Sabotaggi aziendali e crimini informatici: due casi eclatanti negli Stati Uniti

Ex sviluppatore condannato per sabotaggio aziendale. Gli USA sequestrano 23 milioni di dollari in criptovalute rubate dopo la violazione di LastPass.

da Redazione
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Gli Stati Uniti hanno recentemente affrontato due episodi di criminalità informatica di grande rilevanza. Il primo riguarda un ex sviluppatore di software che ha sabotato i sistemi della propria azienda dopo essere stato demansionato. Il secondo caso coinvolge il sequestro di 23 milioni di dollari in criptovalute, rubate a seguito di una violazione di un gestore di password.

Entrambi gli eventi evidenziano le gravi conseguenze di attacchi informatici mirati e l’importanza della sicurezza digitale nelle aziende e nel settore finanziario.

Uno sviluppatore di software colpevole di sabotaggio aziendale

Davis Lu, un ex dipendente della Eaton Corporation, è stato dichiarato colpevole di sabotaggio informatico ai danni del suo ex datore di lavoro. Dopo aver subito un demansionamento nel 2018, Lu ha iniziato a manomettere i sistemi aziendali, introducendo codice malevolo e installando una “kill switch” che ha bloccato migliaia di dipendenti.

Le sue azioni hanno incluso:

  • L’implementazione di un codice che generava un ciclo infinito, sovraccaricando i server e impedendo l’accesso agli utenti.
  • La cancellazione di profili utente dei colleghi, causando ulteriori disagi operativi.
  • L’installazione di una kill switch, programmata per bloccare l’intero sistema aziendale alla sua rimozione dall’Active Directory.

L’attacco si è attivato automaticamente il giorno del suo licenziamento, impedendo l’accesso ai sistemi aziendali a migliaia di dipendenti e causando danni per centinaia di migliaia di dollari.

Le indagini hanno rivelato che Lu aveva effettuato numerose ricerche su come elevare i privilegi di accesso, nascondere processi e cancellare rapidamente file, dimostrando una chiara premeditazione.

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Il tribunale lo ha riconosciuto colpevole di danneggiamento intenzionale di computer protetti, un reato che potrebbe costargli fino a 10 anni di carcere.

Il furto di criptovalute legato alla violazione di LastPass

Le autorità statunitensi hanno sequestrato 23 milioni di dollari in criptovalute, rubati a seguito di una breccia nel gestore di password LastPass.

Gli hacker hanno sfruttato le credenziali rubate durante le violazioni di agosto e novembre 2022 per accedere a un wallet di criptovalute, sottraendo 150 milioni di dollari appartenenti a Chris Larsen, co-fondatore di Ripple.

Gli agenti del Secret Service hanno rintracciato il denaro rubato tra giugno 2024 e febbraio 2025, scoprendo che era stato trasferito attraverso diverse piattaforme di scambio, tra cui Kraken, OKX e CoinRabbit.

Le indagini hanno dimostrato che i criminali hanno ottenuto l’accesso ai fondi decifrando i dati rubati da LastPass, nonostante non vi fosse alcuna prova di un’intrusione diretta nei dispositivi delle vittime.

LastPass ha dichiarato di aver collaborato con le autorità dal 2022 e di non avere prove conclusive che colleghino direttamente il furto di criptovalute alla loro violazione, pur continuando a migliorare le proprie misure di sicurezza.

Questi due casi dimostrano l’importanza di una sicurezza informatica avanzata, sia per le aziende che per gli utenti privati. Il sabotaggio interno e il furto di criptovalute evidenziano come minacce informatiche possano colpire sia dall’interno che dall’esterno, richiedendo misure di prevenzione rigorose e una maggiore consapevolezza sui rischi digitali.

Si può anche come

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