Sicurezza Informatica
Il programma malware da 5.000 dollari che mette a nudo le debolezze della cybersicurezza globale
Tempo di lettura: 3 minuti. Gli esperti presenti al Mese Europeo della Cybersecurity avvertono che è necessaria una linea d’azione comune per affrontare i sempre più complessi attacchi informatici che colpiscono qualsiasi cosa, dai sistemi di controllo dei desktop ai dispositivi medici
I cyberattacchi continuano a crescere: in numero, in complessità e in vittime. Secondo il gruppo di esperti dell’ENISA, l’Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza informatica, il malware è la più grande minaccia del mondo digitale ed è stato perfezionato al punto da diventare impercettibile. È il caso del programma Black Lotus, attualmente in vendita sul dark web. Gli attacchi in più rapida crescita sono il phishing e il ransomware; e non solo ci sono più vettori (i mezzi di trasmissione del codice maligno), ma le conseguenze sono diventate più gravi. Di fronte a questa globalizzazione degli attacchi, la risposta continua a essere prevalentemente individuale, nonostante i tentativi di organizzare azioni congiunte, secondo i partecipanti al Mese europeo della sicurezza informatica. “È assolutamente necessario e urgente trovare una linea comune chiara”, avverte Dennis-Kenji Kipker, professore dell’Università di Brema, in Germania. La sicurezza informatica non è un problema solo per le grandi aziende o le infrastrutture critiche. Christos Douligeris, professore di informatica all’Università del Pireo, in Grecia, avverte che il problema riguarda ogni cosa della vita, dai sistemi di controllo dei desktop ai dispositivi medici, ai pacemaker, ai social network e persino alla guida. “È una guerra”, afferma, con molti attori e molte parti, dai governi alle entità private. Per questo è importante trovare soluzioni di cooperazione in ambito internazionale”.
L’esperto di sicurezza informatica Gil Shwed: Si possono bloccare le condutture idriche di una città da un computer”. Nonostante gli sforzi come quelli dell’ENISA, un’agenzia creata appositamente per garantire l’affidabilità di prodotti, servizi e comunicazioni, nonché per collaborare con i Paesi europei in materia di cybersicurezza, Christian Funk, responsabile di Global Research and Analysis di Kaspersky – organizzatore dell’evento – vede un panorama frammentato con ampie zone d’ombra, come la Cina, o spazi difficili da controllare, come il dark web. Il ricercatore Scott Scheferman mette in guardia da un programma chiamato Black Lotus che può essere trovato nel mercato clandestino della criminalità informatica. Per un prezzo massimo di 5.000 dollari, offre capacità di minaccia persistente avanzata e non è rilevabile dagli attuali sistemi di difesa. Black Lotus, spiega Scheferman, ha tutte le funzionalità necessarie per persistere e operare indefinitamente in un ambiente senza essere rilevato. Questo rappresenta un salto in avanti in termini di facilità d’uso, scalabilità, accessibilità, evasione e potenziale di distruzione. Man mano che le armi digitali sono diventate più sofisticate, l’impatto dei loro effetti si è ampliato: anche se un attaccante mira a un obiettivo specifico, la portata effettiva può estendersi molto di più, osserva Funk. Un esempio è il gruppo noto come Vice Society, che la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency e l’FBI hanno messo in guardia per aver preso di mira in modo sproporzionato i settori dell’istruzione e della sanità con attacchi ransomware. Tuttavia, le ripercussioni sono maggiori. Un recente attacco a un distretto sanitario neozelandese, ad esempio, ha causato la cancellazione di voli, poiché i risultati negativi del test Covid-19 dell’equipaggio erano inaccessibili. Kipker si compiace del fatto che l’approccio alla cybersicurezza sia diventato più trasversale, dopo essersi concentrato sulle infrastrutture critiche e sui servizi digitali, come il cloud computing o i mercati digitali. Tuttavia, mette in guardia da un importante gap tecnologico dell’Europa che la rende dipendente da attori esterni. È il caso dell’attuale crisi dei semiconduttori, aggravata dal conflitto tra Cina e Taiwan. In questo senso, il professore tedesco avverte che la sicurezza digitale non dipende solo dalla programmazione, ma anche dai componenti essenziali dei dispositivi con funzionalità critiche. Per questo l’Unione Europea deve diventare più autonoma nella produzione di tecnologie digitali fondamentali. Questo cambiamento, afferma, la renderebbe meno dipendente dalle aziende internazionali.
Gli esperti di cybersecurity concordano tutti sul fatto che per affrontare il problema è necessario facilitare e accelerare lo scambio di informazioni sulla cybersecurity in modo efficace e affidabile. Douligeris sottolinea che le Nazioni Unite hanno già creato il Gruppo di lavoro aperto, al quale sono invitati tutti i Paesi membri. Sebbene non sia facile per questo gruppo di esperti influenzare la legislazione, essi forniscono alcune idee per una moderna legislazione sulla criminalità informatica a livello globale. Per gli esperti, la cooperazione, la comunicazione e la fiducia sono la chiave per affrontare gli attacchi digitali globali, alcuni dei quali sono attivi da oltre un decennio con mutazioni che li rendono più sofisticati e difficili da individuare. Gli attacchi noti come Advanced Persistent Threats si moltiplicano, migliorano continuamente, diventano più efficaci e reinventano il loro arsenale offensivo, spiega Funk. Anche gli attacchi semplici. Uno studio israeliano dimostra che un numero relativamente piccolo di computer può effettuare attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) su scala massiccia con una campagna incessante di false richieste di informazioni, con l’obiettivo di rendere inaccessibili le infrastrutture di base. La questione delle diverse capacità di risposta va oltre la sfera pubblica. Funk avverte che la maggior parte delle piccole e medie imprese, pur temendo sempre più gli attacchi informatici, non dà priorità alle proprie difese. Molte organizzazioni, spiega, trattano gli incidenti di sicurezza come qualcosa che sfugge al loro controllo o si affidano alle assicurazioni per minimizzare i danni, affrontando il problema con un senso di impotenza. Questo potrebbe portare all’accettazione e alla paralisi del pubblico. Christos Douligeris aggiunge che non bisogna avere paura di partire da zero; sostiene l’educazione alla cybersecurity fin dai livelli più bassi e la promozione di carriere legate alla cybersecurity tra i giovani.
Sicurezza Informatica
NodeStealer e phishing via Google Calendar: nuove minacce
Tempo di lettura: 2 minuti. NodeStealer e phishing via Google Calendar: analisi delle minacce avanzate che compromettono dati finanziari e credenziali.
Le più recenti minacce evidenziano l’evoluzione delle tecniche utilizzate da cybercriminali per compromettere utenti e aziende. Tra queste, il malware NodeStealer che prende di mira account di Facebook Ads Manager e il phishing che sfrutta Google Calendar per eludere i filtri spam.
NodeStealer: malware avanzato basato su Python
NodeStealer, originariamente un malware JavaScript, è stato aggiornato per utilizzare Python, ampliando le sue capacità di raccolta dati sensibili. In una recente campagna, il malware ha preso di mira un’istituzione educativa in Malesia, legata a un gruppo di cybercriminali vietnamiti.
Il malware si diffonde tramite email di spear-phishing contenenti link malevoli mascherati da PDF legittimi. Dopo l’apertura, un file dannoso esegue DLL sideloading e comandi PowerShell offuscati, installando il payload finale. Questo infostealer è progettato per sottrarre credenziali, dati memorizzati nei browser e informazioni finanziarie da account Facebook Ads Manager.
Il traffico dati rubati avviene attraverso Telegram, che garantisce anonimato e semplicità di gestione. La campagna rappresenta una minaccia crescente, data l’efficienza dei metodi di evasione e la specificità dei target come individuato da TrendMicro.
Phishing tramite Google Calendar: un inganno che sfrutta strumenti legittimi
Una campagna di phishing osservata da Check Point utilizza Google Calendar per inviare inviti a eventi con link malevoli. Gli attacchi, indirizzati a oltre 300 brand, includono settori come banche, sanità ed educazione.
Gli inviti contengono link a Google Drawings o Google Forms, mascherati da pulsanti di supporto o reCaptcha. Una volta cliccati, conducono a pagine che raccolgono credenziali o altre informazioni sensibili.
Gli aggressori sfruttano la fiducia nei servizi Google, superando i controlli DKIM, SPF e DMARC per evitare i filtri spam. Inoltre, utilizzano la funzione di annullamento eventi per inviare messaggi di phishing aggiuntivi.
Per proteggersi, si consiglia di:
- Disabilitare l’aggiunta automatica di inviti nel calendario.
- Ignorare link in inviti sospetti, verificando sempre la legittimità del mittente.
Le campagne di malware e phishing descritte dimostrano l’importanza di misure preventive e consapevolezza degli utenti. Strumenti come NodeStealer e gli attacchi basati su Google Calendar sfruttano piattaforme legittime per attività malevole, sottolineando la necessità di approcci proattivi alla sicurezza.
Sicurezza Informatica
Salt Thypoon e APT29: a rischio Signal e RDP
Tempo di lettura: 4 minuti. Da smishing a malware come Raccoon Stealer e attacchi MITM di APT29, scopri le minacce attuali e le raccomandazioni per proteggerti.
Recentemente, diverse campagne di cybercriminalità hanno messo in evidenza la necessità di rafforzare le difese informatiche. Tra le minacce, si segnalano campagne di smishing mirate agli utenti di Poste Italiane, malware Raccoon Stealer, attacchi MITM tramite RDP orchestrati da APT29 e la raccomandazione di CISA di adottare app di messaggistica cifrata come Signal.
CISA: utilizzo di app cifrate dopo violazioni nelle telecomunicazioni
Dopo una serie di violazioni ai danni di otto operatori statunitensi, incluse T-Mobile e AT&T, la CISA ha raccomandato l’adozione di app di messaggistica cifrata, come Signal, per proteggere le comunicazioni da intercettazioni. Le violazioni, attribuite al gruppo Salt Typhoon, hanno consentito l’accesso prolungato ai sistemi di telecomunicazioni, esponendo dati sensibili.
Le raccomandazioni di CISA includono:
- Uso di autenticazione multi-fattore basata su hardware, come Yubico o Google Titan.
- Abbandono delle VPN commerciali con scarse politiche di sicurezza.
- Adozione di funzioni di sicurezza avanzate come Apple Lockdown Mode o il programma di protezione avanzata (APP) di Google.
Questi suggerimenti mirano a proteggere le comunicazioni personali e aziendali in un contesto di minacce crescenti.
Smishing contro utenti Poste Italiane: attenzione ai falsi avvisi di consegna
Il CERT-AGID ha identificato una nuova campagna di smishing che sfrutta falsi messaggi SMS inviati agli utenti di Poste Italiane. L’SMS invita le vittime a cliccare su un link fraudolento per risolvere problemi di consegna.
Il link reindirizza a un sito che imita quello ufficiale di Poste Italiane, richiedendo dati personali e delle carte di credito. Dopo aver inserito le informazioni, gli utenti possono subire furti finanziari e compromissioni di identità.
Si consiglia di:
- Verificare sempre i link prima di cliccarvi.
- Utilizzare i canali ufficiali delle organizzazioni per chiarire eventuali dubbi.
- Segnalare messaggi sospetti a malware@cert-agid.gov.it.
Raccoon Stealer: operatore condannato e implicazioni per la sicurezza
L’operatore dietro al noto malware Raccoon Stealer è stato condannato a cinque anni di prigione negli Stati Uniti dopo essersi dichiarato colpevole. Questo malware è stato responsabile di numerosi attacchi globali, con furti di credenziali, dati bancari e criptovalute, colpendo milioni di utenti dal 2019 al 2022.
Raccoon Stealer funzionava come Malware-as-a-Service (MaaS), con gli sviluppatori che vendevano abbonamenti agli attori malevoli. Una volta attivato, il malware raccoglieva informazioni sensibili dalle macchine infette, inviandole a server di comando e controllo.
La condanna dell’operatore rappresenta un passo importante nella lotta contro il cybercrimine. Tuttavia, gli esperti avvertono che varianti del malware potrebbero continuare a circolare, con la necessità di implementare difese più robuste, come software anti-malware aggiornati e una maggiore consapevolezza tra gli utenti.
APT29: attacchi MITM tramite RDP proxy
Il gruppo di cybercriminali APT29 (conosciuto anche come Midnight Blizzard o Earth Koshchei), associato alla Russia, sta utilizzando una rete di proxy RDP (Remote Desktop Protocol) per attacchi di tipo man-in-the-middle (MITM).
In questa campagna, gli aggressori inducono le vittime a connettersi a server RDP compromessi, consentendo loro di:
- Intercettare credenziali e sessioni di lavoro.
- Accedere a dati sensibili.
- Installare payload malevoli sui sistemi compromessi.
Il gruppo utilizza strumenti come PyRDP, una soluzione open-source originariamente pensata per scopi legittimi di simulazione red team, per sfruttare le connessioni RDP in modo illecito.
Gli attacchi sono stati mirati contro organizzazioni governative, militari e aziende tecnologiche in paesi come Stati Uniti, Francia, Germania e Australia. Per mitigare i rischi, si raccomanda di:
- Limitare l’uso dell’RDP solo a connessioni fidate.
- Applicare restrizioni di rete per impedire connessioni esterne non autorizzate.
- Monitorare le attività di rete per rilevare comportamenti anomali.
Le minacce descritte sottolineano la necessità di un approccio proattivo alla sicurezza informatica. Da campagne di smishing a malware avanzati come Raccoon Stealer, fino agli attacchi sofisticati di APT29, il panorama della sicurezza continua a evolversi. L’adozione di app cifrate, unita a pratiche di sicurezza solide, rappresenta una difesa fondamentale contro i rischi moderni.
Sicurezza Informatica
Windows, rischi Visual Studio Code, file MSC e kernel
Tempo di lettura: 3 minuti. Attacchi a Visual Studio Code e kernel di Windows: scopri come nuove minacce sfruttano estensioni malevole, file MSC e vulnerabilità critiche per colpire utenti globali.
Negli ultimi giorni, esperti di sicurezza hanno individuato nuove minacce che sfruttano estensioni malevole di Visual Studio Code, file MSC di Microsoft e una vulnerabilità critica nel kernel di Windows. Questi attacchi, sempre più sofisticati, rappresentano rischi significativi per sviluppatori, organizzazioni e utenti globali.
Visual Studio Code: estensioni malevole nel marketplace
Un’ampia campagna di attacchi è stata individuata su Visual Studio Code (VSCode), con oltre 18 estensioni malevole progettate per colpire sviluppatori e comunità legate alle criptovalute. Le estensioni, tra cui “Ethereum.SoliditySupport” e “ZoomWorkspace.Zoom,” mascherano funzioni dannose attraverso falsi numeri di installazioni e recensioni positive.
Le estensioni scaricano payload offuscati da domini fasulli come “microsoft-visualstudiocode[.]com”. Una volta installate, attivano comandi PowerShell che decriptano stringhe AES per eseguire codice dannoso. I rischi principali includono il furto di credenziali e movimenti laterali verso risorse cloud, specialmente su piattaforme come Microsoft Azure.
Gli esperti raccomandano di validare sempre le estensioni prima di installarle e di controllare i loro codici sorgente per evitare compromissioni della supply chain.
Attacchi tramite file MSC: una minaccia emergente
Un’altra campagna, denominata FLUX#CONSOLE, sfrutta file MSC (Microsoft Common Console Document) per distribuire backdoor mirate. Questi file, mascherati da documenti PDF (“Tax Reductions, Rebates and Credits 2024”), eseguono JavaScript integrato per caricare DLL dannose come “DismCore.dll.”
Gli attacchi sono stati osservati principalmente in Pakistan, dove gli aggressori utilizzano documenti a tema fiscale come esca. Questi file MSC rappresentano un’evoluzione dei tradizionali file LNK, offrendo agli attori malevoli un metodo stealth per infiltrarsi nei sistemi.
Le analisi suggeriscono che il malware installato tramite questi attacchi consente la raccolta di dati sensibili e l’esecuzione di comandi remoti, rendendo necessario un monitoraggio continuo e la segmentazione delle reti aziendali.
Kernel di Windows: vulnerabilità sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM
Una vulnerabilità critica del kernel di Windows, identificata come CVE-2024-35250, è attivamente sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM. Questa falla, presente nel componente Microsoft Kernel Streaming Service (MSKSSRV.SYS), permette a un attore locale di eseguire attacchi a bassa complessità senza richiedere l’interazione dell’utente.
Originariamente scoperta dal team di ricerca DEVCORE e dimostrata durante il Pwn2Own Vancouver 2024, la vulnerabilità è stata corretta da Microsoft nel Patch Tuesday di giugno 2024. Tuttavia, con la recente pubblicazione di exploit Proof-of-Concept (PoC) su GitHub, gli attacchi sono aumentati in frequenza, rendendo necessario un intervento urgente per mitigare i rischi.
Meccanismo dell’attacco e conseguenze
Gli aggressori sfruttano un untrusted pointer dereference, un tipo di debolezza che consente loro di manipolare la memoria del kernel e di ottenere un controllo completo sul sistema. Durante i test, questa tecnica è stata utilizzata per compromettere dispositivi con Windows 11 versione 23H2, eseguendo comandi con i massimi privilegi.
CISA ha classificato questa vulnerabilità come prioritaria, aggiungendola al suo catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) e imponendo alle agenzie federali di aggiornare i propri sistemi entro il 6 gennaio 2025. L’agenzia raccomanda anche alle organizzazioni private di applicare immediatamente le patch e di implementare controlli di accesso rigorosi.
Queste campagne, che spaziano dall’abuso di estensioni di Visual Studio Code alle vulnerabilità nel kernel di Windows, dimostrano la crescente sofisticazione degli attacchi informatici. Proteggersi richiede un approccio proattivo, che includa l’aggiornamento regolare dei software, il monitoraggio delle attività di rete e la segmentazione delle risorse sensibili.
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