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Sicurezza Informatica

Europol identifica 8 cybercriminali nell’Operation Endgame

Europol identifica otto cybercriminali legati a botnet di malware loader. Scopri di più su Operation Endgame e i profili dei criminali.

Europol e le forze dell’ordine tedesche hanno rivelato l’identità di otto cybercriminali collegati a vari malware droppers e loader, interrotti nell’ambito dell’operazione di contrasto denominata Operation Endgame. Annunciata ieri, l’Operazione Endgame ha portato al sequestro di 100 server utilizzati in operazioni di malware, tra cui IcedID, Pikabot, Trickbot, Bumblebee, Smokeloader e SystemBC.

L’operazione di contrasto ha inoltre portato all’arresto di quattro persone, una in Armenia e tre in Ucraina. Il Federal Criminal Police Office della Germania ha rivelato l’identità di otto cybercriminali di origine russa, ritenuti figure centrali nelle operazioni di malware Smokeloader e Trickbot.

Profili dei cybercriminali identificati

  1. Airat Rustemovich Gruber: Un russo di 42 anni sospettato di essere l’amministratore della botnet “Smokeloader”. Le sue attività includono l’accesso non autorizzato a centinaia di migliaia di sistemi, spionaggio dei dati e l’installazione di malware di terze parti per profitto. Si stima che abbia generato oltre un milione di euro da queste attività.
  2. Oleg Vyacheslavovich Kucherov: Conosciuto anche come “gabr”, un russo di 51 anni implicato come membro chiave del gruppo “Trickbot”, anche noto come “Wizard Spider”. Le sue attività comprendono l’infezione di sistemi informatici, il furto di dati e l’uso di ransomware per estorcere vittime.
  3. Sergey Valerievich Polyak: Un russo di 34 anni, noto come “cypher”, membro del gruppo “Trickbot”. È sospettato di cercare nuove vittime e pianificare attacchi mirati.
  4. Fedor Aleksandrovich Andreev: Conosciuto con gli alias “azot” e “angelo”, un russo di 37 anni che ha giocato un ruolo significativo nel gruppo “Trickbot”, inizialmente testando malware e successivamente guidando un team.
  5. Georgy Sergeevich Tesman: Usando l’alias “core”, il russo di 25 anni ha contribuito alle attività del gruppo “Trickbot” agendo come crypter, assicurando che il malware eludesse la rilevazione degli antivirus.
  6. Anton Alexandrovich Bragin: Conosciuto come “hector”, un russo di 41 anni sospettato di contribuire significativamente alle attività del gruppo “Trickbot” migliorando il pannello di amministrazione utilizzato per gestire l’infrastruttura criminale del gruppo.
  7. Andrei Andreyevich Cherepanov: Usando gli alias “fast” e “basil”, il russo di 39 anni ha giocato un ruolo cruciale nel gruppo “Trickbot” sviluppando un bot spam e successivamente agendo come crypter per aiutare il gruppo a eludere la rilevazione degli antivirus.
  8. Nikolai Nikolaevich Chereshnev: Conosciuto con l’alias “biggie”, il russo di 34 anni era coinvolto nel mantenimento dell’infrastruttura VPN per il gruppo “Trickbot” e successivamente agiva come crypter per garantire che il malware rimanesse non rilevato.

Richieste di Informazioni

Le autorità non hanno informazioni sulla posizione attuale di nessuno degli otto cybercriminali implicati nell’Operation Endgame, ma si ritiene che risiedano nella Federazione Russa, tranne Kucherov, che secondo le indagini vive negli Emirati Arabi Uniti. Il portale “Europe’s Most Wanted”, che ora elenca gli otto cybercriminali, chiede al pubblico di fornire informazioni sulla loro ubicazione, dettagli di comunicazione da persone che li hanno contattati recentemente e ulteriori informazioni sulla loro presenza online.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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