Sommario
In una recente svolta giudiziaria, Meta, ByteDance (la società madre di TikTok), Alphabet (la società madre di Google) e Snap devono affrontare una causa legale che sostiene che le loro piattaforme social abbiano effetti negativi sulla salute mentale dei bambini. Questa decisione rappresenta un momento significativo nel dibattito in corso sulla responsabilità delle piattaforme social nel proteggere i giovani utenti.
Decisione del tribunale federale
Il giudice distrettuale degli Stati Uniti, Yvonne Gonzalez Rogers, ha respinto la mozione di Meta, ByteDance, Alphabet e Snap per archiviare le decine di cause legali. Queste aziende sono accusate di gestire piattaforme “dipendenti” per i bambini, causando danni fisici ed emotivi. La decisione riguarda sia le cause individuali sia “oltre 140 azioni” intraprese contro le compagnie.
Accuse e le difese
Le cause sostengono che piattaforme come Facebook, Instagram, YouTube, TikTok e Snapchat non offrono controlli parentali sufficienti, sistemi di verifica dell’età robusti e un processo complicato per l’eliminazione degli account. Tuttavia, il giudice Gonzalez Rogers ha escluso alcune delle “difettosità” identificate dai querelanti, protette dalla Sezione 230, come l’offerta di un inizio e una fine al feed, la raccomandazione di account per bambini agli adulti, l’uso di algoritmi “dipendenti” e l’assenza di limiti sul tempo trascorso sulle piattaforme.
Dichiarazioni delle parti
I legali che rappresentano i querelanti hanno descritto la decisione come una vittoria significativa per le famiglie danneggiate dai pericoli dei social media. Google, d’altra parte, ha respinto le accuse, sostenendo di aver creato esperienze adatte all’età per bambini e famiglie su YouTube e di fornire controlli parentali robusti. Meta, Snap e ByteDance non hanno ancora risposto alle richieste di commento.
Implicazioni e futuro
Questa sentenza non determina che le piattaforme social stiano causando danni o le ritenga legalmente responsabili per esso, ma potrebbe aprire la strada a una serie di rivendicazioni sulla sicurezza anche senza nuove leggi, rendendo più difficile la difesa legale contro di esse.
