Sommario
Una delle richieste del Garante per la Privacy italiano a OpenAI sembra impossibile da realizzare, mettendo a rischio la disponibilità di ChatGPT e servizi simili in Italia entro il 30 aprile.
La richiesta irrealizzabile del Garante italiano
Il Garante per la Privacy italiano ha avanzato una serie di richieste a OpenAI, tra cui una particolarmente irrealizzabile: la rettifica o cancellazione dei dati personali generati in modo inesatto dal servizio. Poiché i dati e informazioni personali errate non sono presenti nel modello addestrato, tale richiesta risulta impossibile da soddisfare.
Le possibili conseguenze per l’Italia
Se OpenAI non riuscirà a soddisfare le richieste del Garante, l’Italia potrebbe rimanere tagliata fuori dall’innovazione tecnologica più importante degli ultimi anni. Questa situazione riguarda non solo ChatGPT, ma anche API, servizi offerti da Google, Microsoft, Adobe e molti altri che integrano tecnologie di intelligenza artificiale generativa.
La necessità di una regolamentazione adeguata
Le intelligenze artificiali generative sono nate senza una regolamentazione nazionale e internazionale adeguata. È importante che i paesi stabiliscano criteri per l’acquisizione dei dati di addestramento e chiariscano il ruolo dei modelli linguistici, non considerandoli come consulenti esperti ma come strumenti che assemblano parole senza comprenderle.