Sicurezza Informatica
Kimsuky e Lazarus intensificano l’uso del controllo remoto
Tempo di lettura: 2 minuti. La collaborazione tra Kimsuky e altri gruppi nordcoreani potrebbe portare a nuove minacce nel mondo della sicurezza informatica.
Il gruppo avanzato di minacce persistenti (APT) della Corea del Nord, Kimsuky, continua a evolversi nei suoi metodi di attacco, ampliando la sua capacità di controllare i sistemi delle vittime attraverso l’uso di strumenti legittimi di desktop remoto e nuovi malware personalizzati. Questo gruppo, che opera per conto del leader supremo nordcoreano Kim Jong-Un, è stato recentemente osservato mentre abusava del Protocollo Desktop Remoto (RDP) e di altri strumenti che gli permettono di prendere il controllo a distanza dei sistemi bersaglio. Se RDP non è presente, gli aggressori installano software open source nell’ambiente bersaglio.
Kimsuky, attivo dal 2013 per commettere cyber spionaggio per conto del regime di Jong-Un, sta anche evolvendo le sue tattiche oltre questo protocollo per ottenere il controllo remoto dei sistemi desktop compromessi. Oltre all’abuso di RDP, il gruppo utilizza lo strumento open-source di virtual network computing (VNC) TightVNC, simile all’RDP in quanto sistema di condivisione dello schermo per il controllo remoto di altri computer. In alcuni casi, il gruppo ha utilizzato Chrome Remote Desktop, supportato dal browser Google Chrome, per controllare i sistemi infetti.
Gli attacchi recenti mostrano che Kimsuky continua a utilizzare spear phishing come metodo iniziale di accesso per compromettere i sistemi con BabyShark, il suo malware personalizzato spesso utilizzato per la persistenza e la raccolta di informazioni di sistema. Dopo questo, gli aggressori procedono con l’installazione di altri malware personalizzati e open source. L’obiettivo finale, dopo aver ottenuto il controllo dei sistemi, è rubare informazioni interne e tecnologia dai suoi bersagli, che sono tipicamente settori di ricerca, difesa, diplomazia e accademici in Corea del Sud e in altri paesi di interesse politico o strategico per il regime.
Una funzionalità RDP particolarmente interessante che Kimsuky ha recentemente utilizzato è la capacità di supportare più sessioni di RDP su un sistema Windows, cosa che il sistema operativo desktop Windows non consente nativamente. In attacchi precedenti, Kimsuky ha utilizzato Mimikatz e altri malware per modificare la memoria del processo di servizio RDP in esecuzione per bypassare il limite di una singola sessione. Tuttavia, negli attacchi recenti, il gruppo ora utilizza un malware chiamato “multiple.exe” per supportare RDP a sessioni multiple, oltre ad aggiungere account utente per un ulteriore controllo.
Con le linee che iniziano a sfumare tra Kimsuky e altri gruppi sponsorizzati dalla Corea del Nord come Lazarus, è essenziale che le organizzazioni si proteggano da queste minacce in evoluzione. L’RDP è una superficie di attacco particolarmente sensibile poiché è uno dei servizi preinstallati nei sistemi Windows, richiedendo una gestione adeguata per rilevare o prevenire tali incidenti di compromissione.
Sicurezza Informatica
Campagna TikTok per Georgescu finanziata dagli avversari del PNL
Tempo di lettura: 2 minuti. Scoperto il finanziamento PNL alla campagna #EchilibrușiVerticalitate su TikTok: promozione implicita di Călin Georgescu e irregolarità nei fondi elettorali. c’è un piccolo dettaglio: il PNL è un partito schierato contro il vincitore del primo turno in Romania annullato dalla Corte Suprema.
Recenti indagini dell’ANAF (Agenzia Nazionale per l’Amministrazione Fiscale) hanno rivelato che il Partito Nazionale Liberale (PNL) ha finanziato una campagna su TikTok che ha indirettamente promosso Călin Georgescu, un candidato controverso alle elezioni presidenziali romene. Questa scoperta ha acceso un acceso dibattito sulle implicazioni politiche e legali di tali attività, portando alla luce irregolarità nel finanziamento delle campagne.
La campagna #EchilibrușiVerticalitate
La campagna incriminata, denominata #EchilibrușiVerticalitate, è stata concepita inizialmente per promuovere valori generici come serietà ed equilibrio, senza menzionare direttamente un candidato specifico. Tuttavia, una revisione approfondita ha mostrato che questa è stata utilizzata per promuovere implicitamente il candidato Călin Georgescu, attraverso contenuti generati da influencer su TikTok.
Il PNL ha commissionato la campagna alla società Kensington Communication, che a sua volta ha coinvolto oltre 130 influencer tramite la piattaforma FameUp. I brief forniti agli influencer includevano script che, pur non menzionando esplicitamente Georgescu, utilizzavano descrizioni e messaggi strettamente associati alla sua figura.
Modifiche non autorizzate e discrepanze
Secondo Kensington Communication, il nome originale della campagna, #EchilibrusiSeriozitate, è stato modificato in #EchilibrușiVerticalitate senza il loro consenso o quello del PNL. Questa discrepanza ha sollevato dubbi sulla trasparenza del processo e sull’effettivo controllo esercitato dal partito sul contenuto della campagna.
Un documento desecretato del Consiglio Supremo di Difesa del Paese (CSAT) ha rivelato che la campagna è stata intenzionalmente strutturata per promuovere Georgescu, con similitudini a precedenti operazioni di influenza condotte in altri paesi, come la campagna “Frate pentru Frate” in Ucraina.
Finanziamenti e reazioni
L’ANAF ha confermato che i fondi per la campagna provenivano direttamente dal PNL, con pagamenti effettuati alla Kensington Communication. Questo ha sollevato interrogativi sulla legalità dell’utilizzo di fondi pubblici per attività che promuovevano, di fatto, un candidato diverso da quelli ufficiali del partito.
Diverse figure politiche e organizzazioni non governative hanno chiesto chiarimenti e investigazioni approfondite. Nonostante ciò, i leader del PNL hanno evitato commenti diretti, aumentando le speculazioni sul coinvolgimento del partito in pratiche elettorali discutibili.
Questo caso, emerso dopo un lavoro di inchiesta da parte di Snoop.ro, rappresenta un campanello d’allarme sull’uso non trasparente dei social media nelle campagne elettorali, sottolineando la necessità di regolamentazioni più severe. Le implicazioni politiche e legali delle scoperte dell’ANAF potrebbero avere un impatto significativo sulla percezione pubblica e sul futuro delle campagne elettorali in Romania.
Sicurezza Informatica
Aggiornamenti Fortimanager e CISA per ICS e vulnerabilità note
Tempo di lettura: 2 minuti. CISA e Fortinet: aggiornamenti per FortiManager, ICS e nuove vulnerabilità conosciute. Scopri come proteggere sistemi critici e reti aziendali.
CISA ha rilasciato aggiornamenti fondamentali per rafforzare la sicurezza delle infrastrutture critiche, affrontando minacce rilevanti legate a FortiManager, sistemi di controllo industriale (ICS) e una nuova vulnerabilità aggiunta al catalogo delle vulnerabilità sfruttate attivamente. Questi aggiornamenti sono cruciali per la protezione di reti aziendali, infrastrutture pubbliche e private.
Fortinet FortiManager: aggiornamento critico contro RCE
Fortinet ha rilasciato aggiornamenti per FortiManager, riportate da CISA, per mitigare una vulnerabilità critica che consente l’esecuzione remota di codice (RCE). Questa falla, se sfruttata, potrebbe permettere agli attori malevoli di prendere il controllo completo di un sistema compromesso, con il rischio di accesso non autorizzato e compromissione dei dati aziendali.
I dettagli tecnici e le istruzioni per l’aggiornamento sono disponibili nel bollettino ufficiale di Fortinet. Gli amministratori di sistema devono applicare immediatamente la patch per evitare potenziali exploit che potrebbero compromettere reti sensibili.
Sicurezza nei sistemi ICS: otto nuovi advisory da CISA
CISA ha pubblicato otto nuovi avvisi dedicati alla sicurezza dei sistemi di controllo industriale (ICS), evidenziando vulnerabilità in software e dispositivi utilizzati in settori critici, come energia, trasporti e sanità.
- ICSA-24-354-01 Hitachi Energy RTU500 series CMU
- ICSA-24-354-02 Hitachi Energy SDM600
- ICSA-24-354-03 Delta Electronics DTM Soft
- ICSA-24-354-04 Siemens User Management Component
- ICSA-24-354-05 Tibbo AggreGate Network Manager
- ICSA-24-354-06 Schneider Electric Accutech Manager
- ICSA-24-354-07 Schneider Electric Modicon Controllers
- ICSMA-24-354-01 Ossur Mobile Logic Application
Questi avvisi includono:
- Vulnerabilità nei firmware di dispositivi industriali.
- Problemi nei protocolli di comunicazione SCADA e in sistemi legacy non aggiornati.
- Rischi derivanti da configurazioni insicure o esposizioni involontarie su reti pubbliche.
Gli operatori di infrastrutture critiche sono incoraggiati a consultare i dettagli tecnici forniti da CISA e a implementare misure di mitigazione per ridurre i rischi di attacchi mirati.
Catalogo delle vulnerabilità conosciute: aggiunta di CVE-2024-12356
CISA ha aggiornato il Known Exploited Vulnerabilities Catalog aggiungendo la vulnerabilità CVE-2024-12356, che interessa BeyondTrust Privileged Remote Access (PRA) e Remote Support (RS). Questa falla consente un’injection command attivamente sfruttata da attori malevoli per accedere a sistemi critici.
L’inclusione nel catalogo fa parte della Binding Operational Directive (BOD) 22-01, che obbliga le agenzie federali statunitensi a correggere tali vulnerabilità entro una data stabilita. Tuttavia, CISA raccomanda anche alle organizzazioni private di prioritizzare la risoluzione di queste vulnerabilità come parte delle loro strategie di gestione del rischio.
Le iniziative di CISA e Fortinet dimostrano l’importanza di agire rapidamente per mitigare le vulnerabilità note, soprattutto in settori critici dove un attacco potrebbe avere conseguenze catastrofiche. Aggiornamenti regolari, analisi proattive e collaborazione tra enti pubblici e privati sono essenziali per rafforzare le difese contro minacce sempre più sofisticate.
Sicurezza Informatica
Italia, propaganda filonazista online: 12 indagati
Tempo di lettura: 2 minuti. Operazione della Polizia contro propaganda filonazista su Telegram: 12 indagati, armi e materiale sequestrato, piani di azioni violente scoperti.
La Polizia di Stato ha condotto una vasta operazione contro la propaganda neonazista e suprematista su internet, coordinata dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica della Lombardia con il coinvolgimento di diverse regioni, tra cui Veneto, Lazio, Toscana, Puglia, Campania, Calabria e Basilicata.
L’operazione ha portato a 12 perquisizioni domiciliari, che hanno coinvolto studenti universitari e un minorenne, oltre a un 24enne impiegato in Svizzera. Gli indagati sono accusati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa.
L’uso di Telegram per la diffusione di ideologie suprematiste
Le indagini sono partite dal monitoraggio costante delle attività online da parte della Polizia Postale, che ha individuato un gruppo attivo su Telegram, utilizzato per discutere temi di estrema destra suprematista, neonazista e per diffondere l’odio razziale. Gli indagati promuovevano la superiorità della razza bianca e ideologie antisemite, utilizzando il linguaggio della propaganda per alimentare tensioni e discriminazioni.
Materiale sequestrato durante le perquisizioni
Le perquisizioni hanno portato al sequestro di:
- Armi ad aria compressa e da soft-air.
- Bandiere con simboli nazisti e fascisti.
- Volantini di propaganda filonazista.
- Account social e dispositivi elettronici.
Grazie all’uso di strumenti di digital forensics, le analisi effettuate sul materiale elettronico hanno confermato l’appartenenza degli indagati al movimento “Terza Posizione”, un gruppo neofascista eversivo nato negli anni ’70.
Piani per azioni violente e raduni
Le indagini hanno rivelato che il gruppo progettava di passare all’azione, organizzando raduni e promuovendo attività concrete per “tirare fuori i camerati dal virtuale”. Questi intenti includevano azioni violente dirette contro persone percepite come non conformi alla cosiddetta “razza ariana”.
Tra i sequestri, sono stati ritirati tre fucili da caccia, considerati un potenziale pericolo e trattenuti a scopo cautelativo.
Questa operazione dimostra l’efficacia delle attività di prevenzione e repressione della Polizia di Stato, che continua a monitorare il web per contrastare le ideologie estremiste e prevenire azioni violente. L’impegno nel controllo delle piattaforme online e nell’identificazione delle reti di propaganda è essenziale per garantire la sicurezza e la coesione sociale.
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