prioritaria, aggiungendola al suo catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) e imponendo alle agenzie federali di aggiornare i propri sistemi entro il 6 gennaio 2025. L’agenzia raccomanda anche alle organizzazioni private di applicare immediatamente le patch e di implementare controlli di accesso rigorosi.
Queste campagne, che spaziano dall’abuso di estensioni di Visual Studio Code alle vulnerabilità nel kernel di Windows, dimostrano la crescente sofisticazione degli attacchi informatici. Proteggersi richiede un approccio proattivo, che includa l’aggiornamento regolare dei software, il monitoraggio delle attività di rete e la segmentazione delle risorse sensibili.
Sicurezza Informatica
HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche
Tempo di lettura: 3 minuti. HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche: analisi delle minacce e linee guida di sicurezza di CISA per dispositivi mobili e reti.
Le recenti analisi di esperti di sicurezza mettono in evidenza campagne sofisticate come HubPhish, che sfrutta strumenti di HubSpot per attacchi di phishing su larga scala, e azioni legali contro pratiche di targeting politico illecito in Europa. Parallelamente, CISA introduce linee guida per comunicazioni mobili sicure e aggiunge nuove vulnerabilità critiche al suo catalogo.
HubPhish: campagne di phishing sofisticate tramite HubSpot
Il gruppo responsabile della campagna HubPhish, individuato da Palo Alto Networks Unit 42, ha preso di mira oltre 20.000 utenti aziendali in Europa, utilizzando i servizi di HubSpot Free Form Builder per ingannare le vittime. I cybercriminali inviavano email di phishing a tema DocuSign che reindirizzavano a falsi login di Office 365, mirati a sottrarre credenziali.
La campagna sfrutta domini ospitati su TLD .buzz e infrastrutture come Bulletproof VPS per garantire persistenza nei sistemi compromessi. Gli attori aggiungono nuovi dispositivi sotto il loro controllo negli account compromessi, continuando con movimenti laterali verso infrastrutture Microsoft Azure per accedere a risorse cloud.
Questo esempio di phishing avanzato dimostra come i servizi legittimi possano essere abusati per campagne malevole, evidenziando la necessità di rigide misure di sicurezza, come il controllo di domini sconosciuti e l’uso di autenticazione a più fattori.
Targeting politico illecito e violazione del GDPR nell’UE
L’European Data Protection Supervisor (EDPS) ha dichiarato illegale il targeting politico dei cittadini basato sulle loro opinioni personali. La decisione segue una denuncia contro la Commissione Europea, accusata di utilizzare dati sensibili per una campagna a favore della regolamentazione CSAR (Child Sexual Abuse Regulation).
Le campagne di micro-targeting hanno sfruttato proxy data come parole chiave di interesse politico per segmentare il pubblico. La violazione del GDPR dimostra il rischio che pratiche simili possano influenzare la democrazia, spingendo i legislatori a considerare regolamenti più rigidi.
CISA: nuove linee guida per comunicazioni mobili sicure
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha pubblicato un nuovo documento di riferimento con linee guida per migliorare la sicurezza delle comunicazioni mobili. Questo strumento è pensato per aiutare le organizzazioni a proteggere i dispositivi mobili aziendali e le reti wireless da minacce crescenti.
Le raccomandazioni principali includono:
- Segmentazione delle reti mobili per separare dispositivi aziendali da quelli personali.
- Autenticazione multi-fattore (MFA) per ridurre il rischio di compromissione delle credenziali.
- Aggiornamenti regolari del firmware per mitigare vulnerabilità nei sistemi operativi mobili.
- Monitoraggio continuo per identificare comportamenti anomali e attività sospette.
Le linee guida sottolineano anche l’importanza di educare i dipendenti sui rischi associati all’uso di dispositivi mobili per attività aziendali, enfatizzando il ruolo della consapevolezza nella protezione delle infrastrutture digitali.
Nuove vulnerabilità aggiunte al catalogo CISA
CISA ha aggiornato il proprio Known Exploited Vulnerabilities Catalog, aggiungendo quattro vulnerabilità critiche che sono già state sfruttate attivamente in attacchi mirati. Tra queste spiccano:
- CVE-2018-14933 NUUO NVRmini Devices OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2022-23227 NUUO NVRmini 2 Devices Missing Authentication Vulnerability
- CVE-2019-11001 Reolink Multiple IP Cameras OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2021-40407 Reolink RLC-410W IP Camera OS Command Injection Vulnerability
Queste vulnerabilità rappresentano rischi significativi per reti aziendali e infrastrutture governative. BOD 22-01, il Binding Operational Directive emesso da CISA, obbliga le agenzie federali a risolvere queste vulnerabilità entro scadenze specifiche. Tuttavia, CISA raccomanda a tutte le organizzazioni, pubbliche e private, di adottare lo stesso approccio per mitigare le minacce.
Le campagne di phishing come HubPhish, i rischi legati al targeting politico illecito e le vulnerabilità sfruttate attivamente evidenziano l’importanza di misure proattive di sicurezza. Con le nuove linee guida di CISA per le comunicazioni mobili e l’aggiornamento del catalogo di vulnerabilità, le organizzazioni possono rafforzare la propria difesa contro attacchi complessi e persistenti.
Sicurezza Informatica
TA397: spionaggio internazionale con WmRAT e MiyaRAT
Tempo di lettura: 2 minuti. TA397 utilizza nuove tecniche di attacco per distribuire WmRAT e MiyaRAT, colpendo organizzazioni governative e della difesa.
Il gruppo di cyber spionaggio TA397, noto anche come Bitter, ha introdotto nuove e sofisticate catene di attacco per colpire organizzazioni governative e del settore della difesa, principalmente nelle regioni EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e APAC (Asia-Pacifico). Proofpoint ha analizzato una recente campagna che utilizza tecniche avanzate per distribuire i malware WmRAT e MiyaRAT, progettati per raccogliere informazioni sensibili.
Una catena di infezione mirata e ingannevole
Il 18 novembre 2024, TA397 ha condotto un attacco mirato contro un’organizzazione della difesa in Turchia, utilizzando un’esca sotto forma di email di spear phishing. L’email conteneva un archivio RAR con diversi file, tra cui:
- Un documento PDF legittimo proveniente dalla World Bank che descrive un progetto infrastrutturale in Madagascar.
- Un file di collegamento LNK mascherato da documento PDF.
- Flussi di dati alternativi (ADS) nascosti che contenevano codice PowerShell dannoso.
L’utente, attirato dall’apparente legittimità del file PDF, eseguiva inavvertitamente il file LNK, attivando una catena di infezione che includeva:
- L’apertura del PDF come decoy per distrarre l’utente.
- L’esecuzione di script PowerShell tramite il flusso ADS.
- La creazione di un’attività pianificata che comunicava regolarmente con il server di comando e controllo (C2) jacknwoods[.]com.
Questa attività pianificata inviava informazioni di base sul dispositivo della vittima e scaricava ulteriori payload malevoli, tra cui i RAT (Remote Access Trojans) WmRAT e MiyaRAT.
WmRAT e MiyaRAT: strumenti di spionaggio avanzati
WmRAT, scritto in C++, offre funzionalità classiche di RAT, come la cattura di screenshot, l’esfiltrazione di file e l’esecuzione di comandi remoti. Il malware utilizza una semplice crittografia per comunicare con il server C2, rendendo difficile l’intercettazione da parte delle difese di rete.
MiyaRAT, introdotto più recentemente, include funzionalità simili, ma con una crittografia più sofisticata e un livello più elevato di offuscamento del codice. Questo strumento è riservato a obiettivi di alto valore, come evidenziato dalla distribuzione limitata in campagne selezionate.
Entrambi i malware sono stati utilizzati per raccogliere informazioni critiche, come dati sulle directory, processi in esecuzione e geolocalizzazione, e per interagire direttamente con la rete dell’organizzazione compromessa.
Tecniche di persistenza e copertura delle tracce
TA397 dimostra una notevole abilità nell’evadere le misure di sicurezza, utilizzando:
- Attività pianificate per garantire la persistenza.
- Offuscamento dei file esca, mascherati per sembrare innocui.
- Crittografia personalizzata per proteggere le comunicazioni con i server C2.
Queste tecniche, combinate con un’infrastruttura di comando e controllo che utilizza domini legittimi e indirizzi IP non direttamente riconducibili al gruppo, complicano ulteriormente le indagini forensi.
TA397 “rappresenta una minaccia significativa per organizzazioni strategiche in tutto il mondo”. Le sue campagne mirate dimostrano una continua evoluzione delle tecniche di attacco, sottolineando la necessità di misure di difesa avanzate e un monitoraggio costante delle infrastrutture IT per rilevare attività sospette.
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