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Sicurezza Informatica

Sam Altman: l’ebreo dell’anno secondo il Jerusalem Post

Sam Altman, il visionario leader di OpenAI, è stato nominato “l’uomo dell’anno” dal Jerusalem Post, sottolineando il suo ruolo cruciale nell’evoluzione dell’intelligenza artificiale.

Nel mondo in rapida evoluzione dell’intelligenza artificiale, una figura emerge prepotentemente come leader e innovatore: Sam Altman. Il Jerusalem Post ha recentemente nominato Altman “l’uomo dell’anno”, sottolineando il suo ruolo cruciale nel guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale attraverso la sua azienda, OpenAI.

Un percorso di successo

Nato in una famiglia ebraica a Chicago e cresciuto a St. Louis, Altman ha intrapreso un percorso di successo che lo ha visto abbandonare gli studi in informatica a Stanford a soli 19 anni per co-fondare l’app di social networking basata sulla localizzazione, Loopt. Nel 2011, è diventato partner di Y Combinator, un acceleratore di startup che ha contribuito a lanciare migliaia di aziende, tra cui Airbnb, Dropbox e Reddit. Nel 2020, ha lasciato Y Combinator per assumere il ruolo di CEO di OpenAI, un’azienda che ha contribuito a fondare insieme ad alcune delle figure più importanti nel mondo della tecnologia, come Elon Musk, Peter Thiel, Microsoft e Amazon.

Il volto dell’intelligenza artificiale

Oggi, Altman è il volto di OpenAI e, in molti modi, dell’intelligenza artificiale stessa. Viaggia per il mondo discutendo delle potenzialità straordinarie di questa tecnologia all’avanguardia, pur riconoscendo i rischi profondi che essa comporta. Altman ha sottolineato l’importanza di mitigare i rischi di estinzione derivanti dall’IA, paragonandoli ad altre minacce a livello societario come le pandemie e le guerre nucleari. Allo stesso tempo, è convinto che i benefici dell’IA per l’umanità potrebbero essere senza precedenti, promettendo una “nuova era dorata” imminente.

Un leader visionario

Altman non è l’unico membro ebreo del team di leadership di OpenAI. Anche il co-fondatore dell’azienda, Ilya Sutskever, ha radici ebraiche, essendo nato in Russia e trasferitosi in Israele all’età di cinque anni con la sua famiglia. Oggi, Sutskever ricopre il ruolo di capo scienziato di OpenAI. Entrambi hanno visitato Israele a giugno, lodando l’effervescente scena tecnologica del paese e prevedendo un ruolo significativo di Israele nel futuro dell’IA.

Di Livio Varriale

Giornalista e scrittore: le sue specializzazioni sono in Politica, Crimine Informatico, Comunicazione Istituzionale, Cultura e Trasformazione digitale. Autore del saggio sul Dark Web e il futuro della società digitale “La prigione dell’umanità” e di “Cultura digitale”. Appassionato di Osint e autore di diverse ricerche pubblicate da testate Nazionali. Attivista contro l’abuso dei minori, il suo motto è “Coerenza, Costanza, CoScienza”.

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