Sicurezza Informatica
I certificati digitali di Microsoft sono stati usati per firmare malware
Tempo di lettura: 4 minuti. Come avvenuto nel 2010 per stuxnet, continua la pratica di usare certificati di aziende fornitrici per legittimare file malevoli
Microsoft è stata nuovamente sorpresa a permettere ai suoi certificati digitali legittimi di firmare malware in libertà, un errore che consente ai file dannosi di superare i rigidi controlli di sicurezza progettati per impedirne l’esecuzione sul sistema operativo Windows. Nell’uso improprio dell’imprimatur digitale di Microsoft sono stati coinvolti più attori delle minacce, che hanno utilizzato per dare alle applicazioni di sicurezza di Windows e degli endpoint l’impressione che i driver di sistema dannosi fossero stati certificati come sicuri da Microsoft. Questo ha portato a ipotizzare la presenza di una o più organizzazioni malintenzionate che vendono come servizio la firma di driver dannosi. In totale, i ricercatori hanno identificato almeno nove distinte entità di sviluppatori che hanno abusato dei certificati negli ultimi mesi.
L’abuso è stato scoperto in modo indipendente da quattro società di sicurezza di terze parti, che lo hanno poi segnalato privatamente a Microsoft. Martedì, durante il Patch Tuesday mensile di Microsoft, l’azienda ha confermato le scoperte e ha dichiarato di aver stabilito che l’abuso proveniva da diversi account di sviluppatori e che non è stata rilevata alcuna violazione della rete. Il produttore di software ha ora sospeso gli account degli sviluppatori e ha implementato il blocco dei rilevamenti per impedire a Windows di fidarsi dei certificati utilizzati per firmare i certificati compromessi. “Microsoft raccomanda a tutti i clienti di installare gli ultimi aggiornamenti di Windows e di assicurarsi che i prodotti antivirus e di rilevamento degli endpoint siano aggiornati con le ultime firme e siano abilitati a prevenire questi attacchi”, hanno scritto i funzionari della società.
Primer sulla firma del codice
Poiché la maggior parte dei driver ha accesso diretto al kernel, il cuore di Windows dove risiedono le parti più sensibili del sistema operativo, Microsoft richiede che siano firmati digitalmente mediante un processo interno all’azienda noto come attestazione. Senza questa firma digitale, Windows non carica il driver. L’attestazione è diventata anche un mezzo de facto per i prodotti di sicurezza di terze parti per decidere se un driver è affidabile. Microsoft ha un processo di convalida dei driver separato, noto come Microsoft Windows Hardware Compatibility Program, in cui i driver vengono sottoposti a vari test aggiuntivi per garantire la compatibilità. Per ottenere la firma dei driver da parte di Microsoft, lo sviluppatore di hardware deve innanzitutto ottenere un certificato di convalida esteso, che richiede allo sviluppatore di dimostrare la propria identità a un’autorità di certificazione fidata di Windows e di fornire ulteriori garanzie di sicurezza. Lo sviluppatore allega quindi il certificato EV al proprio account Windows Hardware Developer Program. Gli sviluppatori inviano quindi il loro pacchetto di driver a Microsoft per il test. I ricercatori di SentinelOne, una delle tre società di sicurezza che hanno scoperto l’abuso del certificato e lo hanno segnalato privatamente a Microsoft, hanno spiegato:
Il problema principale di questo processo è che la maggior parte delle soluzioni di sicurezza si fida implicitamente di tutto ciò che è firmato solo da Microsoft, in particolare dei driver in modalità kernel. A partire da Windows 10, Microsoft ha iniziato a richiedere che tutti i driver in modalità kernel siano firmati utilizzando il portale Windows Hardware Developer Center Dashboard. Tutto ciò che non è stato firmato attraverso questo processo non può essere caricato nelle versioni moderne di Windows. Sebbene l’intento di questo nuovo requisito fosse quello di avere un controllo e una visibilità più severi sui driver che operano a livello di kernel, gli attori delle minacce si sono resi conto che se riuscissero a eludere il processo avrebbero campo libero per fare ciò che vogliono. Il trucco, tuttavia, consiste nello sviluppare un driver che non risulti dannoso ai controlli di sicurezza implementati da Microsoft durante il processo di revisione.
Mandiant, un’altra società di sicurezza che ha scoperto l’abuso, ha dichiarato che “diverse famiglie di malware distinte, associate a diversi attori delle minacce, sono state firmate attraverso il Windows Hardware Compatibility Program”. I ricercatori della società hanno identificato almeno nove nomi di organizzazioni che abusano del programma. Oltre a ottenere in qualche modo l’accesso ai certificati Microsoft, gli attori delle minacce sono riusciti anche a ottenere certificati EV da autorità di certificazione di terze parti.
Scrivono i ricercatori di Mandiant:
Mandiant ha continuamente osservato gli attori delle minacce utilizzare certificati di firma del codice compromessi, rubati e acquistati illecitamente per firmare il malware, conferendo legittimità e sovvertendo i controlli di sicurezza come i criteri di abilitazione delle applicazioni. I driver con firma di attestazione sfruttano la fiducia concessa dalla CA e la trasferiscono a un file la cui firma Authenticode proviene da Microsoft stessa. Valutiamo con elevata affidabilità che gli attori delle minacce hanno sovvertito questo processo utilizzando certificati di firma del codice EV ottenuti illecitamente per inviare pacchetti di driver attraverso il processo di firma di attestazione e, di fatto, far firmare il proprio malware direttamente da Microsoft.
I certificati EV provenivano principalmente dalle CA Digicert e Globalsign ed erano stati emessi a clienti cinesi. Secondo Mandiant, tutti i certificati EV emessi da Digicert, tranne uno, sono rimasti validi fino a martedì. I driver firmati con i certificati legittimi di Microsoft sono stati utilizzati in attività successive allo sfruttamento, ovvero dopo che gli attori delle minacce avevano già ottenuto i diritti amministrativi sui computer presi di mira. Gli attori delle minacce hanno utilizzato questi driver per terminare processi o servizi utilizzati da vari fornitori di prodotti per la sicurezza degli endpoint. La società di sicurezza Sophos, che ha scoperto l’abuso, ha dichiarato di aver recuperato un elenco associato ai driver firmati. Tra questi vi erano “186 nomi di file di programmi utilizzati da un gran numero di pacchetti software per la sicurezza degli endpoint e per l’EDR, presumibilmente un elenco di processi da colpire”, hanno dichiarato i ricercatori dell’azienda. Sophos ha aggiunto che il driver dannoso analizzato non era in grado di terminare i processi utilizzati dal suo prodotto endpoint.
Sicurezza Informatica
Windows, rischi Visual Studio Code, file MSC e kernel
Tempo di lettura: 3 minuti. Attacchi a Visual Studio Code e kernel di Windows: scopri come nuove minacce sfruttano estensioni malevole, file MSC e vulnerabilità critiche per colpire utenti globali.
Negli ultimi giorni, esperti di sicurezza hanno individuato nuove minacce che sfruttano estensioni malevole di Visual Studio Code, file MSC di Microsoft e una vulnerabilità critica nel kernel di Windows. Questi attacchi, sempre più sofisticati, rappresentano rischi significativi per sviluppatori, organizzazioni e utenti globali.
Visual Studio Code: estensioni malevole nel marketplace
Un’ampia campagna di attacchi è stata individuata su Visual Studio Code (VSCode), con oltre 18 estensioni malevole progettate per colpire sviluppatori e comunità legate alle criptovalute. Le estensioni, tra cui “Ethereum.SoliditySupport” e “ZoomWorkspace.Zoom,” mascherano funzioni dannose attraverso falsi numeri di installazioni e recensioni positive.
Le estensioni scaricano payload offuscati da domini fasulli come “microsoft-visualstudiocode[.]com”. Una volta installate, attivano comandi PowerShell che decriptano stringhe AES per eseguire codice dannoso. I rischi principali includono il furto di credenziali e movimenti laterali verso risorse cloud, specialmente su piattaforme come Microsoft Azure.
Gli esperti raccomandano di validare sempre le estensioni prima di installarle e di controllare i loro codici sorgente per evitare compromissioni della supply chain.
Attacchi tramite file MSC: una minaccia emergente
Un’altra campagna, denominata FLUX#CONSOLE, sfrutta file MSC (Microsoft Common Console Document) per distribuire backdoor mirate. Questi file, mascherati da documenti PDF (“Tax Reductions, Rebates and Credits 2024”), eseguono JavaScript integrato per caricare DLL dannose come “DismCore.dll.”
Gli attacchi sono stati osservati principalmente in Pakistan, dove gli aggressori utilizzano documenti a tema fiscale come esca. Questi file MSC rappresentano un’evoluzione dei tradizionali file LNK, offrendo agli attori malevoli un metodo stealth per infiltrarsi nei sistemi.
Le analisi suggeriscono che il malware installato tramite questi attacchi consente la raccolta di dati sensibili e l’esecuzione di comandi remoti, rendendo necessario un monitoraggio continuo e la segmentazione delle reti aziendali.
Kernel di Windows: vulnerabilità sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM
Una vulnerabilità critica del kernel di Windows, identificata come CVE-2024-35250, è attivamente sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM. Questa falla, presente nel componente Microsoft Kernel Streaming Service (MSKSSRV.SYS), permette a un attore locale di eseguire attacchi a bassa complessità senza richiedere l’interazione dell’utente.
Originariamente scoperta dal team di ricerca DEVCORE e dimostrata durante il Pwn2Own Vancouver 2024, la vulnerabilità è stata corretta da Microsoft nel Patch Tuesday di giugno 2024. Tuttavia, con la recente pubblicazione di exploit Proof-of-Concept (PoC) su GitHub, gli attacchi sono aumentati in frequenza, rendendo necessario un intervento urgente per mitigare i rischi.
Meccanismo dell’attacco e conseguenze
Gli aggressori sfruttano un untrusted pointer dereference, un tipo di debolezza che consente loro di manipolare la memoria del kernel e di ottenere un controllo completo sul sistema. Durante i test, questa tecnica è stata utilizzata per compromettere dispositivi con Windows 11 versione 23H2, eseguendo comandi con i massimi privilegi.
CISA ha classificato questa vulnerabilità come prioritaria, aggiungendola al suo catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) e imponendo alle agenzie federali di aggiornare i propri sistemi entro il 6 gennaio 2025. L’agenzia raccomanda anche alle organizzazioni private di applicare immediatamente le patch e di implementare controlli di accesso rigorosi.
Queste campagne, che spaziano dall’abuso di estensioni di Visual Studio Code alle vulnerabilità nel kernel di Windows, dimostrano la crescente sofisticazione degli attacchi informatici. Proteggersi richiede un approccio proattivo, che includa l’aggiornamento regolare dei software, il monitoraggio delle attività di rete e la segmentazione delle risorse sensibili.
Sicurezza Informatica
HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche
Tempo di lettura: 3 minuti. HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche: analisi delle minacce e linee guida di sicurezza di CISA per dispositivi mobili e reti.
Le recenti analisi di esperti di sicurezza mettono in evidenza campagne sofisticate come HubPhish, che sfrutta strumenti di HubSpot per attacchi di phishing su larga scala, e azioni legali contro pratiche di targeting politico illecito in Europa. Parallelamente, CISA introduce linee guida per comunicazioni mobili sicure e aggiunge nuove vulnerabilità critiche al suo catalogo.
HubPhish: campagne di phishing sofisticate tramite HubSpot
Il gruppo responsabile della campagna HubPhish, individuato da Palo Alto Networks Unit 42, ha preso di mira oltre 20.000 utenti aziendali in Europa, utilizzando i servizi di HubSpot Free Form Builder per ingannare le vittime. I cybercriminali inviavano email di phishing a tema DocuSign che reindirizzavano a falsi login di Office 365, mirati a sottrarre credenziali.
La campagna sfrutta domini ospitati su TLD .buzz e infrastrutture come Bulletproof VPS per garantire persistenza nei sistemi compromessi. Gli attori aggiungono nuovi dispositivi sotto il loro controllo negli account compromessi, continuando con movimenti laterali verso infrastrutture Microsoft Azure per accedere a risorse cloud.
Questo esempio di phishing avanzato dimostra come i servizi legittimi possano essere abusati per campagne malevole, evidenziando la necessità di rigide misure di sicurezza, come il controllo di domini sconosciuti e l’uso di autenticazione a più fattori.
Targeting politico illecito e violazione del GDPR nell’UE
L’European Data Protection Supervisor (EDPS) ha dichiarato illegale il targeting politico dei cittadini basato sulle loro opinioni personali. La decisione segue una denuncia contro la Commissione Europea, accusata di utilizzare dati sensibili per una campagna a favore della regolamentazione CSAR (Child Sexual Abuse Regulation).
Le campagne di micro-targeting hanno sfruttato proxy data come parole chiave di interesse politico per segmentare il pubblico. La violazione del GDPR dimostra il rischio che pratiche simili possano influenzare la democrazia, spingendo i legislatori a considerare regolamenti più rigidi.
CISA: nuove linee guida per comunicazioni mobili sicure
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha pubblicato un nuovo documento di riferimento con linee guida per migliorare la sicurezza delle comunicazioni mobili. Questo strumento è pensato per aiutare le organizzazioni a proteggere i dispositivi mobili aziendali e le reti wireless da minacce crescenti.
Le raccomandazioni principali includono:
- Segmentazione delle reti mobili per separare dispositivi aziendali da quelli personali.
- Autenticazione multi-fattore (MFA) per ridurre il rischio di compromissione delle credenziali.
- Aggiornamenti regolari del firmware per mitigare vulnerabilità nei sistemi operativi mobili.
- Monitoraggio continuo per identificare comportamenti anomali e attività sospette.
Le linee guida sottolineano anche l’importanza di educare i dipendenti sui rischi associati all’uso di dispositivi mobili per attività aziendali, enfatizzando il ruolo della consapevolezza nella protezione delle infrastrutture digitali.
Nuove vulnerabilità aggiunte al catalogo CISA
CISA ha aggiornato il proprio Known Exploited Vulnerabilities Catalog, aggiungendo quattro vulnerabilità critiche che sono già state sfruttate attivamente in attacchi mirati. Tra queste spiccano:
- CVE-2018-14933 NUUO NVRmini Devices OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2022-23227 NUUO NVRmini 2 Devices Missing Authentication Vulnerability
- CVE-2019-11001 Reolink Multiple IP Cameras OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2021-40407 Reolink RLC-410W IP Camera OS Command Injection Vulnerability
Queste vulnerabilità rappresentano rischi significativi per reti aziendali e infrastrutture governative. BOD 22-01, il Binding Operational Directive emesso da CISA, obbliga le agenzie federali a risolvere queste vulnerabilità entro scadenze specifiche. Tuttavia, CISA raccomanda a tutte le organizzazioni, pubbliche e private, di adottare lo stesso approccio per mitigare le minacce.
Le campagne di phishing come HubPhish, i rischi legati al targeting politico illecito e le vulnerabilità sfruttate attivamente evidenziano l’importanza di misure proattive di sicurezza. Con le nuove linee guida di CISA per le comunicazioni mobili e l’aggiornamento del catalogo di vulnerabilità, le organizzazioni possono rafforzare la propria difesa contro attacchi complessi e persistenti.
Sicurezza Informatica
TA397: spionaggio internazionale con WmRAT e MiyaRAT
Tempo di lettura: 2 minuti. TA397 utilizza nuove tecniche di attacco per distribuire WmRAT e MiyaRAT, colpendo organizzazioni governative e della difesa.
Il gruppo di cyber spionaggio TA397, noto anche come Bitter, ha introdotto nuove e sofisticate catene di attacco per colpire organizzazioni governative e del settore della difesa, principalmente nelle regioni EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e APAC (Asia-Pacifico). Proofpoint ha analizzato una recente campagna che utilizza tecniche avanzate per distribuire i malware WmRAT e MiyaRAT, progettati per raccogliere informazioni sensibili.
Una catena di infezione mirata e ingannevole
Il 18 novembre 2024, TA397 ha condotto un attacco mirato contro un’organizzazione della difesa in Turchia, utilizzando un’esca sotto forma di email di spear phishing. L’email conteneva un archivio RAR con diversi file, tra cui:
- Un documento PDF legittimo proveniente dalla World Bank che descrive un progetto infrastrutturale in Madagascar.
- Un file di collegamento LNK mascherato da documento PDF.
- Flussi di dati alternativi (ADS) nascosti che contenevano codice PowerShell dannoso.
L’utente, attirato dall’apparente legittimità del file PDF, eseguiva inavvertitamente il file LNK, attivando una catena di infezione che includeva:
- L’apertura del PDF come decoy per distrarre l’utente.
- L’esecuzione di script PowerShell tramite il flusso ADS.
- La creazione di un’attività pianificata che comunicava regolarmente con il server di comando e controllo (C2) jacknwoods[.]com.
Questa attività pianificata inviava informazioni di base sul dispositivo della vittima e scaricava ulteriori payload malevoli, tra cui i RAT (Remote Access Trojans) WmRAT e MiyaRAT.
WmRAT e MiyaRAT: strumenti di spionaggio avanzati
WmRAT, scritto in C++, offre funzionalità classiche di RAT, come la cattura di screenshot, l’esfiltrazione di file e l’esecuzione di comandi remoti. Il malware utilizza una semplice crittografia per comunicare con il server C2, rendendo difficile l’intercettazione da parte delle difese di rete.
MiyaRAT, introdotto più recentemente, include funzionalità simili, ma con una crittografia più sofisticata e un livello più elevato di offuscamento del codice. Questo strumento è riservato a obiettivi di alto valore, come evidenziato dalla distribuzione limitata in campagne selezionate.
Entrambi i malware sono stati utilizzati per raccogliere informazioni critiche, come dati sulle directory, processi in esecuzione e geolocalizzazione, e per interagire direttamente con la rete dell’organizzazione compromessa.
Tecniche di persistenza e copertura delle tracce
TA397 dimostra una notevole abilità nell’evadere le misure di sicurezza, utilizzando:
- Attività pianificate per garantire la persistenza.
- Offuscamento dei file esca, mascherati per sembrare innocui.
- Crittografia personalizzata per proteggere le comunicazioni con i server C2.
Queste tecniche, combinate con un’infrastruttura di comando e controllo che utilizza domini legittimi e indirizzi IP non direttamente riconducibili al gruppo, complicano ulteriormente le indagini forensi.
TA397 “rappresenta una minaccia significativa per organizzazioni strategiche in tutto il mondo”. Le sue campagne mirate dimostrano una continua evoluzione delle tecniche di attacco, sottolineando la necessità di misure di difesa avanzate e un monitoraggio costante delle infrastrutture IT per rilevare attività sospette.
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