Google ruba dagli utenti e addestra la sua intelligenza artificiale

da Redazione
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Google ha apportato delle modifiche alla sua politica sulla privacy che hanno suscitato preoccupazioni riguardo all’uso dei contenuti pubblici degli utenti. Secondo le nuove condizioni, Google afferma esplicitamente che le informazioni pubblicamente disponibili saranno utilizzate per addestrare i modelli di intelligenza artificiale dell’azienda e sviluppare nuovi prodotti e funzionalità.

Cosa implica la nuova politica

Prima delle modifiche, se un utente pubblicava qualcosa online, come un blog, una fotografia o un brano musicale, era probabile che venisse indicizzato da un motore di ricerca. Questo è il modo in cui funzionano i motori di ricerca e come gli utenti trovano i contenuti che stanno cercando. Tuttavia, con le nuove modifiche, Google afferma che oltre all’indicizzazione, i testi, le foto e la musica potrebbero anche essere utilizzati per addestrare i suoi prodotti e modelli di intelligenza artificiale. Questo include strumenti come Google Translate, Bard e le funzionalità di Cloud AI.

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Preoccupazioni e controversie

L’uso dell’intelligenza artificiale è spesso al centro di controversie e preoccupazioni riguardanti la privacy e l’accuratezza delle informazioni. Gli strumenti di intelligenza artificiale, come Bard, hanno avuto problemi in passato, come la condivisione di informazioni false. Inoltre, c’è preoccupazione per il fatto che i contenuti degli utenti possano essere monetizzati due volte: una volta quando vengono indicizzati dai motori di ricerca e una seconda volta quando vengono utilizzati per addestrare gli strumenti di intelligenza artificiale.

Cosa significa per gli utenti

Per gli utenti, questo potrebbe significare che i contenuti che pubblicano online potrebbero essere utilizzati in modi che non avevano previsto o desiderato. Mentre l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale potrebbe portare a miglioramenti nei prodotti e nei servizi, c’è anche il rischio che le informazioni personali possano essere utilizzate in modi non etici o problematici.

Si può anche come

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