Mt. Gox sono due cittadini russi secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti

da Redazione
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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato i cittadini russi Alexey Bilyuchenko e Aleksandr Verner di aver hackerato Mt. Gox nel 2011, all’epoca uno dei più grandi furti nell’industria delle criptovalute.

Dettagli dell’accusa

Secondo il DOJ, i due “hanno ottenuto accesso non autorizzato” ai portafogli di Mt. Gox intorno a settembre 2011, rubando 647.000 bitcoin nel corso di quasi tre anni. Questi fondi sono stati poi riciclati. Il DOJ sostiene che Bilyuchenko fosse anche un operatore della defunta borsa di criptovalute BTC-e, insieme ad Alexander Vinnick, precedentemente accusato di gestire BTC-e.

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Le accuse

Entrambi sono accusati di cospirazione per commettere riciclaggio di denaro, mentre Bilyuchenko è anche accusato di gestire un’attività di servizi monetari non autorizzata. Gli uffici del Distretto Sud di New York e del Distretto Nord della California del DOJ hanno entrambi presentato casi legati all’hack di Mt. Gox.

Nel suo comunicato, l’assistente procuratore del DOJ, Kenneth Polite, ha dichiarato: “Questo annuncio segna un importante traguardo in due importanti indagini sulle criptovalute. Come sostenuto nelle accuse, a partire dal 2011, Bilyuchenko e Verner hanno rubato una quantità massiccia di criptovalute da Mt. Gox, contribuendo all’insolvenza finale della borsa. Armato con i proventi illeciti da Mt. Gox, Bilyuchenko avrebbe poi contribuito a creare la famigerata borsa di criptovalute BTC-e, che ha riciclato fondi per i criminali informatici in tutto il mondo. Queste accuse evidenziano l’impegno incrollabile del dipartimento nel portare davanti alla giustizia i cattivi attori nell’ecosistema delle criptovalute e prevenire l’abuso del sistema finanziario.”

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