Sicurezza Informatica
La guerra cibernetica della Russia non è stata all’altezza delle aspettative
Tempo di lettura: 4 minuti. Il comando cibernetico di Mosca, che opera in silos, le scarse prestazioni dei militari e la diversa comprensione del cyber spiegano il divario tra le aspettative e le prestazioni dell’Occidente.
Secondo un nuovo rapporto del Carnegie Endowment for International Peace, tre ragioni spiegano la discrepanza tra le aspettative occidentali sulle operazioni russe nel cyberspazio durante la guerra in Ucraina e il loro impatto effettivo.
In primo luogo, le truppe russe per le operazioni informatiche – simili ai comandi militari cibernetici dell’Occidente – sono ancora agli inizi e sono più adatte alla “contro-propaganda che alle operazioni cibernetiche offensive”. In secondo luogo, le loro capacità informatiche offensive sono strutturate in modo da funzionare in silos all’interno delle agenzie di intelligence e di sovversione, invece di operare congiuntamente per garantire una guerra ad armi combinate. In terzo luogo, poiché la campagna militare in Ucraina, soprattutto all’inizio, non è stata ottimale per la Russia, ha ostacolato le sue campagne e attività di guerra informatica, aggiunge il think tank con sede negli Stati Uniti.
Pubblicato lunedì, il rapporto “Cyber Operations in Ukraine: Russia’s Unmet Expectations report”, è stato redatto da Gavin Wilde, senior fellow per la tecnologia e gli affari internazionali, ed è il secondo di una serie che valuta i contorni informatici della guerra in Ucraina.
La concezione russa del cyber è diversa
Il contrasto tra la Russia e l’Occidente è dovuto alla diversa concezione del concetto di “cyber”. La concezione russa del cyber è “più ampia, comprensiva e pone l’accento sugli impatti psicosociali delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione sulla politica e sul pubblico (rispetto all’Occidente)”, si legge nel rapporto. D’altra parte, gli Stati Uniti e l’Occidente considerano il cyber come una composizione di reti tecniche integrate. Tuttavia, questa visione trova raramente risonanza nel pensiero strategico ufficiale russo. Per la Russia, invece, il cyber è molto più un “confronto informativo o guerra/guerra dell’informazione”, che comprende “sia aspetti tecnici che psicologici, codici e contenuti, che possono essere impiegati contro sistemi e processi decisionali avversari”, spiega il rapporto. Per quanto riguarda la guerra informatica, la Russia non ha mai differenziato le metodologie e le operazioni da utilizzare in tempo di pace e in tempo di guerra, una distinzione che l’Occidente fa nelle sue campagne informatiche.
L’infanzia del comando cibernetico russo
All’inizio degli anni Duemila, Washington ha iniziato a prendere in considerazione l’idea di un comando cibernetico, che alla fine ha portato alla creazione del Comando cibernetico degli Stati Uniti (USCC) nel 2009. La Russia, invece, ha iniziato a pensare a un comando informatico solo nel 2010. Questo dopo la primavera araba, la guerra tra Russia e Georgia e la crescente amicizia tra Ucraina e Unione Europea. Questi eventi hanno fatto capire al Cremlino la necessità di un comando informatico, si legge nel rapporto. “Dopo essere stata formalmente prevista e istituita nel 2014-2015, l’esistenza di un’unità russa focalizzata sul cyber sotto il comando militare – separata e distinta dai servizi di intelligence per struttura e missione – è stata riconosciuta pubblicamente solo nel 2017”, afferma Wilde. In sostanza, questo dimostra che quando è scoppiata la guerra in Ucraina, la struttura di comando cibernetico della Russia era operativa solo da 6-8 anni. Non era ancora chiaro se funzionasse attraverso canali politici o militari. Inoltre, il rapporto osserva che la sua “infanzia si estende all’esperienza dei suoi quadri”. Date queste circostanze, la struttura di comando cibernetico della Russia mancava sia di esperienza che di servizio, ostacolando la sua guerra cibernetica durante la guerra.
Mancanza di guerra ad armi combinate
Il rapporto aggiunge che la mancanza di coesione e di articolazione della struttura burocratica russa ha influito anche sulle campagne di guerra informatica durante il conflitto in Ucraina. In sostanza, le due organizzazioni di intelligence russe con un passato di guerra informatica e sovversione in Ucraina sono la Direzione principale dello Stato maggiore delle Forze armate della Federazione russa (GRU) e il Servizio di sicurezza federale (FSB). Tuttavia, entrambe le organizzazioni condividono una rivalità di lunga data. Questa rivalità, spiega il rapporto, si è ulteriormente accentuata dopo gli “hackeraggi del Comitato nazionale democratico statunitense del 2016 e i successivi intrighi a Mosca, dove diversi ufficiali dell’FSB sono stati arrestati per tradimento, apparentemente per aver implicato il GRU nei contatti occidentali”. Si suppone che l’FSB abbia il vantaggio tecnologico quando si tratta di tecnologia informatica, tecnica, talento ed esperienza. Tuttavia, non sarà disposto a prestare i propri mezzi per le campagne informatiche alla GRU o ad altre organizzazioni. Di conseguenza, “il coordinamento e la cooperazione tra i due sono improbabili”, ostacolando così le possibilità di campagne di guerra cibernetica ad armi combinate in Ucraina, si legge nel rapporto.
Pessimo inizio della campagna militare in Ucraina
Il pensiero militare della Russia dà priorità alle campagne informative e informatiche nella fase di preparazione e durante le fasi iniziali del conflitto. Questa fase è cruciale per qualsiasi operazione cibernetica russa. Tuttavia, è proprio in questa fase della guerra in Ucraina che la Russia ha fallito. Come spiega il rapporto Carnegie, “una campagna di informazione russa è più efficace nelle prime fasi di un’operazione di combattimento, quando fornisce una copertura per azioni militari rapide… Tuttavia, la Russia ha perso questa opportunità nelle sue operazioni nelle regioni di Luhansk e Donetsk. Le truppe russe non sono riuscite a penetrare in queste regioni con la stessa rapidità della Crimea a causa della mancanza di risorse militari”. In sostanza, il livello di resistenza ucraina durante i primi mesi di guerra è stato inversamente correlato alla campagna informatica della Russia. Man mano che la difesa ucraina superava le aspettative, l’efficacia dell’attacco informatico russo diminuiva. Il rapporto conclude: “Il pensiero di Mosca sulla guerra dell’informazione, le sue capacità offensive informatiche e la sua struttura organizzativa si sono dimostrate semplicemente inadatte allo scopo in una campagna di eventi e di armi combinate come quella intrapresa nel febbraio 2022”.
Sicurezza Informatica
Windows, rischi Visual Studio Code, file MSC e kernel
Tempo di lettura: 3 minuti. Attacchi a Visual Studio Code e kernel di Windows: scopri come nuove minacce sfruttano estensioni malevole, file MSC e vulnerabilità critiche per colpire utenti globali.
Negli ultimi giorni, esperti di sicurezza hanno individuato nuove minacce che sfruttano estensioni malevole di Visual Studio Code, file MSC di Microsoft e una vulnerabilità critica nel kernel di Windows. Questi attacchi, sempre più sofisticati, rappresentano rischi significativi per sviluppatori, organizzazioni e utenti globali.
Visual Studio Code: estensioni malevole nel marketplace
Un’ampia campagna di attacchi è stata individuata su Visual Studio Code (VSCode), con oltre 18 estensioni malevole progettate per colpire sviluppatori e comunità legate alle criptovalute. Le estensioni, tra cui “Ethereum.SoliditySupport” e “ZoomWorkspace.Zoom,” mascherano funzioni dannose attraverso falsi numeri di installazioni e recensioni positive.
Le estensioni scaricano payload offuscati da domini fasulli come “microsoft-visualstudiocode[.]com”. Una volta installate, attivano comandi PowerShell che decriptano stringhe AES per eseguire codice dannoso. I rischi principali includono il furto di credenziali e movimenti laterali verso risorse cloud, specialmente su piattaforme come Microsoft Azure.
Gli esperti raccomandano di validare sempre le estensioni prima di installarle e di controllare i loro codici sorgente per evitare compromissioni della supply chain.
Attacchi tramite file MSC: una minaccia emergente
Un’altra campagna, denominata FLUX#CONSOLE, sfrutta file MSC (Microsoft Common Console Document) per distribuire backdoor mirate. Questi file, mascherati da documenti PDF (“Tax Reductions, Rebates and Credits 2024”), eseguono JavaScript integrato per caricare DLL dannose come “DismCore.dll.”
Gli attacchi sono stati osservati principalmente in Pakistan, dove gli aggressori utilizzano documenti a tema fiscale come esca. Questi file MSC rappresentano un’evoluzione dei tradizionali file LNK, offrendo agli attori malevoli un metodo stealth per infiltrarsi nei sistemi.
Le analisi suggeriscono che il malware installato tramite questi attacchi consente la raccolta di dati sensibili e l’esecuzione di comandi remoti, rendendo necessario un monitoraggio continuo e la segmentazione delle reti aziendali.
Kernel di Windows: vulnerabilità sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM
Una vulnerabilità critica del kernel di Windows, identificata come CVE-2024-35250, è attivamente sfruttata per ottenere privilegi SYSTEM. Questa falla, presente nel componente Microsoft Kernel Streaming Service (MSKSSRV.SYS), permette a un attore locale di eseguire attacchi a bassa complessità senza richiedere l’interazione dell’utente.
Originariamente scoperta dal team di ricerca DEVCORE e dimostrata durante il Pwn2Own Vancouver 2024, la vulnerabilità è stata corretta da Microsoft nel Patch Tuesday di giugno 2024. Tuttavia, con la recente pubblicazione di exploit Proof-of-Concept (PoC) su GitHub, gli attacchi sono aumentati in frequenza, rendendo necessario un intervento urgente per mitigare i rischi.
Meccanismo dell’attacco e conseguenze
Gli aggressori sfruttano un untrusted pointer dereference, un tipo di debolezza che consente loro di manipolare la memoria del kernel e di ottenere un controllo completo sul sistema. Durante i test, questa tecnica è stata utilizzata per compromettere dispositivi con Windows 11 versione 23H2, eseguendo comandi con i massimi privilegi.
CISA ha classificato questa vulnerabilità come prioritaria, aggiungendola al suo catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) e imponendo alle agenzie federali di aggiornare i propri sistemi entro il 6 gennaio 2025. L’agenzia raccomanda anche alle organizzazioni private di applicare immediatamente le patch e di implementare controlli di accesso rigorosi.
Queste campagne, che spaziano dall’abuso di estensioni di Visual Studio Code alle vulnerabilità nel kernel di Windows, dimostrano la crescente sofisticazione degli attacchi informatici. Proteggersi richiede un approccio proattivo, che includa l’aggiornamento regolare dei software, il monitoraggio delle attività di rete e la segmentazione delle risorse sensibili.
Sicurezza Informatica
HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche
Tempo di lettura: 3 minuti. HubPhish, targeting politico e vulnerabilità critiche: analisi delle minacce e linee guida di sicurezza di CISA per dispositivi mobili e reti.
Le recenti analisi di esperti di sicurezza mettono in evidenza campagne sofisticate come HubPhish, che sfrutta strumenti di HubSpot per attacchi di phishing su larga scala, e azioni legali contro pratiche di targeting politico illecito in Europa. Parallelamente, CISA introduce linee guida per comunicazioni mobili sicure e aggiunge nuove vulnerabilità critiche al suo catalogo.
HubPhish: campagne di phishing sofisticate tramite HubSpot
Il gruppo responsabile della campagna HubPhish, individuato da Palo Alto Networks Unit 42, ha preso di mira oltre 20.000 utenti aziendali in Europa, utilizzando i servizi di HubSpot Free Form Builder per ingannare le vittime. I cybercriminali inviavano email di phishing a tema DocuSign che reindirizzavano a falsi login di Office 365, mirati a sottrarre credenziali.
La campagna sfrutta domini ospitati su TLD .buzz e infrastrutture come Bulletproof VPS per garantire persistenza nei sistemi compromessi. Gli attori aggiungono nuovi dispositivi sotto il loro controllo negli account compromessi, continuando con movimenti laterali verso infrastrutture Microsoft Azure per accedere a risorse cloud.
Questo esempio di phishing avanzato dimostra come i servizi legittimi possano essere abusati per campagne malevole, evidenziando la necessità di rigide misure di sicurezza, come il controllo di domini sconosciuti e l’uso di autenticazione a più fattori.
Targeting politico illecito e violazione del GDPR nell’UE
L’European Data Protection Supervisor (EDPS) ha dichiarato illegale il targeting politico dei cittadini basato sulle loro opinioni personali. La decisione segue una denuncia contro la Commissione Europea, accusata di utilizzare dati sensibili per una campagna a favore della regolamentazione CSAR (Child Sexual Abuse Regulation).
Le campagne di micro-targeting hanno sfruttato proxy data come parole chiave di interesse politico per segmentare il pubblico. La violazione del GDPR dimostra il rischio che pratiche simili possano influenzare la democrazia, spingendo i legislatori a considerare regolamenti più rigidi.
CISA: nuove linee guida per comunicazioni mobili sicure
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha pubblicato un nuovo documento di riferimento con linee guida per migliorare la sicurezza delle comunicazioni mobili. Questo strumento è pensato per aiutare le organizzazioni a proteggere i dispositivi mobili aziendali e le reti wireless da minacce crescenti.
Le raccomandazioni principali includono:
- Segmentazione delle reti mobili per separare dispositivi aziendali da quelli personali.
- Autenticazione multi-fattore (MFA) per ridurre il rischio di compromissione delle credenziali.
- Aggiornamenti regolari del firmware per mitigare vulnerabilità nei sistemi operativi mobili.
- Monitoraggio continuo per identificare comportamenti anomali e attività sospette.
Le linee guida sottolineano anche l’importanza di educare i dipendenti sui rischi associati all’uso di dispositivi mobili per attività aziendali, enfatizzando il ruolo della consapevolezza nella protezione delle infrastrutture digitali.
Nuove vulnerabilità aggiunte al catalogo CISA
CISA ha aggiornato il proprio Known Exploited Vulnerabilities Catalog, aggiungendo quattro vulnerabilità critiche che sono già state sfruttate attivamente in attacchi mirati. Tra queste spiccano:
- CVE-2018-14933 NUUO NVRmini Devices OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2022-23227 NUUO NVRmini 2 Devices Missing Authentication Vulnerability
- CVE-2019-11001 Reolink Multiple IP Cameras OS Command Injection Vulnerability
- CVE-2021-40407 Reolink RLC-410W IP Camera OS Command Injection Vulnerability
Queste vulnerabilità rappresentano rischi significativi per reti aziendali e infrastrutture governative. BOD 22-01, il Binding Operational Directive emesso da CISA, obbliga le agenzie federali a risolvere queste vulnerabilità entro scadenze specifiche. Tuttavia, CISA raccomanda a tutte le organizzazioni, pubbliche e private, di adottare lo stesso approccio per mitigare le minacce.
Le campagne di phishing come HubPhish, i rischi legati al targeting politico illecito e le vulnerabilità sfruttate attivamente evidenziano l’importanza di misure proattive di sicurezza. Con le nuove linee guida di CISA per le comunicazioni mobili e l’aggiornamento del catalogo di vulnerabilità, le organizzazioni possono rafforzare la propria difesa contro attacchi complessi e persistenti.
Sicurezza Informatica
TA397: spionaggio internazionale con WmRAT e MiyaRAT
Tempo di lettura: 2 minuti. TA397 utilizza nuove tecniche di attacco per distribuire WmRAT e MiyaRAT, colpendo organizzazioni governative e della difesa.
Il gruppo di cyber spionaggio TA397, noto anche come Bitter, ha introdotto nuove e sofisticate catene di attacco per colpire organizzazioni governative e del settore della difesa, principalmente nelle regioni EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) e APAC (Asia-Pacifico). Proofpoint ha analizzato una recente campagna che utilizza tecniche avanzate per distribuire i malware WmRAT e MiyaRAT, progettati per raccogliere informazioni sensibili.
Una catena di infezione mirata e ingannevole
Il 18 novembre 2024, TA397 ha condotto un attacco mirato contro un’organizzazione della difesa in Turchia, utilizzando un’esca sotto forma di email di spear phishing. L’email conteneva un archivio RAR con diversi file, tra cui:
- Un documento PDF legittimo proveniente dalla World Bank che descrive un progetto infrastrutturale in Madagascar.
- Un file di collegamento LNK mascherato da documento PDF.
- Flussi di dati alternativi (ADS) nascosti che contenevano codice PowerShell dannoso.
L’utente, attirato dall’apparente legittimità del file PDF, eseguiva inavvertitamente il file LNK, attivando una catena di infezione che includeva:
- L’apertura del PDF come decoy per distrarre l’utente.
- L’esecuzione di script PowerShell tramite il flusso ADS.
- La creazione di un’attività pianificata che comunicava regolarmente con il server di comando e controllo (C2) jacknwoods[.]com.
Questa attività pianificata inviava informazioni di base sul dispositivo della vittima e scaricava ulteriori payload malevoli, tra cui i RAT (Remote Access Trojans) WmRAT e MiyaRAT.
WmRAT e MiyaRAT: strumenti di spionaggio avanzati
WmRAT, scritto in C++, offre funzionalità classiche di RAT, come la cattura di screenshot, l’esfiltrazione di file e l’esecuzione di comandi remoti. Il malware utilizza una semplice crittografia per comunicare con il server C2, rendendo difficile l’intercettazione da parte delle difese di rete.
MiyaRAT, introdotto più recentemente, include funzionalità simili, ma con una crittografia più sofisticata e un livello più elevato di offuscamento del codice. Questo strumento è riservato a obiettivi di alto valore, come evidenziato dalla distribuzione limitata in campagne selezionate.
Entrambi i malware sono stati utilizzati per raccogliere informazioni critiche, come dati sulle directory, processi in esecuzione e geolocalizzazione, e per interagire direttamente con la rete dell’organizzazione compromessa.
Tecniche di persistenza e copertura delle tracce
TA397 dimostra una notevole abilità nell’evadere le misure di sicurezza, utilizzando:
- Attività pianificate per garantire la persistenza.
- Offuscamento dei file esca, mascherati per sembrare innocui.
- Crittografia personalizzata per proteggere le comunicazioni con i server C2.
Queste tecniche, combinate con un’infrastruttura di comando e controllo che utilizza domini legittimi e indirizzi IP non direttamente riconducibili al gruppo, complicano ulteriormente le indagini forensi.
TA397 “rappresenta una minaccia significativa per organizzazioni strategiche in tutto il mondo”. Le sue campagne mirate dimostrano una continua evoluzione delle tecniche di attacco, sottolineando la necessità di misure di difesa avanzate e un monitoraggio costante delle infrastrutture IT per rilevare attività sospette.
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