Sommario
Europol ha coordinato il “Referral Action Day” 2024, un’operazione su larga scala che ha coinvolto 18 agenzie di polizia europee per contrastare i discorsi d’odio e l’incitamento alla violenza rivolti a gruppi etnoreligiosi. L’azione, guidata dalle autorità spagnole e ungheresi, ha registrato un numero record di contenuti online identificati come illegali.
Un’operazione di portata eccezionale
L’operazione ha portato alla raccolta di oltre 6.350 link provenienti da 46 piattaforme online e 20 siti web, tutti contenenti materiale che incita alla violenza o al discorso d’odio. Tra questi, sono stati individuati contenuti antisemiti e materiali che promuovono o celebrano atti violenti o terroristici contro specifici gruppi etnoreligiosi.
Il fenomeno è stato intensificato da un aumento della polarizzazione nello spazio online, osservato in particolare dopo il 7 ottobre 2023.
Collaborazione con i fornitori di servizi online
I contenuti identificati sono stati segnalati ai fornitori di servizi online per una valutazione secondo i loro termini di servizio. In alcuni casi, le autorità hanno emesso ordini di rimozione legalmente vincolanti. La cooperazione con i fornitori di servizi digitali è risultata fondamentale per affrontare i contenuti illeciti come il discorso d’odio, l’estremismo violento e il terrorismo.
Il ruolo strategico di Europol
Il coordinamento dell’azione è stato affidato all’Unità di Riferimento Internet dell’UE (EU IRU) di Europol, composta da esperti nella rilevazione e indagine di contenuti dannosi online. L’unità si è basata sulla Decisione Quadro 2008/913/JHA del Consiglio dell’UE, che prevede sanzioni penali per il razzismo e la xenofobia, assicurando che tutti gli Stati membri adottino misure adeguate.
Europol ha inoltre collaborato con le unità antiterrorismo nazionali, favorendo azioni transfrontaliere grazie a partenariati con il settore privato.
Paesi coinvolti nell’operazione
L’azione ha visto la partecipazione di unità specializzate e squadre di polizia da 12 paesi: Albania, Austria, Belgio, Francia, Germania, Ungheria, Islanda, Italia, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Regno Unito. La cooperazione internazionale ha rappresentato un elemento chiave per il successo dell’operazione.