Negli ultimi giorni, il panorama del cybercrimine ha visto due eventi significativi: da un lato, INTERPOL ha recuperato oltre 41 milioni di dollari in una delle più grandi operazioni contro le truffe via email aziendali (BEC) e, dall’altro, un hacker ha cancellato 13.000 dispositivi dopo aver compromesso una piattaforma di gestione delle classi. Di seguito, un’analisi dettagliata di questi eventi e delle loro implicazioni.
Recupero Fondi di INTERPOL nella più grande truffa BEC
INTERPOL ha annunciato il recupero di oltre 41 milioni di dollari in una truffa BEC (Business Email Compromise), uno dei più grandi recuperi di fondi mai registrati. La truffa ha coinvolto una società di merci con sede a Singapore che è stata ingannata a trasferire 42.3 milioni di dollari a un conto bancario fraudolento basato a Timor-Leste.

La truffa BEC è un tipo di crimine informatico in cui un attore malevolo si spaccia per una figura fidata, utilizzando email per convincere le vittime a inviare denaro o divulgare informazioni riservate. In questo caso, la società di Singapore ha ricevuto un’email apparentemente da un fornitore che richiedeva di inviare un pagamento a un nuovo conto bancario. Tuttavia, l’email proveniva da un account fraudolento con un indirizzo leggermente diverso da quello ufficiale del fornitore.
Grazie al meccanismo I-GRIP (Global Rapid Intervention of Payments) di INTERPOL, le autorità di Singapore sono riuscite a rilevare 39 milioni di dollari e congelare il conto bancario fraudolento il giorno successivo alla scoperta della truffa. Inoltre, sette sospetti sono stati arrestati in relazione alla truffa, portando al recupero di ulteriori 2 milioni di dollari.
L’I-GRIP, lanciato nel 2022, ha aiutato le forze dell’ordine a intercettare centinaia di milioni di dollari in fondi illeciti. INTERPOL incoraggia le aziende e gli individui a prendere misure preventive per evitare di cadere vittime di truffe BEC e altre frodi di ingegneria sociale.
Hacker cancella 13.000 Dispositivi in una piattaforma di Gestione delle Classi
In un altro evento significativo, un hacker ha compromesso una piattaforma di gestione delle classi, cancellando 13.000 dispositivi. Questo attacco ha messo in luce le vulnerabilità nelle piattaforme educative utilizzate per la gestione delle classi e dei dispositivi.
L’attacco ha causato enormi disagi, lasciando migliaia di studenti e insegnanti senza accesso ai loro dispositivi. Questo tipo di attacco non solo interrompe l’istruzione, ma può anche esporre dati sensibili degli studenti e del personale scolastico.
Le indagini sono in corso per identificare l’hacker e comprendere come sia riuscito a infiltrarsi nella piattaforma. Questo incidente sottolinea la necessità di implementare misure di sicurezza più robuste nelle piattaforme educative e di aumentare la consapevolezza sulla sicurezza informatica tra gli utenti.
Questi eventi evidenziano l’importanza di una sicurezza informatica robusta e della cooperazione internazionale nella lotta contro il cybercrimine. Mentre INTERPOL continua a fare progressi significativi nel recupero di fondi illeciti e nella prevenzione delle truffe BEC, l’attacco di un hacker ancora ignoto alla piattaforma di gestione delle classi mostra che c’è ancora molto lavoro da fare per proteggere i dati e i dispositivi in tutti i settori.